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    Predefinito Breve replica a Juan de San Mattia

    Il 16 aprile scorso il sito chiesaepostconcilio.blogspot.it ha pubblicato un breve articolo ricevuto per lettera da Juan de San Mattia intitolato SEDEVACANTISMO. Un pericolo gravissimo per la salvezza delle anime (cfr. Chiesa e post concilio: SEDEVACANTISMO. Un pericolo gravissimo per la salvezza delle anime.). Tale scritto sembra diretto a mettere in guardia coloro che si sentono attratti dalla bontà di quelle tesi teologiche che si distinguono per la constatazione della vacanza, in questo momento storico, della Sede Apostolica. Tuttavia, non vengono fatte le dovute distinzioni tra queste tesi preferendo riferirsi al “sedevacantismo” in generale condannandolo tutto, a priori, senza specifico richiamo ad autori, testi, Istituti religiosi, ecc., per il fatto di costituire, appunto, un pericolo gravissimo per la salvezza delle anime. Il “sedevacantismo” viene subito definito come “l'elaborazione di una teoria profondamente erronea che si nutre dell'ignoranza di coloro che la predicano e la seguono”.

    Non si sa cos’abbiano detto i fautori del “sedevacantismo” (l’autore non riporta né direttamente, né indirettamente alcuna censurabile proposizione “sedevacantista”), ma il sig. Juan de San Mattia è convinto di poter dire che “la certezza dell’errore” del “sedevacantismo” “è confermata dalla natura stessa della Chiesa e del ministero Petrino in correlazione all'indefettibilità della giurisdizione” e sceglie come testo sul quale fondare la sua confutazione quello della Costituzione Apostolica Pastor Aeternus del Vaticano I.

    Sulla comprensione della Costituzione Apostolica da parte del nostro contraddittore, però, restano seri dubbi. E le sue convinzioni anti-sedevacantiste risultano ben poco fondate… Vediamo perché.

    1. Dopo un primo estratto della Pastor Aeternus, l’autore, in funzione anti-sedevacantista, afferma:

    - che “Nel Beato Apostolo Pietro è fondato l'intramontabile principio e il visibile fondamento dell'unita' della Chiesa. Leggiamo con attenzione le parole “intramontabile e visibile” legate a Pietro come fondamento dell'unità della Chiesa che per definizione è UNA, santa, cattolica e apostolica. Il carattere dell'unità è intrinseco alla Chiesa stessa ed è garantita dalla persona visibile del Papa”.

    Non c’è niente che di ciò venga contraddetto dal “sedevacantismo”. Non certo l’unità della Chiesa, attentata semmai dalla petite église lefebvriana (la FSSPX), che si presume titolare di un potere di giurisdizione fondato sul nulla, o dall’anarchia della “chiesa conciliare” (Francesco I e l’“episcopato” in comunione con lui), la quale non professa integralmente la fede apostolica.

    - che “ Il Sacro Concilio propone la dottrina relativa alla PERENNITA' del sacro Primato Apostolico. Infatti la sede apostolica durante la vacanza che deriva dalla morte di un Papa è retta dalla giurisdizione dei cardinali ed in questo mantiene la sua perennità. Il sedevacantismo nega che vi siano veri cardinali essendo questi stati nominati tutti da falsi Papi. Quindi falsi Papi, falsi cardinali cioè fine della perennità del primato apostolico: chiaro scostamento dalla dottrina cattolica.”.

    In primo luogo, il “sedevacantismo” non nega la perennità del Primato Apostolico (almeno il sedevacantismo che poggia sulla Tesi detta di Cassiciacum). Resto in attesa che mi si presenti una sola affermazione degli autori che si rifanno a questa Tesi, la quale neghi la perennità del Primato Apostolico. In secondo luogo, non corrisponde affatto al vero che tra la morte di un Papa e l’elezione di un altro la Sede apostolica mantiene la sua perennità grazie alla giurisdizione esercitata dai cardinali. I cardinali, durante la vacanza della Sede, non posseggono la giurisdizione del Papa. La perennità del Primato non è garantita dai cardinali, ma dalla permanenza, nella Chiesa, del potere di eleggere il Papa.

    Padre Zapelena s.j., parlando della perennità del Primato di Pietro, spiega chiaramente: “Si tratta di una successione che deve durare continuamente fino alla fine dei secoli. È sufficiente, evidentemente, una continuità morale, che non è interrotta durante il tempo in cui viene eletto il nuovo successore”. E più avanti: “Durante la vacanza della sede primaziale rimane nella Chiesa il diritto e il compito (assieme alla divina promessa) di eleggere qualcuno che succeda legittimamente al Papa defunto nei diritti del primato. Durante tutto questo tempo la costituzione ecclesiastica non muta in quanto il potere supremo non è devoluto al collegio dei vescovi o dei cardinali, ma resta la legge divina concernente l’elezione del successore” (cfr. T. Zapelena, De Ecclesia Christi, pars apologetica, 1955).

    2. Dopo una seconda citazione tratta dalla Pastor Aeternus, Juan de San Mattia scrive:

    Analizzando questo paragrafo si nota come la forma di governo della Chiesa, che non è una realtà pneumatica ma un'istituzione visibile così voluta da Gesù Cristo, è connaturata al potere di giurisdizione del Sommo Pontefice. Il sedevacantismo contraddice in modo pertinace la natura stessa della Chiesa a cui Cristo conferì il carattere dell'istituzione basata sulla giurisdizione del Papa, stravolgendo così la forma di governo voluta da Cristo Signore ed inaugurando alla stregua dei protestanti una Chiesa pneumatica, invisibile, non istituzionale basata solo sull'adesione intima della fede”.

