A proposito di droga:
ROMA - La droga entra nel caso Ruby. Cocaina a chili. Ben 12 e 412 grammi. Sequestrati ad agosto al compagno di Marysthell Garcia Polanco, tal Ramirez Della Rosa. Quasi tre chili a Milano Due. All'Olgettina, al numero 65. Nella cantina dell'appartamento abitato da Marysthell, una delle ragazze che partecipavano alle feste di Arcore, e la cui casa era nel libro paga del premier. Il resto in un altro appartamento a via Portalupi sempre di Ramirez, che viene arrestato in quei giorni. E si scopre che viaggiava sull'auto di Nicole Minetti. Il consigliere regionale s'arrabbia con un'amica, "è una cosa pesante, ma com'è possibile", e pensa di denunciare il furto della macchina, evidentemente temendo le conseguenze e un possibile scandalo.
Marysthell, però, viene fuori dalle nuove pagine come una donna potente. È lei che, a dicembre, dopo una telefonata ricevuta da palazzo Grazioli, chiama il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi sulla sua linea privata, spende con la segretaria il nome del Cavaliere per farselo passare subito, si raccomanda per ottenere il passaporto. E lui le risponde subito e le consente di entrare con l'auto direttamente nel palazzo del governo. Si vedono due volte, e lui le fissa ad horas un appuntamento per il 13 gennaio. Chiudendo una telefonata le dice pure "mi saluti il presidente".
C'è anche questo nelle carte spedite da Milano alla Camera. Alla droga si arriva il 3 agosto dell'anno scorso. Una perquisizione e un sequestro che prescindono, in quel momento, dal caso Ruby. Anche
perché il protagonista è solo Ramirez Della Rosa. Nessuna misura tocca la Polanco, nonostante la cantina risulti proprio quella della sua abitazione. Per certo lei diventa oggetto di una dura polemica della Minetti, coinvolta nell'affaire perché Della Rosa stava usando la sua vettura, una mini Cooper verde. Ce n'è traccia nelle telefonate della stessa Minetti che, ad agosto, era in vacanza al mare alla Seichelles. Con un'amica si sfoga al telefono: "Questi sono scemi, guarda in che guaio mi trovo. E Berlusconi e Mora non si prendono a cuore la faccenda". Una considerazione che suscita interrogativi. Perché loro dovrebbero occuparsi di questo sequestro di droga? E come mai proprio la sua vettura era finita nelle mani di Ramirez? Lei insiste: "Questa è una cosa molto pesante". E pensa di cavarsi d'impaccio e di allontanare i possibili sospetti denunciando il furto della macchina.
Le intercettazioni non risparmiano neppure il prefetto Lombardi. In una singolare sequenza che dimostra quanto le ragazze di Arcore fossero in grado di arrivare dove nessun comune mortale può. A dicembre, sul cellulare della Polanco, arriva una chiamata dal centralino di palazzo Grazioli. Una persona le dice: "Le dovevamo far sapere di quell'appuntamento con il prefetto Lombardi...". E le dettano il numero della segreteria privata del rappresentante del Viminale a Milano. Marysthell si attiva subito. Chiama la prefettura. Parla con la segretaria personale di Lombardi. Che le chiede chi le abbia dato il numero. Lei non esita e parla del premier. La segretaria insiste per sapere di che si tratta. La Polanco si trincera nel più stretto riserbo e dice: "È una questione privata di cui devo parlare solo con lui".
La segretaria passa Lombardi alla Polanco. Lei gli dice subito: "Io la chiamo a nome del presidente del Consiglio". Lui fissa l'incontro e le dice che può entrare con l'auto nel palazzo. I due si parlano per ben sette volte, ma Lombardi ammetterà che "ha guardato quella cosa ma è complicato perché ci vogliono dieci anni". Lei si vanta con un'amica: "Ho appuntamento con un pezzo grosso, solo lui mi può sistemare questa cosa". Così erano autorizzate a muoversi le ragazze di Arcore.
Fonte: Quei dodici chili di cocaina tra casa Polanco e l'auto di Nicole - Repubblica.it
Per caso erano presenti anche MarysthellGarcia Polanco ed il di lei fidanzato Ramirez Della Rosa?
In quel caso sarebbe lecito evitare di chiedersi chi abbia portato "certa roba" in loco.