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    Ghibellino
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    Predefinito Il campo di sterminio di Skythopolis

    Il respiro di Seth
    396 d.C, Skythopolis, Siria - campo di raccolta dei prigionieri pagani
    Ippolito adorato,
    la più funesta delle
    profezie si è avverata. La
    nostra vita, il nostro sapere
    e tutto quello che, fin da
    piccoli, abbiamo imparato a
    conoscere e ad amare è profanato
    o annientato. I nostri
    dei sembrano essersi ritirati per sempre, offesi dall’orrore
    che pervade ogni cosa. Sento che anche il
    mio tempo su questa terra si sta consumando. E
    non potrebbe essere diversamente. Alla prossima
    luna nuova, dopo il tramonto, quando il buio sarà
    più profondo e il villaggio sarà rischiarato dal barlume
    spettrale delle torce, quando i fantasmi degli
    innocenti si aggireranno pallidi e muti per queste
    contrade, anch’io e le mie compagne di prigionia
    saremo condotte nella Casa della Verità. Così i nostri
    carcerieri chiamano la camera delle sevizie, un
    sotterraneo da cui ogni tanto trapelano urla raccapriccianti
    di dolore e terrore. Da lì quasi nessuna
    ritorna. I carnefici venuti da dove spira il vento di
    Borea compiono i loro misfatti sempre nella profondità
    delle tenebre: odiano la luce e temono che il
    sole e la luna siano testimoni delle loro scelleratezze.
    Le poche donne tornate da quelle segrete sono
    irriconoscibili: le loro labbra rimangono chiuse, i
    loro occhi sono offuscati da un velo torbido, i loro
    movimenti privi di armonia. Come se qualcuno
    avesse risucchiato il loro soffio vitale e lo avesse
    sostituito con un demone maligno e pigro. Non so
    dire se sopravvivere in queste condizioni sia un bene.
    Non so dire se sopravvivere a tale momento sia
    un bene.
    Questo è il luogo dove mi hanno portata, assieme
    alle altre sacerdotesse del tempio di Eleusi e
    tutte le giovani donne di Atene. Dopo l’incendio
    della città, ci hanno imbarcate e chiuse in una stiva.
    Abbiamo navigato per due giorni e tre notti in cui
    non abbiamo ricevuto cibo né acqua. Poi ci hanno
    fatto marciare per un giorno e una notte. Dalle stelle
    ho intuito che andavamo a oriente. Le più deboli
    di noi non hanno resistito e sono state abbandonate
    per la via. Ora non so dove mi trovi. Ci tengono
    separate dalle prigioniere più anziane perché non ci
    raccontino quello che sanno. Gli uomini sono confinati
    dietro un’alta palizzata e non li vediamo.
    Sentiamo soltanto le loro grida di dolore.
    Ma non devi preoccuparti per me: i misteri
    della Grande Madre Demetra – sia sempre sacro il
    suo nome – mi sono stati rivelati. Quindi conosco
    la beatitudine che mi attende dopo la morte e le an-
    drò incontro con animo fermo. Non provo la paura
    che attanaglia l’animo dei non iniziati. Le mie
    membra tremerebbero come foglie se non avessi la
    certezza che, quando avranno finito di martoriare il
    mio corpo, suonerò e danzerò nella pace dei Campi
    Elisi, in luoghi pieni di splendore, aria pura e luce.
    Il dolore sarà breve come un respiro se paragonato
    alla felicità eterna cui vado incontro.
    Ti scrivo una missiva
    che affiderò a uno dei
    nostri sorveglianti. Non è
    uno di loro: è un greco. Ha
    accettato di portare all’imbarco
    più vicino i rotoli
    miei e di alcune mie compagne.
    Sono riuscita a
    commuoverlo con le mie
    preghiere e a corromperlo
    con pochi pezzi d’oro che
    ho ingoiato prima che i
    soldati ci spogliassero per
    abusare di noi e metterci in
    catene. Ho usato fuliggine
    e grasso come inchiostro,
    una penna di gallina come
    calamo, una striscia della mia tunica come pergamena.
    Voglio che tu sappia che il mio ultimo pensiero
    è stato per te. Voglio che si conosca come
    hanno trasformato la nostra terra e cosa dobbiamo
    patire dopo che l’imperatore Teodosio ci ha condannati
    come odiosi eretici, stupidi, ciechi e pazzi,
    e ha abolito le sacre Olimpiadi, l’unica speranza
    che avevamo di sentirci ancora greci e uniti in un
    comune destino. Non possiamo più nemmeno computare
    il tempo alla maniera dei nostri avi. Bruciano
    le biblioteche, distruggono gli arredi sacri, trasformano
    i templi delle nostre divinità in sale da
    gioco, lupanari o stalle. Chi pratica i riti degli dei
    olimpi è considerato un nemico pubblico e messo a
    morte. Per ridurci al silenzio tagliano le mani agli
    scribi, la lingua agli oratori
    e la testa ai filosofi. Ma tu
    devi sapere quale sia la
    nostra sorte e farla conoscere.
    Ora il nostro popolo è unito
    soltanto dalla morte.
    Nestorio lo aveva previsto:
    prima che i soldati lo mettessero
    al rogo perché rifiutava
    di sputare sul fascio
    di spighe d’orzo sacro
    a Demetra, pronunciò un
    alto vaticinio: “Un nuovo
    Ade rapirà la vergine Persefone
    e la riporterà per
    sempre nel regno dei morti.
    La Grande Madre piangerà lacrime scarlatte per la
    figlia perduta, la terra non darà frutto, la fanciulla
    non berrà più il sacro ciceone di acqua e orzo. La
    tetra caligine cadrà sull’uomo e il simile berrà il
    sangue del simile.”
    Così è accaduto. Il nuovo Ade ci ha portate
    qui. È un guerriero che chiamano Alarico, subdolo
    e scaltro più di Odisseo, e pernicioso e malvagio
    più di Tifone. Ha forzato le Termopili e comanda
    l’orda disumana dei suoi Goti assetati di sangue,
    più devastanti della peste, più crudeli dei Persiani,
    più terribili della Chimera. Alla testa di quei demoni
    cavalca una schiera di cristiani vestiti di nero che
    inalbera come stendardo lo Jeshua crocifisso. Hanno
    messo l’Ellade a ferro e fuoco. Come cinghiali
    famelici hanno sconvolto la nostra terra, sono entrati
    in ogni tempio, in ogni casa, in ogni magazzino.
