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  • Scelta Civica Popolare

    3 14.29%
  • Partito Democratico

    1 4.76%
  • Sinistra Ecologia e Libertà

    4 19.05%
  • Movimento 5 stelle

    1 4.76%
  • Fermare il Declino

    2 9.52%
  • Patria Italia

    5 23.81%
  • Lega Nord

    0 0%
  • Altri

    2 9.52%
  • Astensione/bianca/nulla

    3 14.29%
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Risultati da 1 a 10 di 16
  1. #1
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    Predefinito Elezioni 2018, normalizzazione politica.

    Le elezioni del 2013 finiscono come ampiamente previsto dai sondaggi, ossia con una mezza vittoria di IBC che si ferma a 150 senatori. RC e FID fuori dal parlamento. Segue la famigerata convergenza PD-Monti, SeL preferisce non far parte del governo e passa all'opposizione.
    Il nuovo governo vede Bersani premier e Monti ministro dell'Economia. Prodi al quirinale.
    La maggioranza è abbastanza solida e riesce a durare l'intera legislatura, durante questi anni vengono partorite varie riforme, dalle liberalizzazioni al lavoro, viene portato avanti il processo di spending review ma sensa massicci tagli allo stato sociale. Non viene riformato seriamente il welfare per il veto dei giovani turchi. Una timida riduzione dell'irpef e della tassazione sul lavoro viene portata avanti negli ultimi anni della legislatura, l'IMU invece resta dov'è. Nessun progresso sui diritti civili per il veto dei montiani. La congiuntura economica migliora sensibilmente ed anche l'Italia ne beneficia, i conti pubblici si stabilizzano su parametri virtuosi.
    Complice l'età, a causa della sconfitta elettorale Berlusconi decide di ritirarsi dalla politica e come previsto il PDL nei mesi successivi si spacchetta in movimenti effimeri. A beneficiare del fuggi fuggi sono principalmente Monti e i partitini di estrema destra. Il nuovo assetto della destra ruota sempre più intorno a due poli: i montiani da un lato ed una nuova formazione di estrema destra, risultato della fusione dei vari Fratelli d'Italia, La Destra, ecc... con il nome di Patria Italia.
    Per cercare di superare il personalismo del movimento, Monti si fonde con UDC, FLI, ex-PDL in un unico soggetto politico: Scelta Civica Popolare (scusate non mi viene in mente niente di meglio )
    Con l'allentamento della crisi economica anche il M5S si sgonfia lentamente, scoppiano alcuni scandali in seguito al trasformismo di vari parlamentari grillini che aggravano la situazione.

    Viene cambiata le legge elettorale in un sistema tipo spagnolo: proporzionale con circoscrizioni da 7 seggi, nessuno sbarramento (formalmente). In pratica i partiti grandi sono sovrarappresentati,i medi sottorappresentati ed i piccoli non hanno speranze.


    Scelta Civica Popolare
    Il segretario è Passera, convinto da Monti a tornare sulla scena.
    Dietro ci sono i vari Casini, Fini, Pisanu + qualche liberale, tipo Ichino, oltre alla truppa “civile” dei montiani fra cui Montezemolo, Tinagli, Bombassei. Il partito promuove una più incisiva riduzione delle tasse, una riduzione del pubblico impiego, la semiprivatizzazione dell'università. Naturalmente è saldamente conservatore sui temi etici.


    Partito Democratico
    Nel 2013 Bersani viene confermato segretario nonostante la mezza vittoria, a spese di Civati. Il partito rimane grosso modo unito negli anni seguenti. Pochi mesi prima del voto le primarie vengono vinte per pochi voti da Renzi, sostenuto anche da Civati, contro Letta, candidato della nomenklatura. C'era anche Fassina candidato per i giovani turchi, il terzo posto alle primarie lo convince ad uscire dal partito per entrare in SeL. Il partito è ancora fortemente plurale, ma la leadership di Renzi rafforza i toni liberaldemocratici.
    Le proposte politiche più significative sono la riforma del welfare in senso universalistico e una riforma della scuola in senso verticale. Il partito è aperto ai diritti civili.


