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    Predefinito SOLENNITÀ - Santissima Trinitá


    Felice domenica a voi tutti. Oggi abbiamo davanti un mistero enorme e profondo alla mente umana. Su di esso ci hanno combattuto a lungo schiere di teologi, noi ci accontentiamo di mettere al centro oggi l'unità nella molteplicità, un po' come la famiglia.
    Ultima modifica di emv; 02-06-20 alle 17:04 Motivo: Rititolazione a scopo classificazione argomenti

  2. #2
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    Lightbulb Re: Santissima Trinitá

    DOMENICA 27 MAGGIO 2018: ventisettesimo giorno del Mese Mariano di Maggio, San Beda il Venerabile, confessore e dottore, San Giovanni I, Papa e martire: FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ (con memoria della prima domenica dopo Pentecoste)…



    «FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ.»
    "Guéranger, L'anno liturgico - Festa della Santissima Trinità."
    Guéranger, L'anno liturgico - Festa della Santissima Trinità
    Guéranger, L'anno liturgico - Festa della Santissima Trinità

    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico
    “San Beda il Venerabile, confessore e dottore, 27 maggio.”
    “San Giovanni I, papa e martire, lo stesso giorno.”



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    Maggio mese di Maria: 27° giorno - L'umiltà
    Maggio mese di Maria: 27° giorno ? Stellamatutina.eu ? Sito di cultura cattolica in piena e totale obbedienza al Magistero Petrino.
    “Maggio mese di Maria: 27° giorno. L’UMILTÀ.”




    «27 maggio 2018, festa della Santissima Trinità.

    Adorabile Trinità, Dio solo in tre persone, ci prostriamo innanzi a Voi! Gli angeli irradianti dalla vostra luce non possono sostenerne lo splendore; si velano la faccia e si umiliano al cospetto della vostra infinita Maestà. Permettete ai miseri abitanti della terra di unire le loro adorazioni a quelle degli spiriti celesti. Padre, Creatore del mondo, siate benedetto dall’opera delle vostre mani! Verbo Incarnato, Redentore del mondo, ricevete le lodi di coloro per i quali avete sparso il vostro Sangue preziosissimo! Spirito Santo, sorgente di grazia e principio di amore, siate glorificato nelle anime che sono vostro tempio! Ma ohimè! Signore, odo le bestemmie degli increduli che non vi vogliono conoscere, degli empi che vi oltraggiano, dei peccatori che disprezzano la vostra legge, il vostro amore, i vostri doni. O Padre potentissimo, noi detestiamo tanta audacia e vi offriamo, con le nostre deboli preghiere, la adorazione perfetta del vostro Cristo! O Gesù dite ancora al Padre celeste che perdoni loro, perchè non sanno ciò che fanno! Spirito Santo, cambiate ad essi il cuore ed infiammate il nostro di uno zelo ardente per l’onore di Dio. Padre, Figlio e Spirito Santo regnate finalmente con l’amore così in terra come in cielo. Salgano dovunque verso di Voi inni di benedizione, incenso di preghiere, ossequi di fedeltà. La Santissima Trinità sia sempre lodata, servita e onorata da tutte le creature in Gesù Cristo nostro Signore. Così sia.»







    «CATECHISMO MAGGIORE DI SAN PIO X.
    Della festa della Santissima Trinità.