    Saccheggiano e abbattono senza pietà, come
    furie, come se cercassero qualcosa che non trovano
    mai. Quando abbandonano un luogo lasciano solo
    rovine fumanti e fiumi di sangue. Uccidono gli
    uomini e portano con sé le donne.
    Temevo di diventare la schiava di uno di
    costoro o di servire in un lupanare. Ma sarebbe stato
    un dolce destino in confronto a quanto si dice
    accada qui alle donne. In questo villaggio, che hanno
    trasformato in un enorme carcere, ho incontrato
    solo femmine non battezzate, gentili come ci
    chiamavano prima di definirci pagani. Si dice che
    bevano il sangue delle loro vittime e si cibino dei
    loro corpi, come fanno con il loro dio; oppure che
    prendano le giovani donne, tolgano loro il sangue e
    lo mettano in grandi anfore che chiudono con il
    piombo fuso e inviano a Settentrione come nutrimento
    per i loro soldati. Altre raccontano che abbiano
    costretto alcune di noi a bere il sangue di altre
    donne per allontanarle dal giusto cammino e
    iniziarle alle loro credenze barbare. Questo è, per
    noi, il sacrilegio tra i più spaventosi, orribile soltanto
    a dirlo. Come sai, nel tempio facemmo voto di
    non mangiare creature con il sangue caldo: la dea
    impone di non alimentare la vita con altra vita.
    Credo che non potrei sostenere questo peso. Se
    Demetra non mi avesse sciolto dal timore della fine,
    questa attesa sarebbe per me tanto insopportabile
    da togliermi la vita. Ma se penso a quanto mi
    attende, temo di perdere il senno come le mie compagne
    di sventura tornate dalla Casa della Verità.
    Non mi sono mai sentita tanto sola. Il nostro mondo
    è alla fine. L’unico conforto rimasto è immaginare
    di parlarti e che il mio ricordo sopravviva in te
    attraverso questo messaggio. Voglio che tu pensi a
    me mentre amministro felice i sacri misteri di Eleusi,
    prima che Alarico – sia sempre esecrato il suo
    nome - vi piombasse
    come una furia a distruggere
    il nostro
    passato.
    Il sole sta declinando.
    Mancano
    quattordici giorni al
    novilunio: allora inizierà
    ancora una volta
    l’orribile rituale
    notturno. Questa mattina
    ho saputo cosa
    mi attende: una delle
    giovani che aspettava di entrare nella Casa della
    Verità è riuscita a sgattaiolare tra le nuove arrivate
    e a tornare da noi. Ha guadagnato un mese di sofferenza.
    Ha potuto intravedere qualcosa. A tutte le
    donne che vi entrano fanno bere il sacro ciceone di
    acqua e orzo e poi le introducono in una sala più
    interna schernendole e percuotendole. Lì saremo
    sottoposte a chissà quale terribile supplizio. Hanno
    preso il nostro corpo e ora vogliono il nostro sangue:
    lo abbiano pure! Ciò che mi addolora è che
    deridano il rito dei sacri misteri in cui tanti di noi
    hanno trovato consolazione, giustizia e uguaglianza.
    Non posso dimenticare tutte le volte in cui io
    stessa preparai con gioia la sacra bevanda per celebrare
    i Grandi Misteri. Mithras Hilarius affidò a me
    l’alto incarico perché il mio corpo non ha mai tollerato
    di assumere l’orzo.
    Sai anche tu che, fin da
    piccola, quando lo accostavo
    alla bocca era come
    se un demone invisibile
    mi colpisse, le mie viscere
    si rivoltavano e il mio
    temperamento si faceva
    malinconico per molti
    giorni. Per questo mi
    aveva scelta: diceva che
    un dio mi aveva apposto
    il suo suggello per significare
    che il mio spirito era puro, le mie intenzioni
    incontaminate e le mie mani disinteressate. Mi raccomandò
    anche di tacere con tutti di questa interdizione
    che gli dei mi hanno imposto perché, disse,
    “Verrà il giorno in cui colei che non beve la linfa di
    Demetra, berrà il sangue di Dioniso. Costei è stata
    eletta dalla divinità per accogliere la morte in vita e
    conoscere la vita oltre il tempo. Sarà oppressa da
    un compito gravoso e smisurato, sarà contesa tra il
    bene e il male e rischierà di perdersi tra gli artigli
    del dio del furore, della violenza e della tempesta.”
    Soltanto oggi capisco cosa voleva dire. Soltanto
    ora che ti scrivo da questo luogo scellerato,
    soltanto ora che riesco a ordinare i miei pensieri e i
    miei ricordi, alla fine di tutto, comprendo il significato
    delle profezie: dovrò bere il sangue di una mia
    sorella perché il mio e il nostro tempo è alla fine e
    sarò contaminata dal miasma della più orribile tra
    le empietà. Vogliono toglierci anche l’ultima speranza
    di morire puri.
    Quando toccherà a me,
    non potrò nascondere il
    mio segreto: si accorgeranno
    che il mio corpo è
    segnato dall’interdizione
    a bere l’orzo. Sono io colei
    che sarà contesa tra il
    bene e il male? Sono io
    colei che si perderà tra gli
    artigli del dio del furore?
    Allora spero che la morte
    giunga presto a sciogliermi
    da queste pene. Voglio che sia così. Questo
    è il mio destino.
    Ti abbraccio forte, fratello mio caro. Spero
    che questo scritto ti trovi in vita.
    Ci incontreremo nell’aldilà.
    Addio per sempre.
    La tua amata Deianira.
    * * *
    Prima che si facesse buio, un ufficiale fece
    capolino dalla porta della capanna. Una fanciulla
    gli consegnò alcuni rotoli di stoffa e un piccolo involto
    che nascose sotto il pettorale di cuoio. Richiusa
    e sbarrata la porta, il soldato attraversò il
    campo senza farsi notare e uscì dal villaggio nell’oscurità.
    Camminò per un breve tratto fino a dove
    aveva nascosto una cavalcatura. Vi montò in groppa
    e raggiunse una tenda dove era atteso. Consegnò
    le missive a un uomo molto anziano il quale le
    svolse una alla volta con gesti impazienti e le lesse.
    Le riconsegnò al soldato tutte tranne una.
