Pochi forse lo sanno ma nella moderna Turchia che aspira ad entrare nell'unione europea il codice penale prevede diversi anni di carcere duro per il sempllice fatto di scrivere sul genocidio degli armeni genocidio che dopo novanta anni la Turchia continua ostinatamente a negare.
Durante la prima guerra mondiale l'esercito Turco combatteva contro la Francia la Russia e L'Inghilterra e si era convinto che la sua piu grande minoranza interna cristiana (ovvero gli armeni di religione greco ortodossa che erano circa due milioni) potessero costituire una specie di quinta colonna interna che si alleasse con i nemici dell'Impero Turco. Tra il dicembre del '14 ed il febbraio del '15, il Comitato Centrale del partito Unione e Progresso, diretto dai medici Nazim e Behaeddine Chakir, decide la soppressione totale degli armeni. Vengono creati speciali battaglioni irregolari, detti tchété, in cui militano molti detenuti comuni appositamente liberati; essi hanno addirittura autorità sui governi ed i prefetti locali e quindi godono di un potere pressoché assoluto.
Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l'Žlite armena di Costantinopoli. L'operazione proseguì l'indomani e nei giorni seguenti. In un mese più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al Parlamento furono deportati verso l'interno dell'Anatolia e massacrati per strada.Questo però fu solo l'inizio di una vera e propria serie di deportazione di massa condotta scientificamente: le cosidette "marce della morte", che coinvolsero 1.200.000 persone trascinate verso il deserto,in cui centinaia di migliaia morirono di fame, malattia o sfinimento. Altre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco.
Il numero degli armeni morti nel massacro è storicamente controverso. Fonti turche stimano il numero dei morti in 200.000, mentre quelle armene arrivano a 2.500.000. Talat Pasha, Gran Visir nel 1917-1918 e importante Giovane Turco, stima la cifra in 300.000 morti.
Toynbee ritiene che i morti furono 600.000, come pure McCarthy. Gli storici stimano che la cifra vari fra i 500.000 e 2.000.000 di morti, ma il totale di 1.200.000/1.300.000 è quello più diffuso e comunemente accettato.
Foto del 1915 di una fossa comune in cui erano stati ammassati i cadaveri delle vittime del genocidio