    Le accuse mosse al “sedevacantismo” sono tanto pesanti quanto ingiustificate. Sono frutto, però, sembra, più dell’ignoranza dell’accusatore che della sua malizia. Egli non sa, infatti, ce lo ha appena confermato anche p. Zapelena, che il potere di giurisdizione del Papa lo possiede solo il Papa. E non ne è titolare nessuno quando la Sede Apostolica è vacante.

    Aggiungo che chi sembra stravolgere la forma di governo della Chiesa voluta da Cristo è proprio Juan de San Mattia, perché facendo passare l’idea per cui, godendo dello stesso potere di giurisdizione, il collegio cardinalizio sostituisce il Papa, egli si avvicina molto al pensiero di coloro che vorrebbero la Chiesa governata da molti (o da pochi) e non da uno solo.

    3. Dopo un terzo estratto, l’autore asserisce:

    Qui nel condannare l'errore modernista del primato di onore, il Concilio Vaticano I introduce in modo chiaro ed esplicito il concetto che la Chiesa ha un capo visibile, tesi contraddetta dai sedevacantisti in netta opposizione alla dottrina cattolica”.

    Non so da quale fonte Juan de San Mattia apprenda che i sedevacantisti negano che il Papa sia il Capo visibile della Chiesa. Lo prego, pertanto, di citare questa fonte. Non prima, però, di ricordargli che, a quanto è dato sapere al sottoscritto, non esiste teoria sedevacantista che neghi che il beato Pietro Apostolo non è stato costituito da Cristo Signore Principe di tutti gli Apostoli e capo visibile di tutta la Chiesa militante, e che egli abbia ricevuto da Gesù Cristo stesso un vero e proprio primato di giurisdizione. Né ho mai sentito parlare di sedevacantisti che negano che la Chiesa ha nel Papa il suo Capo visibile. Quello che invece affermano i sedevacantisti è che, per esempio, Bergoglio non sia Papa né di conseguenza Capo visibile della Chiesa, o, vent’anni fa, ciò che affermavano era che Wojtyla non fosse Papa né Capo visibile… Ora, il fatto che Bergoglio non sia il Capo visibile della Chiesa in che modo nuocerebbe ai caratteri essenziali ed indefettibili della Chiesa?

    4. Infine, dopo un quarto passaggio tirato dalla Pastor Aeternus, l’amico anti-sedevacantista sostiene:

    - “ E' affermato chiaramente e senza ombra di dubbio che ciò che Cristo ha istituito nel beato Apostolo Pietro duri per sempre nella Chiesa fino alla consumazione dei secoli, per esplicito volere di Cristo stesso che l'ha istituita. Di fatti il Sommo Pontefice è colonna della Chiesa anche dal punto di vista istituzionale quale capo visibile. Egli è infatti definito fondamento della Chiesa Cattolica: una casa senza fondamenta è già crollata; questo è impossibile per la promessa di Gesù Cristo circa le porte degli inferi che non prevarranno mai. Anzi è proprio in forza di questa visibile istituzione fondata sulla giurisdizione di Pietro che siamo certi dell'indefettibilità della Chiesa visibile. Allo stesso modo di come noi contempliamo una Chiesa visibile sfigurata dal modernismo, il discepolo prediletto, contemplava sulla Croce il Cristo morente, pur sapendolo Dio e quindi per definizione immortale. Fu per mezzo della fede nella divinità invincibile di Dio che Giovanni contemplava un Dio morto sulla croce”;

    Sulla perennità del Primato e sulla giurisdizione papale ho già detto. Mi sembra che l’autore dell’articolo dimentichi che alla Chiesa un Capo visibile manca in ogni periodo di sede vacante e non per questo la Chiesa è crollata.

    - “ Il secondo punto forse è anche più importante del primo perché è scritto che chiunque succede a Pietro in questa Cattedra, in forza dell’istituzione dello stesso Cristo, ottiene il Primato di Pietro su tutta la Chiesa. Il Sommo Pontefice ottiene il primato su tutta la Chiesa non in forza della sua retta dottrina, o della sua non adesione al pensiero modernista ma in forza dell'istituzione dello stesso Cristo. Questo dovrebbe far molto riflettere chi abbandona la barca di Pietro gettandosi nelle fauci dell'intellettualismo” (grassetto nel testo);

    A Juan sfugge che per ricevere il Primato, direttamente da Cristo, bisogna succedere. Egli sembra dare per scontato che l’eletto al Papato succeda automaticamente a Pietro ottenendo, in modo altrettanto automatico, il Primato su tutta la Chiesa. Ma non è così. Non basta l’elezione perché Dio comunichi l’Autorità pontificia all’eletto, serve infatti la reale accettazione di quest’ultimo.

    Concludo dicendo che la scelta operata da Juan de San Mattia di gettare discredito sul “sedevacantismo” senza conoscerlo, può forse essere compresa dallo zelo che lo spinge a voler mettere in guardia i fedeli da quello che lui reputa essere un male, ma, poiché così facendo egli in realtà rischia di allontanare alcuni da una esatta comprensione delle cose dando ad altri – ingiustamente – lo stigma di appestati, penso che in fondo non gli faccia un grande onore.

    Timoteo

  2. #2
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    Predefinito Re: Breve replica a Juan de San Mattia

    La diffonderemo
    Ultima modifica di Guelfo Nero; 27-04-13 alle 00:47

  3. #3
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    Predefinito Re: Breve replica a Juan de San Mattia

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