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Discussione: Notte di San Lorenzo

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    Predefinito Notte di San Lorenzo

    Tradizioni popolari, leggende e poesie legate al passaggio delle Perseidi
    Tutto il fascino delle stelle cadenti

    Anche se le previsioni del tempo per l’Emilia Romagna non sembrano favorevolissime dando cielo coperto per “il” giorno esatto, quello di oggi, 10 agosto, essendo le stelle cadenti un fenomeno distribuito su più giorni non c’è da disperare… un desiderio nell’estate 2009 sarà possibile esprimerlo fino a fine settimana.

    Ma cosa sono quelle che noi chiamiamo comunemente stelle cadenti? Quale la loro reale origine scientifica? Quali fenomeni legati alla loro apparizione? Quali le tradizioni e le leggende legate al passaggio d’agosto delle “lacrime”?

    Le Perseidi sono uno sciame meteorico che l'orbita terrestre attraversa durante il periodo estivo. La pioggia meteorica si manifesta dalla fine di luglio fino oltre il 20 agosto, e il picco di visibilità è concentrato attorno al 12 agosto, con una media di circa un centinaio di scie luminose osservabili ad occhio nudo ogni ora dalla Terra. Ciò rende questo sciame tra i più rilevanti in termini di osservabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta nel corso della sua rivoluzione intorno al Sole.

    La cometa che ha dato origine a questo sciame è la Swift-Tuttle, che ha un nucleo di circa 10 km e il cui ultimo passaggio al perielio è avvenuto nel 1992, e il prossimo si realizzerà nel 2126. Le meteore che noi vediamo ora sono particelle rilasciate durante le passate orbite della cometa. La velocità con cui impattano l'atmosfera terrestre è pari a circa 59 km/s. Le prime osservazioni dello sciame delle Perseidi furono fatte dai Cinesi nel 36 d.C.

    Le Perseidi sono popolarmente note come "Lacrime di San Lorenzo" in quanto anticamente il momento di picco era collocato intorno al 10 agosto, ma per effetto della precessione degli equinozi si è spostato nel corso dei secoli di circa due giorni in avanti. In Grecia rappresentano la Transfigurazione del Signore che cade il 6 agosto, se ne può arguire che la tradizione greca sia più antica di quella italiana che sicuramente nacque nel Ottocento con la scoperta del legame delle Perseidi con la cometa Swift-Tuttle da parte dell'astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli: Schiaparelli nel 1866, a seguito del passaggio al perielio della cometa del 1862, scoprì il legame tra gli sciami meteorici e le comete, scoperta contenuta in uno scambio di lettere con Padre Secchi.

    Il nome di questo sciame meteorico deriva dal fatto che il radiante, ovvero il punto dal quale sembrano provenire tutte le scie, è collocato all'interno della costellazione di Perseo. Nell'anno 2000 le coordinate del punto radiante risultavano essere pari a 46° di ascensione retta e +58° di declinazione, con uno spostamento giornaliero, dovuto al moto di rivoluzione terrestre, di 5,4° A.R. e 0,12° declinazione, dirigendosi dalla costellazione di Cassiopea verso quella della Giraffa.

    Il “Corriere della Sera” fornì in passato un’altra accattivante versione dell’origine delle stelle cadenti, intitolata “San Lorenzo con la graticola in mano”. Questa un’altra interpretazione del suggestivo fenomeno esitvo: “L’apparizione di una stella cadente, oggi, è associata a un sentimento di lieto stupore. Ci si sente quasi baciati dalla fortuna per assistere a un evento naturale che non è raro, ma che appare straordinario. Pochi si sottraggono alla tentazione di esprimere un desiderio, seguendo la tradizione popolare che promette l’avverarsi dei pensieri formulati nel brevissimo tempo di esistenza della traccia luminosa.