    104 D. Quando si celebra dalla Chiesa la festa della Santissima Trinità?
    R. La Santissima Trinità si onora dalla Chiesa in ogni giorno dell'anno e principalmente nelle domeniche; ma se ne fa una festa particolare nella prima domenica dopo la Pentecoste.
    105 D. Perché nella prima domenica dopo la Pentecoste si celebra dalla Chiesa questa festa particolare della Santissima Trinità?
    R. Nella prima domenica dopo la Pentecoste si celebra dalla Chiesa la festa della Santissima Trinità, affinché comprendiamo che il fine dei misteri di Gesù Cristo e della discesa dello Spirito Santo, è stato di condurci a conoscere la Trinità Santissima, e ad onorarla in ispirito e verità.
    106 D. Che cosa vuol dire Santissima Trinità?
    R. Santissima Trinità vuol dire: Dio uno in tre persone realmente distinte: Padre, Figliuolo e Spirito Santo.
    107 D. Dio è purissimo spirito: perché dunque si rappresenta la Santissima Trinità in forma visibile?
    R. Dio è purissimo spirito; ma le tre Persone divine si rappresentano con certe imagini per far conoscere alcune proprietà od azioni che loro si attribuiscono, od il modo in cui qualche volta sono apparse.
    108 D. Perché Dio Padre si rappresenta in forma di vecchio?
    R. Dio Padre si rappresenta in forma di vecchio per significare così l'eternità divina, e perché Egli è la prima Persona della Santissima Trinità e il principio delle altre due Persone.
    109 D. Perché il Figliuolo si rappresenta in forma di uomo?
    R. Il Figliuolo di Dio si rappresenta in forma di uomo, perché Egli è anche vero uomo, avendo assunta l'umana natura per la nostra salute.
    110 D. Perché lo Spirito Santo si rappresenta in forma di colomba?
    R. Lo Spirito Santo si rappresenta in forma di colomba, perché in questa forma discese sopra Gesù Cristo quando fu battezzato da S. Giovanni.
    111 D. Che dobbiamo noi fare nella festa della Santissima Trinità?
    R. Nella festa della Santissima Trinità dobbiamo fare cinque cose:
    1. adorare il mistero di Dio Uno e Trino;
    2. ringraziare la Santissima Trinità di tutti i benefici temporali e spirituali che riceviamo;
    3. consacrare tutti noi stessi a Dio, e assoggettarci intieramente alla sua divina provvidenza;
    4. pensare che nel Battesimo siamo entrati nella Chiesa, e divenuti membri di Gesù Cristo per l'invocazione e per la virtù del nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo;
    5. risolvere di far sempre con divozione il segno della Croce, che esprime questo mistero, e di recitare con fede viva e con intenzione di glorificare la Santissima Trinità quelle parole che la Chiesa ripete così sovente: Sia gloria al Padre, al Figliuolo e allo Spirito Santo.»











    «FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ, 27 MAGGIO 2018.
    Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»




    “CATECHESI SULLA SANTISSIMA TRINITÀ. da: Mons. Giuseppe Riva, Manuale di Filotea, Milano 1901.”



    “O Dolcissimo mio Gesù, mia delizia e mia vita, deh! Per la Vostra misericordia fatemi Santa/o! Ve ne prego o Gesù per ogni palpito d’amore del Vostro Cuore Adorato; deh! Fatemi Santa/o!... Si tratta proprio della Vostra Gloria, dello scopo amorevole della Vostra Passione, della Vostra brama più ardente! Se io mi salvo, non vi sarà forse in cielo un’anima di più, che canta in eterno le Vostre lodi? Oh! Dunque, fatemi Santa/o! Sono io un membro di quella Vostra Sposa, la Chiesa, che Voi Vi acquistaste col Vostro Sangue Divino: deh! Non soffrite in Essa un/a figlia/o cattiva/o come me poverella/o; ma per amor della Vostra Chiesa, fatemi Santa/o.”



    «27 maggio 2018: FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ (con memoria della prima domenica dopo Pentecoste).»



    «27 maggio 2018: San Beda il Venerabile.
    Monkton in Jarrow (Inghilterra) 672-673 - Jarrow, 25 maggio 735.

    Fu seguace di San Benedetto Biscop e di S. Ceolfrido, dedicandosi solo alla preghiera, allo studio e all'insegnamento del monastero di Jarrow. Fu anche amanuense e il Codex Amiatinus, uno dei più preziosi e antichi codici della Volgata, conservato nella biblioteca Laurenziana di Firenze, sarebbe stato eseguito sotto la sua guida. Della sua vasta produzione letteraria restano opere esegetiche, ascetiche, scientifiche e storiche. Tra queste c'è L'Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum, un monumento letterario universalmente riconosciuto da cui emerge la Romanità (universalità) della Chiesa. Studioso di tempra eccezionale e gran lavoratore, ha lasciato nei suoi scritti l'impronta del suo spirito umile sincero, del suo discernimento sicuro e della sua saggezza. »





    «27 maggio 2018: San Giovanni I, Papa e martire.
    Giovanni I, papa, santo, martire, della Tuscia, 13 agosto 523 - 18 maggio 526. Morì a Ravenna e dopo quattro anni fu traslato a Roma e sepolto, il 27 maggio, nel pavimento della basilica di S. Pietro in Vaticano.

