mi spiace ma non condivido le posizioni lette sin qui: l'estremismo musulmano lo si abbatte con l'apertura verso i paesi musulmani moderati, io la Turchia non la vorrei in Europa solo per motivi geografici ma sarei felice di averla in una forte comunità mediterranea assieme a Libano, Israele, Giordania, Egitto, Tunisia, Algeria e Marocco, Libia e Siria e sarebbe un vantaggio politico enorme e non solo politico.
Certo la Turchia dovrebbe volente o nolente ammettere quel genocidio ma poi non possiamo star qui a cincischiare troppo, se no anche gli italiani dovrebbero tornare a pentirsi di tutte le atrocità commesse a ritroso fino alle atrocità nella guerra punica...
Viva il Mediterraneo che vedo ancor piu' favorevolmente che una UE e dove l'Italia potrebbe avere un vero ruolo da protagonista
forse vivendo all'estero sono un filino piu' aperto e meno prevenuto di voi, alla vostra giovane età dovreste forse essere un tantinello meno prevenuti e piu' realisti
Il vero problema non sono i musulmani; il vero problema è la cattiva e pericolosa interpretazione del Corano. Non tutti i musulmani sono perfidi come si vuol credere.
Non conosco bene il Corano, ma so per certo che i fondamentalisti islamici interpretano il Corano in modo "estremo" e non in modo "moderato".
Non metto in dubbio la ferocia e la violenza di certi "musulmani" estremisti, ma non è giusto condannare gli altri musulmani, che, sbagliato o giusto che sia, credono in quel che leggono.
In Turchia si và in galera per aver affermato che c'è stato un genocidio.
In Europa si và in galera per aver affermato che non c'è stato un genocidio.
L'unico modo di interpretare il Corano in modo moderato è quello di non conoscerlo e parlare a vanvera, dicendosi musulmano.
I musulmani che non applicano la sharia sono semplicemente musulmani inadempienti, e non moderati.
Quindi l'Islamè il problema. Se poi non viene applicato non sarà più un problema, ma non si dovrà parlare di musulmani, ma al limite di "peccatori".
Allah e Maometto sono stati chiarissimi, non c'è possibilità di fraintendimento.