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    Predefinito Re: SIAMO TUTTI METICCI. PAROLA DI MINISDRA ROSSO-NEGRA.

    Cameron mentì sul numero di immigrati nel Regno Unito
    Secondo il Telegraph, il governo stimò in novecentomila gli immigrati arrivati in Gran Bretagna dal 2011 al 2015. Ma ora i dati lo smentiscono: ne arrivarono quasi due milioni e mezzo
    Ivan Francese
    Nel Regno Unito ci sarebbero molti più immigrati di quelli lasciati trapelare dalle cifre ufficiali.
    Molti, molti di più. Il governo di David Cameron è stato duramente attaccato dal quotidiano conservatoreThe Telegraph, che ha accusato il premier di aver mentito sui numeri degli immigrati entrati nel Regno Unito negli ultimi cinque anni.
    Secondo il giornale londinese, che riporta i dati dell'Ufficio nazionale di statistica, dal 2011 al 2015 sono entrati nel Paese ben 2,4 milioni di stranieri, mentre Downing Street aveva sottodimensionato questo numero, stimando appena novecentomila arrivi.
    Nell'editoriale del quotidiano britannico viene messo sotto accusa il governo che pure è dello stesso orientamento politico conservatore del giornale: l'esecutivo di Cameron, scrive la columnist Allison Pearson, ha accolto un numero esorbitante di immigrati, impedendo ai cittadini britannici di accedere ai servizi sociali.
    L'ufficio nazionale di statistica, continua l'editorialista, ha tentato di motivare una differenza così macroscopica attribuendola alla discrepanza tra il numero di migranti stabilitisi solo temporaneamente nel Regno Uniti e quelli che invece si sono stabiliti definitivamente.
    Ad accusare David Cameron di aver "giocato sporco" sulle cifre della migrazione è stato anche l'ex sindaco di Londra Boris Johnson, da tempo principale rivale proprio di Cameron all'interno del partito conservatore.
    Le rivelazioni dell'Ufficio nazionale di statistica, peraltro, hanno messo in grave imbarazzo tutto l'esecutivo, con il ministro del Lavoro Priti Patel che ha ammesso che la situazione è ormai "fuori controllo", aggiungendo peraltro che tale rimarrà fino a che il Regno Unito non abbandonerà l'Unione Europea.
    Per i pro-europeisti, che fra le loro file annoverano anche il capo del governo di Sua Maestà, si tratta di un pesante scacco. Il fronte del "sì" al Brexit avrà gioco facile a presentare l'emergenza migratoria come una difficoltà imposta da Bruxelles che il governo ha tentato (malamente) di nascondere proprio per difendere la permanenza del Regno nell'Unione.
    Cameron mentì sul numero di immigrati nel Regno Unito - IlGiornale.it

    Arriva il bonus studente anche per gli immigrati
    La card da 500 euro viene estesa agli extracomunitari con un esborso di 15 milioni Dal 2017 mille euro all'anno a ciascun alunno disabile iscritto a una scuola paritaria
    Francesca Angeli Gian Maria De Francesco
    Subito nel 2016 la card di 500 euro da spendere in «cultura», estesa anche ai diciottenni extracomunitari con permesso di soggiorno. La norma è stata corretta con un emendamento che estende anche ai diciottenni extracomunitari l'erogazione della card (gli stranieri residenti comunitari erano già previsti). Tra i motivi del ripensamento del governo il peso dell'intervento del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, che aveva definito l'esclusione degli extracomunitari «un bruttissimo segnale», che non favoriva l'integrazione. Il governo messo alle strette ha corretto il tiro. Nella legge di Stabilità erano già stati stanziati 290 milioni di euro per la card da destinare al mezzo milione di giovani che compirà 18 anni nel 2016, 570.959 secondo l'Istat. A questi ora si aggiungeranno circa 30.000 extracomunitari per un ulteriore esborso intorno ai 15 milioni di euro.
    Arriva il bonus studente anche per gli immigrati - IlGiornale.it

    Germania, poliziotte molestate sessualmente da immigrati in centro di accoglienza
    Secondo il sindacato di polizia le agenti vittime di abusi da parte dei richiedenti di asilo stanno aumentando. E le preoccupazioni per la loro sicurezza cresce
    Robert Favazzoli
    In Germania le aggressioni a sfondo sessuali alle poliziotte all’interno dei centri di accoglienza dei profughi sono all’ordine del giorno. A denunciarlo è il sindacato di polizia tedesco: "Registriamo regolarmente sempre più casi in cui le nostre colleghe vengono aggredite verbalmente o fisicamente” scrive in una nota. La comunicazione è stata emessa dopo il caso di due poliziotte molestate sessualmente in un centro di accoglienza in Sassonia.
    Secondo Dietmar Schilff, segretario nazionale del sindacato, sarebbe necessario predisporre un sistema di educazione apposito per i nuovi arrivati per insegnare loro a comportarsi con rispetto con le donne che hanno a che fare con loro. A loro va spiegato che “In Germania gli uomini e le donne vivono e lavorano insieme e non ci devono esserci differenze di trattamento o discriminazioni“.
    Questa posizione è condivisa da Tania Kambouri, autrice del libro Deutschland im Blaulicht, ("La Germania sotto le luci di emergenza"). Anche lei, nelle sue inchieste, ha registrato tanti casi di molestie sessuali da parte degli immigrati ai danni delle polizotte. “Non dobbiamo tacere questo fenomeno” ha dichiarato. Temo però che nei prossimi anni non cambierà nulla“.
    Germania, poliziotte molestate sessualmente da immigrati in centro di accoglienza - IlGiornale.it