    Ma non è stato sempre così: nell’antichità le apparizioni di meteore, così come quelle di comete e di altri fenomeni passeggeri che sembravano alterare l’immutabilità del cielo, erano considerate segni infausti. Nelle antiche mitologie orientali, in quelle greche e latine, le stelle cadenti erano lacrime di divinità che piangevano a causa di disastri già avvenuti o annunciati.

    Gli astrologi cinesi, che nei loro annali hanno registrato le apparizioni di stelle cadenti e comete fin dal sesto secolo avanti Cristo, non avevano dubbi che a temere il peggio dovessero essere i governanti. Il cielo sembrava piangere lacrime di fuoco in occasione di crisi di governo, battaglie o assedi avvenuti in coincidenza con quelli che oggi sappiamo essere sciami meteorici ricorrenti”.


    Sciame di Perseidi
    Immagine dal sito Wikipedia, l'enciclopedia libera

    Ancora. Una storia che arriva dall’Inghilterra legata alle sospirate scie luminose. Internet è una fornte ricchissima di tradizioni popolari come questa legate al 10 agosto.

    “Incisione su legno con le stelle cadenti in Inghilterra del 13 dicembre 1833. In varie forme, questa superstizione si è tramandata attraverso i secoli. Tra l’ottobre e il novembre del 902 dopo Cristo, riferiscono le antiche cronache, l’invasione della Sicilia e della Calabria da parte dei saraceni e le stragi che ne seguirono furono seguite da un abbondante pianto divino. Oggi è accertato che si trattò di una pioggia particolarmente fitta di stelle cadenti dello sciame delle Leonidi, visibile ogni anno a novembre.

    Anche la tradizione cristiana ha ereditato il concetto della pioggia di stelle cadenti come pianto celeste. Secondo la leggenda, il diacono San Lorenzo fu arrostito vivo su una graticola di ferro dai romani il 10 agosto del 258 dopo Cristo. Da allora, ogni anno, le sue lacrime infuocate continuano a diffondersi nel cielo come scintille.

    Sempre in Inghilterra, c’è questa interpretazione legata al mondo delle fate che riconduce al periodo.

    In ogni villaggio, si coltiva l'usanza di lasciare sempre alle Fate un posto apparecchiato a tavola, durante le maggiori feste dell'anno, affinché continuassero ad amare e proteggere la casa. Si credeva inoltre che le buone Fate si affezionassero particolarmente ai fiori, ai bambini, agli animali, al bestiame e tenessero lontani i pensieri cattivi generati dall'invidia e i sortilegi delle streghe.

    Naturalmente non mancano le apparizioni di Dame misteriose nei castelli e nelle residenze nobiliari, come la inquietante Dama Bruna del castello di Norfolk.Le trombe d'aria piccole e grandi che a volte si scatenavano improvvisamente nelle strade o nei campi, stavano ad indicare che le Fate in quel momento stavano attraversando velocemente quel luogo per recarsi a qualche festa, o al castello della loro regina; lampi e fulmini in gran quantità erano invece attribuiti agli scontri che avvenivano nell'invisibile tra le Fate e le streghe malvagie. Ma non è solo in Inghilterra che alcuni fenomeni atmosferici hanno origine da interventi fatati: lacrime di Fate sono i fiocchi di neve che cadono a mezzanotte nelle regioni nordiche,o la pioggia che cade mentre c'è il sole, a cui nelle regioni più a sud d'Europa viene data la stessa spiegazione; oppure è il vento che agita all'improvviso le fronde degli alberi o l'erba dei prati, a manifestare il loro passaggio; un'onda inaspettata o un piccolo vortice in mare o in un lago, corrisponde al loro saluto; un fulmine che cade su un albero, un tuono a ciel sereno esprimono invece la loro collera, e l'arcobaleno non è altro che un ponte di fiori creato per farle passare da un punto all'altro del cielo.A proposito di fiori non possiamo dimenticare che se sbocciano in inverno o in periodi lontani dalla normale fioritura, sono stati sfiorati dalla veste o dalla mano di una Fata, per cui toccandone i petali si può esprimere un desiderio che immancabilmente si avvererà.Le stelle cadenti poi, sono solo granelli di polvere magica caduta dai loro abiti mentre danzano nel cielo. La cometa, infine, è il carro con il quale la regina di tutte le Fate si sposta nell'universo per andare a trovare le proprie seguaci sparse nei vari mondi. Nelle isole britanniche si tramanda da epoca immemorabile una credenza relativa alla misteriosa pietra delle Fate, una pietra bucata, considerata un potentissimo amuleto contro gli attacchi demoniaci.La montagna chiamata Carned-Idris è coronata da un cerchio di pietre che si ritiene indichino la tomba di Idris, famosa Fata assai viva nella memoria del paese. Il popolo crede ancora che sia sufficiente addormentarsi al centro di queste pietre magiche per avere in sogno visioni soprannaturali e messaggi profetici.

