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  1. #1
    calici amari
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    Chi avvelena una persona per vendetta viene condannato per veneficio.
    Chi avvelena milioni di esseri umani per profitto viene onorato come capitano d'industria.

  2. #2
    #Ciaone
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    Predefinito Abbattere il petrolchimico? Con la canapa si può

    No petrolio, no party? Pare di no. Una sola pianta è capace di sostituire il greggio in tutti i suo utilizzi, perfino come carburante! Henry Ford e la sua Hemp Body Car lo dimostrarono


    Riuscireste ad immaginare un mondo senza petrolio? Probabilmente no. Non ci sarebbero plastica, asfalto, gasolio, benzina (quest'ultima sempre in sensibile aumento, soprattutto in Italia) e tutti gli altri prodotti ottenuti mediante la raffinazione dell'indispensabile greggio che purtroppo, come tutti sappiamo, è una fonte d'energia NON rinnovabile, destinata (pare) all'esaurimento. In realtà quest'ultima affermazione non rispecchia proprio la realtà. Si perchè, seguendo la teoria del Picco di Hubbert (picco di massima estrazione del greggio o di altre risorse fossili/minerali) si può facilmente intuire che quello che comunemente viene indicato come la data del termine del petrolio è in realtà la data dell'inizio di una fase in cui esso sarà man mano sempre meno economico, perdendo vigore e brillantezza nei confronti di altre fonti, tra cui quelle rinnovabili, che diventeranno competitive rispetto agli idrocarburi.

    E indovinate quale risorsa, completamente naturale e rinnovabile, potrebbe sostituire il petrolio in tutto e per tutto? E' sempre lei signori miei… la canapa. Innanzitutto è indispensabile introdurre il concetto di biomassa: è l’insieme delle coltivazioni, degli scarti agricoli e forestali, dei bio carburanti e dei gas utilizzati a scopi energetici, in particolare sostanze di origine biologica in forma non fossile. La canapa di per sè rappresenta la pianta con il più alto rendimento per ettaro anche in condizioni climatiche sfavorevoli ed è una pianta legnosa che contiene il 77% di cellulosa; il legno invece produce un 60% di cellulosa con conseguenze disastrose per l’ ecosistema!

    Il derivato del greggio più importante però è sicuramente la benzina. E senza petrolio? C'è l'etanolo di canapa! In funzione della sua alta resa in massa vegetale, la canapa è considerata ideale anche per la produzione di combustibili da biomasse come l’etanolo, considerato il carburante del futuro. Questo tipo di carburante alternativo al petrolio può essere prodotto su larga scala attraverso processi di pirolisi o fermentazione, in assenza di ossigeno. Ma dalla canapa è possibile ottenere anche una sorta di biodiesel di origine naturale che può essere sostitutivo parziale e per intero agli odierni gasoli, nafte e derivati. Il biodiesel deriva dalla transesterificazione degli oli vegetali effettuata con alcol etilico e metilico: ne risulta un combustibile puro, rinnovabile a bassissimo impatto ambientale, come per l’ etanolo.

    Ciò che ai più sembrerebbe utopico è già stato realizzato da uno degli imprenditori a stelle e strisce più famosi che la storia ricordi. “Perché esaurire le foreste che sono nate attraverso i secoli e le miniere che necessitano di molti anni per formarsi, se possiamo ottenere l’equivalente di una foresta e dei prodotti minerari attraverso la coltivazione annua dei campi di canapa?” In questa frase, Henry Ford, cofondatore dell’omonima casa automobilistica, è racchiusa la sua ambiziosa visione: produrre autoveicoli interamente costruiti e alimentati con la canapa e i suoi derivati. Così nel 1941 la sua concezione diede alla luce la Hemp Body Car (macchina in struttura di canapa, anche chiamata Soybean Car, ovvero auto di soia), un prototipo interamente in plastica derivata dalla pianta, alimentata con etanolo di canapa (raffinato dai semi). Sfortunatamente Ford morì soltanto due anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale e il progetto cadde nell’oblio. I teorici del complotto sostengono che ciò accadde sotto le pressioni della nascente industria petrolchimica, disturbata dalla concorrenza di un carburante naturale come l’etanolo di canapa.

    Beh, se ciò fosse vero, non ci sarebbero dubbi riguardo alla conseguente “illegalità” della cannabis. Resta che nel 2013 avremmo davvero tanto bisogno di una mente illuminata come quella di Henry Ford e non soltanto in campo automobilistico…


    Abbattere il petrolchimico? Con la canapa si può | Autori Fanpage
    Mi sono rotta il cazzo dei giovani di sinistra, arrivisti, bugiardi, senza lode
    Gente che in una gara di idiozia riuscirebbe ad arrivare seconda

  3. #3
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    Predefinito Re: Abbattere il petrolchimico? Con la canapa si può



    "E pensare che La Cannabis Sativa
    potrebbe risanare questo mondo alla deriva
    potrebbe soppiantare
    petrolio e derivati
    la plastica ed i farmaci a cui siamo abituati!"