    L’imam in parrocchia è un po’ troppo…
    di Gianluca Veneziani
    Volevamo imam che facessero sermoni in italiano nelle moschee, non imam che tenessero lezioni in italiano nelle parrocchie. Ma ci deve essere stato un equivoco, se è vero che – come racconta Repubblica – a Milano, nella chiesa di San Giuseppe del quartiere Turro, il parroco don Alessio Bianchi ha convocato l’imam egiziano Hatem Sobh a fare corsi di lingua italiana a donne islamiche con tanto di hijab e niqab, cioè di velo (quest’ultimo) integrale. Le “lezioni” si svolgono ogni venerdì proprio all’interno dell’oratorio della chiesa.
    Un esempio perfetto di integrazione e dialogo tra le religioni? Non proprio. In primo luogo, perché l’iniziativa del parroco è stata presa contro il parere della sua comunità: molti parrocchiani si sono scandalizzati della scelta di destinare uno spazio della chiesa a donne islamiche con veli integrali e hanno smesso di frequentare la parrocchia. Non si fa un buon servizio se si allontanano i propri fedeli, per avvicinare i fedeli di altre religioni. È un modo per “discriminare” i vicini (che forse non amano vedere la propria chiesa, luogo con un’identità simbolica e sacrale precisa, trasformata in un supermercato multiculti) a vantaggio dei lontani. Un altro sintomo della Sottomissione in corso.
    In secondo luogo perché, come sempre in questi casi, manca il principio di reciprocità. Pensate se sia mai possibile il contrario, cioè che un imam ospiti nella sua moschea una comunità di donne italiane e cristiane con tanto di crocifissi al collo e rosari in mano per insegnare loro l’arabo. Verrebbero cacciate seduta stante dall’intera comunità (in primo luogo perché donne e poi perché cristiane), posto che venga loro mai permesso di entrarci.
    In terzo luogo, non è chiaro perché – se davvero si vuole favorire l’integrazione e rispettare il principio di laicità del nostro Stato – i corsi in italiano a donne straniere debbano essere tenuti da una figura religiosa (un imam appunto) e non italiana. A rigore, le lezioni dovrebbero essere previste dallo Stato, tenute da un educatore laico e madrelingua, e magari con l’obbligo di adeguarsi durante i corsi alle leggi del nostro Paese (quindi niente niqab, veli integrali, che violano il principio di riconoscibilità e le norme italiane sulla pubblica sicurezza, oltreché il principio di libertà della donna in Occidente).
    Ma niente, da noi le chiese sono diventati porti franchi, dove ormai non valgono più né le regole di Cesare né quelle di Dio, inteso come Dio cristiano. Luoghi dove si cerca di sostituire, in un sol colpo, il predicatore, la comunità dei fedeli, i simboli religiosi, la lingua del predicatore e perfino il Testo Sacro: al posto di prete, fedeli e parrocchiane che cantano inni in latino pregando sulla croce, trovi un imam abituato a parlare in arabo che si rivolge a una platea di donne musulmane coperte dal velo, magari citando loro anche qualche versetto del Corano.
    Tu chiamala, se vuoi, Integrazione.
    L'imam in parrocchia è un po' troppo... - L'intraprendente | L'intraprendente

    Il modo più chiaro e più pratico per manifestare la propria disapprovazione nei confronti di Francisco è colpirlo nel portafoglio, scegliendo la Sacra Arcidiocesi Ortodossa come destinataria dell'8 per 1000. I pagani possono optare per l'Unione Induista. Bisogna infatti ricordarsi che chi non effettua una opzione precisa finisce per indirizzare comunque il denaro al Papocchio, a causa del meccanismo di ripartizione elaborato dal fisco itagliano.





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    Predefinito Re: SIAMO TUTTI METICCI. PAROLA DI MINISDRA ROSSO-NEGRA.

    Perchè tanti pregiudizi contro i nostri fratelli arabi?


    "Vi racconto cosa è successo la notte di Capodanno a Colonia "
    Parla Peter Kurth, l'ex candidato sindaco per la Cdu nella città che è stata teatro di una violenza di massa contro le donne senza precedenti. Quanto avvenuto ha segnato una svolta nella società tedesca che cambierà gli equilibri politici
    Luca Steinmann
    Peter Kurth, 56 anni, giurista e una lunga carriera all'interno della Cdu, il partito di Angela Merkel. Per il quale nel 2009 si è candidato come sindaco a Colonia, la sua città. Sconfitto dal rivale della Spd, il partito socialdemocratico che oggi amministra la città, ha continuato la sua attività politica.
    Prima come Ministro delle Finanze della città di Berlino, poi rivestendo altri incarichi istituzionali di prim'ordine. In questi ultimi mesi dice di avere assistito ad un rapido cambiamento della Germania e della sensibilità dell'opinione pubblcia tedesca. Ad essere decisive in questo senso racconta essere stati i fatti della notte di Capodanno, quando "centinaia di persone prevalentemente di origine nordafricane presero possesso di una parte della città e si lasciarono andare a ripetute violenze sulle donne". Le mutazioni sociali che sono in corso, racconta a IlGiornale, stanno generando uno spostamento a destra sia dell'opinione pubblica che del suo partito.
    "I fatti di Colonia sono stati una chiave di volta per la Germania. Prima di tutto rappresentano la prima volta dal 1945 che lo Stato tedesco perde il controllo fisico di un’ampia fetta del suo territorio. Centinaia di ragazzi nordafricani hanno trasformato la celebrazione di una festa in una violenza di massa contro le donne per le strade. Molestandole, derubandole e in alcuni casi stuprandole. La Polizia era presente, ma non è intervenuta perché si trovava in una condizione di debolezza militare rispetto a questi gruppi di persone che, per ore, sono andate avanti ad agire impunite consapevoli di avere il controllo della zona".
    Non era però la prima volta che si manifestavano delle aggressioni, anche brutali, a sfondo sessuale.
    Nei casi precedenti si trattava però di singole persone che ne aggredivano un’altra. A capodanno gruppi di numerosi uomini accerchiavano una o due donne e le importunavano in tutti i modi. Per la prima volta la stampa ha documentato i fatti, descrivendo come responsabili delle “persone di origine nordafricana”. In precedenza non si indicava la nazionalità o il colore della pelle dell’aggressore, per paura di dare credito all’estrema destra. Da capodanno in poi i media hanno invece iniziato a riportare continuamente degli stupri o delle violenze di gruppo che da allora si stanno ripetendo in tutto il Paese. E che sicuramente avvenivano anche prima, senza però fare notizia.
    Lei è attivo politicamente a Colonia da tanti anni e avrà potuto notare come progressivamente si sia giunti a questa situazione. Ce lo racconti.
    Da una lato c’è un problema locale, dall’altro una questione nazionale legata al fenomeno dell’immigrazione. Colonia è una città che ha grossi problemi di amministrazione e di controllo del territorio e molte responsabilità sono personali. Il capo della polizia si è dimesso e il processo di allontanamento dei vari funzionari incompetenti è tutt’ora in corso. D’altro canto Colonia manifesta quanto delicato siano gli equilibri generati dall’immigrazione di massa degli ultimi anni. La quasi totalità degli aggressori è di origine nordafricana, prevalentemente da Tunisia e Marocco. Non si tratta dunque dei profughi siriani arrivati con le ondate dell’ultimo anno, ma di persone che erano in Germania illegalmente da almeno due o tre anni. Persone approdate illegalmente soprattutto in Francia, dove l’arrivo è più facile, che si sono poi spostate senza restrizione all’interno dello spazio unico europeo fino ad arrivare in Germania.
    Cosa ritiene che abbia spinto queste persone a comportarsi in quel modo? Perchè tali comportamenti non si sono estesi ai profughi siriani?
    Mentre i siriani che arrivano sono spesso degli interi nuclei famigliari, i nordafricani sono dei ragazzi giovani che arrivano da soli, mandati dalla famiglia con la missione di fare soldi. Soltanto che, una volta arrivati, si rendono conto che la Germania non è il Paese della cuccagna che è stato loro raccontato e che senza sapere la lingua non si va da nessuna parte. Allora, per non disattendere le aspettative famigliari, iniziano a commettere piccoli crimini ai quali lo Stato non risponde in modo deciso. In questo modo si è diffusa un’idea di impunità che trasmette l’idea che tutto sia lecito e che comunque quasi nessun crimine porterà ad una pena severa. La presenza di migliaia di adolescenti che si sentono impuniti, che non hanno famiglia e che hanno una concezione della donna rispetto alla nostra si è drammaticamente evoluta in quanto abbiamo assistito.
    "Vi racconto cosa è successo la notte di Capodanno a Colonia " - IlGiornale.it