    - Bene! Questa la prendo io. Le altre falle avere
    ai destinatari. Tieni pure i pezzi d’oro. Chi deve
    sapere, saprà della tua devozione. Puoi andare.
    Il soldato fece un rapido dietrofront e si dileguò
    soddisfatto. L’uomo fece convocare il proprio
    luogotenente e gli disse con gravità:
    - Scegli nove commilitoni tra i più fidati e
    partite immediatamente. Avrete oro e salvacondotti.
    Volate sulla costa e imbarcatevi per Corinto. Una
    nave veloce vi attende. A Corinto cerca il filosofo
    Sinesio, serve la nostra causa e vive sotto le mentite
    spoglie di un vasaio. Gode della fiducia dei nuovi
    arrivati. Lo troverai al quartier generale delle
    truppe che sono giunte dall’Italia, nella basilica
    Giulia presso la fontana di Peirene. Rimetti questo
    mio scritto nelle sue mani, e di nessun altro, a costo
    della vita. Non devi fallire. Dovrai dirgli a voce
    queste parole: prima che Selene si congiunga con
    Helios. Sinesio capirà e saprà cosa fare. Rimarrete
    lì ad attendere ordini da lui.
    Quindi prese un brandello di pergamena raschiato
    già molte volte e, prima di sigillarlo, vi
    scrisse sopra poche parole:
    “Dal campo
    di Skythopolis in Siria.
    a Stilicone
    comandante
    generale delle Armate
    romane in Oriente
    L’abbiamo trovata.
    Un amico dell’Ariete”
    http://www.kaizenlab.it/lastrategiad.../SIRIA_396.pdf
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  2. #2
    Ghibellino
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    Predefinito Re: Il campo di sterminio di Skythopolis

    Per non dimenticare. Mai!
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  3. #3
    Ghibellino
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    Predefinito Re: Il campo di sterminio di Skythopolis

    Gesù… tu innocente pagasti il fio dei peccati dell’uomo e fosti inchiodato mani e piedi alla croce, i tuoi occhi versarono lacrime e le tue mani grondarono sangue.. e da allora ancora ed ancora succede.. perché in nome tuo efferatezze furono compiute senza fine, nemmeno per un giorno, un’ora, un minuto.. si è interrotto il martirio: pagani, eretici, streghe, bambini e bambine innocenti… Milioni e milioni sono le vittime immolate al tuo altare di salvatore del mondo dai tuoi stessi sacerdoti e dai tuoi fedeli seguaci… Chi pagherà ora per queste colpe?”
    (Paolo D’Arpini) La verità viene a galla dopo 2000 anni…
    Infatti è GRAVISSIMO che ancora dopo 2000 anni vengano raccontate favole sulle persecuzioni dei cristiani “povere vittime” dalla propaganda galilea moderna, la verità – che si può sapere solo studiando o informandosi leggendo fonti che non siano della propaganda galilea antica o moderna – è che in realtà le fantomatiche persecuzioni contro i cristiani ebbero luogo in un’epoca tarda soprattutto sotto gli Imperatori Decio, Valeriano e sotto la Grande Persecuzione di Diocleziano, ma perchè lo Stato Romano così tollerante e conciliante in maniera religiosa perseguitò i cristiani?, perchè la Chiesa era una organizzazione sovversiva che stava prendendo piede e i cui teologi e i cui fedeli attaccavano il paganesimo e non obbedivano a delle leggi dello stato, distruggevano statue, insultavano i cittadini pagani e assaltavano e bruciavano templi, era una chiesa intollerante e all’attacco quella che venne perseguitata, non erano dei miti agnelli, prima dell’epoca tardo antica nessun cristiano venne condannato come tale, ma per trasgressioni delle leggi dello stato e per gli attacchi all’ordine pubblico.
    La favola di Nerone, il “cattivo” che brucia Roma e da la colpa ai Cristiani, è stata propagata ancora nel XX secolo da film della propaganda cristiana tipo “Quo Vadis?” non ci crederete? non lo dico io lo dicono gli storici moderni. Tra l’altro i tumulti del 64 o 67 d.C. in cui secondo la tradizione persero la vita Paolo di Tarso e Pietro lo Zelota, furono probabilmente provocati da zeloti giudei o proto-cristiani, la repressione non fu una repressione religiosa anti-cristiana, ma probabilmente fu dovuta all’ostilità degli ebrei e dei proto-cristiani verso lo stato romano, ostilità che spesso sfociava in rivolte e tumulti.
    Nella Storia Ecclesiastica di Eusebio di Cesarea si elencano le dieci principali persecuzioni contro i cristiani (dieci come le bibliche piaghe egiziane…), avvenute sotto i seguenti imperatori:
    1. Nerone (nel 64 o nel 67 d.C.)
    2. Domiziano (nel 95 d.C.)
    3. Traiano (tra il 108 e il 112 d.C.)
    4. Marco Aurelio (nel 177 d.C.)
    5. Settimio Severo (nel 202 d.C.)
    6. Massimino il Trace (nel 236 d.C.)
    7. Decio (tra il 249 e il 251 d.C.)
    8. Valeriano (tra il 257 e il 258 d.C.)
    9. Aureliano (tra il 270 e il 275 d.C.)
    10. Diocleziano (tra il 303 e il 304 d.C. (”Grande Persecuzione”)
    Le fonti cristiane sono tuttavia imprecise, avendo come scopo non di raccontare una verità storica, ma di esaltare e mettere in luce la grandezza della propria fede, e vengono spesso contraddette da altre fonti non cristiane. Gli agiografi antichi, medioevali e degli inizi dell’era moderna, erano inclini ad esagerare il numero di martiri. Poiché il titolo di martire è il più alto a cui un cristiano può aspirare, questa tendenza è naturale. Le stime del numero di cristiani uccisi per motivi religiosi prima dell’anno 313 (data dell’editto di Milano che liberalizzava il culto cristiano, sotto l’imperatore Costantino I) variano molto, a seconda degli studiosi, da un massimo di quasi 3000 ad un minimo di poche centinaia.