    E viene ricordato in questi giorni anche Giovanni Pascoli, che nella sua poesia ‘X Agosto’ ha consolidato questa credenza popolare, associandola all’uccisione del padre Ruggero, avvenuta la notte del 10 agosto 1867. Le stelle cadenti altro non sarebbero che lacrime celesti:

    “San Lorenzo, io lo so perché tanto
    di stelle per l'aria tranquilla
    arde e cade, perché sì gran pianto
    nel concavo cielo sfavilla…”

    Tuttavia, la tradizione popolare cristiana ha voluto introdurre un elemento positivo. Oggi, quanti ammirano quelle scintille e ricordano il sacrificio di San Lorenzo, possono chiedere una grazia, esprimere un desiderio. Come la cometa di Natale non porta più disgrazia, ma annuncia la ‘buona novella’ della nascita di Gesù, anche la pioggia delle stelle cadenti non è più temibile, diventa occasione di festa e di speranza.

    Ferrara. Tutto il fascino delle stelle cadenti

    Dal sito estense.com - Quotidiano di Ferrara
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 11-08-16 alle 12:06
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  2. #2
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    Predefinito La notte di San Lorenzo arriva in ritardo

    Quest'anno i giorni migliori sono il 12 e il 13 agosto


    Già da qualche anno la notte di San Lorenzo arriva in ritardo: il giorno migliore per vedere le stelle cadenti non è più il 10 agosto ma la notte tra il 12 e il 13, quando la pioggia di meteore raggiungerà la massima intensità. Secondo gli astronomi, il picco si sposterà sempre più avanti, verso il 13-14 agosto. E il fenomeno è in attenuazione (i residui che formano la coda della cometa diventano sempre meno), tanto che in futuro scomparirà del tutto. Ma si parla di milioni di anni...

    Secondo la tradizione, le stelle cadenti sono le lacrime versate da San Lorenzo durante il suo supplizio, che vagano eternamente nei cieli e si riversano sulla terra il giorno in cui Lorenzo morì. Sono anche chiamate "fuochi di San Lorenzo", poiché ricordano le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire. Anche se, in realtà, molti storici ritengono che San Lorenzo non morì bruciato, bensì decapitato.

  3. #3
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    Predefinito

    NOTTE DI SAN LORENZO: STELLE CADENTI MAI COSÌ BRILLANTI

    La luna "toglierà il disturbo", e perciò saranno molto più visibili del solito: oltre 100 all'ora.



    Sarà una notte di San Lorenzo sfavillante: la luna il 10 agosto lascia la scena alle stelle cadenti che non saranno disturbate nel loro luccicare incandescente dal disco d’argento di Selene, che si troverà infatti in congiunzione con il Sole (luna nuova). Vale, quindi, la pena di stare svegli fino all’alba per esprimere i desideri all’unisono con le scie luminose.

    Ma il fenomeno delle stelle cadenti agostane, chiamate anche ‘lacrime di San Lorenzo’, non si esaurisce in una sola notte, perché interessa un periodo di tempo ben più lungo, all’incirca dal 17 luglio al 24 agosto, con il massimo del fenomeno previsto nella notte fra il 12 e il 13.