    GHAZALI
    RINO CAMMILLERI
    «Io non ho mai visto una sessione di dibattito che sia finita con la conversione di una sola persona all’islam. Le conversioni sono sempre avvenute per altre cause, soprattutto per la lotta con la spada. Non abbiamo ereditato dai nostri antenati il costume del diffondere l’islam con le discussioni».
    Muhammad al-Ghazali (1058-1111).
    GHAZALI - Antidoti

    Papa subito!

    Migranti in Ue, il Dalai Lama: "Sono troppi, dovrebbero andarsene"
    La massima guida del buddhismo tibetano critica la gestione dell'emergenza da parte dell'Europa: "Va bene l'empatia, ma ne avete presi troppi"
    Ivan Francese
    Rifugiati e richiedenti asilo in Europa "sono troppi". Parola del Dalai Lama. Che oggi, in un'intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha puntato il dito contro una Ue colpevole di aver accettato troppi migranti rispetto alle proprie possibilità di accoglierli.
    L'obiettivo finale, ha spiegato la guida spirituale del buddhismo tibetano, dovrebbe essere quello di aiutare chi fugge dalle guerre a "tornare alle proprie case per ricostruire il proprio Paese": "anche da un punto di vista morale - ha spiegato - Credo che i rifugiati dovrebbero essere ammessi solo temporaneamente."
    "Certo - conclude - quando guardiamo negli occhi ogni singolo rifugiato, soprattutto donne e bambini, possiamo avvertirne la sofferenza. D'altro canto, però, sono troppi."
    Migranti in Ue, il Dalai Lama: "Sono troppi, dovrebbero andarsene" - IlGiornale.it





    Ventimiglia, 150 profughi in parrocchia
    Il vescovo: aprite le porte ai migranti
    ​"Ho spalancato le porte della mia parrocchia ai migranti". La storia di accoglienza arriva da Ventimiglia, teatro negli ultimi mesi di una resistenza da parte di centinaia di stranieri. Padre Francesco Marcoaldi, frate della congregazione Figli di Maria Immacolata, stamattina ha annunciato la notizia: 150 migranti, che erano accampati nella cittadina, sono ospitati in parrocchia, con il benestare del vescovo di Ventimiglia-Sanremo Antonio Suetta. Il gesto del religioso ha evitato a questo gruppo di essere sgomberato.
    "Ho avuto apertura dal vescovo e io ho spalancato le porte della mia parrocchia ai migranti. Resteranno qui fino a quando non sarà trovata una soluzione a questo problema. Resteranno qui fino a quando è necessario. Ai pasti ci pensa la Caritas" ha detto ancora padre Francesco.
    "Lancio un appello ai parroci della diocesi affinché seguano l'esempio di padre Francesco ed aprano le porte delle loro parrocchie ai migranti". A parlare è il vescovo di Ventimiglia, Antonio Suetta, che in queste ore è in trattativa con la Prefettura di Imperia per la realizzazione di tre tendopoli, una delle quali dovrebbe sorgere nel parcheggio del seminario a Bordighera. "Non sarà una soluzione immediata - dice il vescovo - e nel frattempo c'è bisogno di trovare una sistemazione, per questo chiedo ai sacerdoti di aprire le parrocchie".
    Il vescovo ieri aveva spiegato di essere pronto a autorizzare un accampamento. "Con il sindaco di Ventimiglia stiamo lavorando per evitare qualsiasi soluzione forzosa. La situazione è ancora tutta in fieri, ma noi abbiamo già dato la disponibilità a montare una tendopoli in un terreno del seminario, attivando una collaborazione con la Croce Rossa per una cucina da campo e con la Protezione Civile per i servizi igienici" ha spiegato.
    Ventimiglia,*150*profughi*in*parrocchia Il vescovo:*aprite le porte ai migranti* | Cronaca*| www.avvenire.it



    Il modo più chiaro e più pratico per manifestare la propria disapprovazione nei confronti di Francisco è colpirlo nel portafoglio, scegliendo la Sacra Arcidiocesi Ortodossa come destinataria dell'8 per 1000. I pagani possono optare per l'Unione Induista. Bisogna infatti ricordarsi che chi non effettua una opzione precisa finisce per indirizzare comunque il denaro al Papocchio, a causa del meccanismo di ripartizione elaborato dal fisco itagliano.




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    Predefinito Re: SIAMO TUTTI METICCI. PAROLA DI MINISDRA ROSSO-NEGRA.

