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Discussione: squinzi grullino?

  1. #51
    soave
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    Predefinito Re: squinzi grullino?

    Citazione Originariamente Scritto da Watson Visualizza Messaggio
    Una puntualizzazione sul discorso di Squinzi , che sottoscrivo , e aggiungo : finalmente anche voi , industriali , vi siete accorti che Roma vi sta rovinando.
    Ma ha sbagliato la cifra , non doveva dire "si torna indietro di 50 anni" , perchè , magari , si tornasse a prima del 1963 , all'epoca del miracolo economico , con crescita "cinese" , fino al 8 - 10 % a volte all'anno .
    Per dire , allora lo stato aveva un deficit sul PIL del 5% , ma il PIL cresceva di più , tanto che il debito pubblico che agli inizi degli anni 50 era al 40% , appunto , nel 1963 era sceso al 20%......
    Quindi , doveva dire : si torna indietro di 60 anni , cioè a prima della grande crescita economica del paese , guidata dalle politiche Liberali e Cattolico Liberali di De Gasperi , Vanoni , Einaudi , Sforza ecc.
    Il nostro arretramento e impoverimento attuale non è paragonabile a nessun altro periodo storico, è epocale perchè avviene in un'epoca storica sotto l'etica rigida della globalizzazione: e la globalizzazione non perdona.

    O la cavalchi o soccombi. Non ci sono vie di mezzo purtroppo.

  2. #52
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    Predefinito Re: squinzi grullino?

    Citazione Originariamente Scritto da iki-sagitta Visualizza Messaggio
    Il nostro arretramento e impoverimento attuale non è paragonabile a nessun altro periodo storico, è epocale perchè avviene in un'epoca storica sotto l'etica rigida della globalizzazione: e la globalizzazione non perdona.

    O la cavalchi o soccombi. Non ci sono vie di mezzo purtroppo.
    No , no fratello , lascia perdere la "globalizzazione " esibita oggi come ai miei tempi la bomba atomica.
    Qui la globalizzazione non c'entra nulla..
    Qui c'è un sistema economico prima di tutto statalista , cioè che ritiene che le grandi imprese debbano essere dello stato , poi dirigista , cioè che pensa che l'economia debba essere diretta da Roma , centralista , cioè che ritiene che nel paese ci debba essere solo una città , in questo caso la capitale , e si debba reprimere qualsiasi crescita nei territori (modello francese , mutuato dalle monarchie di Parigi) , assistenzialista seriale (per avere consenso nel sud) , corporativo ( cioè nemico del merito , ma che fa forza sull'appartenenza , appunto ad un ordine professionale , o di sindacato )...

  3. #53
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    Predefinito Re: squinzi grullino?

    Citazione Originariamente Scritto da Watson Visualizza Messaggio
    No , no fratello , lascia perdere la "globalizzazione " esibita oggi come ai miei tempi la bomba atomica.
    Qui la globalizzazione non c'entra nulla..
    Qui c'è un sistema economico prima di tutto statalista , cioè che ritiene che le grandi imprese debbano essere dello stato , poi dirigista , cioè che pensa che l'economia debba essere diretta da Roma , centralista , cioè che ritiene che nel paese ci debba essere solo una città , in questo caso la capitale , e si debba reprimere qualsiasi crescita nei territori (modello francese , mutuato dalle monarchie di Parigi) , assistenzialista seriale (per avere consenso nel sud) , corporativo ( cioè nemico del merito , ma che fa forza sull'appartenenza , appunto ad un ordine professionale , o di sindacato )...

    Hai in buona parte ragione

    Bisogna aggiungere che non abbiamo la qualita' della classe dirigente francese, decisamente molto migliore della nostra

  4. #54
    soave
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    Predefinito Re: squinzi grullino?

    Citazione Originariamente Scritto da Watson Visualizza Messaggio
    No , no fratello , lascia perdere la "globalizzazione " esibita oggi come ai miei tempi la bomba atomica.
    Qui la globalizzazione non c'entra nulla..
    Qui c'è un sistema economico prima di tutto statalista , cioè che ritiene che le grandi imprese debbano essere dello stato , poi dirigista , cioè che pensa che l'economia debba essere diretta da Roma , centralista , cioè che ritiene che nel paese ci debba essere solo una città , in questo caso la capitale , e si debba reprimere qualsiasi crescita nei territori (modello francese , mutuato dalle monarchie di Parigi) , assistenzialista seriale (per avere consenso nel sud) , corporativo ( cioè nemico del merito , ma che fa forza sull'appartenenza , appunto ad un ordine professionale , o di sindacato )...

