User Tag List

Pagina 2 di 6 PrimaPrima 123 ... UltimaUltima
Risultati da 11 a 20 di 57
  1. #11
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    19 Sep 2005
    Località
    Oggiono (LC)
    Messaggi
    19,372
     Likes dati
    212
     Like avuti
    137
    Mentioned
    26 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: 4 giugno 2013: Martedìì infra l'Ottava del Corpus Domini - San Francesco Caraccio

    6 giugno 2013

    San Norberto è il fondatore, nel 1121, di un antico ordine monastico, che però si dedicò anche all'evangelizzazione "ad extra", anticipando così l'avvento degli ordini mendicanti: i Premostratensi. Il nome viene dalla valle francese di Prémontré, nei pressi di Laon, dove il santo si era fermato insieme ad alcuni compagni. Norberto era nato a Xanten, in Germania, tra il 1080 e il 1085. Fece vita mondana, ma poi un evento lo sconvolse e lo indusse a cambiare. Un fulmine gli cadde vicino, per fortuna solo tramortendolo. Divenne prete, fondò l'ordine - che presto si diffuse in Europa e anche in Palestina - dal 1126 fu vescovo di Magdeburgo. Morì nel 1134 ed è santo dal 1582.
    Ultima modifica di Luca; 06-06-13 alle 17:54

  2. #12
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito re: 30 giugno 2013: VI domenica dopo Pentecoste

    7 giugno 2013
    LA FESTA DEL SACRO CUORE DI GESÙ

    Oggi la Chiesa ci propone di onorare con un culto speciale il Cuore sacratissimo di Gesù di cui il sacramento ci ha già rivelato l'immensa tenerezza. E per stimolarci ad onorare quel Cuore divino con maggior rispetto e devozione, Pio XI ha elevato questa festa al rito di doppio di prima classe e messo la sua Ottava alla pari di quelle di Natale e dell'Ascensione.
    Il culto del Sacro Cuore - scriveva egli ancora Cardinale - è la quintessenza stessa del cristianesimo, il compendio e il sommario di tutta la religione. Il cristianesimo, opera d'amore nel suo inizio, nei suoi progressi e nel suo compimento non potrebbe essere identificato assolutamente con nessuna altra devozione come con quella del Sacro Cuore [1].