    Ecco le istruzioni per immigrati: "Così potete fregare gli italiani"
    Le Ong distribuiscono un manuale "welcome to Italy" dove spiegano agli immigrati come aggirare le nostre leggi sull'immigrazione
    Claudio Cartaldo
    Un manuale per immigrati, per fregare gli italiani. È questa la sintesi del tomo di 53 pagini distribuito dalle Ong ai migranti per spiegargli come aggirare tutti i cavilli burocratici e ottenere l'asilo in Italia.
    Si chiama "welcome to Italy" ed è stato redatto dalla "rete euro-africana", nata nel 2009 e aiuta i volenterosi che aiutano i migranti ad accasarsi in Europa.
    Nell'introduzione, gli autori spiegano che il manuale è una "guida indirizzata a tutti i migranti che arrivano in Italia". E si parla davvero di tutto. Come spiega Libero, nelle 53 pagine si legge che "in questa guida troverete informzioni indipendenti sui vostri diritti fondamentali qui in Italia". Così sembra detta molto bene, ma non è altro che una guida all'immigrazione clandestina. Si spiega, per esempio, che chiunque può fare richiesta di protezione internazionale. Informzioni "sulle pratiche e la legislazione italiane ed europee". Senza dimenticare, ovviamente, le indicazioni per "muoversi in Italia e chiedere aiuto e si chi contattare nelle varie città italiane". Insomma, c'è tutto.
    I ricorsi a spese degli italiani
    Ma non basta. Perché per quelli a cui viene respinta la richiesta di asilo, i bravi volontari della Ong spiegano come fare ricorso in Tribunale a spese dei contribuenti. "Se la tua domanda viene rifiutata - si legge - e ricevi un diniego da parte della commssione territoriale, puoi rivolgerti ad un avvocato per fare ricorso in Tribunale. Si può chiedere aiuto allo Stato Italiano chiamato "patrocinio gratuito" cioè la possibilità di fare ricorso contro il diniego senza spese a tuo carico se hai un reddito inferiore a 11mila euro". E, ovviamente, tutti i migranti sono nullatenenti.
    Istruzioni per l'invasione
    L'ultima chicca di questo manuale è la spiegazione di come farsi raggiungere da altri immigrati. "Se sei in contatto con amici e parenti - si legge ancora - che potrebbero arrivare via mare, comunica loro il numero di telefono dell'Alarm Phone che è un numero di emergenza per sollecitare le operazioni di salvataggio. Gli immigrati chiamano, le Ong rispondono e l'Italia obbedisce: accettare chiunque arrivi. Non solo. Perchè quel numero è disponibile anche a rispondere in caso di "pericolo di respingimento".
    Ecco le istruzioni per immigrati: "Così potete fregare gli italiani" - IlGiornale.it

    Immigratis: a Udine wi-fi gratis per i migranti
    Wi-fi gratis per i migranti. Succede a Udine. Nel Comune guidato dal centrosinistra fa discutere fortemente la proposta dell’Amministrazione – in fase di studio – di dotare la ex caserma Cavarzerani, di via Cividale, dove si trova un centro di accoglienza per richiedenti asilo, di una propria antenna wi-fi, così da facilitare le comunicazioni degli ospiti stranieri con i propri familiari, tramite l’uso di applicazioni gratuite quali Whatsapp e Skype, e per evitare “assembramenti” indesiderati di un gran numero di migranti nelle vie e nelle piazze dove il wi-fi è gratuito, davanti a palazzo D’Aronco, sede del Comune, ma anche in piazza Libertà e in piazza Venerio, ad esempio, come specifica il MessaggeroVeneto.
    “Rendere il centro storico più godibile e fruibile per udinesi e turisti, evitando assembramenti di un numero di persone troppo alto, come è avvenuto ad esempio negli ultimi mesi in alcune zone del centro storico – queste le dichiarazioni dell’assessore all’Innovazione Gabriele Giacomini – assembramenti troppo numerosi infatti possono ostacolare la fruibilità degli eventi e delle manifestazioni oltre che dei monumenti cittadini più importanti“. Prosegue: “Per quanto riguarda i richiedenti asilo invece ci siamo confrontati con il prefetto Zappalorto ed è emersa questa esigenza per cui abbiamo ritenuto di installare un’antenna anche alla Cavarzerani. Si tratta di una spesa di poche migliaia di euro che sarà a carico del Comune mentre per la sistemazione delle ex caserme Cavarzerani e Friuli il Ministero ha stanziato due milioni di euro”. Una spesa di poche migliaia di euro, di questi tempi, può pesare.
    Secche le repliche. Forza Italia Udine, tramite Vincenzo Tanzi, parla di “populismo mascherato e mischiato in ogni modo e in ogni luogo al concetto di accoglienza, divenuta ormai puro servilismo da parte delle Istituzioni – e specifica che – per i profughi tutto è dovuto. Adesso spunta anche un’antenna e per la connessione wi-fi nell’ex caserma Cavarzerani, a spese dei contribuenti. Mantenuti con vitto e all’alloggio, potevano farsi mancare in casa la connessione veloce? Cosa dobbiamo aspettarci ancora, cosa gli manca che non hanno? Qui non si tratta se pochi o tanti soldi che palazzo d’Aronco spende per installare un’antenna, come afferma l’assessore Gabriele Giacomini. È l’approccio che è sbagliato. Sfido chiunque a smentirmi. Se fossero stati gli udinesi residenti nella zona di via Cividale a chiedere un’antenna wi-fi per migliorare e potenziare la connessione per uno scambio dati più veloce, l’amministrazione comunale avrebbe tirato fuori mille scuse. Il patto di stabilità, i fondi insufficienti, non è previsto negli obiettivi del Comune”. Così come riportato da Udinetoday.it.
    Dura la replica anche di Forza Nuova, in una lettera di Lorenzo Mestroni, segretario del movimento di Udine, indirizzate all’Amministrazione Comunale: “Voi evidentemente non sapete che per una famiglia normale, accedere ad una linea wireless con l’allaccio adsl o in fibra ottica, prevede spese dure da sostenere e rincari di bollette. Non capiamo perché il Comune non si sia mosso con tanto affanno per dare disponibilità di internet a zero spese per i quartieri popolari di Udine. Forse perché è cosa buona e giusta tenere a bada il più possibile questo fiume di uomini (donne e bambini non se ne vedono), in attesa di dare loro un lavoro o qualche altro impiego”.
    Netta anche la presa di posizione di Fratelli d’Italia della provincia di Udine, nella persona di Riccardo Prisciano: “La sinistra friulana continua a sbagliare. Dopo aver imposto le U.T.I. ed aver distrutto la sanità, continua il razzismo verso gli italiani. Invece che regalare il wifi ai clandestini, la Serracchiani pensi a garantire l’efficienza delle comunicazioni a tutti quei poveri anziani che vivono in Val Torre, Carnia e Val Resia e che spesso non riescono a contattare nemmeno il 118 per mancanza di segnale. Sempre, prima gli italiani”.
    Integrazione, sostituzione, tolleranza e accoglienza. Parafrasando il titolo di vecchio western: continuavano a chiamarli Immigratis.
    Immigratis: a Udine wi-fi (e bus) gratis per i migranti ? Il blog di Emanuele Ricucci