    (la inesistente) Persecuzione di Nerone
    La “prima persecuzione” sotto Nerone nel 64 o 67 d.C., fu dovuta alla ricerca di un capro espiatorio per il grande incendio di Roma, come viene raccontato dallo storico latino Tacito, che notoriamente è uno storico di parte senatoria, che come tutti gli storici della classe senatoria del periodo tende a demonizzare e a screditare gli imperatori Giulio-Claudi, in quel periodo il Senato non si era ancora rassegnato alla perdita del potere e calunniò sistematicamente gli imperatori, Nerone e Caligola erano dei pazzi, Tiberio un paranoico e Claudio un idiota … , la realtà è un’altra… Nerone era un “Populares”, amico della plebe e degli Equites, riequilibrò il rapporto tra l’Aureus ed il Denarius a favore di quest’ultimo favorendo la nascità di una classe media nell’Impero Romano e favorendo la plebe, la riforma monetaria di Nerone fu importantissima per l’impero.
    Gli agiografi cristiani posteriori mutuarono la visione negativa di Nerone fatta dalla classe senatoria.
    (la inesistente) Persecuzione di Domiziano
    Sotto la dinastia flavia ebbero forse simpatie cristiane persino personaggi della corte imperiale, come Berenice, principessa ebrea figlia del re Erode Agrippa I , amante delll’imperatore Tito (79-81) e il console Flavio Clemente con la moglie Flavia Domitilla, al seguito di Domiziano (81-96): nel 95 la “seconda persecuzione” consistette nella messa a morte di Flavio Clemente insieme ad Acilio Gabrione, e nell’esilio per Flavia Domitilla, probabilmente non a causa della loro fede cristiana, ma in quanto sospettati di aver ordito una congiura.
    (la inesistente) Persecuzione di Traiano
    La “terza persecuzione” sotto Traiano non ebbe probabilmente mai luogo. In una lettera inviata a Plinio il Giovane quando questi era legato nella provincia di Bitinia, l’imperatore dettava le modalità con cui si doveva trattare la “questione cristiana”: nessuna ricerca attiva dei cristiani e in caso di denuncia, la loro condanna doveva avvenire solo in seguito al rifiuto di sacrificare agli Dei. Un’altra lettera inviata da Adriano al proconsole della provincia d’Asia, stabilisce regole ancora più restrittive, allo scopo di controllare le delazioni contro i cristiani.
    Un giudizio negativo contro la religione cristiana era tuttavia largamente diffuso: Plinio il giovane la considera “nihil aliud quam superstitionem” (”null’altro che superstizione”).
    (la inesistente) Persecuzione di Marco Aurelio
    A sua volta la “quarta persecuzione” sotto Marco Aurelio si limitò probabilmente ad alcuni eposidi ad opera di autorità locali, mentre Marcia, liberta imperiale e amante dell’imperatore Commodo fu forse anch’essa di simpatie cristiane, viene citata in merito alla liberazione di papa Callisto I dalla condanna alle miniere (ad metalla) in Sardegna.
    Intorno al 178-180 il filosofo platonico Celso scrisse contro la religione cristiana e in difesa di quella tradizionale il Logos Arethes (”Discorso sulla Verità”), che conosciamo solo dalla confutazione apologetica polemica che ne fece il teologo cristiano Origene…, con la sua opera del 248 d.C., intitolata, appunto,Contra Celsum (”Contro Celso”).
    (la cosiddetta) Persecuzione di Settimio Severo
    La “quinta persecuzione” sotto Settimio Severo consistette nell’emanazione di un editto che vietava a ebrei e cristiani di cercare di convertire nuovi adepti.
    Alessandro Severo sembra fosse filo-cristiano: l’Historia Augusta racconta che nel suo larario comparivano insieme ad Apollo e a Orfeo anche Abramo e Cristo. Inoltre sotto il suo impero alle comunità cristiane venne riconosciuta una personalità giuridica (diritto di presentarsi in giudizio e di disporre di beni materiali).
    (la inesistente) Persecuzione di Massimino il Trace
    Sotto Massimino il Trace, Erodiano riporta che per motivi economici l’imperatore spogliò i templi, ma non è conosciuto nessun editto specifico contro i cristiani: una “sesta persecuzione” è forse erroneamente stata identificata con questo provvedimento.
    Invece, secondo alcune fonti cristiane, l’imperatore Filippo l’Arabo sarebbe stato addirittura cristiano egli stesso.
    Persecuzioni di Decio e Valeriano
    La “settima persecuzione” sotto Decio, fu inaugurata con un editto del 250 d.C. che, nell’ambito del programma di restaurazione religiosa promosso dall’imperatore, ordinò che tutti i cittadini dell’impero offrissero un sacrificio pubblico agli Dei o all’imperatore (questa veniva considerata una formalità equivalente ad una testimonianza di lealtà all’imperatore e all’ordine costituito). Decio autorizzò delle commissioni itineranti a visitare le città e i villaggi per supervisionare l’esecuzione dei sacrifici e per la consegna di certificati scritti a tutti i cittadini che li avevano eseguiti. Ai cristiani che si rifiutarono di obbedire all’editto venne mossa accusa di empietà, che veniva punita con l’arresto, l’imprigionamento, la tortura e le esecuzioni. I cristiani scapparono verso rifugi sicuri nelle campagne ed alcuni acquistarono i loro certificati, chiamati libelli.
    Poco dopo, l’”ottava persecuzione” sotto Valeriano iniziò nel 257 d.C. con un primo editto che imponeva a vescovi, preti e diaconi di sacrificare agli Dei, a pena dell’esilio, e proibì inoltre ai cristiani le assemblee di culto. Un secondo editto del 258 d.C. inasprì le pene per chi rifiutava il sacrificio e aggiunse la confisca dei beni per i senatori e cavalieri, con un provvedimento destinato soprattutto a rimpinguare le casse statali… . Il successore Gallieno concesse a tutti di rientrare dall’esilio e restituì alle chiese i loro beni.
    In Nord Africa le gravi persecuzioni della metà del III secolo spezzarono e traumatizzarono le comunità cristiane dell’area, alcune delle quali voltarono le spalle ai membri che avevano temporaneamente abiurato la loro fede a causa delle durezze subite. Diversi concili tenuti a Cartagine discussero fino a che punto la comunità doveva accettare questi cristiani che avevano ceduto alle richieste dei romani, e la questione è ampiamente trattata nelle opere di Cipriano, vescovo di Cartagine.
