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  1. #21
    Super Troll
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    Predefinito Re: Italia il paese del: Non nel mio giardino

    Citazione Originariamente Scritto da benjamin_linus Visualizza Messaggio
    Mica tanto.
    A quel punto tutti alzano la posta.
    Meglio che ognuno faccia da sè e a proprie spese.
    non sei fautore del mercato?

    perchè TUTTI alzeranno la posta... qualcuno chiederà meno....

  2. #22
    Super Troll
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    Predefinito Re: Italia il paese del: Non nel mio giardino

    Citazione Originariamente Scritto da benjamin_linus Visualizza Messaggio
    Mica tanto.
    A quel punto tutti alzano la posta.
    Meglio che ognuno faccia da sè e a proprie spese.
    per l'energia credo che a livello di zona sarei assolutamente tranquillo.

    al limite è milano che busserebbe.

  3. #23
    Missiroli Presidente
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    Predefinito Re: Italia il paese del: Non nel mio giardino

    Citazione Originariamente Scritto da Durru Visualizza Messaggio
    non sei fautore del mercato?

    perchè TUTTI alzeranno la posta... qualcuno chiederà meno....
    Certo che sono fautore del mercato, pertanto ritengo che se hai bisogno di energia elettrica, provvederai a procurartela tramite l'impianto che più soddisfa le tue aspettative. E lo farai assumendotene in toto oneri ed onori. Idem dicasi per le strade, lo smaltimento dei rifiuti, e così via.
    Decidi autonomamente e campi di quello che hai.
    Viceversa, non sono minimamente favorevole a cacciar soldi perchè qualcun altro ha deciso di non volere il passaggio di una ferrovia o la costruzione di una autostrada sul suo territorio se non in cambio di benefits di suo gradimento.
    Figliolo, lei è un asino...
    (D.Pastorelli, cit.)


  4. #24
    Super Troll
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    Predefinito Re: Italia il paese del: Non nel mio giardino

    Citazione Originariamente Scritto da benjamin_linus Visualizza Messaggio
    Viceversa, non sono minimamente favorevole a cacciar soldi perchè qualcun altro ha deciso di non volere il passaggio di una ferrovia o la costruzione di una autostrada sul suo territorio se non in cambio di benefits di suo gradimento.
    il qualcun altro è qualcuno che per effetto della infrastruttura ha una diminuzione economica o di qualità della vita.

    semplice.

  5. #25
    Missiroli Presidente
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    Predefinito Re: Italia il paese del: Non nel mio giardino

    Citazione Originariamente Scritto da Durru Visualizza Messaggio
    il qualcun altro è qualcuno che per effetto della infrastruttura ha una diminuzione economica o di qualità della vita.

    semplice.
    Benissimo, io dico appunto che il qualcun altro deve decidere autonomamente il da farsi.
    Ed ovviamente, campare esclusivamente di ciò che ha sul suo territorio.
    Figliolo, lei è un asino...
    (D.Pastorelli, cit.)


  6. #26
    calzettoni abbassati
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    Predefinito Re: Italia il paese del: Non nel mio giardino

    Citazione Originariamente Scritto da Durru Visualizza Messaggio
    la soluzione è semplice e si chiama 'compensazione'

    se una comunità non vuole una certa infrastruttura evidentemente è perchè ritiene a torto o a ragione di avere un nocumento.

    quindi il resto della popolazione (lo stato) deve compensare il nocumento con vantaggi per la popolazione

    della serie "se vuoi mettere il traliccio nel mio terreno voglio 10 milioni di euro".
    CHI decide l'ammontare della compensazione?
    Qu'ils mangent de la brioche.

  7. #27
    Super Troll
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    Citazione Originariamente Scritto da Lego Visualizza Messaggio
    della serie "se vuoi mettere il traliccio nel mio terreno voglio 10 milioni di euro".
    CHI decide l'ammontare della compensazione?
    il mercato

    (oh... poi parlo di nimby di comunità, non di campo-traliccio)
    Ultima modifica di -----; 19-05-13 alle 21:16

  8. #28
    calzettoni abbassati
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    Predefinito Re: Italia il paese del: Non nel mio giardino

    Citazione Originariamente Scritto da Durru Visualizza Messaggio
    il mercato

    (oh... poi parlo di nimby di comunità, non di campo-traliccio)
    è la stessa cosa, concettualmente.

    PS: x quanto riguarda il mercato, sono d'accordo.
    ma, appunto, la penso come Benjamin.
    Qu'ils mangent de la brioche.

  9. #29
    email non funzionante
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    Citazione Originariamente Scritto da atvar51 Visualizza Messaggio
    Beh, cento cretinazzi contestano il terzo valico, tra gekova e piemonte, anxhe se sara' tutto praticamente sottoterra.......

    "ma vogliono espropriarki una striscia di 1,5 metri del mio giardino"......
    Diciamo che in italia "spesso" gli interessi di pochi e dei nostri politicanti, passano davanti al bene comune.
    Dalle mie parti da decenni si doveva fare una strada nuova, per unire due cittadine, passante sul tracciato di una linea ferroviaria dismessa da decenni; peccato però che un po' di persone parac@le hanno costruito le loro case abusive su questo tracciato, ora la strada non si può fare perche anche se questi abusivi sono una minoranza, sono abbastanza per far vincere un politicante rispetto ad un altro.
    Quindi nessuno sindaco si vuole giocare la rielezione, ecco perché dico che l'unica salvezza è votare politici che non sono mai stai al governo, del m5s o di liste nuove.