    L'emergenza immigrati per l'Italia è un salasso: spesi 5 miliardi in due anni
    Renzi continua a negare gli sbarchi: "Solo allarmi elettorali".
    Patricia Tagliaferri
    Gli ultimi dati dicono che solo la scorsa settimana il Mediterraneo ha inghiottito più di mille migranti, che dall'inizio del 2016 sono stati 204mila i disperati che hanno affrontato i viaggi della speranza per raggiungere l'Europa e che la gestione degli immigrati giunti via mare è costata all'Italia quasi 5 miliardi in due anni.
    Ma Matteo Renzi nega l'evidenza. Per il premier «è chiaro che sul tema dell'immigrazione si gioca la sfida della paura, ma i numeri sono profondamente diversi da quelli raccontanti: non c'è un aumento dei migranti rispetto allo scorso anno, ma solo un aumento di allarmi a fini elettorali». Esagerazioni del centrodestra, insomma.
    Eppure i numeri parlano di un sorpasso rispetto al 2015, realizzato con i massicci sbarchi del weekend: da gennaio ad oggi sono sbarcati in Italia 47.740 migranti, il 4 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Soltanto a maggio sono arrivate via mare 19.819 persone. Dati preoccupanti, soprattutto perché gli arrivi si sono concentrati in pochi giorni e non lasciano presagire nulla di buono per il futuro. Preoccupanti soprattutto quelli forniti dall'Alto Commissariato Onu per i Rifugiati sulle vittime dei continui naufragi: 2.510 dall'inizio dell'anno (2.119 delle quali seguendo la rotta più pericolosa, dalle coste africane verso l'Italia), contro le 1.855 dello stesso periodo del 2015. Ma anche quelli emersi dalla relazione annuale di Banca Italia, che aggiorna i costi dell'immigrazione per il biennio 2014-2015 aggiungendo ai 3,3 miliardi di euro per la gestione degli arrivi, l'accoglienza e l'ospitalità, altri 1,6 miliardi per il funzionamento dell'apparato amministrativo, per le prestazioni sanitarie e l'inserimento scolastico dei minori.
    Anche se Renzi minimizza, parlando di «allarmi elettorali», i numeri dell'Agenzia Onu dicono che 1 migrante su 23 muore cercando di raggiungere l'Europa su uno dei tanti barconi sovraccarichi salpati dal Nord Africa o dalla Turchia. «Un anno particolarmente letale» per le rotte migratorie, quello in corso, secondo il portavoce dell'Unhcr, Ginevra William Splinder, che denuncia anche la presenza di scafisti sempre più senza scrupoli sulle coste della Libia, in particolare nell'area di Sabratha, a ovest di Tripoli, i quali non esitano a caricare i barconi fino all'inverosimile, facendo salire a bordo fino a 600 o più persone. Negli ultimi giorni, inoltre, le partenze sono aumentate per la volontà degli scafisti di massimizzare gli introiti prima dell'inizio del Ramadan.
    L'emergenza immigrati per l'Italia è un salasso: spesi 5 miliardi in due anni - IlGiornale.it

    PER BERGOGLIO, I MIGRANTI INSEMINERANNO L’EUROPA STERILE
    REDAZIONE
    In un colloquio con il Corriere della Sera (lo stesso nel quale ha esaltato Bonino e Napolitano), Bergoglio ha parlato dei clandestini come di un seme miracoloso che consentirà all’Europa di tornare ad essere fertile sul piano demografico. Quasi uno stupro culturale, da parte dell’attuale occupante del Soglio di Pietro.
    Per Bergoglio, Migranti insemineranno l?Europa sterile | VoxNews




    Il modo più chiaro e più pratico per manifestare la propria disapprovazione nei confronti di Francisco è colpirlo nel portafoglio, scegliendo la Sacra Arcidiocesi Ortodossa come destinataria dell'8 per 1000. I pagani possono optare per l'Unione Induista. Bisogna infatti ricordarsi che chi non effettua una opzione precisa finisce per indirizzare comunque il denaro al Papocchio, a causa del meccanismo di ripartizione elaborato dal fisco itagliano.





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    Predefinito Re: SIAMO TUTTI METICCI. PAROLA DI MINISDRA ROSSO-NEGRA.

    Fermiamo la doppia mancia a Comuni e profughi
    di Giovanni Torelli
    E già, ci mancava solo questa. Non bastavano i soldi elargiti a pioggia ai profughi, e non bastavano le preghiere alle Province per invitarle a farsi carico, anche loro, dell’accoglienza. Ennò. ora bisognava incoraggiare l’asilo ai migranti, distribuendo un bonus anche ai Comuni generosi, quelli che spalancano le porte cittadine, che mettono a disposizione strutture pubbliche, che tifano per l’integrazione e la società multiculturale.
    A loro, a questi sindaci encomiabili (saranno forse gli stessi che sfileranno in parata il 2 giugno?), il governo metterà a disposizione – parola del sottosegretario Manzione – “incentivazioni” “appena saremo in grado di quantificare l’intesa con il ministero dell’Economia e delle Finanze”. Tradotto, significa elargizioni, paghette, premi-ospitalità per far capire agli italiani che i giusti, quelli bravi e meritevoli di soldi sono coloro che accolgono; e per porre allo stesso tempo i primi cittadini davanti a un ricatto: se accogli, ti diamo i soldi, altrimenti niente. E tutti i sindaci, in cambio del denaro, si riscoprirono “accoglienti“…
    Al di là del metodo politico, al limite del clientelismo, ciò che indigna è la ricetta economica che ispira la gestione del fenomeno: in entrambi i casi, sia che si debba assistere chi arriva qui da noi con lo status di profugo – garantendogli mille euro al mese – sia che si debbano incentivare le politiche di accoglienza, beneficiando i Comuni disponibili, ci si prodiga sempre nell’aumento della spesa pubblica. Assistenzialismo al quadrato, accresciuto (e giustificato) dalla retorica dell’integrazione. E non importa che così si sfasceranno ulteriormente le casse pubbliche; si potrà chiedere sempre tolleranza all’Europa in nome della “flessibilità“, modo edulcorato per dire aumento del deficit.
    Paghiamo sempre noi, comunque. Dobbiamo garantire assistenza ai profughi che arrivano? Paga il cittadino. Dobbiamo creare hotspot sulla terra o in alto mare per prima accoglienza e identificazione? Paga il cittadino. Dobbiamo impegnare navi militari in finte operazioni di sicurezza chiamate Mare Sicuro che altro non sono che la versione 2.0 di Mare Nostrum? Paghiamo sempre noi. Solo il sostentamento dei profughi e la realizzazione di centri di identificazione e smistamento costa alle casse dello Stato – leggi alle nostre tasche – due miliardi di euro all’anno. L’operazione Mare Sicuro per salvare i barconi (la sicurezza è diventata quella di chi si imbarca, non di noi italiani, con un capovolgimento del significato originario) grava sull’erario per un altro centinaio di milioni.
    Due miliardi e passa buttati così, a cui naturalmente vanno aggiunti quelli destinati alla Turchia per frenare i flussi (6 miliardi in tutto, cui l’Italia contribuisce con ben 225 milioni) e quelli non ancora quantificati per stringere rapporti di cooperazione e di assistenza coi Paesi africani, come previsto nel Migration Compact. Ma non bastava: e così ora Renzi ha avuto la genialata di aggiungere anche il tesoretto per i Comuni accoglienti verso i migranti. Ché i sindaci vengano stangati in tutto, non ricevono più trasferimenti dallo Stato e al contempo non posso godere di un vero federalismo municipale che consentirebbe loro di usufruire a pieno delle tasse pagate in loco. Però, se fanno i bravi con i migranti, allora li aiutiamo…
    La morale è che l’unico modo per contravvenire al Fiscal Compact è aderire al Migration Compact. Accogliere profugo vedere moneta. Così il sindaco d’Italia Renzi si guadagna la stima (o forse solo i voti?) dei sindaci del Belpaese.
    Fermiamo la doppia mancia a Comuni e profughi - L'intraprendente | L'intraprendente