    Oggetto della devozione al Sacro Cuore.
    L'oggetto della devozione al Sacro Cuore è lo stesso Cuore ardente d'amore per Dio e per gli uomini. Dall'Incarnazione infatti Nostro Signor Gesù Cristo è l'oggetto dell'adorazione e dell'amore di ogni creatura, non soltanto come Dio ma come Uomo-Dio. Essendo la divinità e l'umanità unite nell'unica persona del Verbo divino, Egli merita tanto come Uomo che come Dio tutti gli omaggi del nostro culto; e come in Dio tutte le perfezioni sono adorabili, così pure in Cristo tutto è adorabile: il suo corpo, il suo sangue, le sue piaghe, il suo cuore, e per questo la Chiesa ha voluto offrire alla nostra adorazione questi oggetti sacri.
    Il cuore di carne dell'Uomo-Dio.
    In questo giorno essa ci mostra soprattutto il Cuore del Salvatore e ci chiede di onorarlo sia che lo consideriamo in se stesso sia che lo consideriamo come il simbolo vivente della sua carità.
    In se stesso, questo Cuore di Gesù, per quanto sia solo un poco di carne, è già degno del nostro culto. Nella vita naturale del corpo umano, non è forse il cuore l'organo più nobile e più necessario, quello che distribuisce a tutte le membra il sangue che vivifica, che nutre, che rigenera e purifica? Adorare il Cuore di Gesù significa adorare per così dire, nel suo principio, nel suo fulcro, la vita di sacrificio e d'immolazione del nostro Salvatore. Significa adorare il prezioso recettacolo in cui le ultime gocce del sangue divino hanno atteso, per effondersi, che venisse a colpirlo la lancia di Longino. Quel cuore squarciato rimane per sempre come la testimonianza d'una vita che si è data interamente per la salvezza del mondo.
    Nell'ordine morale, il cuore di carne occupa un posto altrettanto importante. Da sempre esso è considerato come la sede della vita affettiva dell'uomo, perché è l'organo che ne risente nella maniera più sensibile tutte le fluttuazioni. Le sue pulsazioni battono al ritmo dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, delle nostre passioni. Il linguaggio ha consacrato questo modo di vedere: è il cuore che ama, che compatisce, che soffre, si sacrifica e si dona. E come la bassezza di cuore genera tutti i vizi, così pure il cuore nobile ed elevato è la sorgente da cui s'irradiano insiemecon l'amore tutte le virtù. Gesù, vero uomo, ha parlato così di se stesso. Ha offerto il suo cuore umano alla nostra contemplazione, mostrandolo circondato di fiamme ardenti e dicendo: "Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini", che lo ha portato verso tutte le sofferenze e le miserie dell'umanità, che ha avuto pietà dell'immensa moltitudine delle anime, e che Gli ha ispirato non solo di moltiplicare i miracoli, ma di istituire la Santissima Eucaristia, di fondare la Chiesa, di soffrire e di morire per riscattarci.
    Se il cuore è per noi il centro in cui sono raccolte e il focolaio da cui s'irradiano le doti e le virtù, se sappiamo rendere omaggio al cuore delle persone particolarmente benefiche, quanto più non dobbiamo onorare il Cuore di Gesù come l'abisso, il santuario, il tabernacolo di tutte le virtù? Gli Inni dell'Ufficio e le Litanie le descrivono in numerose invocazioni che noi ripeteremo e mediteremo in questi giorni. E onde persuaderci ancor più dell'importanza e dell'utilità della devozione al Sacro Cuore, concludiamo ascoltando quanto scrive un certosino di Treviri morto nel 1461. Le sue parole saranno per noi un'indicazione di quello che dobbiamo fare per entrare nelle intenzioni della Chiesa che sono quelle stesse del suo celeste Sposo: "Se volete completamente e facilmente purificarvi dei vostri peccati, liberarvi delle vostre passioni e arricchirvi di tutti i beni… mettetevi alla scuola dell'eterna carità. Riponete, immergete spesso in ispirito... tutto il vostro cuore e la vostra mente nel Cuore dolcissimo di Nostro Signor Gesù Cristo in croce. Quel Cuore è pieno d'amore... Mediante lui noi abbiamo accesso al Padre nell'unità di spirito; egli abbraccia d'un immenso amore tutti gli eletti... In quel Cuore dolcissimo si trova ogni sorta di virtù, la fonte della vita, la consolazione perfetta, la vera luce che illumina ogni uomo, ma soprattutto chi ha fatto devotamente ricorso a Lui in ogni afflizione e necessità. Tutto il bene che si può desiderare lo si attinge abbondante in lui; ogni salvezza ed ogni grazia ci vengono da quel Cuore dolcissimo, e non da altrove. Esso è il focolare dell'amore divino che brucia sempre del fuoco dello Spirito Santo, che purifica, consuma e trasforma in sé tutti coloro che Gli sono uniti e che desiderano attaccarsi a Lui. Ora come ogni bene ci viene da questo Cuore dolcissimo di Gesù, così pure tutto dovete riferirvi... tutto restituirgli senza nulla attribuire a voi... In quello stesso Cuore confesserete i vostri peccati, domanderete perdono e grazia, loderete e ringrazierete... Per questo bacerete spesso con riconoscenza quel Cuore piissimo di Gesù inseparabilmente unito al Cuore divino, dove sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio, un'immagine, voglio dire, sia di quel Cuore, sia del Crocifisso. Aspirerete senza posa a contemplarlo faccia a faccia confidandogli le vostre pene; attirerete così nel vostro cuore il suo spirito e il suo amore, le sue grazie e le sue virtù; a Lui ricorrerete nei beni e nei mali, in Lui avrete fiducia, a Lui vi attaccherete, in Lui abiterete, affinché, in cambio, si degni di porre la sua dimora nel vostro cuore; e qui infine dormirete dolcemente e riposerete nella pace. Poiché anche se i cuori di tutti i mortali vi abbandonassero, quel Cuore fedelissimo non vi ingannerà e non vi abbandonerà mai. E non trascurerete di onorare devotamente e di invocare anche la gloriosa Madre di Dio e dolcissima Vergine Maria, perché si degni di impetrarvi dal Cuore dolcissimo del suo Figliolo tutto quanto vi sarà necessario. In cambio, voi offrirete tutto al Cuore di Gesù attraverso le sue mani benedette"[2].