    Sinistra Ecologia e Libertà
    Il partito monopolizza fin da subito l'opposizione di sinistra al governo, riuscendo ad aumentare consenso elettorale nei sondaggi. Alla vigilia delle nuove elezioni, rinforzato da molti giovani turchi, tipo Fassina e Orfini, si propone come formazione saldamente a sinistra ma aperta ad un accordo con il PD. I punti forti del programma sono la patrimoniale sulle grandi ricchezze ed un massiccio piano di investimenti pubblici per il sud.


    Fermare il Declino
    Nonostante il partito non sia riuscito ad entrare in parlamento nel 2013, il notevole risultato del 3% ha dato visibilità al movimento permettendogli negli anni seguenti di capitalizzare sulle macerie della Lega e del PDL nel nord Italia. Invece al sud il partito è molto debole. I nomi sono gli stessi di oggi.
    Si presenta alle elezioni come alternativa liberale e liberista, con un programma analogo a quello attuale, pronto ad un accordo con Scelta Civica Popolare.


    Patria Italia

    Le varie anime della destra hanno trovato una sintesi efficace nella figura della segretaria Giorgia Meloni, che guida un partito nazionalista, euroscettico ma non del tutto estraneo ad un accordo con il centrodestra. Una sorta di ritorno ad AN. Vivono nel partito anche Storace, La Russa, Alemanno. Pruomuove il ritorno alla lira, l'uscita dall'UE, una stretta all'immigrazione sul modello danese.


    Movimento 5 stelle

    Fortemente ridimensionato, abbandonato da molti elettori che non lo ritengono adeguatamente antisistema, risulta comunque abbastanza carico. Le continue lotte del M5S oltre all'attenzione a temi sociali e ambientali hanno piano piano portato il partito verso sinistra, in accordo con la maggior parte della dirigenza ed i parlamentari, trasformandolo in una sorta di Italia dei Valori.
    Il partito continua a proporre l'abbattimento dei costi della politica, praticamente ignorato dal governo uscente, ma stavolta si dichiara disposto ad un appoggio esterno ad un governo di sinistra che accolga le sue richieste.

    Lega Nord
    Nonostante la macroregione divenga una realtà, il partito, visto come troppo compromesso con Berlusconi, non ritorna ai livelli di un tempo ed anzi perde terreno a vantaggio di FID. Non c'è spazio per la Lega nel nuovo centrodestra, ed infatti il partito torna ad assumere toni da anni '90, si presenta come fuori dai poli, vuole la secessione o almeno il federalismo fiscale. I personaggi sono i soliti, c'è anche Tremonti convertito al leghismo, e Maroni è ancora segretario.

    Radicali
    Fanno un accordo con FID per farsi rappresentare in parlamento.

    Rifondazione/IDV/Verdi
    Gli elementi più moderati finiscono in SeL, gli altri vanno in pensione o rimangono a percentuali da prefisso telefonico.

  2. #2
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    Predefinito Re: Elezioni 2018, normalizzazione politica.

    Media sondaggi 15gg dal voto

    SCP 35

    PD 30

    SeL 6

    M5S 7

    FiD 7

    PI 8

    LN 4

    Altri 3

  3. #3
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    Predefinito Re: Elezioni 2018, normalizzazione politica.

    Perchè scrivi che la macroregione diviene una realtà?
    Cmq l'unica cosa che mi piace abbastanza è la legge elettorale.
    E mi astengo.
    Ultima modifica di von Dekken; 13-02-13 alle 16:12

  4. #4
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    Predefinito Re: Elezioni 2018, normalizzazione politica.

    Citazione Originariamente Scritto da von Dekken Visualizza Messaggio
    Perchè scrivi che la macroregione diviene una realtà?
    Chiedo scusa per le imprecisioni, intendo dire semplicemente che Maroni diventa presidente della Lombardia.

  5. #5
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    Predefinito Re: Elezioni 2018, normalizzazione politica.

    Citazione Originariamente Scritto da Alepk Visualizza Messaggio
    Chiedo scusa per le imprecisioni, intendo dire semplicemente che Maroni diventa presidente della Lombardia.
    Capito.

  6. #6
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    Predefinito Re: Elezioni 2018, normalizzazione politica.

    altri: pdci
    partecipate e aderite al partito COMUNISTA in pieno congresso a questo link http://forum.termometropolitico.it/6...l#post13212177

  7. #7
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    Predefinito Re: Elezioni 2018, normalizzazione politica.