    M.R.: 18 maggio - A Ravenna il natale di san Giovanni primo, Papa e Martire, che dall’Ariano Re d’Italia Teodorico fu colà chiamato con inganno, e dove, a lungo torturato nel carcere per la fede ortodossa, finì di vivere. La sua festa si celebra il ventisette di questo mese, giorno nel quale il suo sacro corpo, trasportato a Roma, fu sepolto nella Basilica di san Pietro, Principe degli Apostoli.
    [B]27 maggio - San Giovanni primo, Papa e Martire, il cui giorno natalizio si commemora il diciotto di questo mese, ma la sua festa si celebra specialmente in questo giorno, per la traslazione del suo corpo.
    [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]»






    Guéranger, L'anno liturgico - Festa della Santissima Trinità
    Guéranger, L'anno liturgico - Festa della Santissima Trinità
    «PROPRIO DEL TEMPO
    FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ
    »





    Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
    Ave Maria!
    Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!

    Luca, Sursum Corda!
    Ultima modifica di emv; 15-06-20 alle 02:41 Motivo: Rimozione contenuti inappropriati
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  3. #3
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    Lightbulb Re: Santissima Trinitá

    16 GIUGNO 2019: sedicesimo giorno del Mese dedicato al SACRO CUORE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO; DOMENICA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ…



    «FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ»
    Guéranger, L'anno liturgico - Festa della Santissima Trinità
    Guéranger, L'anno liturgico - Festa della Santissima Trinità




    «16 giugno 2019, festa della Santissima Trinità.[/B]
    Adorabile Trinità, Dio solo in tre persone, ci prostriamo innanzi a Voi! Gli angeli irradianti dalla vostra luce non possono sostenerne lo splendore; si velano la faccia e si umiliano al cospetto della vostra infinita Maestà. Permettete ai miseri abitanti della terra di unire le loro adorazioni a quelle degli spiriti celesti. Padre, Creatore del mondo, siate benedetto dall’opera delle vostre mani! Verbo Incarnato, Redentore del mondo, ricevete le lodi di coloro per i quali avete sparso il vostro Sangue preziosissimo! Spirito Santo, sorgente di grazia e principio di amore, siate glorificato nelle anime che sono vostro tempio! Ma ohimè! Signore, odo le bestemmie degli increduli che non vi vogliono conoscere, degli empi che vi oltraggiano, dei peccatori che disprezzano la vostra legge, il vostro amore, i vostri doni. O Padre potentissimo, noi detestiamo tanta audacia e vi offriamo, con le nostre deboli preghiere, la adorazione perfetta del vostro Cristo! O Gesù dite ancora al Padre celeste che perdoni loro, perchè non sanno ciò che fanno! Spirito Santo, cambiate ad essi il cuore ed infiammate il nostro di uno zelo ardente per l’onore di Dio. Padre, Figlio e Spirito Santo regnate finalmente con l’amore così in terra come in cielo. Salgano dovunque verso di Voi inni di benedizione, incenso di preghiere, ossequi di fedeltà. La Santissima Trinità sia sempre lodata, servita e onorata da tutte le creature in Gesù Cristo nostro Signore. Così sia.»










    «Della festa della SS. Trinità

    CATECHISMO MAGGIORE DI SAN PIO X.
    Della festa della Santissima Trinità.