    Questa cosa descritta da te è la situazione che l'Italia viveva tra gli anni 60-70 ad opera del disegno istituzionale della DC che voleva mantenere il massimo controllo sul territorio e sulle attività del paese in dipendenza delle giro di relazioni e della confermazione sociale che una classe dirigente fortemente influenzata dalla Chiesa voleva ottenere. Altri modelli culturali ed economici forti non esistevano e così si è strutturato lo Stato in Italia, fortemente burocratizzato, centralizzazione statale e romana (guarda caso...) sistema clientelare alimentato attraverso le raccomandazioni e le conoscenze per ottenere posti di prestigio alla dirigenze piuttosto che attraverso il merito, o attraverso reali capacità e competenze di orientamento delle varie produzioni in Italia. Un modello che è andato bene finchè si era in crescita ma che con la globalizzazione è scoppiato per ovvi motivi.

    la comunità EU ha introdotto l'euro esattamente per affrontare le sfide economiche della globalizzazione per rendere più forti i paesi singoli con una moneta forte comunitaria, a latere o dovevano i singoli stati approfittare della moneta forte e mettersi in lizza per competere in maniera ufficiale sul mercato come hanno fatto i paesi europei del nord, oppure si doveva rimanere ancorati ad un andamento medio di tutta l'Europa sancendo anche una condivisione economica generale stabilendo anche potestà di emettere moneta autonomamente.


    la seconda opzione non è piaciuta e si è andati avanti singolarmente: chi ha saputo snellire lo Stato e mettersi a correre alla stessa velocità con cui andava il mercato mondiale adesso gode dei vantaggi della globalizzazione, chi invece ha opposto un sistema burocratico elefantiaco, pieno di impedimenti e freni e ripiegato su un sistema infrastrutturale (strade, porti, connettività, spese energetiche) analogamente antiquato, lento e costoso (noi abbiamo le spese per l'approvigionamento energetico e per le utenze telematiche più alte di molti paesi europei e anche in certe zone poco disponibili) ha perso la sua occasione, ed è destinato a diventare paese cuscinetto tra i paesi poveri (Spagna, Italia, Grecia) e l'Europa ricca del nord e fornitore semmai di mano d'opera tarata sugli effettivi bisogni dei stati più forti.
    Chiudendo con il trattato di Schengen come stanno già facendo alcuni paesi europei, di fatto tutta l'immigrazione che arriva in Italia e passa poi al Nord Europa rimarrà inchiodata in Italia, Spagna e Grecia salvo poi farli passare lentamente nei paesi dove serve mano d'opera con più lentezza favorendo un ingresso graduale e quindi più assorbile e meno traumatico.

    I politici italiani e chi era e sta in Europa al Parlamento queste cose erano e sono pagati per pensarle e organizzarle per tempo, i nostri politici non l'hanno fato... impigrendo sulla mera ripetitività di quello che già esisteva.. e quindi adesso piangiamo tutti perchè nel frattempo abbiamo ammucchiato un enorme debito con l'Europa, a differenza di altri paesi che pur con le loro difficoltà riescono ancora a fornire uno stile di vita dignitoso ai loro abitanti.

    Non credo che ci sia altro da aggiungere.
    Ultima modifica di iki-sagitta; 25-05-13 alle 08:01 Motivo: staccato paragrafi

  5. #55
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    Predefinito Re: squinzi grullino?

    Citazione Originariamente Scritto da iki-sagitta Visualizza Messaggio
    Questa cosa descritta da te è la situazione che l'Italia viveva tra gli anni 60-70 ad opera del disegno istituzionale della DC che voleva mantenere il massimo controllo sul territorio e sulle attività del paese in dipendenza delle giro di relazioni e della confermazione sociale che una classe dirigente fortemente influenzata dalla Chiesa voleva ottenere. Altri modelli culturali ed economici forti non esistevano e così si è strutturato lo Stato in Italia, fortemente burocratizzato, centralizzazione statale e romana (guarda caso...) sistema clientelare alimentato attraverso le raccomandazioni e le conoscenze per ottenere posti di prestigio alla dirigenze piuttosto che attraverso il merito, o attraverso reali capacità e competenze di orientamento delle varie produzioni in Italia. Un modello che è andato bene finchè si era in crescita ma che con la globalizzazione è scoppiato per ovvi motivi.

