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  1. #1501
    mutualista in saor
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    Cari tosi veneti, semo a do setimane da le elession, gavio deciso par chi votare?
    Io non so se andare, ma se dovessi farlo mi piacerebbe dare il voto a Indipendenza Veneta.
    Morosin mi sembra meglio di Zaia e Tosi, in più è l'unico partito venetista che si presenta da solo.
    Come pensate di comportarvi voi?
    Beh, io al seggio ci son sempre andato finora (per votare o per annullare la scheda)... diciamo che non mi fido a lasciar loro una bella scheda bianca da compilare. Ad oggi (fino a che non voto posso cambiare idea... anche all'ultimo momento) credo che voterò Morosin, come candidato presidente. Per quanto riguarda il voto di lista ancora non so, ma è possibile che faccia voto disgiunto.

    NB: per annullare intendo nel segreto dell'urna (e i modi sono molti... usate la fantasia)... perché so che ci sarà anche chi si presenterà al seggio per rifiutare la scheda (gente dei vari autogoverni veneti), che è una strada possibile ma imho è meglio agire nell'ombra...


    Io non sto seguendo tanto le vicende elettorali, c'è qualcosa su Indipendenza Veneta che voi sapete che potrebbe farmi cambiare idea?
    Sul momento non mi viene in mente nulla, magari prima del 31 potrei aggiornare quel topic che avevo aperto tempo fa su venetismo e venetisti... così da parlare anche di Morosin e degli altri.


    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    Ho visto i manifesti elettorali di Indipendenza Veneta imbrattati di vernice rossa.
    Fascisti preoccupati per l'unità nazziunala o lotta interna tra i prodi venetisti?
    Mah, i fascisti probabilmente avrebbero usato un altro colore (vedasi le scritte che fanno sui muri)...
    Per quanto riguarda i venetisti: mi aspetterei piuttosto lo strappo dei manifesti... anche se nelle elezioni passate lo strappo era probabilmente opera dei militonti di qualche partito più grosso che temeva di perdere voti in quella direzione...

    ps: una volta ho visto un manifesto di un movimento autonomista (non mi ricordo se era la liga di Comencini o il movimento di Panto) a cui avevano appiccicato sopra il simbolo della LN... così un passante non attento l'avrebbe creduto un manifesto della LN (che così si spacciava come promotrice dello statuto autonomo)...
    Ultima modifica di pomo-pèro; 16-05-15 alle 15:48

  2. #1502
    birra al popolo
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da pomo-pèro Visualizza Messaggio
    Beh, io al seggio ci son sempre andato finora (per votare o per annullare la scheda)... diciamo che non mi fido a lasciar loro una bella scheda bianca da compilare. Ad oggi (fino a che non voto posso cambiare idea... anche all'ultimo momento) credo che voterò Morosin, come candidato presidente. Per quanto riguarda il voto di lista ancora non so, ma è possibile che faccia voto disgiunto.
    Perché voteresti Morosin come governatore ma non Indipendenza Veneta come lista?
    C'è qualche altra lista che ritieni sia più utile votare?

  3. #1503
    mutualista in saor
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    Perché voteresti Morosin come governatore ma non Indipendenza Veneta come lista?
    C'è qualche altra lista che ritieni sia più utile votare?
    Beh, non ho ancora deciso. Devo valutare chi c'è nelle varie liste.
    Se ci fosse stata un'altra lista indipendentista seria avrei votato la lista di una e il presidente dell'altra. Ma dato che NOI Veneto Indipendente han voluto fare praticamente la lista civetta un mio voto "di incoraggiamento" se lo scordano.

    In verità il disgiunto fatto così sarebbe controproducente perché la lista entra in consiglio se supera lo sbarramento (è al 3%, mi pare) coi voti di lista, non con quelli al candidato... ma a me piace votare in modo strano, tanto non è che un voto fa la differenza.

    Il classico disgiunto "sensato" sarebbe il voto alla lista minore X abbinata al voto per il candidato Y (candidato con più chance di vittoria rispetto al candidato della lista X)... Oppure un altro esempio classico è quello che non sopporta il candidato del suo partito così vota la lista del suo partito e come presidente il diretto concorrente.

  4. #1504
    birra al popolo
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da pomo-pèro Visualizza Messaggio
    In verità il disgiunto fatto così sarebbe controproducente perché la lista entra in consiglio se supera lo sbarramento (è al 3%, mi pare) coi voti di lista, non con quelli al candidato... ma a me piace votare in modo strano, tanto non è che un voto fa la differenza.
    Ma se uno vota la lista, in pratica cioè segna solo il simbolo del partito, il voto va anche al candidato presidente vero?