    Gli esperti, tuttavia, consigliano di tener d’occhio il cielo fra il 10 e il 15 agosto, periodo migliore per andare a caccia di meteore, il cui tasso di frequenza dovrebbe aggirarsi intorno alle cento all’ora.

    Le ‘lacrime di San Lorenzo’ sono chiamate dagli astronomi ‘Perseidi’ perché, per un effetto di prospettiva, tutte le meteore sembrano provenire da un punto — radiante — nella costellazione di Perseo. Si tratta di un gruppo di stelle che in questo periodo, nella seconda parte della notte, si trova abbastanza alto sull’orizzonte, nei pressi della doppia ‘V’ di Cassiopea, costellazione settentrionale, vicina al polo nord celeste.

    Quest'anno poi, i cacciatori di stelle saranno particolarmente fortunati dal momento che il fenomeno potrà essere osservato nelle migliori condizioni di visibilità. Chiamate da sempre stelle cadenti, quelle scie che ricamano il cielo non sono affatto stelle, ma oggetti dalle dimensioni del granello di sabbia che entrando nella nostra atmosfera alla velocità di qualche decina di chilometri al secondo, si ‘incendiano’ e diventano visibili. Il fenomeno si ripete puntuale da secoli e le prime osservazioni, registrate dagli astronomi cinesi, risalgono al 36 d.C.


  4. #4
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    Predefinito Re: Rif: Notte di San Lorenzo

    Da secoli si scruta il cielo per vedere lo spettacolo delle stelle cadenti. Tradizione vuole che siano le lacrime versate da San Lorenzo durante il suo supplizio. Gocce di dolore che scendono sulla terra e regalano fortuna a chi riesce a vederle.





    Sarà la notte dei desideri, tanti per quante stelle riesci a vedere. Da secoli ci si incontra la sera, un po' per gioco, un po' per scaramanzia, lontano dai lampioni delle città per scrutare quello che Pascoli interpretò come il pianto del cielo. Se il mondo della scienza attribuisce il 'miracolo' allo sciame meteorico delle Perseidi che, passando attraverso l'orbita terrestre, dà vita a uno spettacolo straordinario, la tradizione vuole che altro non siano che le lacrime, versate da San Lorenzo durante il suo supplizio. E' proprio nel giorno in cui il Santo morì che le gocce di dolore scendono sulla terra e regalano fortuna a chi le vede.

    Lorenzo era un giovane diacono della chiesa di Roma sotto papa Sisto II. Dopo la decapitazione del Pontefice, a seguito di un editto dell'imperatore Valeriano (258) che ordinava che tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi venissero messi a morte, il 10 agosto toccò anche a Lorenzo che, secondo la tradizione, sarebbe stato martirizzato su una graticola ardente divenuta poi simbolo del santo, anche se il supplizio sui carboni ardenti non è storicamente certo. Ma nella tradizione popolare questa certezza è ben radicata. C'è infatti chi vede nella pioggia di stelle non le lacrime, ma i fuochi di San Lorenzo, ovvero quelle scintille provenienti dalla graticola infuocata poi volate in cielo che, come canta la filastrocca veneta, nella notte del suo supplizio "casca dal ciel carboni ardenti". Le spoglie del santo sono sepolte nella cripta della confessione della Basilica di san Lorenzo insieme ai santi Stefano e Giustino. I resti furono rinvenuti nel corso dei restauri operati da papa Pelagio II.

