Originariamente Scritto da
H.I.M.
Va bene, anche Marx era comunista, ma non mi pare un motivo per inserirlo nel pantheon come narratore conservatore.
A parte gli scherzi, io penso sia improprio parlare di
arte per un illustratore, dal momento che il suo lavoro deve sempre rispondere ai vincoli espressivi del committente, in questo caso una pubblicazione che, non appena cambiata linea editoriale, indusse Rockwell a cessare la collaborazione proprio perché in contrasto con le sue inclinazioni ideologiche.
Passò difatti a Look, dove poté dedicarsi "ai diritti civili" - un'issue non propriamente conservatrice, insomma.
Poi posso essere d'accordo che la potente carica umana delle sue tavole, e l'abilità con cui sapeva cogliere il fotogramma preciso in cui l'equilibrio tra simmetrie, luci e colori è perfetto (quindi, immortale) per descrivere la realtà, fanno della sua opera un frammento del più ampio discorso antinichilista.
C'è da dire però che, come avvenne per Edward Hopper, il loro realismo trovava favori tra la critica di sinistra, esattamente come avveniva in Europa sulla scia dell'arte sovietica che aveva bandito l'astrattismo.