Morire di invalidità civile: più soldi agli immigrati che agli invalidi italiani
"Parliamo piuttosto del fatto che con 286 euro al mese non ci vive nessuno specie se malato. Figuriamoci una famiglia. Ma quando si va dalle Istituzioni e si fa notare questa cosa ci si sente ripetere il mantra che “non ci sono i soldi”. Ma come, dico io, non ci sono i soldi? Vengono spesi miliardi per garantire un assegno sociale agli immigrati (anche clandestini o richiedenti asilo) e non ci sono soldi per garantire una esistenza dignitosa agli invalidi civili? Un clandestino che arriva in Italia e che richiede l’asilo politico o lo status di rifugiato riceve dallo stato immediatamente la somma di 976,15 euro per i primi 35 giorni., ridotti poi a557,80 euro in caso di respingimento della domanda. In seguito, secondo la Fondazione Leone Moressa, lo Stato affronta una spesa diretta di 14.600 Euro l’anno (40 Euro al giorno, cioè circa 1.200 euro al mese) per persona e altrettanti in prestazioni indirette (spese sanitarie e servizi generali dello Stato, calcolati per analogia, considerando che tali voci impegnano circa la metà del Pil nazionale): quindi allo Stato ogni rifugiato o presunto tale costa circa 29.200 Euro l’anno. E siccome ogni clandestino che mette piede in Italia si dichiara perseguitato politico non è sbagliato affermare che ogni immigrato ci costi quella cifra. Il doppio (e in alcuni casi il triplo) di quanto percepisce un invalido civile. A questo va aggiunto tutta una serie di benefit di cui godono gli immigrati (scuole materne gratuite, case popolari, assistenza sanitaria, ecc. ecc.)."