1° Calafrica
2° Sicilia
3° Basilicata
(...)
18° Veneto
19° Emilia-Romagna
20° Lombardia
LAVORO - CGIA MESTRE: GLI IRREGOLARI SONO 3MLN, IL 44% NEL SUD - CALABRIA MAGLIA NERA
LAVORO - CGIA MESTRE: GLI IRREGOLARI SONO 3MLN, IL 44% NEL SUD - CALABRIA MAGLIA NERA - Clandestinoweb: sondaggi politici, elettorali. Il sondaggio politico elettorale che fa opinione
12 ago. - Sono quasi 3 milioni le unita' di lavoro irregolari presenti nel nostro Paese (precisamente 2.951.300) e il 44,6% e' concentrato nel Mezzogiorno. A lanciare l'allarme e' la Cgia di Mestre che con il suo segretario, Giuseppe Bortolussi, sottolinea: "Questo esercito di lavoratori in nero costituisce una vera e propria emergenza sociale ed economica. Sono persone senza alcuna garanzia, spesso alla merce' di organizzazioni malavitose che ormai hanno il controllo di una buona parte dell'economia meridionale.
Sono lavoratori privati di qualsiasi forma di copertura e di tutela con un altissimo rischio di incidentalita' che un paese serio non puo' piu' tollerare." I dati, riferiti al 2005 (purtroppo gli ultimi disponibili), sono preoccupanti.
Su un totale di circa 3 milioni di unita' di lavoro non regolari (ovvero di persone che svolgono l'attivita' lavorativa senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale e contributiva), 1.317.400 sono concentrati nelle regioni del Sud (pari al 44,6% del totale).
Segue il Nordovest con 626.700 unita' (21,2% del totale), il Centro con 542.700 (18,4% del totale) e il Nordest con 464.500 (pari al 15,7% del totale).
La realta' regionale piu' investita da questo famigerato fenomeno e' la Calabria con un tasso di irregolarita' del 26,9% (vale a dire l'incidenza percentuale del numero di unita' di lavoro irregolari su quelle regolari) pari a 175.200 lavoratori in nero.
Seguono la Sicilia con un tasso di irregolarita' del 21,4% (326.300 lavoratori irregolari) e la Basilicata con un tasso del 20,1% (43.600 lavoratori sommersi).
In coda alla classifica le regioni del Nord con il Veneto al terzultimo posto (tasso dell'8,7% pari a 197.000 lavoratori), l'Emilia Romagna al penultimo posto (tasso all'8% e 166.000 lavoratori in nero) e, in coda alla classifica, troviamo la Lombardia (tasso al 7,8% pari a 349.200 unita' irregolari). Quali i settori piu' a rischio? Secondo la Cgia di Mestre l'agricoltura - con un tasso di irregolarita' pari al 22,2% contro un dato medio nazionale del 12,1% - e' il comparto piu' interessato da questo triste fenomeno. Seguono i servizi (con un tasso del 13,9%), le costruzioni (11,3%) e l'industria con il 3,9%.
"La discussione di questi giorni sulla necessita' di recuperare il potere d'acquisto di stipendi e salari - conclude Bortolussi - non puo' che essere affrontata attraverso la contrattazione decentrata senza penalizzare chi gia' oggi, soprattutto al Sud, ha livelli retributivi molto piu' bassi della media europea. Ma non possiamo dimenticare anche coloro che, vittime del capolarato, hanno compensi da fame e nessuna copertura previdenziale ed assicurativa".