  5. #1505
    mutualista in saor
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    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    Ma se uno vota la lista, in pratica cioè segna solo il simbolo del partito, il voto va anche al candidato presidente vero?
    Si.
    Se si segna solo la lista il voto va anche al candidato presidente collegato. Mentre non avviene il contrario (quando il candidato è supportato da una coalizione sarebbe impossibile determinare a quale lista attribuire il voto).

  6. #1506
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    Cari tosi veneti, semo a do setimane da le elession, gavio deciso par chi votare?
    Io non so se andare, ma se dovessi farlo mi piacerebbe dare il voto a Indipendenza Veneta.
    Morosin mi sembra meglio di Zaia e Tosi, in più è l'unico partito venetista che si presenta da solo.
    Come pensate di comportarvi voi?
    Non vivendo in Veneto non conosco bene i vari partiti indipendentisti. Di Indipendenza Veneta ricordo con dispiacere certe prese di posizione politicamente corrette e volte a promuovere l'integrazione di popolazioni allogene(anche molto allogene....). Detto questo, rimane il fatto che credo pure io che Morosin sia molto meglio di Zaia e di Tosi(ci vuole poco, neh....) e che IV è l'unico partito venetista indipendentista che si presenta da solo. Quindi, se vivessi in Veneto, mi turerei il naso e voterei Indipendenza Veneta.

    Lo strano caso del logo IUAV
    di Andrea Davanzo
    Cari Liberi Cittadini Veneti, vorrei raccontarvi una storia che penso lascerà un grosso punto interrogativo, sospeso sopra la testa, a più di qualcuno di Voi.
    Sono stato studente dello IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia) a cavallo tra i due secoli. Il mio libretto degli esami riportava in copertina el Liòn de San Marco in moeca. Quello era da sempre il logo, e il sigillo, dell’ateneo veneziano e compariva su tutti i documenti intestati, i manifesti, le tesi, le relazioni e i cartigli degli elaborati grafici di noi studenti.
    Nell’anno 2002 viene organizzato un concorso internazionale per ridisegnare un nuovo “logotipo”, perché, come spiega l’allora rettore Marino Folin, era chiara l’intenzione di distinguere logo e sigillo, e di scegliere come logo il nostro marchio, cioè il nostro nome “Iuav” che non è più un acronimo ma un nome, il nostro nome, ciò che racchiude e identifica, nella loro molteplicità, le nostre diverse attività di studio e di ricerca. Logo, dunque, come logotipo. Il nostro sigillo resterà, con la sola modifica di “Istituto Universitario di Architettura di Venezia” in “Università Iuav di Venezia”, il vecchio leone alato. Sono quindi invitati a partecipare al concorso designer internazionalmente noti, specializzati nel campo della progettazione di identità visuali coordinate, marchi e logotipi [1].
    Su dieci designer selezionati sette aderiscono all’invito. Il logo vincitore è disegnato dal graphic designer francese Philippe Apeloig il quale relaziona così il suo progetto: “il mio logo è un insieme non gerarchico di forme astratte e simboliche in pieno equilibrio. Volevo rendere palese una visione ottimistica del futuro dell’università e trasmetterne il senso storico, una visione in cui il logo allude al ruolo di continuità dell’Iuav Istituto Universitario di Architettura di Venezia, visto come luogo che genera conoscenza e come istituzione che adopera nuove metodologie, guidato da un tipo di filosofia olistica per la futura cultura progettuale. I sobri elementi del logo combinati insieme, come le articolazioni correlate della nuova università, si equivalgono per dimensione e importanza ed hanno margini flessibili o aperti. Questo modello grafico e concettuale fornisce una metafora viva ed espressiva, adatta sia per lo sviluppo dell’università, sia per i suoi legami transculturali che per le tappe interdisciplinari, tutti segni distintivi dello spirito del 21° secolo [2].”
    Quindi queste quattro lettere “sobrie” e con “margini flessibili ed aperti” hanno soppiantato il vecchio Lìon in moeca, colpevole – chissà – di non essere stato sufficientemente “sobrio”.
    Il rettore Folin era ben consapevole dell’importanza storica del Lìon tant’è che lo descrive così: “Logo – sigillo e stemma – dell’Istituto Universitario era costituito dall’immagine frontale, richiusa in campo circolare, del leone alato di san Marco reggente il vangelo aperto con la scritta “Pax tibi Marce Evangelista mei”. Non si trattava di un sigillo specifico, ma del sigillo di tutte le istituzioni veneziane (…). Ciò che distingueva la versione del nostro ateneo erano le due corone circolari recanti le diciture “Istituto Universitario di Architettura di Venezia” e “Firmitas, Utilitas, Venustas” parole queste che designano per Vitruvio la sostanza stessa dell’architettura.”
    Mi permetto di aggiungere che la cosiddetta “triade vitruviana” è per gli architetti quello che il Giuramento di Ippocrate è per i medici, rappresenta i tre principi sacri che ogni architetto deve soddisfare quando realizza un opera, ovvero: la solidità (Firmitas), la funzionalità (Utilitas) e la bellezza (Venustas). A questi principi si sono sempre attenuti i più grandi maestri dell’architettura, tra i quali i nostri veneti Andrea Palladio e Carlo Scarpa (veneziano del ‘900).
    C’è da chiedersi: come mai rinunciare al vecchio Liòn, e a Vitruvio (maestro del Palladio), in favore di così tanta sobrietà e flessibilità? Una risposta prova a darcela il rettore Folin: “Con la attivazione di due nuove facoltà e la conseguente trasformazione del nostro ateneo da istituto Universitario a Università degli studi era giocoforza cambiare il vecchio sigillo, logo e stemma, per due motivi: perché non siamo più Istituto Universitario e perché la definizione vitruviana di architettura non è più sufficiente a rappresentare anche le altre due facoltà che oggi costituiscono il nostro Ateneo (…)”
    Sinceramente a me queste parole “giocoforza” non dicono assolutamente nulla. Anzi, continuo a chiedermi, “cui prodest”? A chi ha giovato questo cambiamento? Io ho solo la sensazione che si tratti dell’ennesimo episodio di cancellazione forzata dell’identità e della memoria veneta. E voi cosa ne pensate?
    Lo strano caso del logo IUAV | Vivere Veneto





