Originariamente Scritto da
Triangolo nero
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Tuttavia Ribbentrop, in un telegramma datato 2 ottobre 1941, decise che bisognava mettersi in contatto con Himmler per chiarire «se poteva prendere in consegna 8.000 Ebrei per portarli nella Polonia orientale o da un’altra parte». Il 25 ottobre Rademacher riassunse le decisioni che erano state prese: «Gli Ebrei maschi vengono fucilati entro la fine di questa settimana, con ciò il problema toccato nel rapporto della legazione è risolto». Quanto «al resto di circa 20.000 Ebrei (donne, bambini e vecchi)», inoltre di 1.500 Zingari, di cui gli uomini dovevano essere fucilati, la decisione era questa: «Non appena nel quadro della soluzione totale della questione ebraica (Gesamtlösung der Judenfrage) sussisterà la possibilità tecnica, gli Ebrei saranno espulsi per acqua (
nota mia: intende sulle vie navigabili) nei campi di raccolta all’Est (werden die Juden auf dem Wasserwege in die Auffangslager im Osten abgeschoben)». Tutto ciò non ha nulla a che vedere con una «distruzione» programmata o con una volontà determinata di sterminio degli Ebrei della Serbia in quanto Ebrei. Le fucilazioni riguardarono solo gli Ebrei maschi, per rappresaglia e per ragioni di sicurezza, e questa fu soltanto un’azione di ripiego, perché non esistevano ancora le possibilità di una deportazione fuori del paese. Le donne e i bambini, invece, dovevano essere espulsi all’Est.
Poiché costituiva un’alternativa alla fucilazione, questa espulsione era reale e non poteva essere una «leggenda», come pretende Hilberg. A suo dire, invece, donne e bambini furono sterminati nel campo di Semlin. Al riguardo egli fornisce questa descrizione: «Agli inizi di marzo [1942], arrivò da Berlino un veicolo speciale.
Un camion a gas asfissiante. Tutti i giorni, escluso le domeniche e i festivi, gruppi di donne e bambini venivano caricati sul camion e condotti ad alcune centinaia di metri, fino a un ponte costruito sul Save, dove la circolazione era a senso alternato. Andorfer aspettava dentro un’autovettura. Sulla riva di Belgrado, il tubo di scarico veniva collegato con l’interno del camion, e il veicolo attraversava la città con gli Ebrei agonizzanti, fino a un poligono di tiro, dove delle fosse attendevano i cadaveri. Il campo si vuotava a ritmo accelerato. Nel marzo del 1942 il numero degli internati oscillava tra i 5000 e i 6000; in aprile se ne contavano solo 2974, e il 10 maggio tutta l’operazione era conclusa. Soddisfatto, il dottor Schäfer riferiva che, fatta eccezione per gli Ebrei dei matrimoni misti, in Serbia non esisteva più un problema ebraico (keine Judenfrage mehr). Nello stesso tempo, rispediva a Berlino il camion a gas, che avrebbe ripreso servizio in Bielorussia» (pp. 689-690). Tale descrizione, per quanto riguarda il presunto sterminio, non è basata su documenti, ma su un libro di C. Browning (Fateful Months: Essays on the Emergence of the Final Solution. New York, Holmes and Meier, 1985), che Hilberg chiama in causa tre volte (note 1119, 1120 e 1123 a p. 909).
Egli non adduce alcun documento che dimostri che questi Ebrei furono assassinati.
La diminuzione della forza del campo fino alla sua liquidazione è spiegabile anche con la deportazione dei suoi detenuti all’Est.
L’arrivo a Semlin del «camion a gas asfissiante» non è attestato da alcun documento.
Browning fa riferimento a una lettera di Harald Turner, capo dell’amministrazione militare in Serbia, a Karl Wolff, in data 11 aprile 1942, di cui cita il seguente stralcio: «Già alcuni mesi fa ho fatto fucilare tutti gli Ebrei catturabili in questo paese e ho fatto concentrare tutte le donne ebree e i bambini in un campo e nello stesso tempo coll’aiuto del Servizio di Sicurezza sono riuscito ad ottenere un “veicolo di disinfestazione” che ora in un lasso di tempo da 14 giorni a 4 settimane avrà anche attuato definitivamente lo sgombero del campo…». (Schon vor Monaten habe ich alles an Juden im hiesigen Lande greifbare erschiessen und sämtliche Judenfrauen und Kinder in einem Lager konzentrieren lassen und zugleich mit Hilfe des SD einen “Entlausungswage” angeschaft, der nun in etwa 14 Tage bis 4 Wochen auch die Räumung des Lagers endgültig durchgeführt haben wird…) (222).
Tuttavia, come conferma Browning stesso, gli Ebrei serbi maschi furono fucilati in qualità di ostaggi per rappresaglia e fu proprio Turner a creare un «ostacolo» riguardo agli ultimi 1.500 ostaggi predestinati, cercando di ottenere la loro deportazione attraverso Benzler.
Mentre però le fucilazioni sono documentate, nessun documento dimostra che la decisione di espellere le donne e i bambini ebrei all’Est fosse stata successivamente cambiata: quando, da chi, perché?
Il testo summenzionato parla semplicemente di un «veicolo di disinfestazione» (Entlausungswage). D’altra parte, il telegramma di Schäfer a Pradl invocato da Hilberg nella nota 1125 a p. 909 menziona un «veicolo speciale» (Spezialwagen) che fu spedito per ferrovia da Belgrado a Berlino dopo che i due autisti avevano «eseguito il compito speciale» (den Sonderauftrag durchgefuehrt), senza il minimo accenno a gas o a uccisioni, sicché anche qui tutto è rimesso al presunto «
linguaggio in codice».
Questo telegramma è stato inserito in un gruppo di scritti che costituiscono il documento PS-501, di cui quello più importante, in base al quale vengono comunemente interpretati, – la lettera dell’SS-Untersturmführer Becker all’SS-Obersturmbannführer Rauff, è del resto oltremodo dubbio.
fonte:
0734 ? Carlo Mattogno: Raul Hilberg e i «centri di sterminio» nazionalsocialisti. Fonti e metodologia | "Olodogma"
....è davvero molto curioso il fatto che gli ufficiali tedeschi non si vergognassero affatto di fucilare gli ebrei per rappresaglia o altro, ma quando si trattava di "gasazioni" di ebrei... beh... allora appariva il linguaggio in codice, le allusioni, le virgolette per "far intendere", ecc... ecc... secondo te lo facevano per pudore???