    la comunità EU ha introdotto l'euro esattamente per affrontare le sfide economiche della globalizzazione per rendere più forti i paesi singoli con una moneta forte comunitaria, a latere o dovevano i singoli stati approfittare della moneta forte e mettersi in lizza per competere in maniera ufficiale sul mercato come hanno fatto i paesi europei del nord, oppure si doveva rimanere ancorati ad un andamento medio di tutta l'Europa sancendo anche una condivisione economica generale stabilendo anche potestà di emettere moneta autonomamente.


    la seconda opzione non è piaciuta e si è andati avanti singolarmente: chi ha saputo snellire lo Stato e mettersi a correre alla stessa velocità con cui andava il mercato mondiale adesso gode dei vantaggi della globalizzazione, chi invece ha opposto un sistema burocratico elefantiaco, pieno di impedimenti e freni e ripiegato su un sistema infrastrutturale (strade, porti, connettività, spese energetiche) analogamente antiquato, lento e costoso (noi abbiamo le spese per l'approvigionamento energetico e per le utenze telematiche più alte di molti paesi europei e anche in certe zone poco disponibili) ha perso la sua occasione, ed è destinato a diventare paese cuscinetto tra i paesi poveri (Spagna, Italia, Grecia) e l'Europa ricca del nord e fornitore semmai di mano d'opera tarata sugli effettivi bisogni dei stati più forti.
    Chiudendo con il trattato di Schengen come stanno già facendo alcuni paesi europei, di fatto tutta l'immigrazione che arriva in Italia e passa poi al Nord Europa rimarrà inchiodata in Italia, Spagna e Grecia salvo poi farli passare lentamente nei paesi dove serve mano d'opera con più lentezza favorendo un ingresso graduale e quindi più assorbile e meno traumatico.

    I politici italiani e chi era e sta in Europa al Parlamento queste cose erano e sono pagati per pensarle e organizzarle per tempo, i nostri politici non l'hanno fato... impigrendo sulla mera ripetitività di quello che già esisteva.. e quindi adesso piangiamo tutti perchè nel frattempo abbiamo ammucchiato un enorme debito con l'Europa, a differenza di altri paesi che pur con le loro difficoltà riescono ancora a fornire uno stile di vita dignitoso ai loro abitanti.

    Non credo che ci sia altro da aggiungere.
    I politici ed i sindacati ( non dimentichiamoli) hanno potuto permettersi questi comportamenti anche perche' alla maggioranza degli.italioti vanno bene.....

  6. #56
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    Predefinito Re: squinzi grullino?

    la parola "squinzie" deriva da Squinzi, nevvero ?

  7. #57
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    Predefinito Re: squinzi grullino?

    ma non c'è nessun piddino che interviene a spiegarci quanto sia ridicolo e grullino ,il signor squinzi?
    come mai?
    i fanatici nazionalisti sono da sempre un danno infinito per l'umanità al pari dei fanatici religiosi; sono coloro che hanno causato le due disastrose e devastanti guerre mondiali e la maggior parte di tutte le guerre;

  8. #58
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    Predefinito Re: squinzi grullino?

    Citazione Originariamente Scritto da dimecan Visualizza Messaggio
    la parola "squinzie" deriva da Squinzi, nevvero ?
    Ah ecco , ci mancava l'analisi fine , culturale , articolata e argomentata.....

  9. #59
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    Predefinito Re: squinzi grullino?

    Citazione Originariamente Scritto da nafplio Visualizza Messaggio
    ma non c'è nessun piddino che interviene a spiegarci quanto sia ridicolo e grullino ,il signor squinzi?
    come mai?

    Devono occuparsi di penati e battista ( il quale battista lo considero da anni un inutile cechiobottista)

  10. #60
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    Predefinito Re: squinzi grullino?