    104 D. Quando si celebra dalla Chiesa la festa della Santissima Trinità?
    R. La Santissima Trinità si onora dalla Chiesa in ogni giorno dell'anno e principalmente nelle domeniche; ma se ne fa una festa particolare nella prima domenica dopo la Pentecoste.
    105 D. Perché nella prima domenica dopo la Pentecoste si celebra dalla Chiesa questa festa particolare della Santissima Trinità?
    R. Nella prima domenica dopo la Pentecoste si celebra dalla Chiesa la festa della Santissima Trinità, affinché comprendiamo che il fine dei misteri di Gesù Cristo e della discesa dello Spirito Santo, è stato di condurci a conoscere la Trinità Santissima, e ad onorarla in ispirito e verità.
    106 D. Che cosa vuol dire Santissima Trinità?
    R. Santissima Trinità vuol dire: Dio uno in tre persone realmente distinte: Padre, Figliuolo e Spirito Santo.
    107 D. Dio è purissimo spirito: perché dunque si rappresenta la Santissima Trinità in forma visibile?
    R. Dio è purissimo spirito; ma le tre Persone divine si rappresentano con certe imagini per far conoscere alcune proprietà od azioni che loro si attribuiscono, od il modo in cui qualche volta sono apparse.
    108 D. Perché Dio Padre si rappresenta in forma di vecchio?
    R. Dio Padre si rappresenta in forma di vecchio per significare così l'eternità divina, e perché Egli è la prima Persona della Santissima Trinità e il principio delle altre due Persone.
    109 D. Perché il Figliuolo si rappresenta in forma di uomo?
    R. Il Figliuolo di Dio si rappresenta in forma di uomo, perché Egli è anche vero uomo, avendo assunta l'umana natura per la nostra salute.
    110 D. Perché lo Spirito Santo si rappresenta in forma di colomba?
    R. Lo Spirito Santo si rappresenta in forma di colomba, perché in questa forma discese sopra Gesù Cristo quando fu battezzato da S. Giovanni.
    111 D. Che dobbiamo noi fare nella festa della Santissima Trinità?
    R. Nella festa della Santissima Trinità dobbiamo fare cinque cose:
    1. adorare il mistero di Dio Uno e Trino;
    2. ringraziare la Santissima Trinità di tutti i benefici temporali e spirituali che riceviamo;
    3. consacrare tutti noi stessi a Dio, e assoggettarci intieramente alla sua divina provvidenza;
    4. pensare che nel Battesimo siamo entrati nella Chiesa, e divenuti membri di Gesù Cristo per l'invocazione e per la virtù del nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo;
    5. risolvere di far sempre con divozione il segno della Croce, che esprime questo mistero, e di recitare con fede viva e con intenzione di glorificare la Santissima Trinità quelle parole che la Chiesa ripete così sovente: Sia gloria al Padre, al Figliuolo e allo Spirito Santo.»








    “Santissima Trinitá.”
    https://forum.termometropolitico.it/...a-trinita.html




    «MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»



    «FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ.»




    “Giugno, mese del Sacro Cuore di Gesù.
    «Regnerò in Spagna, e con più venerazione che in altre parti». (Promessa del Sacro Cuore a Bernardo de Hoyos).”








    “Adorabile Trinità, Dio solo in tre persone --->
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...ne.html”
    “Vieni, Santo Spirito, mandaci dal cielo un raggio della tua luce...”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...-tua-luce.html
    “Mese di giugno. Litanie del Sacro Cuore di Gesù.”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...e-di-gesu.html

    «Carlo Di Pietro
    Disponibile il numero 165 di SVRSVM CORDA® del 16 giugno 2019 ---> https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-165.html[/B]
    - Exsul Familia in italiano. La Magna Charta di Pio XII sull'immigrazione;
    - Comunicato numero 165. La vera docenza di Gesù su matrimonio e divorzio;
    - Lasciate che i fanciullini vengano a me;
    - Preghiera al Santo Martire Quirico e sua madre Giulitta (16.6);
    - Teologia morale. Modestia nel vestire e igiene della persona;
    - Racconti miracolosi n° 84. Mamma Diana e il Beato Angelo da Acri;
    - Ai Santi Martiri Basilide, Cirino, Nabore e Nazario (12.6);
    - Novena alla Santa Vergine Consolata (dal 11.6 al 19.6);
    - Orazione per la Spagna a San Giovanni Facondo (12.6);
    - Preghiera a San Barnaba, Apostolo (11.6);
    - Preghiera a Sant’Antonio martello degli eretici (13.6);
    - Preghiera Santa Margherita, Vedova e Regina (10.6);
    - Preghiere di dom Guéranger a San Basilio Magno (14.6);
    - Vieni, Santo Spirito, mandaci dal cielo un raggio della tua luce.»

    https://www.sursumcorda.cloud/media/...ursumcorda.jpg









    “Preghiera ai Santi Martiri Quirico e Giulitta (16.6) --->
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...-6.html”

    “O eccesso d'amore! Ostia sagrosanta, io v'adoro dentro di me. È troppo poco un cuore per amarvi, Gesù mio; e troppo poco è una lingua per lodare la vostra bontà. O mio Salvatore, quanto vi sono obbligato, per aver visitato così povera creatura! Io tutto m'offerisco a voi in riconoscimento di tanto beneficio.”






    https://www.sursumcorda.cloud/sostienici/libri.html
    https://www.sursumcorda.cloud/sostie...no-detail.html
    “Padre Gabriele Maria Roschini, Chi è Maria? Catechismo mariano, Sursum Corda, Potenza 2017.
    Catechismo mariano composto da 235 articoli, semplici ma eruditi. Un’esposizione chiara, ordinata e sintetica di tutto ciò che riguarda la storia, il dogma ed il culto mariano, secondo la forma classica di domande e risposte.”