    Altri: comunisti di Rizzo o Per il Bene Comune di Rossi.

  8. #8
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    Predefinito Re: Elezioni 2018, normalizzazione politica.

    Citazione Originariamente Scritto da Alepk Visualizza Messaggio
    Le elezioni del 2013 finiscono come ampiamente previsto dai sondaggi, ossia con una mezza vittoria di IBC che si ferma a 150 senatori. RC e FID fuori dal parlamento. Segue la famigerata convergenza PD-Monti, SeL preferisce non far parte del governo e passa all'opposizione.
    Il nuovo governo vede Bersani premier e Monti ministro dell'Economia. Prodi al quirinale.
    La maggioranza è abbastanza solida e riesce a durare l'intera legislatura, durante questi anni vengono partorite varie riforme, dalle liberalizzazioni al lavoro, viene portato avanti il processo di spending review ma sensa massicci tagli allo stato sociale. Non viene riformato seriamente il welfare per il veto dei giovani turchi. Una timida riduzione dell'irpef e della tassazione sul lavoro viene portata avanti negli ultimi anni della legislatura, l'IMU invece resta dov'è. Nessun progresso sui diritti civili per il veto dei montiani. La congiuntura economica migliora sensibilmente ed anche l'Italia ne beneficia, i conti pubblici si stabilizzano su parametri virtuosi.
    Complice l'età, a causa della sconfitta elettorale Berlusconi decide di ritirarsi dalla politica e come previsto il PDL nei mesi successivi si spacchetta in movimenti effimeri. A beneficiare del fuggi fuggi sono principalmente Monti e i partitini di estrema destra. Il nuovo assetto della destra ruota sempre più intorno a due poli: i montiani da un lato ed una nuova formazione di estrema destra, risultato della fusione dei vari Fratelli d'Italia, La Destra, ecc... con il nome di Patria Italia.
    Per cercare di superare il personalismo del movimento, Monti si fonde con UDC, FLI, ex-PDL in un unico soggetto politico: Scelta Civica Popolare (scusate non mi viene in mente niente di meglio )
    Con l'allentamento della crisi economica anche il M5S si sgonfia lentamente, scoppiano alcuni scandali in seguito al trasformismo di vari parlamentari grillini che aggravano la situazione.

    Viene cambiata le legge elettorale in un sistema tipo spagnolo: proporzionale con circoscrizioni da 7 seggi, nessuno sbarramento (formalmente). In pratica i partiti grandi sono sovrarappresentati,i medi sottorappresentati ed i piccoli non hanno speranze.


    Scelta Civica Popolare
    Il segretario è Passera, convinto da Monti a tornare sulla scena.
    Dietro ci sono i vari Casini, Fini, Pisanu + qualche liberale, tipo Ichino, oltre alla truppa “civile” dei montiani fra cui Montezemolo, Tinagli, Bombassei. Il partito promuove una più incisiva riduzione delle tasse, una riduzione del pubblico impiego, la semiprivatizzazione dell'università. Naturalmente è saldamente conservatore sui temi etici.


    Partito Democratico
    Nel 2013 Bersani viene confermato segretario nonostante la mezza vittoria, a spese di Civati. Il partito rimane grosso modo unito negli anni seguenti. Pochi mesi prima del voto le primarie vengono vinte per pochi voti da Renzi, sostenuto anche da Civati, contro Letta, candidato della nomenklatura. C'era anche Fassina candidato per i giovani turchi, il terzo posto alle primarie lo convince ad uscire dal partito per entrare in SeL. Il partito è ancora fortemente plurale, ma la leadership di Renzi rafforza i toni liberaldemocratici.
    Le proposte politiche più significative sono la riforma del welfare in senso universalistico e una riforma della scuola in senso verticale. Il partito è aperto ai diritti civili.


    Sinistra Ecologia e Libertà
    Il partito monopolizza fin da subito l'opposizione di sinistra al governo, riuscendo ad aumentare consenso elettorale nei sondaggi. Alla vigilia delle nuove elezioni, rinforzato da molti giovani turchi, tipo Fassina e Orfini, si propone come formazione saldamente a sinistra ma aperta ad un accordo con il PD. I punti forti del programma sono la patrimoniale sulle grandi ricchezze ed un massiccio piano di investimenti pubblici per il sud.


