Produttività, da Goofynomics:
Dal 1996 il reddito medio pro capite degli italiani, in termini reali (cioè depurato dagli effetti dell'inflazione), ha cominciato a discostarsi verso il basso dalla media dell'Unione Europea a 15 paesi (che poi sostanzialmente coincide con l'Eurozona), perdendo circa 4000 euro in una quindicina di anni. L'Italia, come dicono gli economisti, non sta
catching up, sta
falling behind, e la tendenza è piuttosto eloquente, come eloquente è, nel grafico, la presenza di un vistoso cambiamento di struttura, localizzato in un ben preciso anno: il 1996.
Questo è il declino, che entrambi i colleghi, pur da prospettive diverse, sostanzialmente analizzavano negli stessi termini
(problema di produttività nel settore manifatturiero) e riconducevano, per diverse vie, a una radice comune: gli effetti perversi delle riforme del mercato del lavoro iniziate nel 1997, seguendo un'idea di
Gordon e Dew-Becker (2008), idea che, come ho poi scoperto, non era particolarmente originale (e qui mi fermo per carità di patria...).
Il mio punto era che
esiste anche un altra linea di interpretazione, non necessariamente alternativa a questa (sulla quale onestamente non avevo mai riflettuto), ma complementare, ovvero che lo shock determinato dalla rivalutazione reale del 1996 abbia potuto attivare un meccanismo di causazione cumulativa del tipo descritto da
Dixon e Thirlwall nel lontano 1975, sulla base di un modello "concettuale" (cioè non formalizzato in equazioni matematiche) esposto da Kaldor nel lontano 1970, nello
Scottish Journal of Political Economy. Dice: "che c'entra la Scozia?". Be', la Scozia c'entra perché il modello di Kaldor inizialmente trattava dell'origine dei differenziali di crescita fra regioni di un medesimo stato: sapete che la Scozie è il Mezzogiorno (pur essendo in effetti il Settentrione) del Regno Unito, da qui l'interesse per un lavoro del genere.
Volendo sintetizzare, le interpretazioni di Daveri e Travaglini si ponevano più dal lato dell'offerta, la mia più dal lato della domanda. I due lati del mercato, che nella vita di tutti i giorni convivono più o meno agevolemente, forse possono convivere anche nel ragionamento teorico.
fonte:
http://www.goofynomics.blogspot.it/2...ita-again.html