    “Raccolta di preghiere non contaminate dall'eresia dell'ecumenismo. Diceva Sant'Alfonso: "Chi prega si salva, chi non prega si danna" ->”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghiere.html
    «Preghiera di San Pio X per i Sacerdoti.»
    https://www.sursumcorda.cloud/preghiere/[/B]







    Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
    «O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
    COR JESU SACRATISSIMUM, MISERERE NOBIS!!!
    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!

    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    Ultima modifica di emv; 15-06-20 alle 02:48 Motivo: Rimozione contenuti inappropriati
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

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    Predefinito Re: SOLENNITÀ - Santissima Trinitá

    LE PROCESSIONI IN DIO
    Esistenza delle processioni reali in Dio


    La parola processione nel linguaggio comune ha vari significati. Etimologicamente (πρόβασις da προβαίνέιν ) indica il moto locale, cioè il passaggio da un luogo all'altro. In senso più largo può significare qualsiasi mutazione o successione, anche se non implica moto locale. Può infine significare l'origine di una cosa da un'altra sia nell'ordine fisico che in quello morale. Ha questo senso nelle frasi: il raggio procede dal sole, l'effetto dalla causa, l'atto dalla facoltà, il generato dal generante.

    In Dio, poiché non vi può - essere né moto locale, né mutazione, la parola processione significa l'origine di una persona dall'altra. Nel creato distinguiamo un duplice modo di procedere o di aver origine. Ci sono infatti azioni, che procedono dal principio operante, come l'intendere dal soggetto intelligente; e operati o effetti, che procedono dal soggetto operante, come la statua dal1'artefice. Vi è dunque 1'origine come operazione e come operato. Questa ultima si dice anche secondo 1'operazione, in quanto l'operato procede in ragione dell'operazione, della quale è il termine. L'origine come operato è duplice: immanente, se l'operato resta nel principio da cui procede, come ad esempio l'idea, operato del nostro intendere, rimane nell'intelletto; transeunte, se l'operato è al di fuori del principio da cui procede, come la statua è al di fuori dello scultore (1).
    Questa suddivisione vale solo per l'origine come operato, perché le origini come operazioni sono sempre immanenti, in quanto l'agire è sempre nel soggetto.
    In ogni processione reale, ciò che procede si distingue realmente dal principio da cui procede. Nella processione di operazione, tale distinzione è accidentale; nella processione di operato invece la distinzione tra agente c operato può essere sostanziale o accidentale, secondo che l'operato sia una sostanza estrinseca al soggetto, come ad esempio la statua, oppure un accidente intrinseco al soggetto, come il nostro verbo mentale.
    Noi consideriamo qui le processioni divine immanenti: quelle ad extra sono studiate negli altri trattati teologici.

    TESI. In Dio ci sono processioni reali immanenti. Esse però non sono processioni di operazioni o di operati, ma devono intendersi come processioni per modo di operato.

    Valore: de fide catholica.


    La tesi contiene due problemi: l'esistenza c il modo di concepire le processioni divine.

    -------------------------------------------------------------------------

    Errori. Negarono l'esistenza in Dio di processioni reali immanenti tutti gli eretici, che non ammettono la distinzione reale c la consustanzialità delle persone divine. Due sono gli errori principali del tutto opposti.

    Per il sabellianesimo 1'unica persona divina è diversamente denominata secondo i rapporti a extra, è detta cioè Padre in quanto creatore, Figlio in quanto redentore, Spirito Santo in quanto santificatore. Non vi sono dunque in Dio processioni reali.

    L'arianesimo e il macedonianesimo invece intesero in senso transeunte le processioni divine, delle quali parla la S. Scrittura. Negarono pertanto la divinità del Verbo e dello Spirito Santo: il Verbo sarebbe la prima creatura del Padre c lo Spirito Sarto sarebbe una creatura del Verbo.