  10. #30
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    Predefinito Re: Italia il paese del: Non nel mio giardino

    Citazione Originariamente Scritto da morfeo Visualizza Messaggio
    La Pedemontana Lombarda? No. La strada Varesina bis? Nemmeno. E il rigassificatore di Trieste? Ancora una volta no. Per non dire di quello di Cassola. Per gli italiani la strada o la centrale vanno bene, purché siano lontane dal proprio giardino. Altrimenti si leva sempre più alta la protesta. Tant'è che nel 2012 i casi Nimby (Not in my back yard, non nel mio cortile) in Italia sono cresciuti del 7% rispetto al 2011, arrivando al numero record di 354. A rilevarlo l'Osservatorio Nimby forum promosso dall'associazione no profit Aris con la collaborazione di Cittalia-Fondazione Anci ricerche. Il risvolto economico non va sottovalutato perché qualche decina di miliardi di euro di investimenti rimane bloccata e molte multinazionali se ne vanno dall'Italia per andare ad investire in paesi che sono in grado di dare garanzie che il nostro ormai non dà più.
    «Ci scontriamo con i troppi no delle associazioni, dei cittadini, della politica, degli enti pubblici», spiega Alessandro Beulcke, presidente di Aris. Il 2012 è l'anno del boom di new entry: sul totale degli impianti contestati, 151 sono i casi emersi per la prima volta nel 2012, mentre gli altri 203 sono presenti nel database Nimby dal 2004. «L'incremento record di contestazioni nel 2012 racconta il paradosso di un'Italia divisa tra la necessità di investire per uscire dalla crisi e la paralisi della burocrazia, tra una progettualità che resiste e l'azione strumentale della politica, tra il coraggio di immaginare nuovi percorsi di sviluppo e l'assenza di meccanismi di autentico coinvolgimento dei territori», continua Beulcke.
    Andando ad analizzare il dettaglio, si scopre che, fatta eccezione per la Tav e alcune grandi opere in Lombardia e Veneto, al centro della maggior parte delle contestazioni non ci sono le infrastrutture ma le centrali per la produzione di energia elettrica. Con 222 opere contestate (62,7% del totale), il comparto elettrico è in testa alla classifica dei settori maggiormente colpiti dalla sindrome Nimby. Il fronte di opposizione più caldo ha investito gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, a cui sono riconducibili 176 contestazioni sulle 354 totali. In particolare, su 10 impianti di produzione di energia elettrica oggetto di opposizioni, ben 9 sono basati su fonti rinnovabili. Tra le opere più controverse ci sono le centrali a biomasse (con 108 impianti), le centrali idroelettriche (32) e i parchi eolici (32). Proprio alle rinnovabili sarà dedicata grande attenzione al Festival dell'Energia, tra le più importanti manifestazioni italiane sul tema, in programma per venerdi 24 e sabato 25 maggio alla Luiss.
    «In Italia si parla tanto di green ma poi c'è un analfabetismo ambientale dilagante. Non si entra mai nel merito delle cose e spesso si assiste al dilagare sul web di informazioni scorrette, magari immesse da un blogger. Viviamo nell'era del l'infosfera con le informazioni che circolano liberamente in rete, ma bisogna interrogarsi sulla loro reale qualità», interpreta Beulcke. Soprattutto perché è proprio il web (internet e i social media) il canale di diffusione delle notizie e il mezzo per veicolare idee e opinioni per creare una rete di contatti che travalica i confini geografici e amplifica l'eco della protesta. Questo fenomento, però, fa sì che «la disinformazione spesso superi il parere di istituzioni autorevoli», continua Beulcke.
    Tra le ragioni della contestazione prevalgono le preoccupazioni per l'impatto ambientale dei progetti: con un'incidenza del 37,3%, questa voce registra una crescita decisa rispetto al 2011 (29,1%), probabilmente anche a causa dell'"effetto Ilva", che ha certamente acuito la sensibilità di tutti gli stakeholder territoriali rispetto al tema dell'ambiente. Ma chi sono i soggetti contestatori? Emergono i comitati che da quest'anno superano i soggetti politici locali e sono in prima fila sul fronte della protesta. La classifica vede così al primo posto i Comitati (24,2%), seguiti dai soggetti politici locali (20,7%) e dai Comuni (18,3%). Un dato che fotografa un preoccupante testa-a-testa tra associazionismo e politica. Proprio per questo, secondo Beulcke, è urgente «la riforma del titolo quinto della costituzione e l'introduzione del débat publique come in Francia dove quando si prende una decisione, prima la si condivide tra soggetti politici e cittadini, in modo tale che poi non possa essere oggetto di contestazione».
    L'industrializzazione e l'urbanizzazione sono invece senza dubbio all'origine della distribuzione geografica della protesta. Nella classifica regionale al primo posto c'è la Lombardia con 54 impianti contestati, seguita dal Veneto con 52, dalla Toscana con 37. Considerando le macroaree, si contesta maggiormente nelle regioni del Nord Est, che esprimono nel 2012 48 nuovi casi Nimby. Seguono le regioni del Centro, con 36 nuove contestazioni, e quelle del Nord Ovest, che ospitano il 19,8% delle opposizioni, in calo di quasi il 10% sul 2011.

    Centrali elettriche? Meglio di no - Il Sole 24 ORE

    poi ci si lamenta che le imprese non non investono, non ci son posti lavoro e tutto il resto dell'arsenale lagnoso progressista. Questo paese merita la deindustrializzazione.
    Guarda caso , i casi di "ninby " al 90% al nord , dove già da un lato ci privano di risorse , e dall'altro le poche che ci danno , vengono contestate da questi "comitati "......
    Guarda caso , ma tu vedi , chissà perchè.......chissà chi c'è dietro....
    Ultima modifica di Watson; 19-05-13 alle 23:41

 

 
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