    Diverse sono le manifestazioni legate al culto del Santo. Tra le più rinomate c'è la 'La notte magica di San Lorenzo' che si svolge sulla spiaggia di Cervia, in un tripudio di fuochi d'artificio, musica ed enogastronomia. C'è poi il classico bagno di mezzanotte che qui assume un significato del tutto particolare. Secondo la tradizione, infatti, in Emilia Romagna, il giorno di San Lorenzo ci si deve immergere sette volte in mare per purificarsi e per attirare a sé fortuna e felicità. Si tratta dei 'Sette bagni di San Lorenzo' che, fin dall'antichità, richiamavano sulla riviera romagnola un grande afflusso di bagnanti, provenienti dalla campagna, pronti a riversarsi sulla spiaggia con la speranza di guarire da eventuali malattie e di propiziarsi un anno migliore. In chiave cristiana le origini dell'usanza sono legate all'apparizione di San Lorenzo, avvenuta a Cervia, quando la cittadina venne colpita dalla febbre malarica. Si narra che il Santo apparve in sogno a una ragazza malata, indicandole la via della guarigione nelle acque salmastre, dispensatrici dei sette doni dello Spirito Santo: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore di Dio. Da allora, dunque, ebbe inizio la consuetudine del 'bagno purificatore, rito che ancora oggi conserva il suo fascino e che rivive nel bagno di mezzanotte, seppure con qualche differenza, a Cervia.
    Ultima modifica di Silvia; 10-08-12 alle 20:56

  5. #5
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    Predefinito Re: Notte di San Lorenzo

    Questa notte il fenomeno avrà la massima intensità...

    Stelle cadenti, sarà una super notte di San Lorenzo: il cielo dà spettacolo


    Leopoldo Benacchio

    Si possono vedere - in diretta o in differita - su molti siti web, tramite pc, tablet o smartphone. Ma nulla, proprio nulla vale la visione delle stelle cadenti nel buio della notte, magari sdraiati su un bel prato o sulla spiaggia, accanto a persone a cui si vuole bene: figli, genitori, amici, compagni o compagne. Quello delle stelle cadenti è infatti il grande spettacolo annuale che il cielo ci regala nei giorni attorno alla ricorrenza di San Lorenzo, come se fossimo in un gratuito e infinitamente grande cinema all'aperto. Vale la pena, quindi, di lasciar dormire per qualche ora sonni tranquilli alla tecnologia.

    Quest'anno, poi, le stelle cadenti potranno essere anche più numerose e belle degli anni passati. Secondo quanto assicurano gli esperti, e speriamo abbiano ragione, con un po' di fortuna ne potremmo vedere a decine e decine ogni ora, meglio dopo la mezzanotte, quando la Luna sarà calata oltre l'orizzonte. Benissimo, anche se in fondo a noi basterebbe vederne un paio per poterci emozionare e stupire di nuovo come bambini.

    Le “stelle cadenti”, innanzitutto, stelle non sono, ma granelli di polvere di cometa, delle dimensioni da un solo millimetro a meno di un centimetro, ossia meno di un pisello. Quelle che vedremo in queste notti e che provocano le lunghe strisce blu-verdi in cielo sono in realtà la polvere lasciata dalla cometa ricorrente Swift-Tuttle, nota da tempo: quando si avvicinano al Sole questi corpi celesti, come abbiamo visto dalle immagini ravvicinate della C67/P fotografata dalla sonda Rosetta, emettono un misto di gas, vapore anche di acqua e piccole particelle solide.

    Ciò che succede è molto semplice: il calore, la radiazione e il vento solare che provengono dalla nostra stella, e sono ovviamente più forti quando la cometa si avvicina al sole, tendono a far evaporare e in parte sublimare lo strato di ghiaccio e polvere che ricopre la superfice della cometa stessa.

    Quando qualcuno di questi granelli entra nell'atmosfera terrestre, a un’altezza dal suolo compresa tra i 100 e gli 80 chilometri, si surriscaldano enormemente, arrivando a oltre 1.500 gradi, e trasmettono la loro energia all'aria che le circonda. Insieme, aria e granello, creano per noi la striscia sfavillante e diversamente colorata a seconda dell'elemento che compone la polvere, che vediamo per qualche attimo e ci riempie di stupore e d'emozione, ogni volta, come se fosse la prima.