    --------------------------------------------------------------------------

    Che in Dio vi siano processioni reali immanenti e che tali processioni non debbano essere concepite come processioni di operato è una verità di fede cattolica. I simboli Quicumque c niceno-costantinopolitano affermano la processione del Figlio dal Padre e la processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio. Inoltre professano la consostanzialità delle tre persone divine: il Figlio e lo Spirito Santo procedono, ma non sono creati.

    Simbolo Quicumque: "Questa è la fede cattolica, che adoriamo un solo Dio nella Trinità, e la Trinità nell'unità, senza confusione di persone e senza distinzione di sostanza; altra è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio, altra quella dello Spirito Santo; ma del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo una sola è la divinità, uguale la gloria, coeterna la maestà... il Figlio è dal Padre solo, non fatto, nè creato, ma generato. Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio, non fatto, né creato, ma procedente"(DB. 39).

    Simbolo niceno-costantinopolitano: "Crediamo ... in un solo Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, nato dal Padre... Dio vero da Dio vero: nato, non fatto, consustanziale al Padre. E nello Spirito Santo, Signore e vivificatore, procedente dal Padre (che procede dal Padre e dal Figlio) (DB. 86). Cfr., il conc. IV del Laterano (DB. 428) c il conc. di Firenze (DB. 691).

    Dimostrazione

    1. Sono in Dio processioni reali immanenti.

    a) La S. Scrittura, parlando di Dio, usa i termini generazione c processione (Mt. 3, 17; Gv. 15, 16; 15, 26 ecc.), che significano processioni. Orbene tali processioni debbono intendersi come reali ed immanenti. Intendendole infatti modalisticamente, si verrebbe a negare la pluralità delle persone divine, chiaramente affermata dalla S. Scrittura. Inoltre se tali processioni non fossero immanenti, verrebbe distrutta la consustanzialità delle persone divine, la quale si trova asserita con uguale chiarezza nella S. Scrittura. Bisogna dunque porre in Dio processioni reali ed immanenti.

    b) La Tradizione cattolica non solo ha sempre professato le processioni divine del Figlio e dello Spirito Santo, ma ha anche strenuamente difeso la realtà di tali processioni e la consustanzialità delle tre persone contro le negazioni degli eretici.

    c) Ragioni di convenienza. Per la giusta valutazione degli argomenti, che stiamo per esporre, notiamo, che essi hanno valore se si suppone la rivelazione del mistero trinitario.

    Dall'analogia delle processioni immanenti nelle creature ragionevoli. "In chiunque intende, per ciò stesso che intende, c'è qualcosa che procede in lui ed è il concetto (1'idea) della cosa intesa" (2): alla conoscenza poi segue un impulso per cui l'oggetto amato è nel soggetto amante: tale impulso procede dall'amato come termine dell'amore. Ma Dio si conosce e si ama perfettamente. Quindi bisogna porre in Lui le processioni immanenti del verbo e dell'amore.

    Il Verbo e l'Amore procedenti in Dio, oltre ad essere intimamente uniti a Lui, debbono essere sostanziali, perché nulla di accidentale può essere in Dio. Se siano però persone distinte, può dedursi dall'argomento esposto, solo se si suppone già la rivelazione del mistero trinitario.

    Dalla pluralità delle persone divine. Dalla rivelazione conosciamo che in Dio vi sono tre persone. Orbene questa pluralità non si può spiegare senza le processioni immanenti, perché non può provenire dalla natura divina, la quale è unica. Con le processioni invece si spiega la distinzione personale, perché le processioni implicano opposte relazioni di origine è conseguentemente la distinzione tra il principio e il termine. Si comprende così che il Padre, in quanto principio, del Figlio, è a Lui opposto ed è una persona distinta dal Figlio. Similmente il Padre c il Figlio, in quanto principio dello Spirito Santo, sono a Lui opposti c distinti da Lui.

    Dalla fecondità divina. In Dio vi è, in modo eminente, Ogni perfezione delle creature; ma la fecondità, che si esplica con la processione di un vivente da un altro vivente, è una perfezione o almeno un indizio di perfezione. Bisogna dunque porla in Dio, escludendo però le imperfezioni proprie delle creature. Nelle creature corporee la processione è transeunte ed il termine è sostanziale, come ad esempio nella generazione. Nelle creature spirituali la processione è immanente ed il termine è accidentale, come ad esempio il nostro verbo mentale.
    In Dio la processione è immanente ed il termine è sostanziale.
    Cirillo Alessandrino a quelli che negavano l'esistenza del Figlio in Dio, perché Dio è già perfetto senza il Figlio, così rispondeva: "Invero è perfetto il Padre nella sua maestà.... ed è perfetto non solo perché è Dio, ma anche perché è Padre. Infatti se togli a Dio l'essere padre, togli alla natura divina la fecondità, e non sarebbe perfetto, essendo privo del potere di generare. Pertanto una prova della perfezione è la fecondità ed il segno che dimostra la perfezione del Padre è il Figlio, che fin dall'eternità procede da Lui... Adunque la fecondità è naturale al Padre, il quale è perfetto, perché genera, pur senza essere bisognoso di alcun bene" (3).

