Libero spazio alla fantasia, parte terza.

[Perseo]

Tu hai il desiderio o l'aspirazione di concretizare quanto sopra esposto.
Non ti critico per questo ma nemmeno mi ci sento coinvolto poichè trattasi di bisogni tuoi e non miei.
Il soddisfacimento di un bisogno comporta sempre un onere relativo.
E' implicito quindi che ti dichiari disposto a pagare personalmente tale onere senza coinvolgere coloro che non condividono analoghi bisogni.
Un adeguato aumento del personale e dei mezzi atti ad un controllo capillare dei confini terrestri e marittimi dovrebbe essere quindi a carico di chi condivide tali bisogni, e sempre a carico degli stessi il risarcimento per la mancanza di mano d'opera extracomunitaria.
Mi sembra giusto, non credi?

Come dicevo sarei disposto a pagare il poco che possiedo e a lavorare gratis alla costruzione delle strutture di difesa, anche se non ho competenze e al massimo potrei portare a spalla i sacchi di cemento.

In alternativa basterebbe permettere a chi si vuole assumere gli oneri di avere un loro staterello in Valtellina o luogo equivalente in cui possano soddisfare localmente i bisogni senza pesare su quelli a cui non interessa.

[fiume sand creek]

Come dicevo sarei disposto a pagare il poco che possiedo e a lavorare gratis alla costruzione delle strutture di difesa, anche se non ho competenze e al massimo potrei portare a spalla i sacchi di cemento.

In alternativa basterebbe permettere a chi si vuole assumere gli oneri di avere un loro staterello in Valtellina o luogo equivalente in cui possano soddisfare localmente i bisogni senza pesare su quelli a cui non interessa.

Perfetto.
Adesso però sono costretto a chiederti: Se tale tua offerta, che ammiro e rispetto al di sopra delle parti, coinvolgesse anche coloro che condividono le tue posizioni ma non fosse egualmente sufficiente a coprire i bisogni o gli interessi di chi si muove da posizioni diverse dalle tue cosa dovremmo fare?
Ti indebiti per coprire i miei interessi?
Dovrei rinunciare a tali interessi per soddisfare i tuoi?
Dovremmo entrare in conflitto?

Te lo chiedo senza la minima polemica.

[Perseo]

Perfetto.
Adesso però sono costretto a chiederti: Se tale tua offerta, che ammiro e rispetto al di sopra delle parti, coinvolgesse anche coloro che condividono le tue posizioni ma non fosse egualmente sufficiente a coprire i bisogni o gli interessi di chi si muove da posizioni diverse dalle tue cosa dovremmo fare?
Ti indebiti per coprire i miei interessi?
Dovrei rinunciare a tali interessi per soddisfare i tuoi?
Dovremmo entrare in conflitto?

Te lo chiedo senza la minima polemica.

Te l'ho detto, se non ho i mezzi per difendere tutto il territorio riduco l'area da coprire fino a rendere possibile l'opera col solo contributo dei volontari. Che si concentreranno nell'area protetta oppure almeno staranno zitti in quanto non più giustificati nelle lamentele.
Quelli che non condividono stanno fuori dalla ridotta e si organizzano a novanta come gli pare.

[persio_flacco]

Quanto tu esponi sarebbe condivisibile se l'elettore italiano fosse individuo intelligente, responsabile ed onesto che si riconosce in soggetti altrettanto onesti.
Ti sentiresti di affermare che le cose stanno così?

E' difficile rispondere a questa domanda in termini assoluti, prima si dovrebbe precisare in quale contesto il cittadino italiano si trova a fare le sue scelte elettorali. Naturalmente stiamo parlando di "cittadino medio", dunque di una figura statistica, e in relazione alla scelta dei rappresentanti nelle istituzioni, non di qualità individuali. Riguardo a queste non ho in generale una cattiva opinione dei miei concittadini, al contrario.

Io credo che, se paragonato al contesto di paesi confrontabili con l'Italia, quello nel quale il cittadino italiano è chiamato alle sue scelte elettorali rende più difficile fare scelte intelligenti, responsabili, oneste.