    Alcuni cristiani avrebbero all’inizio accolto con entusiasmo la possibilità di ottenere il martirio: gli scrittori della chiesa cristiana degli inizi si occuparono molto delle condizioni in base alla quali l’accettazione del martirio poteva essere considerato un destino accettabile, o, viceversa, essere considerato quasi come un suicidio. In generale, i martiri erano considerati esempi da seguire della fede cristiana e pochi dei primi santi non furono anche martiri. Nel contempo il suicidio era considerato dai cristiani un grave peccato e veniva associato ad un tradimento della propria fede, l’esatto opposto della “testimonianza” di essa nel martirio: alla maniera di Giuda il traditore, non di Gesù il salvatore. Il Martirio di Policarpo, del II secolo, registra la storia di Quintus, un cristiano che si consegnò alle autorità romane, ma con atto di codardia finì per sacrificare agli Dei romani quando vide le fiere nel Colosseo: “Per questo motivo quindi, fratelli, non lodiamo quelli che si consegnano, perché il vangelo non insegna ciò.” Giovanni l’Evangelista non accusò mai Gesù di suicidio o di auto-distruzione, ma dice piuttosto che Gesù scelse di non opporre resistenza all’arresto e alla crocifissione. Storicamente è provato che nel Colosseo non furono mai giustiziati o uccisi cristiani…
    (la inesistente) Persecuzione di Aureliano
    Non sembra esservi stata una “nona persecuzione” sotto Aureliano. Durante il suo regno il filosofo neo-platonico Porfirio scrisse un trattato in 15 libri dal titolo “Contro i cristiani” (Contra Christianos), che tuttavia non è giunto fino a noi, chissa perchè… i cristiani con le loro apologie attaccavano i pagani, non è vero che lo facevano per difesa della loro fede e i filosofi rispondevano a questi attacchi smontando le accuse e le dottrine cristiane, Porfirio col suo Contra Christianos e l’imperatore Giuliano col suo Contra Galileos ne sono fulgidi esempi.
    Persecuzione di Diocleziano (”Grande Persecuzione”, praticamente l’unica vera persecuzione)
    Con una serie di editti sempre più duri, la “decima persecuzione” iniziò nel 303 sotto Diocleziano e fu particolarmente violenta nella parte orientale dell’impero, sotto il dominio del cesare Galerio. Venne sancita la distruzione delle chiese e dei libri sacri e a tutti i cittadini venne richiesto di sacrificare agli Dei. La persecuzione terminò nel 311 d.C con l’editto di Nicomedia, emanato dagli allora augusti Galerio, Costantino I e Licinio, dopo di che cominciò la persecuzione dei Gentili.
    Conclusioni
    La storia è testimone… di fatto in totale ci sono stati da Decio a Diocleziano pochissimi anni, massimo 16, di vera persecuzione, persecuzione tardiva di una chiesa fanatica sempre più intollerante e invasiva a cui fa da contro altare un vero e proprio Genocidio contro i Gentili (Pagani) dal IV al VI-VII secoloma con propaggini fino all’anno 1000 e anche in altre forme, ovviamente, fino ai giorni nostri.
    ………
    LE PERSECUZIONI DEI CRISTIANI
    CONTRO GLI ELLENICI!
    (Riassunto a cura del libro di Vlassis Rassias “LA DEMOLIZIONE DEI TEMPLI”, pubblicato in Grecia, Atene 1994, Diipetes Editions, ISBN 960-85311-3-6)
    Alla data dell’ Era Volgare = Era Cristiana.
    “..Si Qua In Agris Templa Sunt,
    Sine Turba Ac Tumultu Diruantur..”
    (Emp. Arcadius, 13. 7. 399)
    314
    Immediatamente dopo la sua piena legalizzazione, la chiesa cristiana attacca i Gentili (Pagani): Il concilio di Ancirra denuncia il culto della DEA ARTEMIDE.
    324
    L’imperatore Costantino dichiara il cristianesimo l’unica religione ufficiale dell’impero romano. Nella citta di Didima, in Asia minore, i cristiani saccheggiano l’oracolo del DIO APOLLO e torturano a morte i sacerdoti pagani.I cristiani sfrattano i Gentili (Pagani) dal Monte Athos e distruggono i templi greci locali.
    326
    L’imperatore Costantino, in seguito alle istruzioni di sua madre Elena, distrugge il tempio del DIO ASCLEPIO in Aigeai in Cilicia e molti templi della DEA AFRODITE in Gerusalemme, Aphaca, Mambre, Phoenice, Baalbek, ecc.
    330
    L’imperatore Costantino ruba i tesori e le statue dei templi pagani greci per decorare la Nuova Roma (Costantinopoli), la nuova capitale dell’impero.
    335
    L’imperatore Costantino saccheggia molti templi Pagani in Asia Minore e in Palestina e ordina l’esecuzione per crocifissione dei “praticanti di magia e gli indovini (lettori di sorte)”. Viene martirizzato il filosofo neoplatonico Sopatrus.
    341
    L’imperatore Constas perseguita “tutti gli indovini e gli Hellenici (pagani greci?). Molti Gentili (Pagani) sono o imprigionati o giustiziati.
    346
    Nuove persecuzioni su larga scala vengono fatte contro i Gentili (pagani) a Costantinopoli. Viene bandito il famoso oratore Libanius accusato di praticare magia.
    353
    Costanzo, con editto, ordina la pena di morte per tutti i tipi di adorazione attraverso i sacrifici e gli “idoli”.
    354
    Un nuovo editto ordina la chiusura di tutti i templi Pagani. Molte delle loro aree vengono profanate e trasformate in bordelli oppure in case da gioco. Vengono giustiziati i sacerdoti pagani. Primi roghi di biblioteche in varie citta dell’impero. Le prime fabbriche di cemento vengono organizzate vicino ai Templi Pagani chiusi. La maggior parte delle sacre architetture dei Gentili vengono ridotte a calcinacci.
    356
    Un nuovo editto di Costanzo ordina la distruzione dei Templi Pagani e l’uccisione di tutti gli adoratori di idoli.
    357
    Costanzo mette fuorilegge tutti i metodi di divinazione (non esclusa l’Astrologia).
    359
    In Skytopolis, Siria, la chiesa cristiana organizza il primo campo di tortura e di sterminio per i Gentili arrestati in tutto l’impero.
    Dal 361 al 363
    La tolleranza religiosa e la restaurazione dei culti pagani dichiarate a Costantinopoli (1° dicembre 361) dall’ Imperatore Flavio Claudio Giuliano.