    2. Le processioni divine non sono processioni di operazioni, né di operati, ma sono processioni per modo di operato.

    Dimostrata in Dio l'esistenza di processioni reali, passiamo a determinare il modo, nel quale debbono intendersi. E' necessario infatti escludere le imperfezioni, che si riscontrano nelle creature.

    a) Innanzitutto le processioni divine non possono intendersi come vere processioni di operazioni, perché queste implicano imperfezione nel loro, principio o soggetto. L'operazione infatti è l'attuazione della facoltà operativa, la quale passa dalla potenza all'atto c si muove ad acquistare la sua perfezione, che prima di agire non aveva. Ora, Dio, per la sua infinita perfezione, per la sua attualità (cioè il suo essere atto puro scevro di potenza, n.d.r.) ed immutabilità, non può passare dalla potenza all'atto. Essendo infinitamente perfetto, Egli possiede già attualmente ogni perfezione. In Lui quindi non può verificarsi una vera processione di operazione. In Dio l'essere, l'intendere e il volere si identificano realmente.

    b) Le processioni divine non possono intendersi come vere processioni di operato, perché ogni operato è causato e nulla di causato o prodotto può essere in Dio. Ad evitare il pericolo di errori, significhiamo le processioni divine con l'espressione per modo di operato, per indicare che il procedente in Dio, senza essere causato, corrisponde a quello che in noi è l'operato.
    La processione divina pertanto dice solo ordine di origine del termine al principio, senza alcuna dipendenza e inferiorità, e importa una reale distinzione delle persone nell'unica essenza.

    La processione divina quindi si suole definire: l'origine di una persona dall'altra, come da puro principio (senza alcuna dipendenza), con la comunicazione della stessa unica essenza.

    La ragione umana, con le sole sue forze, senza la rivelazione, non può arrivare a concepire la processione immanente per modo di operato e anche dopo di averne ricevuto la conoscenza dalla rivelazione, non riesce ancora a comprenderla. Possiamo però illustrarla mediante le analogie, prese dalle processioni di operato secondo le operazioni immanenti dell'intelletto e della volontà. "Ora, essendo Dio al disopra di tutte le cose, ciò che si dice di Lui non va inteso per analogia con le creature inferiori, ma con le superiori, cioè con le sostanze intellettuali; e per di più anche le similitudini desunte da esse sono insufficienti a rappresentare le cose divine. Perciò la processione (divina) non va presa nella stesso senso di quella che si verifica nei corpi con moto locale, o con la azione transitiva di una causa su oggetti esteriori, come quella del fuoco sulla cosa scaldata; ma piuttosto come una emanazione intellettuale, quale è quella del verbo mentale che resta nella mente che lo esprime (4). Illustreremo in seguito queste analogie psicologiche.

    Per le obiezioni contro le processioni divine cfr. S. Tommaso, 1, q. 27, a. 1

    NOTA

    Benché in Dio, essere semplicissimo, l'operazione dell'intelletto non si distingua da quella della volontà, tuttavia Egli è eminenter intelligente e volente. La ragione formale però dell'intendere si distingue da quella dell'amare. Quindi nell'essere eminenter intelligente e volente bisogna distinguere una duplice virtualità, quella cioè dell'intelletto e quella della volontà. Orbene non ripugna che un atto, nel quale si distinguano formalmente due virtualità, abbia due termini realmente distinti. Ciascuna virtualità infatti può essere la ragione sufficiente di ciascun termine (5).

    da un trattato sulla Trinità di Antonio Piolanti.