Questo per una serie di motivi che è piuttosto complesso riassumere in modo organico. Procedendo per "casi di studio", ad esempio: in quale altro paese esistono forze politiche che propongono a certe categorie di cittadini un tacito patto del tipo: "se mi sostieni io agevolo la tua evasione/elusione fiscale"? A occhio direi in nessun altro, perlomeno non in questi termini. E' chiaro che rifiutare una proposta del genere richiede un costo elevato in termini di onestà per essere rigettato, costo che un tedesco o un francese non deve affrontare. Eppure questo tacito patto in Italia è vigente dalla nascita della Repubblica.
Se si scorre la lista dei ministri delle finanze della Repubblica Italiana magari si ricava qualche indizio significativo al proposito:
Ministri delle Finanze della Repubblica Italiana - Wikipedia Come si vede, a parte l'odiatissimo Vincenzo Visco, detto il Vampiro, gli altri appartengono per lo più ad una certa area politica.

E in quale altro paese la scuola forma i nuovi cittadini omettendo quei valori che dovrebbero costruire la sua coscienza civica, il suo orgoglio nazionale, la consapevolezza dei valori di coloro che hanno fondato questo Paese? Gli esempi di dedizione alla Patria dei nostri eroi, da Roma antica, al Risorgimento, alla Resistenza, quando c'è tempo di farlo, sono presentati ai ragazzi come fatti storici neutrali, da studiare e prendere al pari di altri, non come esempi emotivamente fondativi e attuali della loro futura vita di italiani.
Se si scorre la lista dei ministri della Pubblica Istruzione dalla nascita della Repubblica in poi si scopre che forse si tratta di una scelta non casuale: Ministri dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca della Repubblica Italiana - Wikipedia
Anche qui si nota una certa continuità di gestione e uniformità di indirizzo, salvo brevi intermezzi. E va detto che storicamente il rapporto tra la gerarchia cattolica e lo stato italiano, dai tempi dell'esproprio dei beni ecclesistici all'imposta di manomorta fino alle polemiche sull'applicazione dell'IMU hanno sempre delineato una certa diversità di vedute, se non un conflitto di interessi, tra l'una e l'altro.

Mi limito a questi due settori, che reputo tra i più influenti nel determinare il contesto nel quale le scelte elettorali del cittadino italiano vanno valutate.

L'obiezione, scontata, che mi aspetto è: " Si, ma questa classe politica di cui parli sempre dai cittadini italiani è stata votata."
Giusto, ma bisogna anche considerare che dalla fine della guerra quella classe politica garantiva, e garantisce, la permanenza di questo Paese nell'Alleanza Atlantica, e che questo fatto spiega molto riguardo al suo successo, anche elettorale.

Da Gladio/ Stay Behind, alle trame eversive, alle logge coperte, alla stagione delle stragi, alle BR e ai vari gruppuscoli "rivoluzionari", alla convivenza con le mafie, ai finanziamenti esteri, traspare un fatto evidente: gli elettori di questo Paese non hanno mai avuto una reale possibilità di scegliersi la classe dirigente in modo autonomo. Dunque è difficile valutare se è l'onestà, la responsabilità e l'intelligenza del cittadino italiano ad aver determinato la qualità della classe politica che ha al potere.

[persio_flacco]

Lo spettro di Vito Crimi aleggia in questo thread...

Beh, la valanga di consensi al M5S, secondo la mia personale interpretazione, testimonia che i cittadini italiani non si sono ancora rassegnati a tenersi la classe politica che hanno. Questo a prescindere dal fatto che Grillo, a dispetto delle attese, invece che indebolirla l'ha rafforzata.
Così come lo testimonia il vasto consenso popolare dato a suo tempo all'operazione Mani Pulite ed altri episodi di "disobbedienza", come i referendum proposti da outsider sul finanziamento ai partiti, sull'aborto, sul divorzio.

Lo spettro di Vito Crimi vola molto più basso, mi sembra. Almeno per ora si accontenta di ubbidire a Grillo.