    Citazione Originariamente Scritto da iki-sagitta Visualizza Messaggio
    Questa cosa descritta da te è la situazione che l'Italia viveva tra gli anni 60-70 ad opera del disegno istituzionale della DC che voleva mantenere il massimo controllo sul territorio e sulle attività del paese in dipendenza delle giro di relazioni e della confermazione sociale che una classe dirigente fortemente influenzata dalla Chiesa voleva ottenere. Altri modelli culturali ed economici forti non esistevano e così si è strutturato lo Stato in Italia, fortemente burocratizzato, centralizzazione statale e romana (guarda caso...) sistema clientelare alimentato attraverso le raccomandazioni e le conoscenze per ottenere posti di prestigio alla dirigenze piuttosto che attraverso il merito, o attraverso reali capacità e competenze di orientamento delle varie produzioni in Italia. Un modello che è andato bene finchè si era in crescita ma che con la globalizzazione è scoppiato per ovvi motivi.

    la comunità EU ha introdotto l'euro esattamente per affrontare le sfide economiche della globalizzazione per rendere più forti i paesi singoli con una moneta forte comunitaria, a latere o dovevano i singoli stati approfittare della moneta forte e mettersi in lizza per competere in maniera ufficiale sul mercato come hanno fatto i paesi europei del nord, oppure si doveva rimanere ancorati ad un andamento medio di tutta l'Europa sancendo anche una condivisione economica generale stabilendo anche potestà di emettere moneta autonomamente.


    la seconda opzione non è piaciuta e si è andati avanti singolarmente: chi ha saputo snellire lo Stato e mettersi a correre alla stessa velocità con cui andava il mercato mondiale adesso gode dei vantaggi della globalizzazione, chi invece ha opposto un sistema burocratico elefantiaco, pieno di impedimenti e freni e ripiegato su un sistema infrastrutturale (strade, porti, connettività, spese energetiche) analogamente antiquato, lento e costoso (noi abbiamo le spese per l'approvigionamento energetico e per le utenze telematiche più alte di molti paesi europei e anche in certe zone poco disponibili) ha perso la sua occasione, ed è destinato a diventare paese cuscinetto tra i paesi poveri (Spagna, Italia, Grecia) e l'Europa ricca del nord e fornitore semmai di mano d'opera tarata sugli effettivi bisogni dei stati più forti.
    Chiudendo con il trattato di Schengen come stanno già facendo alcuni paesi europei, di fatto tutta l'immigrazione che arriva in Italia e passa poi al Nord Europa rimarrà inchiodata in Italia, Spagna e Grecia salvo poi farli passare lentamente nei paesi dove serve mano d'opera con più lentezza favorendo un ingresso graduale e quindi più assorbile e meno traumatico.

    I politici italiani e chi era e sta in Europa al Parlamento queste cose erano e sono pagati per pensarle e organizzarle per tempo, i nostri politici non l'hanno fato... impigrendo sulla mera ripetitività di quello che già esisteva.. e quindi adesso piangiamo tutti perchè nel frattempo abbiamo ammucchiato un enorme debito con l'Europa, a differenza di altri paesi che pur con le loro difficoltà riescono ancora a fornire uno stile di vita dignitoso ai loro abitanti.

    Non credo che ci sia altro da aggiungere.
    Ottima analisi.
    Ma il problema è che ormai la Politica , intesa come conoscenza dei problemi di un paese e capacità di analisi e soluzione degli stessi , è gradualmente scomparsa , prima nel "sistema politico bloccato" , per citare il politologo Giorgio Galli , nella prima repubblica , poi nel progressivo ridursi , nella seconda repubblica , dello scontro politico fra Berlusconi e chi era alla guida del , ora PD , prima altre sigle.....
    Fino al punto che , il lavoro , l'impresa , lo sviluppo economico ecc. , ma anche l'ambiente , il turismo , l'agricoltura , la ricerca scientifica ecc. ecc. sono diventati cose strane , tic di gente alienata...che non capiva che le uniche cose di cui parlare erano i problemi giudiziari di Berlusconi , e tutta l'economia si riduceva all'IMU , nel mentre , in campagna elettorale , Bersani metteva come primo punto del suo governo la cittadinanza dei cittadini extracomunitari nati nel paese.....nel mentre Monti , dopo i disastrosi risultati dei suoi 14 mesi di governo , i peggiori dal 1945 , si presentava come una specie di salvatore della patria , in ciò sostenuto dai leccapiedi di regime dei media ......
    Cioè , un quadro politico surreale e grottesco , cioè qui sembra ormai che chi ci governa siano marziani scesi con le astronavi , talmente basso è il loro livello di conoscenza dei problemi della società e della gente , ma soprattutto sapendo come quella gente abbia schemi mentali alieni a qualsiasi soluzione realmente positiva , perchè ancorati a schemi statalisti e dirigisti e centralisti da prima repubblica , che loro ritengono il migliore dei mondi possibili , nonostante gli evidenti fallimenti.....

 

 
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