    Governo delle autonomie…e governo Renzi
    L’esempio della Serenissima
    di Massimo Tomasutti
    Con la storia della Serenissima Repubblica la mente si apre sino all’azzardo. Dico questo perchè a leggere il progetto governativo di riforma del Titolo V della Costituzione, par proprio che la storia millenaria di uno Stato che più ha significato nelle vicende umane e storiche del Bel paese non solo sia del tutto ignorata ma che, soprattutto, continui a non insegnare nulla.
    Un piccolo e lampante esempio in materia ad uso del presente? Quando Venezia giunse in Friuli (1420) tutti gli assetti istituzionali e feudali della “Patria” rimasero come prima (assetti istituzionali e feudali).
    Conserverà infatti il Parlamento della Patria del Friuli, ove sedevano i rappresentanti degli ordini sociali allora riconosciuti: nobiltà, il clero e le comunità. Ma non bastava. Per ovviare alle sofferenze economiche delle classi rurali friulane creò nel 1518 un’ulteriore istituzione rappresentativa: la Contadinanza.
    La Contadinanza aumentò sempre più le sue prerogative tanto da porsi nei confronti del governo di Palazzo Ducale, come un vero e proprio interlocutore autonomo, al pari del Parlamento del Friuli, che rappresentava al massimo livello le istanze dei contadini friulani. Quello dell’istituzione della Contadinanza fu un atto politico tale da porre la Serenissima del tempo (1518) all’avanguardia nel governo delle autonomie politiche in Europa. Fatti che buona parte della cultura storica italiana oblia ancora ingiustificatamente.
    Giusto per ricordare e ricordarvi alcune ”cosucce” relative alla Riforma renziana del titolo V della vigente Costituzione italiana e per carità solo su queste: la Sanità, il Turismo, le Politiche sociali, i Trasporti ed altre importanti materie ora di competenza regionale (quasi una ventina) vengono letteralmente ”strappate” alle Regioni e riportate al potere centrale romano.
    Un piccolo esempio in materia: il Veneto – da tutti gli ‘onesti’ riconosciuta come una Regione assai virtuosa ed efficiente in campo sanitario, non potrà certamente più mantenere gli stessi standard qualitativi, aprendo gli ospedali di sera per le visite e gli esami clinici, poichè ”questo” tipo di decisionalità politica verrà (se mai verrà) presa a Palazzo Chigi. Avete capito la presa per i fondelli? Una deriva politica anti-democratica e pienamente centralista!
    Governo delle autonomie?e governo Renzi | Vivere Veneto


  7. #1507
    birra al popolo
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da Erlembaldo Visualizza Messaggio
    Non vivendo in Veneto non conosco bene i vari partiti indipendentisti. Di Indipendenza Veneta ricordo con dispiacere certe prese di posizione politicamente corrette e volte a promuovere l'integrazione di popolazioni allogene(anche molto allogene....). Detto questo, rimane il fatto che credo pure io che Morosin sia molto meglio di Zaia e di Tosi(ci vuole poco, neh....) e che IV è l'unico partito venetista indipendentista che si presenta da solo. Quindi, se vivessi in Veneto, mi turerei il naso e voterei Indipendenza Veneta.
    Sì dal punto di vista del modo di affrontare il problema dell'invasione allogena tutti i partiti venetisti sono su posizioni indifendibili.
    Basta pensare che ce n'era uno che si vantava di aver prodotto lo slogan "veneto è chi veneto fa"...

