Perché c'è l'impressione che la laurea serva a poco!
non è che ha bisogno di pochi laureati, è che non ha bisogno di QUESTI laureati.
dimmi tu perché una impresa dovrebbe essere disposta a pagare un premio salariale a un ingegnere che non ha mai usato un software, a un laureato in economia e commercio che non ha mai visto un bilancio o una tabella su excel. o anche un laureato in scienze politiche che non ha mai scritto due righe in vita sua se non il copia-incolla della ridicola tesi.
il problema dell'italia è che la pedagogia FA SCHIFO e le imprese lo sanno.
"Stupratori della lingua e dell'immaginario collettivo" (Felipe su Calvino, Brecht e Moravia)
"Scribacchini di regime." (su Nazim Hikmet e Pablo Neruda)
"Raccapricciante. Comunismo sanguinario allo stato puro." (su "Valore" di Erri De Luca)
Avete ragione sia tu che Venom.
Ma torniamo sempre là alla fine. Da un lato ci sono le imprese che sono tendenzialmente vecchie a livello di struttura organizzativa (e questo a livello economico si fa sentire) e che continuano a cercare la concorrenza con la Cina. Dall'altro ci sono le università che non ti insegnano nulla di applicabile e quel poco che sia fare lo hai imparato da te.
PATRIMONIALE PROGRESSIVA SU IMMOBILI, DEPOSITI, PRODOTTI FINANZIARI, RENDITE E SUCCESSIONI!
Mi aggancio al tuo post che mi sembra quello che riassume al meglio la situazione.
In Italia per varie ragioni(di fatto legato al mondo produttivo legato più al raffinamento del processo che dell'innovazione del prodotto almeno dagli anni 70 in avanti) non c'è mai stata una forte richiesta di buoni laureati ma bensì di buoni periti.
La percentuale di investimento in R&S sia del pubblico ma soprattutto del privato la dice tutta al riguardo.
L'università per converso non è mai stata stimolata a fornire tali laureati e quindi è rimasta sostanzialmente autoreferenziale.
La crisi pedagogica delle scuole a livello inferiore (si veda lo scadimento verticale degli istituti tecnici) ha portato ad un sempre più alto scadimento degli studenti che si affacciano all'università e quindi alla diminuzione della qualità degli stessi.
A mio avviso , fermo restando il problema dell'istruzione in Italia , il problema può essere risolto solo con l'incremento della domanda di buoni laureati (ma anche di buoni diplomati) e legando il giudizio sui risultati della scuole (università comprese) alla istruzione di tali laureati.
è tutta colpa di scienze delle merendine.