    363
    Assassinio dell’imperatore Giuliano (26 giugno).
    364
    L’imperatore Gioviano Flavio ordina di bruciare la biblioteca di Antiochia. Un editto imperiale (11 settembre) ordina la pena di morte per quei Gentili che praticano il culto antico degli DEI o praticano arti divinatorie (”Sileat omnibus perpetuo divinandi curiositas”). Tre differenti editti (4 febbraio; 9 settembre; 23 dicembre) ordinano la confisca di tutte le proprieta dei Templi Pagani e la pena di morte per i Pagani che partecipano ai riti, anche se privati.
    365
    Un editto imperiale (17 novembre) vieta agli Gentili ufficiali dell’esercito di comandare soldati cristiani.
    370
    L’imperatore Valente ordina una tremenda persecuzione dei Gentili in tutto l’impero d’Oriente. Ad Antiochia, in mezzo a molti altri Gentili vengono giustiziati i sacerdoti Hilarius, Patricius e l’ex governatore Fidustius. Tonnellate di libri sono bruciati nelle piazze delle citta dell’Impero Orientale. Tutti gli amici di Giuliano (ex imperatore) sono perseguitati (Orebasius, Sallustius, Pegasius, ecc.). Il filosofo Simonides c bruciato vivo e il filosofo Maximus c decapitato (dopo essere stato torturato nota del traduttore!)
    372
    L’imperatore Valente ordina al governatore dell’Asia Minore di sterminare tutti gli Hellenici e tutta la documentazione del loro sapere.
    373
    Nuova proibizione di tutti i metodi divinatori. Il termine “Pagani” (abitanti dei pagus, dei villaggi) c introdotto dai cristiani al posto del termine Gentili.
    375
    Il tempio del DIO ASCLEPIO nell’Epidauro, in Grecia, c chiuso dai cristiani.
    380
    Il 27 febbraio, l’imperatore Flavio Teodosio dichiara il cristianesimo religione esclusiva dell’Impero Romano con un editto che proclama : ” tutte le varie nazioni le quali sono soggette alla nostra clemenza e moderazione devono continuare nella professione di quella religione che c stata consegnata ai Romani dal divino apostolo Pietro”. I non cristiani sono chiamati “detestabili, eretici, stupidi e ciechi”. In un altro editto Teodosio chiama “insani” quelli che non credono nel dio cristiano e dichiara fuorilegge tutti i dissensi dai dogmi della chiesa cristiana. Ambrosio, vescovo di Milano, inizia la distruzione di tutti i Templi Pagani della sua area. I preti cristiani guidano le masse contro il Tempio della DEA DEMETRA in Eleusi e tentano di linciare gli “Hierophants” Nestorius e Priskus. Il novanticinquenne “Hierophant” Nestorius mette fine ai Misteri Eleusini e annuncia la predominanza del buio mentale sull’intera razza umana.
    381
    Il 2 maggio Teodosio priva di tutti i loro diritti i cristiani che tornano indietro alla religione Pagana. In tutto l’Impero d’Oriente i Templi Pagani e le biblioteche sono saccheggiati o bruciati. Il 21 dicembre Teodosio bandisce perfino le semplici visite ai Templi Hellenici. A Costantinopoli, il Tempio della DEA AFRODITE c cambiato in un bordello e il Tempio del SOLE e ARTEMIDE in una stalla.
    382
    “Alleluia” (Gloria a Yaweh) c imposto nella messa cristiana.
    384
    L’Imperatore Teodosio ordina al prefetto pretoriano Maternus Cynegius, consacrato a cristo, di cooperare con i vescovi locali e distruggere i Templi dei Gentili nel nord della Grecia e in Asia Minore.
    Dal 385 al 388
    Maternus Cynegius, incoraggiato dal fanatismo di sua moglie e dal vescovo (fatto santo dalla chiesa cristiana) Marcellus, con le sue bande batte le campagne e saccheggia e distrugge centinaia di Templi Ellenici, santuari e altari. Tra gli altri essi distruggono il Tempio di Odessa, il Cabeireion di Imbros, il Tempio di ZEUS ad Apamea, il Tempio di Apollo a Dydima e tutti i Templi di Palmyra. Migliaia di innocenti Gentili per tutto l’Impero soffrono il martirio nel famigerato campo di morte di Skythopolis (il primo campo di concentramento e sterminio della storia: nota del traduttore!)
    386
    L’imperatore Teodosio dichiara fuorilegge (16 giugno) il restauro dei Templi Pagani saccheggiati.
    388
    I dibattiti pubblici di soggetto religioso sono messi fuorilegge da Teodosio. Il vecchio oratore Libanius spedisce una famosa Epistola “Pro Templis” a Teodosio con la speranza che quei pochi Templi Hellenici che restano vengano rispettati e risparmiati.
    Dal 389 al 390
    Tutti i sistemi di datazione non cristiani sono messi fuorilegge. Orde di eremiti fanatici del deserto invadono le citta del Medio Oriente e dell’Egitto distruggendo statue, altari, Biblioteche e Templi Pagani e linciando i Gentili. Teofilo, patriarca di Alessandria, inizia una pesante persecuzione contro i Gentili, cambia il Tempio di DIONISO in una chiesa cristiana, brucia il Mithraeum della citta, distrugge il tempio di ZEUS e ridicolizza i sacerdoti Pagani prima che essi vengano lapidati. Le folle cristiane profanano le immagini di culto.
    391
    Il 24 febbraio, un nuovo editto di Teodosio proibisce non soltanto le visite ai Templi Pagani, ma pure guardare le statue vandalizzate. Nuove pesanti persecuzioni in tutto l’Impero. In Alessandria, Egitto, i Gentili, guidati dal filosofo Olympius, si ribellano e dopo alcuni scontri per strada si chiudono nel Tempio fortificato del DIO SERAPHIDE (IL SERAPEION). Dopo un violento assedio, i cristiani espugnano l’edificio, lo distruggono, bruciano la sua famosa Biblioteca e profanano le immagini di culto.