    L’islam e l’Europa
    Sul sito dell'Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân abbiamo trovato questa riflessione sull'islam. Argomento di grande importanza, in questi tempi drammatici. Lo proponiamo per aiutarci a riflettere, senza tesi preconcette e sterili irenismi. Siamo convinti che solo «la verità ci farà liberi», al di là delle mode e del politically correct. E pensiamo che se questo si può dire dell'islam, non la stessa cosa si possa dire di tutti i mussulmani. E speriamo di trovare anche tra loro persone ragionevoli con cui confrontarci
    La questione islamica in Europa sta diventando prorompente. O forse anche questo ormai è un eufemismo. All’interno del grande problema delle immigrazioni, la presenza degli islamici si segnala per una particolare compattezza e impermeabilità. Secondo qualcuno anche per una volontà di conquista. Insomma a molti l’Islam sembra una minaccia. Altri, invece, considerano troppo allarmistiche queste posizioni, non suffragate da fatti, posizioni ideologiche pregiudiziali.
    Tra questi ultimi si è segnalato ultimamente Franco Cardini col suo libro “L’Islam è una minaccia” (Falso!), edito da Laterza nella collana degli Idóla. Si tratta di un pamphlet in cui il celebre medievalista tenta di smontare i luoghi comuni sull’Islam minaccioso, proponendosi come l’anti-Fallaci, contestando cioè le famose tesi dell’altrettanto famosa giornalista contro l’occupazione islamica dell’Occidente e dell’Europa in particolare.
    Il libro di Cardini contraddice la tesi secondo cui l’Islam moderato non esiste, che l’Islam e la modernità sono inconciliabili, che il Corano è un libro di guerra, che Europa e Islam sono nemici da sempre, che i musulmani ci odiano, che ci stanno invadendo. Secondo lui alla base di queste posizioni ci sono paura, timore e prudenza. Egli può quindi elencare “I fondamenti dell’islamofobia” e prospettare una “Eurabia Felix”.
    In genere il mondo cattolico è aperto all’incontro e all’accoglienza e considera un atto malvagio esaminare realisticamente queste dinamiche. Di recente ha fatto però eccezione il gruppo di cattolici attorno alla rivista francese Liberté Politique. In vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno, la rivista ha pubblicato una sua proposta politica completa per la rinascita della Francia: Le manifeste de la dèrnier chance. Uno dei punti del manifesto è “No all’islamizzazione della Francia”. Una posizione netta, non facile da trovare altrove in ambito cattolico.
    In particolare sul numero di Liberté politique del 6 giugno 2016 è stato pubblicato un articolo di François Billot de Lochner dal titolo “L’islam tolérant existe-t-il?”. Si tratta di un testo piuttosto deciso di cui riportiamo qui di seguito una nostra traduzione in italiano:
    “Per sapere se l’Islam offra o meno una possibilità di tolleranza è sufficiente porsi le seguenti quattro domande, che permettono di farsi un’idea chiara su questo sistema politico-religioso, dalle sue origini ai nostri giorni: il concetto di tolleranza si è sviluppato a partire dal suo fondatore; si ritrova valorizzato nel libro che ne riassume il pensiero; è applicato nei paesi islamici; è messo in evidenza tra le comunità musulmane dei paesi non islamici?
    Prima domanda: il creatore dell’Islam fu un adepto della tolleranza?
    La storia ce lo insegna: Maometto fu un uomo animato da una violenza estrema; un uomo di guerra, di sangue, di conquista e di sesso a oltranza; un uomo che fu per la tolleranza ciò che Attila fu per l’amore del prossimo; un uomo il cui segno distintivo fu l’intolleranza.
    Seconda domanda: il Corano, su cui si fonda l’Islam, lascia spazio alla tolleranza?
    Il Corano è un libro politico-religioso da battaglia, che fa l’apologia della violenza e dell’odio; un libro che giustifica la schiavitù, l’omicidio, lo stupro, la tortura, l’inganno, l’occultamento; un libro che dev’essere presso ogni musulmano, ad uso obbligatorio, sotto la pena della dannazione eterna; un libro d’una rara intolleranza.
    Terza domanda: i regimi fondati sull’Islam sono tolleranti?
    In tutto il mondo, i regimi che si richiamano all’Islam sono paesi dittatoriali. Essi mostrano, nei confronti di popolazioni non musulmane e nella migliore delle ipotesi, una disparità di trattamento scandaloso e vergognoso, come nelle peggiori persecuzioni, la cui estensione può essere terrificante.
    Il terribile genocidio della popolazione armena da parte dei turchi, nel secolo scorso, ne è un esempio evidente. Un’altra prova la si può trarre dal caso delle paradisiache isole delle Maldive: la passione dei turisti per questo luogo mitizzato copre una spietata e sanguinaria dittatura islamica. Sono i turisti ignoranti che arricchiscono e perpetuano, senza saperlo, questo drammatico sistema totalitario.
    Non parliamo poi di Arabia Saudita, di Sudan, di Pakistan, d’Algeria e di molti altri paesi islamizzati e, quindi, oggettivamente invivibili per i non musulmani.
    Quarta domanda: l’Islam insediatosi in Occidente si distingue per la sua tolleranza?
    Basta interrogarsi su ciò che professano quasi tutti i leader politici o gl’intellettuali musulmani, le migliaia di imam che imperversano nelle moschee occidentali, le migliaia di formatori musulmani che operano nei centri di educazione islamica, i residenti delle note zone islamiche illegali che proliferano in Occidente, per capire come l’intolleranza costituisca una delle armi primarie di sviluppo dell’islamizzazione mondiale” (
    Non c’è dubbio che la questione Islam in Europa esista e che debba essere affrontata senza utopie, ma con realismo.
    L?islam e l?Europa. Franco Cardini e i cattolici di Liberté Politique