    MESSA
    EPISTOLA (Ef 3,8-19). - Fratelli: A me, il minimo dei santi, è stata concessa questa grazia di evangelizzare tra i Gentili le incomprensibili ricchezze di Cristo, e di illuminare tutti riguardo all'attuazione del mistero ascoso da secoli in Dio, il quale ha creato ogni cosa, affinché dai principati e dalle potestà sia conosciuta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha mandato ad effetto per mezzo di Cristo Gesù Signor nostro, in cui abbiamo la fiducia di poterci avvicinare con tutta confidenza a Dio per mezzo della fede in lui. Quindi vi chiedo di non perdervi d'animo a motivo delle tribolazioni ch'io soffro per voi e che sono la vostra gloria. A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, da cui ogni famiglia e nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere mediante lo Spirito di lui potentemente corroborati nell'uomo inferiore, in modo che Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, e voi, radicati nella fede, fondati nella carità, possiate, con tutti i santi, comprendere quale sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità, anzi possiate conoscere ciò che supera ogni scienza, la stessa carità di Cristo, in modo che siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.
    Il "Mistero di Cristo".
    È giusto ricordare questa pagina luminosain cui san Paolo ci svela in termini sublimi l'amore infinito di Dio per la sua creatura. Da tutta l'eternità è stato concepito da Dio un disegno che è come la ragione, la spiegazione, il motivo della creazione, e tale disegno consiste nel chiamare tutta l'umanità a partecipare alla vita di Cristo. Dio ha tanto amato gli uomini che ha dato loro il suo Figliolo unigenito affinché per lui e in lui diventino a loro volta suoi figli per l'eternità. Cristo con i suoi tesori di sapienza e di scienza; Cristo nel quale sono benedette tutte le genti, nel quale gli uomini sono salvati e fatti simili a lui nell'unità del suo corpo mistico; Cristo che abita in noi e ci fa vivere mediante la fede e l'amore, ecco dunque il mistero appena intravisto dai Patriarchi e dai Profeti e che il Nuovo Testamento ci rivela con incomparabile chiarezza. Ma il mistero di Cristo non si completa veramente che in noi e con la nostra cooperazione. Tutte le ricchezze messe così generosamente da Dio a nostra disposizione e di cui Cristo è la fonte, la Chiesa, i sacramenti, l'Eucaristia, non hanno altro fine che la santificazione di ciascuna delle nostre anime individualmente. Per questo l'Apostolo innalza a Dio una preghiera insistente, chiedendogli che le sue intenzioni di misericordia e d'amore non vengano meno davanti alla nostra ostinazione e alla nostra ribellione e che non sia reso vano in noi lo sforzo compiuto sul Calvario. Solenne si fa la sua supplica perché regni completamente in noi quella vita interiore che ci è stata data nel battesimo, l'uomo nuovo, il cristiano, il figlio di Dio, e questo attraverso la fine dell'uomo vecchio, mediante una costante adesione a Dio, una reale comunione di vita che sottometta a lui tutta la nostra attività. Allora la carità crescerà sovrana in noi, e il piano di Dio pienamente realizzato si compirà per noi fino alla beatitudine eterna.
    VANGELO (Gv 19,31-37). - In quel tempo: I Giudei, affinché non restassero in croce i corpi nel sabato (che era Parasceve ed era solenne quel sabato) chiesero a Pilato che fossero ad essi rotte le gambe e fossero tolti via. Andaron quindi i soldati e ruppero le gambe al primo e all'altro che eran con lui crocifissi; ma quando furono a Gesù, come videro che era già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato; e subito ne uscì sangue ed acqua. E chi vide lo ha attestato; e la sua testimonianza è vera. Ed egli sa di dire il vero, affinché voi pure crediate. Certamente, questo è avvenuto, affinché s'adempisse la Scrittura: Non gli romperete alcun osso. E un'altra Scrittura dice pure: Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto.
    "Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto"! Ascoltiamo questo testo misterioso con il commosso raccoglimento della nostra santa madre Chiesa. Osserviamo la via donde essa è uscita. È appunto dal Cuore dell'Uomo-Dio che è nata. Non poteva avere altra origine, poiché è l'opera per eccellenza del suo amore, ed è appunto per questa Sposa che egli ha fatto tutte le altre opere. Eva fu tratta dal fianco di Adamo in un modo figurativo; ma non ne doveva restare traccia, perché fosse chiaro che la donna era stata tratta dall'uomo solo per un sublime mistero, e non vi si vedesse per lei inferiorità di natura. Ma nel Signore era giusto che la gloriosa traccia di quella uscita rimanesse, perché è una realtà. Bisogna che la sua Sposa, fondandosi su tale origine, possa continuamente far ricorso al suo amore, e sia sempre aperto davanti a lei il cammino perché raggiunga con sicurezza e con prontezza il suo Cuore in ogni cosa.




