Originariamente Scritto da
Alepk
Le elezioni del 2013 finiscono come ampiamente previsto dai sondaggi, ossia con una mezza vittoria di IBC che si ferma a 150 senatori. RC e FID fuori dal parlamento. Segue la famigerata convergenza PD-Monti, SeL preferisce non far parte del governo e passa all'opposizione.
Il nuovo governo vede
Bersani premier e Monti ministro dell'Economia.
Prodi al quirinale.
La maggioranza è abbastanza solida e riesce a durare l'intera legislatura, durante questi anni vengono
partorite varie riforme, dalle liberalizzazioni al lavoro, viene portato avanti il processo di spending review ma sensa massicci tagli allo stato sociale. Non viene riformato seriamente il welfare per il veto dei giovani turchi. Una timida riduzione dell'irpef e della tassazione sul lavoro viene portata avanti negli ultimi anni della legislatura, l'IMU invece resta dov'è. Nessun progresso sui diritti civili per il veto dei montiani. La congiuntura economica migliora sensibilmente ed anche l'Italia ne beneficia, i conti pubblici si stabilizzano su parametri virtuosi.
Complice l'età, a causa della sconfitta elettorale
Berlusconi decide di ritirarsi dalla politica e come previsto
il PDL nei mesi successivi si spacchetta in movimenti effimeri. A beneficiare del fuggi fuggi sono principalmente Monti e i partitini di estrema destra. Il nuovo assetto della destra ruota sempre più intorno a due poli: i montiani da un lato ed una nuova formazione di estrema destra, risultato della fusione dei vari Fratelli d'Italia, La Destra, ecc... con il nome di Patria Italia.
Per cercare di superare il personalismo del movimento, Monti si fonde con UDC, FLI, ex-PDL in un unico soggetto politico: Scelta Civica Popolare (scusate non mi viene in mente niente di meglio
)
Con l
'allentamento della crisi economica anche il M5S si sgonfia lentamente, scoppiano alcuni scandali in seguito al trasformismo di vari parlamentari grillini che aggravano la situazione.
Viene cambiata le legge elettorale in un sistema tipo spagnolo: proporzionale con circoscrizioni da 7 seggi, nessuno sbarramento (formalmente). In pratica i partiti grandi sono sovrarappresentati,i medi sottorappresentati ed i piccoli non hanno speranze.
Scelta Civica Popolare
Il segretario è Passera, convinto da Monti a tornare sulla scena.
Dietro ci sono i vari Casini, Fini, Pisanu + qualche liberale, tipo Ichino, oltre alla truppa “civile” dei montiani fra cui Montezemolo, Tinagli, Bombassei. Il partito promuove una più incisiva riduzione delle tasse, una riduzione del pubblico impiego, la semiprivatizzazione dell'università. Naturalmente è saldamente conservatore sui temi etici.
Partito Democratico
Nel 2013
Bersani viene confermato segretario nonostante la mezza vittoria, a spese di Civati.
Il partito rimane grosso modo unito negli anni seguenti. Pochi mesi prima del voto le primarie vengono vinte per pochi voti da Renzi, sostenuto anche da Civati, contro Letta, candidato della nomenklatura. C'era anche Fassina candidato per i giovani turchi, il terzo posto alle primarie lo convince ad uscire dal partito per entrare in SeL. Il partito è ancora fortemente plurale, ma la leadership di Renzi rafforza i toni liberaldemocratici.
Le proposte politiche più significative sono la riforma del welfare in senso universalistico e una riforma della scuola in senso verticale. Il partito è aperto ai diritti civili.
Sinistra Ecologia e Libertà
Il partito monopolizza fin da subito l'opposizione di sinistra al governo, riuscendo ad aumentare consenso elettorale nei sondaggi. Alla vigilia delle nuove elezioni, rinforzato da molti giovani turchi, tipo Fassina e Orfini, si propone come formazione saldamente a sinistra ma aperta ad un accordo con il PD. I punti forti del programma sono la patrimoniale sulle grandi ricchezze ed un massiccio piano di investimenti pubblici per il sud.
Fermare il Declino
Nonostante il partito non sia riuscito ad entrare in parlamento nel 2013, il notevole risultato del 3% ha dato visibilità al movimento permettendogli negli anni seguenti di capitalizzare sulle macerie della Lega e del PDL nel nord Italia. Invece al sud il partito è molto debole. I nomi sono gli stessi di oggi.
Si presenta alle elezioni come alternativa liberale e liberista, con un programma analogo a quello attuale, pronto ad un accordo con Scelta Civica Popolare.
Patria Italia
Le varie anime della destra hanno trovato una sintesi efficace nella figura della segretaria Giorgia Meloni, che guida un partito nazionalista, euroscettico ma non del tutto estraneo ad un accordo con il centrodestra. Una sorta di ritorno ad AN. Vivono nel partito anche Storace, La Russa, Alemanno. Pruomuove il ritorno alla lira, l'uscita dall'UE, una stretta all'immigrazione sul modello danese.
Movimento 5 stelle
Fortemente ridimensionato, abbandonato da molti elettori che non lo ritengono adeguatamente antisistema, risulta comunque abbastanza carico. Le continue lotte del M5S oltre all'attenzione a temi sociali e ambientali hanno piano piano portato il partito verso sinistra, in accordo con la maggior parte della dirigenza ed i parlamentari, trasformandolo in una sorta di Italia dei Valori.
Il partito continua a proporre l'abbattimento dei costi della politica, praticamente ignorato dal governo uscente, ma stavolta si dichiara disposto ad un appoggio esterno ad un governo di sinistra che accolga le sue richieste.
Lega Nord
Nonostante la macroregione divenga una realtà, i
l partito, visto come troppo compromesso con Berlusconi, non ritorna ai livelli di un tempo ed anzi perde terreno a vantaggio di FID. Non c'è spazio per la Lega nel nuovo centrodestra, ed infatti il partito torna ad assumere toni da anni '90, si presenta come fuori dai poli, vuole la secessione o almeno il federalismo fiscale. I personaggi sono i soliti, c'è anche Tremonti convertito al leghismo, e Maroni è ancora segretario.
Radicali
Fanno un accordo con FID per farsi rappresentare in parlamento.
Rifondazione/IDV/Verdi
Gli elementi più moderati finiscono in SeL,
gli altri vanno in pensione o rimangono a percentuali da prefisso telefonico.
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