    392
    L’otto novembre, l’imperatore Teodosio dichiara fuorilegge tutti i rituali non cristiani e li chiama “superstizioni dei Gentili” (gentilicia superstitio). Nuova persecuzione su ampia scala contro i Gentili. I Misteri di Samotracia sono proibiti e i sacerdoti pagani macellati. A Cipro il vescovo locale (fatto santo) Epifanio e (un altro fatto santo) Tycon distruggono quasi tutti i Templi dell’isola e sterminano migliaia di Gentili. I Misteri locali della DEA AFRODITE furono fatti chiudere. Teodosio in un editto dichiara: “coloro i quali non ubbidiranno al padre Epifanio non avranno diritto di continuare a vivere in quest’isola” I Gentili si rivoltano contro l’imperatore e la chiesa cristiana a Petra, Aeropolis, Rafia, Gaza, Baalbek e altre citta del Medio Oriente.
    393
    I Giochi di Pythian, i Giochi di Aktia e i Giochi olimpici sono messi fuorilegge come parte dell’idolatria Hellenica. I cristiani saccheggiano i Templi di Olympia.
    395
    Due nuovi editti (22 luglio e 7 Agosto) causano nuove persecuzioni contro i Gentili. Rufinus, l’eunuco Primo ministro dell’imperatore Flavius Arcadius dirige le sue orde dei battezzati Goti (comandati da Alarico) nel paese degli Helleni. Incoraggiato dai monaci cristiani i barbari saccheggiano e bruciano molte citta (Dion, Delphi, Megara, Corinto, Pheneos, Argos, Nemea, Lycosoura, Sparta, Messene, Phigaleia, Olympia, etc), macellano e riducono in schiavitu innumerevoli Gentili Helleni e bruciano tutti i Templi. Fra gli altri, bruciano il Santuario di Eleusi e bruciano vivi tutti i sacerdoti pagani (incluso l’”Hierophant” Mithras Hilarius).
    396
    Il 7 dicembre un nuovo editto dell’imperatore Arcadius ordina che i pagani siano processati per alto tradimento. Imprigionati i pochi restanti sacerdoti pagani e gli Hierophants.
    397
    “Demoliteli!”. L’imperatore Flavio Arcadius ordina che tutti i Templi Pagani ancora in piedi siano demoliti.
    398
    Il Quarto concilio delle chiese cristiane di Cartagine proibisce a tutti, inclusi i vescovi cristiani, di studiare i libri dei Gentili. Porfirius, vescovo di Gaza, demolisce quasi tutti i Templi Pagani di quella citta (eccetto 9 di loro che rimangono attivi).
    399
    Con un nuovo editto (13giugno) l’imperatore Flavio Arcadius ordina che i Templi Pagani ancora in piedi, specialmente nelle campagne, devono essere immediatamente demoliti: «Si qua in agris templa sunt, sine turba ac tumultu diruantur. His enim deiectis atque sublatis omnis superstitioni materia consumetur»
    400
    Il vescono Nicetas distrugge l’oracolo del DIO DIONISO a Vesai e battezza tutti i Gentili di quell’area.
    401
    Le folle cristiane di Cartagine, linciano i Gentili e distruggono i Templi e le statue degli DEI. Anche a Gaza, il vescovo locale (anche lui “Santo”) Porfirio manda i suoi seguaci a linciare i Gentili e a demolire gli ultimi nove Templi rimasti attivi in citta. Il quindicesimo concilio di Calcedonia ordina che siano scomunicati tutti i cristiani che hanno buoni rapporti con i loro parenti Gentili (anche se gia morti).
    405
    Giovanni Crisostomo manda le sue orde dei suoi monaci vestiti di grigio a rapinare con bastoni e ferro e distruggere le immagini degli DEI in tutte le citta della Palestina.
    406
    Giovanni Crisostomo raccoglie fondi presso le donne ricche cristiane per supportare finanziariamente la demolizione dei Templi Hellenici. In Ephessus ordina la distruzione del famoso Tempio alla DEA ARTEMIDE. A Salamis, Cipro, il “santo cristiano” Ephiphanius e Eutychius continuano la persecuzione dei Gentili e la totale distruzione dei loro Templi e dei Santuari.
    407
    Un nuovo editto mette fuorilegge una volta di piu tutti gli atti di culto non cristiani .
    408
    L’imperatore dell’impero occidentale Onorius e l’imperatore dell’impero d’oriente Arcadius ordinano allo stesso tempo che tutte le sculture dei Templi Pagani siano o distrutte o portate via. Il possesso privato di sculture Pagane c anche fuorilegge. I vescovi locali conducono nuove pesanti persecuzioni contro i Gentili e nuovi libri vengono bruciati. I giudici che hanno pieta per i Gentili sono a loro volta perseguitati.
    409
    Ancora una volta un editto ordina che l’Astrologia e tutti i metodi divinatori siano puniti con la morte.
    415
    Ad Alessandria, in Egitto, la folla cristiana, spinta dal vescovo Cirillo, attacca a pochi giorni dalla pasqua giudaico-cristiana e tagliano a pezzi la famosa e bella Filosofa Hypatia. I pezzi del corpo, portati in giro dalla massa cristiana attraverso le strade di Alessandria, vengono infine bruciati insieme con i suoi libri nella piazza chiamata Cynaron. Il 30 Agosto, nuove persecuzioni iniziano contro tutti i sacerdoti Pagani presenti nel Nord-Africa che vengono crocifissi o bruciati vivi.
    416
    L’inquisitore Hypatius, con lo pseudonimo di “La spada di dio”, stermina igli ultimi Gentili in Bithynia. A Costantinopoli (7 dicembre) tutti gli ufficiali dell’esercito, gli impiegati pubblici e i giudici non cristiani vengono dimessi.
    423
    L’imperatore Teodosio B dichiara (8Giugno) che tutte le religioni dei Gentili non sono nulla piu che “culto del demonio” e ordina per tutti coloro che persistono a praticarlo, punizioni quali imprigionamento e tortura.
    429
    Il Tempio della DEA ATHENA (Parthenon) sull’Acropoli di Athene c saccheggiato. I Pagani Ateniesi sono perseguitati.
    435
    Il 14 novembre un nuovo editto dell’imperatore Teodosio B ordina la pena di morte per gli “eretici” e i Gentili dell’impero. Solo il giudaismo c l’unica Religione non cristiana considerata legale.
    438
    L’imperatore Teodosio B emette un nuovo decreto (31 gennaio) contro i Gentili, incriminando la loro “idolatria” quale causa della recente peste. (!)
