scusami di nuovo, ma temo che questa roba non corrisponda alla realtà ontologica umana, ma anzi ai desideri di qualcuno che vorrebbe quella realtà descritta.
non è un caso che poi a questo ci si ribelli in modo risoluto, in quanto irreale.
per chiarire ulteriormente il concetto mi ricorda tanto quando gli atei descrivono l'ideale ateo: non si basano sulla realtà umana, ma su di un loro ideale che hanno assunto a fittizia realtà umana.
l'elemento femminile, come l'elemento maschile non può provare devozione verso qualcun altro che lo sottomette.
la fedeltà e la devozione, sono concetti che si sceglie di dare.
tu saresti fedele e devoto a qualcuno che ti dice che gli devi essere fedele e devoto, perché per lui è giusto cosi?
se la cosa viene posta come obbligo, come la realtà dimostra, allora si noterà che l'obbligato tenderà a fare esattamente l'opposto, perché è un istinto naturale ribellarsi a qualcosa che ci sottomette senza motivi validi, solo perché lo ha detto Evola, o uno simile ad Evola di qualche secolo prima...
quello che hai descritto è un'ideologia, non è la realtà: la realtà pone davanti ai tuoi occhi uno scenario diverso: ci sono uomini di autorità e uomini succubi; ci sono donne di autorità e donne succubi.
anche nel caso tu mi avessi risposto che le donne sono meno intelligenti degli uomini, anche in quel caso non ha senso escludere in partenza le donne dal comando.
E' compito della competizione decidere chi è migliore: non delle ideologie o dei pregiudizi.
in una competizione di uomini e donne, vince il migliore. se il migliore è uomo ok. se è una donna ok.
cosi per la questione della gerarchia clericale.
non si sta dicendo "inseriamo tante donne quanti sono gli uomini".
questo sarebbe antimeritocratico, anticompetitivo, assurdo.
lasciamo decidere agli addetti chi sono i migliori.
se poi è vero che le donne sono peggiori, allora di fatto non entreranno nella gerarchia: non saranno ne parroco, ne vescovo ne papa.
ma è pregiudiziale escludere dalla competizione.
non credo che tu possa obiettare che alcune donne sono migliori di alcuni uomini.
pensiamo a costruire una pedagogia che dia vita alla Persona Forte, alla Superpersona.
io non voglio una società di "femmine" nel senso in cui tu intendi femmina.
io voglio una società in cui si pensa a costruire persone forti, determinate, aggressive, risolute, sagge, capaci, di autorità, tutte d'un pezzo.
pensi che io vorrei a capo della Chiesa una persona debole?
io i deboli li odio.
non credo in fondo, Giò, che quello che vogliamo sia molto diverso.
PER L'EUROPA NAZIONALE, CATTOLICA, REPUBBLICANA, POPOLARE
Unica speranza per noi cittadini e lavoratori poveri è un vero governo di destra, che ripristini il potere di governo, riorganizzi l'economia, diffonda moralità, legge ed ordine. \o
Più leggo e più mi pare che la domanda non è affatto cretina.
Non sostengo il patriarcato ma mi pare evidente che la storia umana lo abbia presentato come modello più frequente, quindi in qualche modo naturale.
Anche Gesù se avesse preso come apostoli delle donne avrebbe presumo scandalizzato la società dell'epoca come si evince anche dalla tenace difesa del modello da parte di S.Paolo.
Però Gesù quando è stato il momento si è preoccupato ben poco di scandalizzare nel bene la propria società quindi questo mi fa pensare che tollerasse questo atteggiamento dei maschi che come appare chiaro dalla storia più sono involuti e meno accettano di avere pari autorità delle donne.
Però anche le dure parole di S.Paolo lasciano aperto uno spiraglio, perché se è vero che Dio concede all'uomo l'autorità sulla donna è evidente che da questa autorità nasca anche la possibilità per l'uomo evoluto di concedere alla donna quello che Dio ha concesso a lui, infatti Gesù ci dice di amarci come lui ci ha amato.
Questo in molte famiglie cattoliche già avviene, ma evidentemente la società cattolica nel suo complesso non è ancora pronta e non dobbiamo farci trascinare in questo dal mondo laicista che ci sta portando verso il baratro, ma credo che quando arriverà il momento opportuno anche questa possibilità da parte dei capi della Chiesa di concedere quello che Dio ha concesso loro, potrà verificarsi.
Nel frattempo invito le donne cattoliche a sposarsi uomini evoluti.
Per le accuse di eresia, sotto la linea.
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Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.
Eq, che ne dici della mia risposta: la libertà non può essere concessa, può solo essere presa con la forza. Se la libertà è concessa, che libertà é? Non è semplicemente una sottomissione più tollerante?