  8. #1508
    mutualista in saor
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da Erlembaldo Visualizza Messaggio
    Non vivendo in Veneto non conosco bene i vari partiti indipendentisti. Di Indipendenza Veneta ricordo con dispiacere certe prese di posizione politicamente corrette e volte a promuovere l'integrazione di popolazioni allogene (anche molto allogene....).
    A parte che probabilmente risalgono al periodo della vecchia dirigenza, cioè a quando c'erano Busato & Co. (Morosin è troppo furbo per prendere posizione su certe tematiche... sia in un senso che nell'altro)... e che erano dichiarazioni che servivano soprattutto a marcare la distanza dalla LN... va detto anche che se si vuole parlare a tutti, per cercare maggiori consensi, non è consigliabile fare gli etnonazionalisti duri e puri, altrimenti si resta fermi allo zero virgola e non si combina mai niente (gli esempi direi che non mancano).


    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    Sì dal punto di vista del modo di affrontare il problema dell'invasione allogena tutti i partiti venetisti sono su posizioni indifendibili.
    Basta pensare che ce n'era uno che si vantava di aver prodotto lo slogan "veneto è chi veneto fa"...
    Bah, in realtà c'è molta gente convinta che "veneto fa chi veneto è", per citare Chiavegato (lo disse una volta ad un congresso di Veneto Stato, dopo che avevano fatto fuori la vecchia dirigenza, ovvero Busato & Co. che aveva appunto quello slogan)... in quasi tutte le liste venetiste che si presentano. Prova a vedere se per la provincia di Padova IV ha qualche candidato del Gruppo Chiavegato (o comunque in ogni caso prova a dare un'occhiata ai vari candidati.... tendenzialmente IV è liberale, poi ci sono quelli di Chiavegato che possiamo definirli putiniani e poi probabilmente c'è anche qualche social-democratico nelle liste di IV)

    ps: quello slogan venne fuori dall'area libertarian del PNV e segui quell'area nei vari movimenti successivi (PNV -> Veneto Stato -> Indipendenza Veneta -> Veneto Si)

  9. #1509
    birra al popolo
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Ho trovato questi come candidati di Indipendenza Veneta a Padova, ti dicono qualcosa?

    Michele FAVERO
    Michela SARTI
    Daniele BARATELLA
    Maria Luisa GIORDANO
    Nicola GARDIN
    Barbara ROSSETTO
    Donatello CECCHINATO
    Barbara BENINI
    Filippo ROMAN

  10. #1510
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    Predefinito Re: un veneto indipendente....tutto da guadagnare..ma proprio tutto

    Citazione Originariamente Scritto da lanzichenecco Visualizza Messaggio
    Ho trovato questi come candidati di Indipendenza Veneta a Padova, ti dicono qualcosa?
    Premesso che, secondo me, IV a Padova avrà un risultato inferiore rispetto a Treviso e a Vicenza (e forse anche Verona visto il mazzo che si sta facendo Chiavegato), il che equivale a dire che per prendere il seggio a Padova devono prendere almeno 3-4 seggi in tutta la regione (che sarebbe un risultato abbastanza impressionante... quella volta il PNE di Panto con circa il 6% ne portò due, ma rispetto ad allora il numero di consiglieri è diminuito) e dunque le preferenze patavine saranno irrilevanti... quel che ti posso dire per ora è che:

    - Favero è un personaggio di spicco del direttivo del movimento (che da quando han cambiato impostazione non ha più presidenti o segretari, ha un direttivo di una dozzina di persone guidato appunto da Favero...)
    - Gardin è sostanzialmente il responsabile comunicazione web
    - Baratella è un coordinatore d'area (da quanto ho capito è anche coordinatore dei coordinatori d'area), ma di più non so
    - la Sarti è nel collegio dei probiviri del movimento, che sarebbe quell'organismo che decide su espulsioni, ricorsi e quant'altro

    Questi 4 dunque son sicuramente di IV. IMHO se a Padova prenderanno un seggio lo becca Favero, data la posizione che ha nel partito è certamente più conosciuto (visto anche che è uno di quelli che vanno a far propaganda sulle TV locali), considerando anche, poi, che è dell'alta, che dovrebbe essere la parte della provincia dove prenderanno più voti (anche Gardin è dell'alta, credo potrebbe arrivare secondo come preferenze).

    - la Benini è la moglie di Chiavegato
    - Roman è del gruppo Chiavegato

    Gli altri non so ma dall'ordine della lista ipotizzo siano di IV, ma potrei anche sbagliarmi.

 

 
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