    I granelli di polvere che ci regalano lo spettacolo sono miliardi e miliardi, solo pochi entrano nell'atmosfera, e viaggiano compatti in una specie di nuvola che gira attorno al Sole, come un banco di nebbia in cui la nostra Terra entra una volta all'anno per vari giorni.

    “Per vedere al meglio le stelle cadenti, cercate una postazione con poche luci artificiali e guardate verso nordest dove si trova il «radiante delle Perseidi»”.

    La coda di una cometa, come la Swift-Tuttle, da cui si sono staccate le future Perseidi, può essere lunga anche 100 milioni di chilometri. E la piccola cometa - ricordiamo che le Perseidi sono lunghe circa 10 chilometri o poco più e hanno la densità della pietra pomice - non ce la fa a tenere tutti questi granelli di polvere attaccati a sé. Così questi si staccano formando delle nuvole cosmiche che restano in orbita attorno al Sole per un qualche anno, come prescrivono le ineludibili leggi della meccanica celeste.

    La Terra una volta all'anno passa in mezzo a queste “nuvole” come un'auto attraversa un banco di nebbia. Quest'anno la nebbia è più fitta, diciamo così, perché pare che Giove possa avere compattato la nube di polvere con la sua forte interazione gravitazionale, da colosso del sistema solare che, ricordiamo, che potrebbe contenere migliaia di volte il nostro pianeta, e questo fa sperare che un numero molto maggiore di granelli entrerà nell'atmosfera per regalarci il miglior spettacolo degli ultimi anni

    Le particelle entrano nell'atmosfera a velocità relativa elevatissima, da 10 a 60 chilometri al secondo, e in realtà il fenomeno è frequente in vari periodo dell'anno: in pratica, di stelle cadenti ce ne sono vari gruppi quasi ogni mese. I veri estimatori prediligono quelle che si vedono nei cieli invernali, più limpidi. Certo altra cosa è vederle in spiaggia o in montagna con un bel tepore, altro è stare a 20 gradi sotto zero per guardare il cielo.

    Visto poi che siamo in vacanza, o comunque probabilmente un po' più rilassati del solito, per una volta concediamoci una licenza poetica e mescoliamo scienza e usanze un po' superstiziose, e pensiamo a uno o più o desideri da esprimere quando vedremo una, o meglio più, stelle cadenti. Anche perché, lo ricordiamo, il termine “desiderare” deriva dal latino, “de” (essere privati), e “sidera” (stelle), quindi essere privati delle stelle e voler tornare al più presto a vederle, dato che, come diceva Seneca, “Se le stelle, anziché brillare continuamente sul nostro capo, non si potessero vedere che da un solo punto della Terra, gli umani non cesserebbero dal recarvisi per contemplare le meraviglie dei Cieli”.

    Per riassumere in queste sere, meglio fino al 12 ma va bene anche dopo, trovare una postazione poco illuminata da luci artificiali, aspettare, preferibile ma non obbligatorio, che la Luna tramonti verso mezzanotte e guardare verso nordest dove è il “radiante delle Perseidi”, così si chiamano le stelle cadenti di questo periodo, dalla zona da cui sembrano arrivare: la costellazione del Perseo.

    Se il cielo fosse coperto non disperiamoci, si possono vedere fino a fine mese. Fenomeno affascinante, che ci fa incontrare con l'infinito, forse più delle tante fantastiche scoperte che l'Astrofisica sta regalandoci in questi anni, e che è stato cantato da poeti immensi come Virgilio nell'Eneide, Dante Alighieri, Paradiso canto XV, fino a Trilussa e Pascoli, o per venire incontro ai più giovani anche da Ligabue e Bob Marley, oltre che fare da sfondo a uno dei più bei film dei fratelli Taviani. Lasciamoci affascinare anche noi in queste notti un po' magiche.

    Stelle cadenti, sarà una super notte di San Lorenzo: il cielo dà spettacolo - Il Sole 24 ORE - © Riproduzione riservata
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