    [1] Opere, II, p. 48.

    [2] Cfr. Etudes, CXXVII, p. 605.

    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 413-417

  3. #13
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    19 Sep 2005
    Località
    Oggiono (LC)
    Messaggi
    19,372
     Likes dati
    212
     Like avuti
    137
    Mentioned
    26 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito re: 30 giugno 2013: VI domenica dopo Pentecoste

    8 giugno 2013: sabato infra l'Ottava del Sacro Cuore

  4. #14
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    19 Sep 2005
    Località
    Oggiono (LC)
    Messaggi
    19,372
     Likes dati
    212
     Like avuti
    137
    Mentioned
    26 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito re: 30 giugno 2013: VI domenica dopo Pentecoste

    8 giugno 2013: Santa Maria Regina (traslata dal 31 maggio)

  5. #15
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    19 Sep 2005
    Località
    Oggiono (LC)
    Messaggi
    19,372
     Likes dati
    212
     Like avuti
    137
    Mentioned
    26 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito re: 30 giugno 2013: VI domenica dopo Pentecoste

    9 GIUGNO 2013
    DOMENICA INFRA
    L'OTTAVA DEL SACRO CUORE

    Nella maggior parte delle chiese di Francia ha luogo oggi la seconda Processione del Santissimo Sacramento, così come la prima si era celebrata nella Domenica precedente. In parecchi luoghi vi è anche l'usanza di cantare in questo stesso giorno la Messa solenne del Sacro Cuore, alla quale molti fedeli non potrebbero assistere il giorno stesso della festa.
    La Messa di questo giorno è precisamente quella della terza Domenica dopo la Pentecoste. Gli ultimi decreti romani l'avevano assegnata, senza possibilità di spostamento, alla Domenica fra l'Ottava del Sacro Cuore, ottava ora soppressa.
    Sarà facile notare come i testi di questa Messa della terza Domenica dopo la Pentecoste si adattino con facilità e naturalezza alla memoria della festa del Sacro Cuore di Gesù, al punto da sembrare che siano stati composti per essa.
    MESSA
    L'anima fedele ha visto chiudersi nella sacra Liturgia la successione dei misteri del Salvatore. Lo Spirito Santo è disceso per sostenerla in quest'altra parte del ciclo, nella quale non si svolgerà più davanti ad essa che la feconda semplicità della vita cristiana. Egli la istruisce e la forma sui dati del Maestro divino risalito al cielo. E innanzitutto le insegna a pregare. Poiché la preghiera, diceva il Signore, dev'essere di tutti i giorni e di tutti gli istanti (Lc 18,1), eppure noi non sappiamo né ciò che è necessario chiedere, né come convenga farlo. Ma lo sa Colui che aiuta la nostra debolezza, e chiede in noi e per noi con gemiti inenarrabili (Rm 8, 26).
    EPISTOLA (1Pt 5,6-11). - Carissimi: Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti nel tempo della visita; e gettate in lui ogni vostra ansietà, perché Egli ha cura di voi. Siate sobrii e vegliate, perché il diavolo, vostro avversario, come leone ruggente vi gira intorno, cercando chi divorare; resistetegli forti nella fede, sapendo che i vostri fratelli dispersi nel mondo soffrono gli stessi vostri patimenti. Ma il Dio d'ogni grazia, il quale ci ha chiamati in Gesù Cristo all'eterna sua gloria, con un po' di patire vi perfezionerà, vi conforterà, vi confermerà. A lui la gloria e l'impero nei secoli dei secoli. Così sia.
    Le prove e il loro merito.