    Per Bergoglio l’Europa è come Sara, la moglie sterile di Abramo
    Puro delirio della parte modernista della Chiesa
    Il papa, in un colloquio con il Corriere della Sera, arriva a definire i clandestini come il seme miracoloso che consentirà all'Europa di tornare ad essere fertile sul piano demografico, paragonandoli addirittura alla grazia divina che permise di avere un figlio a Sara, la moglie di Abramo, sterile per l'età avanzata: "l'Europa è come Sara", la moglie sterile di Abramo, "che prima si spaventa ma poi sorride di nascosto".
    Praticamente è nettamente favorevole al meticciato antropologico e culturale che dovrebbe prodursi: "L'Europa deve e può cambiare. Deve e può riformarsi. Deve porsi il problema di come affrontare questa grande sfida che è in primo luogo umanitaria, ma non solo".
    Sì, è vero. Sara ha riso per il dubbio perché conosceva la sua sterilità; ma poi ha accolto il disegno d'amore di Dio, che era sulla discendenza di Abramo, e ha avuto il figlio della promessa. Ed era il figlio della moglie libera, mentre il figlio della schiava lo ha scacciato!
    E leggete ancora qui. Il direttore della Fondazione Migrantes, monsignor Giancarlo Perego, intervenuto alla trasmissione “A Sua Immagine” su Rai Uno, in occasione dell’odierno Giubileo dei Kabobo: “Per rigenerare l’Europa serve l’incontro con il Sud del mondo”. Cos'è, un via libera agli stupri etnici?
    Il direttore di Avvenire è arrivato a dire - siamo sul surreale! - che le aggressioni alle donne da parte di africani in varie località europee “non sono espressioni della cultura islamica quanto piuttosto di un incontro con una cultura come quella occidentale che strumentalizza troppo spesso il corpo delle donne“. Visto che le donne europee non portano il burqa, siamo tolleranti con gli stupratori?
    Stiamo assistendo impotenti ad una tragedia epocale. Un'invasione che già ci sta soffocando e che lascia preludere eventi peggiori, nella totale incosciente politica suicidaria. E perché anche questo Papa insiste tutti i giorni sull'accoglienza incondizionata dei clandestini? Perché contribuisce ad incentivare l'eutanasia delle popolazioni europee e la cancellazione della nostra civiltà?
    Chiesa e post concilio: Per Bergoglio l?Europa è come Sara, la moglie sterile di Abramo

    Il modo più chiaro e più pratico per manifestare la propria disapprovazione nei confronti di Francisco è colpirlo nel portafoglio, scegliendo la Sacra Arcidiocesi Ortodossa come destinataria dell'8 per 1000. I pagani possono optare per l'Unione Induista. Bisogna infatti ricordarsi che chi non effettua una opzione precisa finisce per indirizzare comunque il denaro al Papocchio, a causa del meccanismo di ripartizione elaborato dal fisco itagliano.




  5. #995
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    Predefinito Re: SIAMO TUTTI METICCI. PAROLA DI MINISDRA ROSSO-NEGRA.

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  6. #996
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    Predefinito Re: SIAMO TUTTI METICCI. PAROLA DI MINISDRA ROSSO-NEGRA.

    Estradato in Italia boss della tratta di esseri umani

    Sicilia.Arrestato uno tra i più grossi trafficanti di esseri umani del mondo. Mered Yehdego Medhane, eritreo, 35 anni, arrestato in Sudan



    Finalmente ne abbiamo uno da rispedire indietro!
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  7. #997
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    Predefinito Re: SIAMO TUTTI METICCI. PAROLA DI MINISDRA ROSSO-NEGRA.

    Un altro da mantenere.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  8. #998
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    Predefinito Re: SIAMO TUTTI METICCI. PAROLA DI MINISDRA ROSSO-NEGRA.

    Senegalese vende Rolex falsi. Il giudice lo assolve: "Colpa di chi si fa truffare"
    Un senegalese ha derubato centinaia di persone spacciando i suoi orologi come originali. Il giudice, però, lo assolve e accusa i truffati
    Anna Rossi
    Senegalese vende in spiaggia finti Rolex per poche decine di euro, ma il giudice lo assolve: "La contraffazione era evidente".
    Anche questa volta l'ambulante l'ha passata liscia. Sei anni fa, sulle spiagge di Jesolo un senegalese si divertiva a vendere Rolex e altri orologi di marca contraffatti. Dopo essere stato scoperto, però, non è arrivato il "castigo" che quelli truffati avevano sperato. "Il fatto non sussiste" - ha concluso il giudice di Venezia, Fabio Moretti. Per questo motivo, Diam Alioune è stato assolto dall'accusa di ricettazione e contraffazione di marchi.
    Come scrive La Nuova di Venezia e Mestre, il pubblico ministero lo aveva condannato a otto mesi di reclusione, ma Moretti ribalta tutto: "La colpa non è del senegalese, ma di chi si è fatto truffare con facilità". Così è stato deciso e così il senegalese l'ha scampata. Ieri, in tribunale sono stati sentiti alcuni venditori esperti di orologi e hanno confermato che "la contraffazione era poprio grossolana ed era impossibile non accorgersene".
    L’udienza del giudice Moretti ha mostrato la scarsa efficacia dello strumento penale per combattere un mercato del falso che continua a prosperare. C'è anche da sottolineare che i tempi della giustizia sono lunghissimi: sono passati sei anni dal fatto e del senegalese non si hanno più tracce. E se fosse stato giudicato colpevole? Come avrebbero potuto rintracciarlo?
    Intanto sul web è scatta la polemica. C'è chi protesta perché non si sente rappresentato dalla giustizia e c'è anche chi va giù molto più pesante e scrive: "Ma se fosse stato un italiano? Il giudice cosa avrebbe fatto? Sicuramente l'avrebbe messo in carcere. Scontato".
    Senegalese vende Rolex falsi. Il giudice lo assolve: "Colpa di chi si fa truffare" - IlGiornale.it