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Si, ma se io ho un parente malato e per questo mi sento costretto ad assisterlo compio semplicemente un meraviglioso atto di carità cristiana, quindi anche le donne possono essere chiamate da Dio a sopportare cristianamente i limiti della nostra società, sempre nei limiti della decenza ovviamente.
Anche io ad esempio non mi sento libero in questo stato, per motivi del tutto diversi da quelli che attanagliano i laicisti, ma che posso fare se non sopportare cristianamente?
Che posso fare se non sopportare cristianamente che tu invece voglia prendere il fucile?
Vabbé, lasciamo stare, che fra meno di un ora è festa, la più grande festa che ci possa essere.
Dio scrive dritto anche sulle righe storte degli uomini.
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Se sei un così grande fan dell'empirismo moderno, allora mi chiedo per quale motivo tu sia qui a discutere da cattolico, addirittura da cattolico di estrema destra.
Io non ce l'ho con te e non sono animato da astio personale. Però certi discorsi mi fanno cadere le braccia.
Il concetto di 'competizione' è un concetto del liberalismo economico, non del cattolicesimo.
Il modello di società cristiana è sempre stato quello di una società con una mobilità sociale molto scarsa, se non nulla.
Non sono io a dirlo ma San Tommaso d'Aquino, che è un'autorità nel pensiero della Chiesa Cattolica (se non ti garba la Tradizione, almeno rispetta l'Ecclesia Dei [non la commissione eh ]).
La stessa società celeste è fondata su una struttura gerarchica.
Ma la gerarchia non è data dalla competizione ma dalla vocazione intima e dalla natura di ciascuno di noi.
Che questa non sia la realtà del mondo moderno lo so perfettamente, ma infatti il mondo moderno è un mondo scristianizzato.
Quanto scrivi sulla donna, inoltre, è assolutamente falso, perchè la stessa Maria Vergine Madre di Dio è un esempio di donna senza peccato, che s'è elevata ed ha incarnato un modello eterno di virtù femminile fatto di devozione e fedeltà totale.
Ma anche senza andare in ambito cristiano, basterebbe vedere le figure tradizionali romane esaltate come esempio di virtù femminili (non la Lesbia di Catullo eh ).
A me poi non interessa essere incollato alla realtà.
Noi dobbiamo avere, come diceva Platone, un modello ideale fissato nei Cieli a cui dobbiamo guardare ogni volta e secondo cui dobbiamo basare la nostra azione politica.
Tradotto in termini meno oscuri, dobbiamo avere un modello di riferimento e nell'azione politica cercare di realizzare uno Stato o una forma di governo o una società il più possibile simile a tale modello.
Si deve cercare la perfezione costantemente, pur sapendola non realizzabile del tutto nella caducità della realtà umana.
Anche con pragmatismo e duttilità, ma tenendo ben a mente, sempre, il fine ultimo dell'azione.
Tornando alla questione della donna, ci sono secoli di speculazione cristiana, c'è la Tradizione, ci sono le Sacre Scritture, ci sono un sacco di motivi perfettamente razionali che giustificano la società patriarcale.
Per chiarirti il discorso, posso dirti che le qualità da me indicate dalla donna sono caratteristiche che la donna avrebbe se svincolata da qualsiasi legame e/o struttura comunitaria.
Inserita in un tale contesto la donna invece può ricavare da queste sue caratteristiche che la vedono passiva ed emotiva delle ottime qualità, delle vere e proprie virtù, che se praticate in maniera giusta la possono sicuramente elevare rispetto ad un uomo che viene meno alla sua vocazione di uomo.
Ma questo è un discorso generale, è chiaro che esiste la donna 'aristocratica', la donna 'borghese', la donna 'plebea', ecc.
Ed è chiaro che una donna nobile possiede sicuramente un'autorità maggiore della donna borghese, in quanto possiede una vocazione superiore.
Tale discorso però mi sembrava scontato, avendo fissato come punto il riferimento ad una società organica.
Ma poi, anche mettendosi nella tua ottica competitiva, guarda a quell'eterna competizione che è la lotta per la sopravvivenza: guardando a secoli di storia, mi pare che sia la stessa competizione a dirci che le donne per averle da qualche parte con un ruolo di una qualche importanza abbisognano delle quote rose.
L'amore di Gesù non è un amore 'tollerante', ma è un Amore di Verità.
Pertanto Gesù Cristo sarebbe venuto a correggerci nella Verità, se tale modello fosse stato sbagliato.
Il Cristo ha cacciato i mercanti dal tempio armato di flagello in nome della Verità.
Pensi che si sarebbe fatto scrupoli a dire qualcosa su una struttura della società che considerava ingiusta?
Non credo proprio.