    Le miserie di questa vita sono la prova che Dio fa subire ai suoi soldati, per giudicarli e classificarli nell'altra secondo il loro valore. Sicché tutti, in questo mondo, hanno la loro parte di sofferenze. La gara è aperta, la battaglia ingaggiata; l'Arbitro guarda e giudica: presto darà la sentenza sui diversi meriti dei combattenti, e li chiamerà dalle fatiche dell'arena al riposo del trono su cui siede egli stesso. Beati allora quelli che, riconoscendo la mano di Dio nella prova, si saranno chinati sotto quella mano potente con amore e con fiducia! Contro queste anime forti nella fede, il leone ruggente non avrà potuto prevalere. Sobri e vigilanti nella vita del loro pellegrinaggio, senza atteggiarsi a vittime, sapendo bene che tutto soffre quaggiù, avranno unito con letizia le loro sofferenze a quelle di Cristo, e trasaliranno nella manifestazione eterna della sua gloria che sarà anche la loro eredità per i secoli senza fine.
    VANGELO (Lc 15,1-10). - In quel tempo: I pubblicani ed i peccatori si accostavano a lui per udirlo, e ne sussurravano i Farisei e gli Scribi col dire: Costui accoglie i peccatori e mangia con essi. Ed egli prese a dir loro questa parabola: Chi di voi se ha cento pecore, e ne perde una, non lascia le altre novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrovi ? E come l'ha ritrovata, se la mette tutto allegro sulle spalle; e giunto a casa, chiama gli amici e vicini e dice loro: Rallegratevi meco perché ho ritrovato la mia pecorella smarrita ! Così vi dico, si farà più festa in cielo per un peccatore pentito, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di penitenza. Or qual donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e non spazza la casa e non cerca attentamente finché l'abbia trovata? E, trovatala, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, ché ho trovato la dramma perduta. Così, vi dico, si fa festa dinanzi agli Angeli di Dio per un peccatore pentito.
    Il premio delle anime.
    La parabola della pecorella ricondotta all'ovile sulle spalle del Pastore era cara ai primi cristiani; la si trova raffigurata dappertutto nei monumenti dei primi secoli. Essa ci ricorda il Signore Gesù che or ora risaliva trionfalmente in cielo portando con sé l'umanità perduta e riacquistata. "Chi è infatti il Pastore della nostra parabola - esclama sant'Ambrogio - se non Cristo che ti porta nel suo corpo e ha preso su di sé i tuoi peccati? Quella pecora è una per il genere, non per il numero. Ricco Pastore, di cui tutti noi formiamo la centesima parte del gregge! Poiché egli ha gli Angeli, gli Arcangeli, le Dominazioni, le Potestà, i Troni e il resto, innumerevoli greggi che ha lasciati sui monti per correre dietro alla pecora smarrita" (Comm. su san Luca, VII).
    La parabola della dracma perduta e ritrovata espone, in una forma ancora più familiare e simpatica, questa stessa dottrina che è veramente al centro dell'insegnamento del Salvatore. È per i peccatori che il Verbo si è incarnato, e per far loro conoscere il suo amore ha voluto un cuore di carne, e ha voluto che si sapesse come uno dei suoi maggiori gaudi consistesse nel ritrovare un'anima perduta. Di questo gaudio egli rende subito partecipi i suoi amici del Cielo: vuole che tutti lo provino. Anche noi su questa terra abbiamo diritto a condividerlo: come potrebbero, quelli che amano il Sacro Cuore e si uniscono a tutti i suoi sentimenti, rimanere estranei a simile felicità? Ma, tornando su noi stessi, uniremo al gaudio e alla lode che essa produce un sentimento di profonda gratitudine, dicendo con san Giovanni Eudes: "Che cosa ti renderò, o mio Salvatore; e che farò per amor tuo, giacché tu mi hai tratto fuori dagli abissi dell'inferno ogni qualvolta vi sono caduto con i miei peccati o vi sarei caduto se la carità del tuo Cuore dolcissimo non me ne avesse preservato!?" [1].
    PREGHIAMO
    O Dio, protettore di coloro che sperano in te e senza il cui aiuto niente è stabile e santo, moltiplica su di noi la tua misericordia, affinché, sotto il tuo governo e la tua guida, passiamo attraverso i beni della terra senza perdere di mira quelli eterni.

    [1] Coeur admirable, l. XII, p. 246.