    ---------------------------------------------------------------------------

    (1) "Essendo ogni processione la conseguenza di qualche azione, come dalla azione che tende a un oggetto esteriore deriva una processione all'esterno; così dall'azione che resta nell'agente si ha una processione che resta nell'interno stesso dell'agente. E questo si vede molto chiaramente nell'intelletto, la cui azione, cioè l'intendere, rimane in chi intende. Difatti, in chiunque intende, per ciò stesso che intende, c'è qualcosa che procede in lui, ed è il concetto (l'idea) della cosa intesa, la quale sgorga dall'attività della mente e alla nozione (specie impressa) della cosa intesa. E' questo concetto, o idea, che viene espresso esternamente con la voce: e vien detto verbo mentale e ne è segno il verbo orale o parola". S. TOMMASO, 1, q. 27, a. 1.

    2) Cfr. S. TOMMASO, 1, q. 27, a. 1. Le parole dell'Angelico non vanno intese di qualsiasi conoscenza, bensì della conoscenza connaturale, mediante la quale la creatura intellettuale intende se stessa (CONET, disp. 11, a. 1, n. 6).

    (3) Thesaurus de sancta et consubstantiali Trinitate, 5 (MG. 75, 64).

    (4) S. TOMMASO, 1, q. 27, a. 1.

    (5) CALTIFR, op. cit., P. 167.
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    Predefinito Re: SOLENNITÀ - Santissima Trinitá

    Approfondimenti Sul «Filioque»:

    https://www.amicidomenicani.it/mi-pu...e-il-filioque/


    Mi può spiegare la questione teologica riguardante il “Filioque”?

    Quesito

    1) COSA SIGNIFICA IL CONCETTO TEOLOGICO DI FILIOQUE?
    2) PERCHE TALE CONCETTO HA DETERMINATO LA SCISSIONE CON LA CHIESA D’ORIENTE?.
    Il Signore la benedica e la sostenga nel cammino di evangelizzazione, Cordiali Saluti.

    Risposta del sacerdote


    1. “Filioque” è una espressione latina e significa “dal Figlio”.
    Nella versione italiana viene pronunciata dalla Chiesa cattolica nella recita nel Credo. Lo si dice in riferimento allo Spirito Santo, di cui si afferma che “procede dal Padre e dal Figlio”.
    Con questo si vuole significare che lo Spirito Santo ha origine dal Padre e dal Figlio insieme.

    2. Nel Simbolo Niceno-costantinopolitano (quello che recitiamo di solito la domenica) il «Filioque» non c’era, ma nel secolo VI comincia ad esservi inserito in Spagna, più tardi, al tempo di Carlo Magno, in Francia, poi in Germania, in Italia, finalmente nel secolo XI anche a Roma.

    3. Quest’introduzione, che avvenne in maniera molto progressiva e pacifica, costituì uno dei vecchi capi d’accusa della chiesa ortodossa contro la Chiesa Romana, accusata di aver corrotto la dottrina tradizionale.

    4. La risposta è semplice: il Magistero della Chiesa non può mutare il Simbolo, ma può aggiungervi per integrarlo qualche frase, anzi qualche verità di fede. Come vedi, in linea di principio non si tratta di cambiamento, ma di sviluppo, di integrazione.

    5. L’addizione del «Filioque» è legittima perché la S. Scrittura afferma che lo Spirito Santo è mandato dal Figlio (Gv 15,26: “Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza”).
    Inoltre lo Spirito Santo prenderà la Verità dal Figlio, secondo quanto Gesù ha detto in Gv 16.14: “Quando però verrà lo Spirito di verità… Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà” (Gv 16,13-14).
    Infine lo Spirito Santo è lo Spirito di Cristo (Rm 8,9: “Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene”).
    Queste sono espressioni che non si comprendono senza ammettere il procedere dello Spirito non solo dal Padre, ma anche dal Figlio.

    6. Quanto alla Tradizione c’è da notare che i Padri Greci sono d’accordo con i Latini nel far derivare lo Spirito Santo daI Padre e dal Figlio, alle volte fino alle parole, come in Efrem, Epifanio e altri.
    Ma è pur vero che mentre i Padri latini usano più spesso la formula “dal Padre e dal Figlio”, i Padri greci preferiscono in genere l’altra formula “dal Padre per il Figlio”.
    E questo per evitare di intendere che lo Spirito Santo sia una delle creature del Verbo, e non uguale al Padre e al Figlio, consostanziale con loro ed unico Dio.
    È però evidente che le due formule dicono sostanzialmente la stessa cosa.
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