    L'ultima follia: diamo più lavoro agli immigrati che agli italiani
    In Italia i cittadini "attivi economicamente" e con un lavoro sono nel 67% dei casi italiani e nel 72% stranieri extra-europeri
    Claudio Cartaldo
    A certificarlo ci sono i numeri: l'immigrazione incontrollata dà lavoro agli immigrati e lo toglie agli italiani. A dirlo non è un istituto di ricerca xenofobo e razzista, ma l'Eurostat, l'istituto statistico europeo.
    In Italia più lavoro agli immigrati
    La popolazione economicamente attiva in Italia che ha cittadinanza nostrana, in percentuale, è del 67,9%. Poco? Sicuramente. Ma quello che colpisce maggiormente è che la percentuale degli stranieri è invece del 74,3%. Insomma: lavorano di più gli immigrati. E se è vero che in questo dato rientrano anche chi viene da altri Paesi europei, se disaggregiamo il dato vedremo che la musica non cambia. Il tasso di attività degli extra-comunitari è del 72,6%. Comunque più degli italiani.
    L'immigrazione e il lavoro
    Ora, non è difficile capire da dove venga questo dato. Chi cerca manodopera a basso costo, fa notare Libero, fa festa quando vede centinaia di migliaia di immigrati arrivare coi barconi, essere accolti, ottenere il permesso di soggiorno e poter così cominciare a lavorare.
    L'Italia tra i peggiori paesi d'Europa
    Ovviamente, il dato sulla popolazione attiva accomuna anche in questo i Paesi "sfigati" dell'Europa. Italia, Grecia, Slovenia, Cipro, Portogallo e Spagna, per citarne alcuni, sono quelli che hanno la percentuale di popolazione attiva economicamente "invertita", cioè con più occupati stranieri che autoctoni. La media europea è del 77,3% per i cittadini del Paese e del 68,9% dei cittadini non Ue. In Spagna, per fare solo un esempio, siamo al 82% contro 78,7%. E la Germania? Nemmeno a dirlo, lì è tutta un'altra musica: i cittadini attivi economicamente con passaporto tedesco sono il 83%, mentre gli stranieri viaggiano appena al 64,7%.
    L'ultima follia: diamo più lavoro agli immigrati che agli italiani - IlGiornale.it

    Marcello Veneziani: “Francesco più che il Papa sembra il presidente dell’Onu”
    Michele M. Ippolito
    Marcello Veneziani “L’elezione del sindaco musulmano di Londra Khan è una prova della islamizzazione per via demografica e culturale del continente europeo, dovremmo essere preoccupati. L’Europa si sta suicidando e non lo sa”. Lo dice il noto intellettuale Marcello Veneziani, commentando la recente elezione di Khan a primo cittadino di Londra.
    Veneziani, in che modo commenta quella elezione?
    “L’elezione è una sorta di effetto collaterale del processo di islamizzazione per via demografica e culturale dell’ Europa e delle nostre città. Ecco allora che urgono due cose: incentivare la politica a favore della famiglia con ogni forma di sussidio e porre un freno deciso alla immigrazione nei nostri territori”.
    Parliamo di immigrazione. Giusta la prudenza?
    “Non solo è giusta, ma la reputo un dovere. Sempre che ci interessi davvero tutelare l’identità dell’ Occidente. Invece la sensazione o molto più di una sensazione, è che ci stiamo facendo colonizzare e prima o dopo, diverremo un continente a maggioranza musulmana. La cosa incredibile che rasenta la incoscienza, è che il sindaco musulmano è stato votato anche da cittadini di nascita occidentale, magari cristiani”.
    Che cosa dimostra?
    “Che il nostro continente ha una componente autolesionista evidente, non sa reagire a questa invasione e addirittura se ne fa complice. Penso a quando in Italia alcuni vogliono eliminare il Presepe o i canti del Natale per non urtare la sensibilità degli islamici”.
    E l’Europa?
    “Si sta suicidando e non lo sa, un lungo e lento processo di autodistruzione che di questo passo ci consegna all’Islam”.
    A Bari arrestati da poco due presunti fiancheggiatori del terrore e nel porto ad agosto erano transitati terroristi responsabili della strage di Parigi, la sorprende?
    “No, mi porta a confermare che dobbiamo essere prudenti e saper dire di no a tutti gli ingressi”.
    Che cosa pensa della posizione di Papa Francesco in tema migratorio?
    “Vista la frequenza con la quale si occupa del tema, non è sbagliato dire che ne sia ossessionato e con la stessa energia con la quale chiede aiuto per i migranti potrebbe farlo in favore dei poveri italiani. In molte situazioni lo vedo come un buon Presidente dell’Onu o di associazione filantropica che pastore di Chiesa, vittima e allo stesso tempo complice di una filosofia terzomondista e del politicamente corretto”
    Marcello Veneziani: "Francesco più che il Papa sembra il presidente dell'Onu" | lafedequotidiana.it

    Il modo più chiaro e più pratico per manifestare la propria disapprovazione nei confronti di Francisco è colpirlo nel portafoglio, scegliendo la Sacra Arcidiocesi Ortodossa come destinataria dell'8 per 1000. I pagani possono optare per l'Unione Induista. Bisogna infatti ricordarsi che chi non effettua una opzione precisa finisce per indirizzare comunque il denaro al Papocchio, a causa del meccanismo di ripartizione elaborato dal fisco itagliano.




  9. #999
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    Predefinito Re: SIAMO TUTTI METICCI. PAROLA DI MINISDRA ROSSO-NEGRA.

    Citazione Originariamente Scritto da Erlembaldo Visualizza Messaggio


    Senegalese vende Rolex falsi.
    Il giudice lo assolve:
    "Colpa di chi si fa truffare"


    il giudice ha ragione,
    come si fa a comprare rolex autentici
    da un senegalese in spiaggia, e lamentarsi
    poi che erano falsi.

    al di la della vicenda,
    questo episodio da la misura del grado
    di dabbenaggine, in cui giacciono tanti cittadini.

    se credono al senegalese venditore di rolex,
    quale altra balla potrebbero bersi costoro?

  10. #1000
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    Predefinito Re: SIAMO TUTTI METICCI. PAROLA DI MINISDRA ROSSO-NEGRA.

    Non mi pare questo il problema, in quanto nessuno degli acquirenti l'ha accusato di avergli venduto un falso per un originale.
    Chi ha comprato può essere accusato si, ma solo di essere un povero imbecille esibizionista, col desiderio del "vorrei ma non posso", per poter esibire un rolex che solo i deficienti avrebbero preso per buono. Ma ha comprato sapendo cosa comprava. L'accusa per loro sarebbe di aver favorito il commercio di falsi.
    Il senegalese è stato accusato solo di vendita di falsi e probabilmente è stato accusato dai vigili urbani.
    Non è giusto che l'abbia passata liscia e con quella motivazione, ma siccome il suo lavoro era al servizio di chi governa l'itaglia, ossia la mafia, era ovvio che non dovesse avere alcun ostacolo nella sua attività.
    Qui sta il marcio vero.
    Non parliamo poi di evasione fiscale, vero equitaglia?
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

 

 
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