    Sarà per questo che è vietata, ai despoti non piace la gente rilassata e l'energia pulita.

    http://entrainfantasia.blogspot.it/

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  4. #4
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    Predefinito Cosa devo fare se voglio coltivare canapa industriale?

    Cosa devo fare se voglio coltivare canapa industriale?

    Se è vero che la storia prosegue per circoli e non in linea retta, speriamo che il 2014 verrà ricordato come l’anno della ripresa massiccia della coltivazione di canapa industriale. Anche se in Italia è dal 1998 che si è ricominciato a coltivarla, sappiamo di avere una solida tradizione alle spalle, ancora viva nel tessuto sociale di famiglie, paesi e comunità intere. Nonostante la coltivazione di canapa industriale non sia mai espressamente stata vietata nel nostro Paese, la mala interpretazione delle leggi antidroga ha portato le forze dell’ordine ad arrestare e sequestrare le coltivazioni di chi negli anni ’70 e ’80 aveva provato riprendere la coltivazione della canapa da fibra o da seme. Questa situazione di incertezza si è protratta fino al 1997, anno della circolare del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali contente disposizioni relative alla coltivazione della Cannabis sativa, integrata poi della circolare n.1 dell’ 8 maggio 2002. Un’altra circolare del ministero della Salute del 22.05.2009 consente la produzione e commercializzazione di prodotti a base di semi di canapa per l’utilizzo nei settori dell’alimentazione umana, anche se non risolve il problema dell’eventuale percentuale di THC contenuto negli alimenti. La legislazione europea si basa invece sui regolamenti 953 del 2006 e 507 del 2008. Ora siamo in attesa diuna legge quadro che possa dare certezze al settore e che dovrebbe essere promulgata in questo 2015.
    POSSO COLTIVARE CANAPA? La risposta è sì. In Italia è possibile coltivare canapa utilizzando sementi registrate nell’Unione europea che abbiano un contenuto massimo di THC certificato dello 0,2%. (Cosulta la tabella delle varietà registrate in Europa QUI. Clicca su “Agricultural plant species”, poi dai la spunta a “Varietes”, seleziona la “A – 63 Hemp – Cannabis Sativa” e clicca su “Search”).
    Quando si sta per effettuare la semina bisogna comunicarlo alla più vicina stazione forze dell’ordine (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza) tramite un modulo denuncia. (Scarica il modulo QUI).
    Per quanto riguarda i controlli, le forze dell’ordine sono autorizzate a prelevare 50 parti di piante fiorite scelte in modo casuale prima della raccolta per le debite misurazioni.

    DOVE POSSO TROVARE I SEMI? Come detto i semi devono essere varietà certificate che abbiano al massimo lo 0,2% di THC. Attualmente come varietà italiane sarebbero disponibili la Carmagnola, la Fibranova e l’Eletta Campana, ma per questo 2015 non saranno probabilmente prodotti semi a sufficienza per soddisfare tutte le richieste. A questo proposito è però possibile importare semi dalla Francia, dalla Germania o dall’est Europa (Ucraina e Ungheria principalmente). Il consiglio è quello di appoggiarsi ad un’associazione sia per l’acquisto dei semi, sia in caso di bisogno d’aiuto o richieste di informazioni tecniche e specifiche. (QUI una presentazione delle principali associazioni italiane che si occupano di canapa industriale).
    QUALI SEMI E’ MEGLIO SCEGLIERE? Le varietà di canapa disponibili si distinguono in dioiche e monoiche: le prime generano piante maschili e piante femminili. Dopo la fioritura le piante maschili muoiono mentre nelle piante femminili maturano i semi; le monoiche esprimono in quasi la totalità delle piante entrambi i caratteri, con fiori maschili e femminili sulla stessa pianta. Se si coltiva per raccogliere gli steli, per ottenerne fibra e canapulo, biomassa cellolosica, allora è preferibile usare varietà dioiche, e tra queste: Carmagnola, CS, Fibranova, Eletta Campana, Tiborszallasi. Se invece si intende raccogliere anche il seme bisogna utilizzare varietà monoiche, tra le quali ad esempio: Futura, Felina, KC Dora, Monoica, Uso 31.
    Per sapere come procedere per la coltivazione potete fare riferimento a questo articolo sulle tecniche di canapicoltura scritto dal presidente di Toscanapa Cesare Tofani, che abbiamo pubblicato per gentile concessione dell’associazione. Mentre QUI potete trovare un articolo, sempre a firma di Cesare Tofani, con il vademecum per la raccolta di piante e semi.

