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  1. #21
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    Predefinito Re: La Siria democratica: la attende un futuro di sicurezza,stabilità,libertà

    Citazione Originariamente Scritto da Nazionalistaeuropeo Visualizza Messaggio
    Per errore ho schiacciato il bostik ed ho i piedi incollati al pavimento..

    Tu hai sbattuto la testa contro il pavimento

  2. #22
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    Predefinito Re: La Siria democratica: la attende un futuro di sicurezza,stabilità,libertà

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    E che cazzo fai ancora in occidente ????


    Ma sara che sei un bambino viziato senza convinzioni, che ha bisogno della paghetta di papa e della pappatoria pronta mentre passa il tempo a giocare su internet.

    Parti quindi, vai in Siria, Palestina, Corea del Nord, Iran, Cina.......che fai qui???? Non hai motivo. Chi ti trattiene.
    Tutti froci con il culo degli altri. Tutti a criticare la fogna occidentale però nessuno che parte, neanche per una vacanzina, in uno dei paesi che tanto osanna. Eh no è più comodo avere il culo al caldo e dire minchiate in perpetuum

  3. #23
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    Predefinito Re: La Siria democratica: la attende un futuro di sicurezza,stabilità,libertà

    Iraq, 27 morti in scontri religiosi
    Sono almeno 27 le persone morte in di-
    versi episodi di violenza avvenuti ieri
    in Iraq, dove ormai è ripreso con forza
    il conflitto interconfessionale tra
    sunniti e sciiti. Lo rendono noto fonti
    mediche e dei servizi di sicurezza.

    L'episodio più grave a Sadr City,a nord
    di Bagdad, dove una bomba esplosa den-
    tro un bus ha provocato la morte di 6
    persone e il ferimento di altre 30.Solo
    a maggio, le violenze che insanguinano
    l'Iraq hanno provocato circa 530 morti
    e centinaia di feriti.


    Fonte: televideo

    W la demmocrazia!
    Gli iraqeni sentitamente ringraziano..
    Ultima modifica di Nazionalistaeuropeo; 29-05-13 alle 05:06

  4. #24
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    Predefinito Re: La Siria democratica: la attende un futuro di sicurezza,stabilità,libertà

    La Guerra di Quarta Generazione parla: Assad è più forte che mai

    MAGGIO 29, 2013 LASCIA UN COMMENTO

    Dedefensa 25 maggio 2013Il settimanale tedesco Der Spiegel ha ottenuto la valutazione della situazione siriana del BND (i servizi segreti tedeschi, o Bundesnachrichtendienst) e del suo direttore Gerhard Schindler, comunicata a un gruppo selezionato di politici. In un anno, il BND ha cambiato radicalmente la sua valutazione. Il BND ritiene che il governo di Assad “sia più stabile di quanto non lo sia mai stato da molto tempo” e potrebbe “intraprendere operazioni riuscite contro i gruppi di ribelli.” (Spiegel online, 22 maggio 2013.)
    Vi è stato un notevole voltafaccia. Non più tardi dell’estate scorsa Schindler ha riferito ai funzionari governativi e parlamentari che sentiva che il regime di Assad sarebbe crollato all’inizio del 2013. Ha ripetuto la sua visione nelle interviste. A quel tempo, il BND sottolineava la situazione precaria dei rifornimenti dei militari siriani e un gran numero di diserzioni tra cui membri del corpo ufficiali. L’intelligence tedesca parlava della “fase finale del regime. Da allora, tuttavia, la situazione è cambiata radicalmente, ritiene la BND. Schindler ha utilizzato grafici e carte per dimostrare che le truppe di Assad, erano ancora in possesso di efficienti linee di rifornimento per garantirsi quantità sufficienti di armi e altro materiale. I rifornimenti di carburante per i carri armati e gli aerei militari, che si erano rivelati problematici, sono nuovamente disponibili, riferiva Schindler. La nuova situazione consente alle truppe di Assad di combattere i ribelli attaccanti e addirittura di riprendersi le posizioni in precedenza perse. Il BND non crede che i militari di Assad siano abbastanza forti da sconfiggere i ribelli, ma possono fare di più per migliorare la propria posizione nell’attuale situazione di stallo. La valutazione appare coerente con le recenti notizie provenienti dalla Siria, dove le truppe governative hanno ripreso il sopravvento nella regione che si estende da Damasco a Homs, comprese le zone costiere vicino Homs. Inoltre, i combattenti fedeli ad Assad hanno espulso i combattenti ribelli da diversi quartieri ai margini di Damasco e di tagliarne le linee di rifornimento da sud. Attualmente, il regime è in procinto di tagliare le linee di rifornimento dei ribelli ad ovest. Nel frattempo, il BND ritiene che le forze ribelli, che comprendono diversi gruppi di combattenti islamici collegati con al-Qaida, si trovano ad affrontare difficoltà estreme. Schindler ha riferito che diversi gruppi di ribelli si combattono tra di loro per avere la supremazia nelle singole regioni. Inoltre, le truppe del regime sono riuscite a tagliare le linee di rifornimento di armi e le vie di evacuazione dei combattenti feriti. Ogni nuova battaglia indebolisce ulteriormente le milizie, ha detto il capo del BND. Se il conflitto continuerà come in queste settimane, dice Schindler, le truppe governative potrebbero riprendere tutta la metà meridionale del Paese entro la fine del 2013. Questo lascerebbe solo il nord ai combattenti ribelli, dove i ribelli curdi hanno uno stretto controllo sulle loro aree.”
    Sul terreno, i ribelli si muovono in modo sempre più indipendente, se non antagonistico e, naturalmente con gli scontri interni incontrollati, continuano a indebolirsi portando i rapporti con la “direzione politica”, organizzata sotto l’egida del blocco BAO, a divenire praticamente inesistenti, come dice Schindler. Questo lascia poche speranze che i colloqui di pace possano svolgersi (tra cui la Conferenza di Ginevra-II, lanciata da Russia e Stati Uniti), se la “direzione politica” è ridotta allo stato di non-rappresentazione e non avendo altra uscita che radicalizzare ulteriormente le proprie posizioni rendendo le trattative impossibili, senza evidenziarne troppo l’impotenza e l’inesistenza.
    Il rapporto di Schindler sullo stato dei gruppi ribelli concedee poco spazio alla speranza che seri colloqui tra i ribelli e il regime di Assad si svolgano presto. Il BND dice che non c’è una catena di comando funzionante tra i leader dell’opposizione all’estero e le milizie in Siria. I combattenti sul terreno semplicemente non ne riconoscono la leadership politica, dice il BND.”
    Questa valutazione del BND conferma (v., in particolare, il 22 maggio 2013) tutte le valutazioni, in particolare nel settore dei servizi e delle agenzie specializzate del blocco BAO, della situazione sul terreno. Ciò include la vittoria nella battaglia di Qusayr (vedi al-Monitor Lebanon Pulse, 21 maggio 2013), considerata un’importante affermazione strategica e, secondo noi, un’operazione che assume l’aspetto del simbolo di questa “guerra siriana.” Quindi si tratta di un elemento fondamentale per la definizione della Guerra di 4.ta Generazione (4GW), divenuto nello sviluppo degli eventi, specialmente dal 2008, la trascrizione operativa del collasso generale del Sistema. Abbiamo seguito, ogni tanto, ciò che abbiamo considerato l’evoluzione del concetto di 4GW, evoluzione di un concetto che indica anche una nuova “generazione” di forma di guerra, la cui particolarità è designare un concetto di guerra completamente esterno alle sole regole e ai soli elementi dell’attività militare. Ad esempio, nel 2006, circa due crisi militarizzate (tra Israele e Hezbollah nell’estate del 2006, e durante l’operazione israeliana contro Gaza all’inizio del 2009 [vedi 16 agosto 2006 e 23 gennaio 2009]), abbiamo osservato l’evoluzione radicale del concetto che coinvolge sempre più essenzialmente e necessariamente aree che abbiamo considerato essere non militari. La nostra valutazione progredisce arrivando a considerare che 4GW è un concetto di “guerra” completamente adattato al nostro tempo, integrando le significative modifiche apportate dal tempo (soprattutto dal 2008) quale le infrastrutture critiche e la crisi del collasso del Sistema. Tra gli elementi essenziali che caratterizzano la nuova forma di conflitto (è sempre più difficile chiamarla “guerra”), si nota la preponderanza del sistema di comunicazione (la comunicazione) e il ruolo fondamentale delle forze strutturali quali sono i principi e, viceversa, l’attacco delle forze del sistema caratterizzato dall’equazione dd&e (disintegrazione, dissoluzione e entropizzazione).
    La “guerra siriana” nel suo svilupparsi negli ultimi due anni è diventato un conflitto perfettamente 4GW, nel senso che sfida tutte le regole militari convenzionali e si evolve come “guerra” in forma anarchica, se si prendono in considerazione solo gli attuali concetti militari e geopolitici. La comunicazione svolge un ruolo chiave (vedasi 2 aprile 2012), tra cui la comunicazione sugli strumenti di guerra di cui non necessariamente sono portati a servirsi, e di cui possiamo anche dire che la relativa funzione potrebbe giustamente non essere utilizzata (nel caso degli S-300 russi consegnati o meno alla Siria). Anche in modo paradossale, la diplomazia gioca un ruolo importante come “arma da combattimento”, perché è la diplomazia che ha permesso alla Russia di avere il ruolo di leadership che adesso possiede. (Questo contro la non-diplomazia di un blocco BAO completamente immerso nelle emozioni [vedi 11 giugno 2012], basate sull’ultimatum della distruzione del nemico e sul sostegno dimostrato verso tutte le forze sovversive, negando anche quella scarsa legittimità che potrebbe rivendicare una parte dell’opposizione siriana, in un oceano di montature, frodi e finanziamenti illegali, grazie al supporto avanzato da uno dei membri più fittizi e più anti-principi del blocco BAO, il Qatar, che ha saputo gestire l’influenza della destrutturazione.) Infine, la questione del principio svolge un ruolo fondamentale nel riconoscere o negare agli uni e agli altri, misurando l’evoluzione della situazione operativa, la legittimità che permetta un ruolo chiave attraverso l’autorità conferita dalla legittimità. Questo è ancora il caso della Russia, ma anche del regime di Assad che aveva all’inizio dei torbidi una legittimità traballante e in piena dissoluzione, che si è ri-legittimata mentre sosteneva la “guerra”, alla luce delle prove dell’azione destrutturante dei suoi avversari. In questa avventura, d’altra parte, gli altri giocatori dalla parte della difesa dei principi organizzativi, che svolgevano un ruolo del tutto secondario all’inizio, come Hezbollah e l’Iran, hanno sviluppato la loro stessa legittimità di attori a pieno titolo, al di fuori dei loro territorio, affermandosi sul piano regionale.
    Non vi è alcuna sicurezza che la “guerra siriana” si evolva in una guerra regionale, o peggio, in un conflitto ancor più ampio. Non è sicuro che si arrivi a una vittoria netta e a una ri-stabilizzazione del Paese colpito (sotto una potenza o un’alta) e degli altri Paesi della regione. Ma già la “guerra siriana”, secondo la lente della 4GW, colpisce l’intera regione e la trasforma radicalmente, secondo condizioni e linee guida che non possiamo immaginare, e questo tra le conseguenze generali dell’evoluzione della crisi di collasso del sistema, che sono anch’esse oltre la nostra capacità di previsione e che potrebbero essere radicali nella loro catena degli effetti e delle conseguenze. La “guerra siriana”, secondo il modello 4GW, ha lasciato la dimensione nazionale, la dimensione ideologica e anche la dimensione religiosa, sottoprodotti dello scontro tra Sistema e anti-Sistema, per raggiungere la dimensioni di quella del confronto dei principi (attorno ai principi destrutturanti contro quelli strutturanti). La sola certezza è che l’attuale tendenza a santificare assolutamente la logica della crisi del collasso del sistema, che si svolge in realtà proprio su questo scontro dei principi e connette apertamente, in ogni sequenza, la dinamica dell’auto-distruzione alla dinamica della superpotenza. Il blocco BAO ha scelto il suo campo come un sacrificio a una fatalità che abbia già fatto la sua scelta, perché questo campo è quello del Sistema che cancellerà le delusioni abituali. … Il resto si evolve secondo questa tendenza generale. Due anni fa gli “Amici della Siria” si sono incontrati per la prima volta a Tunisi, erano 88; si sono appena incontrati il 22 maggio, ad Amman. Erano undici.

  5. #25
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    Predefinito Re: La Siria democratica: la attende un futuro di sicurezza,stabilità,libertà

    Il fatto che poi Saddam nella guerra contro l'Iran fosse rimpinzato di armi dagli occidentali ovviamente è secondario, le stesse armi che poi usò per invadere il Kuwait.

  6. #26
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    Predefinito Re: La Siria democratica: la attende un futuro di sicurezza,stabilità,libertà

    Citazione Originariamente Scritto da Bellisonus Visualizza Messaggio
    Il fatto che poi Saddam nella guerra contro l'Iran fosse rimpinzato di armi dagli occidentali ovviamente è secondario, le stesse armi che poi usò per invadere il Kuwait.

    Guarda che anche l'Iran aveva armi occidentali, fornite ai tempi dello Shah.

    Se entri in un armeria e compri una pistola Beretta e poco dopo ammazzi 10 persone, non e' colpa della Beretta!

    Saddam ha scelto lui di muovere guerra contro l'iran e contro il Kuwait....le "armi occidentali" non c'entrano!

  7. #27
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    Predefinito Re: La Siria democratica: la attende un futuro di sicurezza,stabilità,libertà

    Iraq, autobombe tra la folla a Baghdad Oltre sessanta morti e cento feriti - Nel Mondo - L'Unione Sarda

    Uno stato pacifico,ora si che si vive(?) bene...
    altro che sotto il regggime di Saddam.

  8. #28
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    Predefinito Re: La Siria democratica: la attende un futuro di sicurezza,stabilità,libertà

    Iraq,kamikaze uccide 25 persone a Mosul
    Un attentatore kamikaze si è fatto
    esplodere in una strada di Mosul, città
    nell'Iraq del Nord. Secondo fonti della
    polizia locale almeno venticinque per-
    sone sono morte (22 soldati e 3 passan-
    ti). Imprecisato il numero di feriti.
    Il kamikaze seguiva un convoglio mili-
    tare, al volante di un'auto imbottita
    di esplosivo. Quando il convoglio si è
    fermato ha fatto saltare l'auto.

    Sempre a Mosul, ma in un'altra zona
    della città, sono stati uccisi 4 agenti
    nel corso di un'imboscata.

    Fonte: Televideo

    Un paese sicuro e stabile,altro che il regime di Saddam...
    w la demmmocrazzia importata.

  9. #29
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    Predefinito Re: La Siria democratica: la attende un futuro di sicurezza,stabilità,libertà

    Rai SERIE DI ATTENTATI IN
    IRAQ, ALMENO 70 MORTI

    Una serie di attentati con autobomba e
    altri ordigni a Bagdad e in zone limi-
    trofe ha provocato la morte di almeno
    70 persone e il ferimento di altre 170.
    Lo rendono noto fonti sanitarie e della
    sicurezza.

    Almeno 9 autobomba sono esplose a Bag-
    dad, dove almeno 5 delle zone colpite
    sono a maggioranza sciita. Un altro at-
    tentato si è registrato a Mahmudiyah,
    30 km a sud della capitale.Altre 2 bom-
    be sono esplose a Kut, 150 km a sud-est
    di Bagdad.

    La tv al-Jazeera riferisce anche di un
    attentato a Bassora, nel Sud del Paese.


    fonte: Televideo
    Attendo fiducioso che qualcuno mi dimostri
    che sotto Saddam c'era questa frequenza di attentati..

  10. #30
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    Predefinito Re: La Siria democratica: la attende un futuro di sicurezza,stabilità,libertà

    Dieci autobombe sono state fatte esplo-
    dere in diversi quartieri a maggioranza
    sciita di Bagdad, provocando la morte
    di almeno 50 persone ed il ferimento di
    altre 145. Il decimo ordigno è esploso
    in un parco giochi,affollato di bambini
    e genitori.Diversi piccoli sono rimasti
    uccisi e feriti.

    Altre bombe sono esplose a Tuz Khurma-
    tu, 170 km a nord della capitale, dove
    si contano dieci morti e 45 feriti.

    Gli attacchi hanno colpito i mercati
    rionali e le vie dello shopping, pro-
    prio mentre si celebrava l'Eid al Fitr,
    la festa che segna la fine del Ramadam.

    Fonte: Televideo

    Così vorrebbero ridurre la Siria.

 

 
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