    Fermare il Declino
    Nonostante il partito non sia riuscito ad entrare in parlamento nel 2013, il notevole risultato del 3% ha dato visibilità al movimento permettendogli negli anni seguenti di capitalizzare sulle macerie della Lega e del PDL nel nord Italia. Invece al sud il partito è molto debole. I nomi sono gli stessi di oggi.
    Si presenta alle elezioni come alternativa liberale e liberista, con un programma analogo a quello attuale, pronto ad un accordo con Scelta Civica Popolare.


    Patria Italia

    Le varie anime della destra hanno trovato una sintesi efficace nella figura della segretaria Giorgia Meloni, che guida un partito nazionalista, euroscettico ma non del tutto estraneo ad un accordo con il centrodestra. Una sorta di ritorno ad AN. Vivono nel partito anche Storace, La Russa, Alemanno. Pruomuove il ritorno alla lira, l'uscita dall'UE, una stretta all'immigrazione sul modello danese.


    Movimento 5 stelle

    Fortemente ridimensionato, abbandonato da molti elettori che non lo ritengono adeguatamente antisistema, risulta comunque abbastanza carico. Le continue lotte del M5S oltre all'attenzione a temi sociali e ambientali hanno piano piano portato il partito verso sinistra, in accordo con la maggior parte della dirigenza ed i parlamentari, trasformandolo in una sorta di Italia dei Valori.
    Il partito continua a proporre l'abbattimento dei costi della politica, praticamente ignorato dal governo uscente, ma stavolta si dichiara disposto ad un appoggio esterno ad un governo di sinistra che accolga le sue richieste.

    Lega Nord
    Nonostante la macroregione divenga una realtà, il partito, visto come troppo compromesso con Berlusconi, non ritorna ai livelli di un tempo ed anzi perde terreno a vantaggio di FID. Non c'è spazio per la Lega nel nuovo centrodestra, ed infatti il partito torna ad assumere toni da anni '90, si presenta come fuori dai poli, vuole la secessione o almeno il federalismo fiscale. I personaggi sono i soliti, c'è anche Tremonti convertito al leghismo, e Maroni è ancora segretario.

    Radicali
    Fanno un accordo con FID per farsi rappresentare in parlamento.

    Rifondazione/IDV/Verdi
    Gli elementi più moderati finiscono in SeL, gli altri vanno in pensione o rimangono a percentuali da prefisso telefonico.
    .
    Alla faccia della normalizzazione politica... hai delineato il sogno di qualsiasi elettore PD!
    Finalmente Berlusconi va a trascorrere la vecchiaia in pantofole chiudendosi a villa Certosa. Abbiamo un partito di centrodestra serio, sotto la guida di Monti-Passera. Grillo ridimensionato. La crisi economica in via di risoluzione...

    Ecco invece il quadro che si è avverato, esattamente secondo quanto previsto dalle leggi di Murphy (viste dal punto di vista PD):
    • Bersani e tutta la sua segreteria dimessa, PD allo sbando
    • Berlusconi, ampiamente in testa nei sondaggi, a meno di miracoli da parte di Renzi, ha la vittoria in pugno per le prossime elezioni
    • Il centro/centrodestra di Monti ininfluente
    • Grillo continua alacremente la sua propaganda
    • Governissimo Pd-PdL che, inevtabilmente, non porterà a nessuna buona riforma
    • La crisi economica non potrà che peggiorare

    Praticamente l'esatto contrario del quadro che hai descritto!

  9. #9
    Pasdar
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    Predefinito Re: Elezioni 2018, normalizzazione politica.

    Patria Italia, senza se e senza ma!
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

    Identità; Comunità; Partecipazione.

  10. #10
    Leggenda
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    Predefinito Re: Elezioni 2018, normalizzazione politica.

    Citazione Originariamente Scritto da Alepk Visualizza Messaggio
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    SCP 35

    PD 30

    SeL 6

    M5S 7

    FiD 7

    PI 8

    LN 4

    Altri 3
    questa cifre mi sembrano assurde: SCP non è nè carne nè pesce a gli italiani lo avrebbero punito a essere un partitino di meno dell'8% mentre Patria Italia ha un potenziale di oltre il 25% che scelgo anch'io anche se non voglio assolutamente ritorni indietro alla lira

 

 
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