  5. #5
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    Predefinito Re: Cosa devo fare se voglio coltivare canapa industriale?

    le zone di coltivazione erano soprattutto il Piemonte, l'Emilia Romagna e la Campania:
    La Canapa - Sativa Alimentari

  6. #6
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    Predefinito Canapa: In vigore le norme che rilanciano la coltura

    L?Italia vuole la leadership nella canapa industriale e semplifica la legge - La Stampa

    Nei primi anni del 1900 in Italia si contavano quasi 100 mila ettari di coltivazione di canapa, quasi la metà era concentrata soprattutto nel Ferrarese. A livello mondiale, fino agli anni Trenta, l’Italia era seconda solo alla Russia nella produzione canapiera ma la qualità della nostra produzione era superiore. Poi, lentamente, è arrivato il declino, colpa della progressiva industrializzazione che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche ma anche, e forse soprattutto, per la campagna internazionale contro gli stupefacenti. Nel 2000 in tutta Italia si lavorano poco più di 500 ettari che nel 2014 si moltiplicano fino a sfiorare i 3000 ettari l’anno scorso. Adesso, però, coltivare la canapa per uso industriale sarà più facile. Ieri, infatti, è entrata in vigore la legge che incentiva la coltivazione della Cannabis sativa L. come «coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità». Per il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, si apre «così per l’Italia si apre la strada per recuperare la leadership del passato».




    La riscoperta
    Parole? No. La canapa può essere coltivata (è necessario usare sementi certificate) ripetutamente sullo stesso terreno dal momento che non lo impoverisce, bonificando e ammorbidendo la struttura dei terreni induriti da uno sfruttamento eccessivo con radici profonde e sottilmente ramificate. P uò arrivare in alcuni casi fino a 7 metri di altezza, ed è una barriera ideale contro le impollinazioni di altre colture dal momento che il suo olio è un antiparassitario naturale. In tre mesi dalla semina è pronta per il raccolto. Una volta estratta la fibra tessile o dopo aver raccolto i semi, rimangono la stoppa e in più la parte legnosa, o canapolo, che costituisce un’altra importante materia prima. La semplificazione
    Da qui la scelta del Parlamento di definire un quadro legislativo di minore rigidità: «Lo Stato italiano sceglie chiaramente di non assoggettare ad autorizzazione la coltivazione della canapa ed altrettanto chiaramente dice che la normativa antidroga non si applica alla canapa industriale», ha spiegato Margherita Baravalle, presidente di Assocanapa, il coordinamento nazionale la canapicoltura nel giorno dell’approvazione della legge da parte del Parlamento. Dal suo punto di vista, poi, la «promozione della coltivazione» riconosce alla canapa «una valenza di interesse pubblico». Nuova opportunità
    La canapicoltura, insomma, ha un grande potenziale di espansione. Il ministro Martina, la vede così: «La canapa può rappresentare una ottima soluzione anche in territori dove si stanno facendo percorsi di riconversione e riqualificazione». Al di là della retorica è chiaro che si apre un’opportunità.: «Molte imprese agricole - spiega Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti - hanno scoperto e stanno sperimentando nuove frontiere per soddisfare i crescenti bisogni dei consumatori. Queste esperienze possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del paese». Per i radicali Igor Boni e Giulio Manfredi «con questa legge finalmente un pezzo di proibizionismo va in pensione, dopo che è stata sdoganata la cannabis terapeutica». Bonifica, edilizia e 3D: i mille usi della fibra «È stato importante semplificare le regole per gli agricoltori che vorranno investire su una coltura che ha molti sbocchi commerciali». Maurizio Martina, ministro delle politiche agricole, illustra uno dei motivi che hanno spinto governo e parlamento ad approvare questa legge. E in effetti la canapa è una materia prima estremamente versatile è può essere utilizzata in molteplici campi, dalle fibre alla carta; dai biocarburanti all’edilizia; dalla pacciamatura alle materie plastiche, dal cordame all’alimentazione zootecnica fino alle bonifiche. Senza dimenticare gli usi farmaceutici, cosmetici, alimentari e terapeutici. Da l sud al Nord c’è stata la riscoperta di questa cultura. A Catania una start up, la Kanéis, ha realizzato un filamento per stampa in 3D che potrà consentire in breve tempo la produzione di oggetti ottenuti interamente da base biologica. A Taranto viene usata per bonificare i terreni intorno all’Ilva. A Carmagnola (Torino), dove per altro si concentra buona parte della produzione piemontese, è attivo un impianto di prima trasformazione degli steli di canapa.

  7. #7
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    Predefinito Re: Canapa: In vigore le norme che rilanciano la coltura

    Bene bene, questa è un ottima notizia!
    E' ora che regolamentino meglio anche la legislazione sulle droghe leggere, oggi le mafie fanno i miliardi sullo spaccio
    http://entrainfantasia.blogspot.it/

    "In tempi passati alberi e uomini erano buoni amici" Hayao Miyazaki

  8. #8
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    Predefinito Re: Canapa, come usarla ecologicamente

    .

    Chi l'avrebbe detto...?

    Roma Canapa Mundi!

    .

    Settimana della Canapa ? CanapaMundi

    .
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  9. #9
    calici amari
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    Predefinito Re: Canapa, come usarla ecologicamente

    .

    Ultimamente a Roma ultimamente spuntano come funghi negozi dove si possono trovare esclusivamente merci a base di canapa: abbigliamento, alimentari, saponi...

    (i radicali però resteranno delusi: vendono un po' di tutto tranne le sigarette... )


    .
    Ultima modifica di Regina di Coppe; 15-02-21 alle 19:21
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  10. #10
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    Predefinito Re: Canapa, come usarla ecologicamente

    molti prodotti vegani contengono canapa.
    non so come siano però
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

 

 
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