    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 420-422

  6. #16
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    19 Sep 2005
    Località
    Oggiono (LC)
    Messaggi
    19,372
     Likes dati
    212
     Like avuti
    137
    Mentioned
    26 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito re: 30 giugno 2013: VI domenica dopo Pentecoste

    Primo e Feliciano, santi martiri, la loro traslazione, effettuata da papa Teodoro I (642-649), dal XV miglio della via Nomentana a S. Stefano Rotondo, è tra le primissime operate in Roma. I corpi vennero trovati in un sarcofago l’8 gennaio 1625. Il papa allora fece erigere sul nuovo sepolcro un altare ornato da un paliotto d’argento. Nel 1736, con la costruzione di una nuova ara, opera di Filippo Barigoni, i resti, fino allora situati dinanzi l’altare, furono deposti all’interno di esso.
    M.R.: 9 giugno - A Nomentano, in Sabina, il natale dei santi Martiri Primo e Feliciano fratelli, sotto Diocleziano e Massimiano Imperatori. Questi gloriosi martiri, avendo condotto nel Signore una lunga vita, ed avendo sofferto tormenti, ora eguali insieme, ora diversi e spietati separatamente, alla fine ambedue percossi con la spada da Promoto, Preside di Momento, compirono il corso del felice combattimento. I loro corpi poi, trasportati a Roma, furono con onore sepolti nella chiesa di santo Stefano Protomartire, sul monte Celio.



    [ Tratto dall'opera «Reliquie Insigni e "Corpi Santi" a Roma» di Giovanni Sicari ]

  7. #17
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito re: 30 giugno 2013: VI domenica dopo Pentecoste

    10 giugno 2013: Lunedì infra l'Ottava del Sacro Cuore

  8. #18
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito re: 30 giugno 2013: VI domenica dopo Pentecoste

    10 giugno 2013: Santa Margherita di Scozia, vedova

    Ungheria, circa 1046 - Edimburgo, Scozia, 16 novembre 1093

    Figlia di Edoardo, re inglese in esilio per sfuggire all'usurpatore Canuto, Margherita nacque in Ungheria intorno al 1046. Sua madre, Agata, discendeva dal santo re magiaro Stefano. Quando aveva nove anni suo padre potè tornare sul trono; ma presto dovette fuggire ancora, questa volta in Scozia. E qui Margherita a 24 anni fu sposa del re Malcom III, da cui ebbe sei figli maschi e due femmine. Il Messale romano la descrive come «modello di madre e di regina per bontà e saggezza». Si racconta che il re non sapesse leggere e avesse un grande rispetto per questa moglie istruita: baciava i libri di preghiera che la vedeva leggere con devozione. Caritatevole verso i poveri, gli orfani, i malati, li assisteva personalmente e invitava Malcom III a fare altrettanto. Già gravemente ammalata ricevette la notizia dell'uccisione del marito e del figlio maggiore nella battaglia di Alnwick: disse di offrire questa sofferenza come riparazione dei propri peccati. Morì a Edimburgo il 16 novembre 1093. (Avvenire)
    Ultima modifica di Guelfo Nero; 10-06-13 alle 18:38

  9. #19
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito re: 30 giugno 2013: VI domenica dopo Pentecoste

    11 giugno 2013: Martedì infra l'ottava del Sacro Cuore

  10. #20
    Moderatore
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Cermenate (CO)
    Messaggi
    23,270
     Likes dati
    134
     Like avuti
    264
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito re: 30 giugno 2013: VI domenica dopo Pentecoste

    11 giugno 2013: san Barnaba apostolo

    Barnaba (figlio della Consolazione), cipriota, diede agli Apostoli ciò che ricavò dalla vendita del suo campo: "Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba "figlio dell'esortazione", un levita originario di Cipro, che era padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò l'importo ai piedi degli apostoli e uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore. Accreditò Paolo di fronte alla Chiesa, fu suo compagno nel primo viaggio missionario e nel primo Concilio di Gerusalemme. (Mess. Rom.)
    Ultima modifica di Guelfo Nero; 11-06-13 alle 12:27

 

 
Pagina 2 di 6 PrimaPrima 123 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. 30 settembre 2012: XVIII Domenica dopo Pentecoste - San Gerolamo
    Di Guelfo Nero nel forum Tradizione Cattolica
    Risposte: 41
    Ultimo Messaggio: 30-09-12, 00:42
  2. Risposte: 57
    Ultimo Messaggio: 30-07-11, 20:51
  3. Risposte: 413
    Ultimo Messaggio: 31-08-08, 00:39
  4. Risposte: 9
    Ultimo Messaggio: 24-05-08, 15:32
  5. Domenica di Pentecoste
    Di Thomas Aquinas nel forum Cattolici
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 14-05-05, 10:49

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito