mi chiedo come la mettano gli indipendentisti che si rifanno alla cultura(non all'economia) con i 150 anni di storia comune e con gli apporti culturali delle altre aree.
se si pensa ad esempio al cinema nazionale, a me viene in mente:
bragaglia(lazio), visconti(lombardia), de sica (lazio), bertolucci(lazio), antonioni(emilia romagna), fellini(emilia romagna-roma), pietro germi(liguria), antonio de curtis (campania), comencini(francia-lombardia), risi(lombardia), monicelli (lazio), pasolini(emiliaromagna, veneto, friuli), sordi(lazio), mastroianni(lazio), tognazzi(lombardia), gassman(liguria-calabria-lazio), manfredi, (lazio), gian maria volontà(piemonte), dario argento(lazio), gabriele salvadores(campania-lombardia), silvana mangano(sicilia- lombardia), sophia loren (campania), gina lollobrigida(lazio), monica vitti(lazio), anna magnani (lazio), ornella muti (lazio), bud spencer (campania) e terence hill (veneto), franco franchi(sicilia) e ciccio ingrassia( sicilia), lino banfi (puglia), paolo villaggio( liguria), carlo verdone(lazio), benigni (toscana), pieraccioni (toscana), troisi (campania).
una bella macedonia di regioni con forse una predominanza del lazio.
alcuni di questi poi, per i puristi della "razza", sono mezzisangue non solo tra italiani ma anche tra stranieri (ornella muti, gassman, mastroianni).
come si fa ad estrapolare e "buttare" l'apporto non locale?
se si considera poi la letteratura, il panorama diventa ancora più eterogeneo.