    Dal 440 al 450
    I cristiani demoliscono tutti i monumenti, altari e Templi di Athene, Olympia e altre citta della Grecia.
    448
    Teodosio B ordina che tutti i libri non cristiani vengano bruciati.
    450
    Tutti i Templi di AFRODITE (citta della DEA AFRODITE) vengono demoliti e tutte le sue biblioteche bruciate. La citta c rinominata Stavroupolis (Citta della croce).
    451
    Nuovo editto dell’imperatore Teodosio B (4 novembre) mette enfasi sull’ “idolatria” da punire con la pena di morte.
    Dal 457 al 491
    Sporadiche persecuzioni contro i Gentili nell’impero d’oriente. Tra gli altri vengono giustiziati il fisico Jacobus e il filosofo Gessius. Severianus, Herestios, Zosimus, Isidorus e altri sono torturati e imprigionati.Il predicatore Conon e i suai seguaci sterminarono gli ultimi gentili dell’isola Imbros, nell’Egeo nordorientale. Gli ultimi fedeli di Zeus Lavranius sono sterminati a Cipro.
    Dal 482 al 488
    La maggioranza dei Gentili dell’Asia Minore sono sterminati in seguito ad una disperata rivolta contro l’imperatore e la chiesa cattolica.
    486
    Molti sacerdoti Pagani in clandestinità sono scoperti, arrestati, offesi e ridicolizzati, torturati e giustiziati ad Alessandria, Egitto.
    515
    Il battesimo diventa obbligatorio anche per coloro che si dichiarano gia cristiani. L’imperatore di Costantinopoli Anastasius ordina il massacro dei Gentili nella citta di Zoara in Arabia e la demolizione del tempio locale al DIO THEANDRITES.
    528
    L’imperatore Jutprada (Giustiniano) mette fuori legge l’alternativa dei giochi Olimpici ad Antiochia. Egli ordina l’esecuzione (per fuoco, crocifissione, fatti a pezzi da bestie selvatiche o fatti a pezzi mediante artigli di ferro) di tutti coloro che praticano “Stregoneria, divinazione, magia o idolatria” e proibisce tutti gli insegnamenti dei Gentili (”..E’ una sofferenza davanti alle insane bestemmie degli Hellenici”).
    529
    L’imperatore Giustiniano dichiara fuorilegge l’Accademia di Filosofia di Atene e confisca le sue proprieta.
    532
    L’inquisitore Ioannis Asiacus, a capo di monaci fanatici, conduce una crociata contro i Gentili dell’Asia minore.
    542
    L’imperatore Giustiniano concede che l’inquisitore Ioannis Asiacus converta i Gentili di Phrygia, Caria e Lydia, nell’Asia Minore. Durante i trentacinque anni di questa crociata, 99 chiese e 12 monasteri furono costruiti sui luoghi di distruzione dei Templi Pagani.
    546
    Centinaia di Gentili furono messi a morte a Costantinopoli dall’inquisitore Ionnis Asiacus.
    556
    L’imperatore Giustiniano ordina al noto inquisitore mantius di andare ad Antiochia, trovare, arrestare, torturare e sterminare gli ultimi gentili della citta e di distruggere tutte le Biblioteche private.
    562
    Arresti di massa, prese in giro, torture, imprigionamenti ed esecuzioni dei Gentili Greci di Athene, Antiochia, Palmira e Costantinopoli.
    Dal 578 al 582
    I cristiani torturano e crocifiggono i Gentili Greci in tutto l’Impero d’Oriente e sterminano gli ultimi Gentili di Heliopolis (Baalbek).
    580
    Gli inquisitori cristiani attaccano un Tempio segreto di Zeus ad Antiochia. I Sacerdoti Pagani si suicidano, ma il resto dei Gentili vengono arrestati.Tutti i prigionieri, incluso il vice governatore Anatolius, vengono torturati e mandati a Costantinopoli per essere imprigionati. Condannati a morte furono dati in pasto ai leoni. Poiché gli animali non vollero strappare loro nemmeno un pezzo, i Gentili furono crocifissi. I loro cadaveri furono trascinati per le strade dalle folle cristiane e poi lasciati insepolti nella polvere.
    583
    Una nuova persecuzione contro i Gentili Hellenici da parte dell’imperatore Mauricius.
    590
    In tutto l’impero d’oriente i cristiani denunciano “scoperte” di cospirazioni Pagane. Nuova ondata di torture ed esecuzioni.
    692
    Il quinto concilio di Costantinopoli proibisce il persistere delle Calende, Brumalia, Anthesteria, ed altre celebrazioni
    Pagano/Dionisiache.
    804
    I Gentili greci di Lakonia, Grecia, resistono con successo al tentativo di Tarasius, patriarca di Costantinopoli, di convertirli al cristianesimo.
    Dal 950 al 988
    Conversione violenta degli ultimi Gentili Greci di Lakonia da parte dell’armeno “santo” Nikon.
    ……………
    Mi permettiate di fare una citazione del prof. David Donnini
    IL MARTIRIO ZELOTICO E QUELLO CRISTIANO
    Nel capitolo “Premesse per l’analisi storica del racconto evangelico” abbiamo parlato delle persecuzioni e abbiamo affermato che il modo in cui esse vengono comunemente rappresentate è scorretto. Le persecuzioni anticristiane, specialmente le più antiche, erano intese dai romani come una misura preventiva o repressiva nei confronti, non di una nuova religiosità, ma dell’ostilità antiromana tipica dei messianisti ebrei, ovverosia dell’ideologia di riscatto etnico e religioso che voleva restaurare la dinastia davidica sul trono di Israele e liberare la nazione dal dominio romano. È la forma assunta nel primo secolo d.C. dal fondamentalismo religioso di stampo Maccabeo che, duecento anni prima, aveva funestato la Palestina con sanguinose ribellioni contro il dominio seleucida.
    È qualcosa che i romani consideravano estremamente pericoloso; innanzitutto perché i messianisti ebrei erano caparbi e tenaci; in secondo luogo perché un eventuale significativo successo dell’opposizione ebraica all’autorità imperiale avrebbe costituito un pericoloso esempio da imitare per gli altri popoli sottomessi al potere romano.
    Ora, se osserviamo quanto avveniva allorché i cristiani erano arrestati nel corso di una azione repressiva da parte delle forze imperiali romane, dobbiamo constatare che essi non venivano condannati e giustiziati in quanto tali, o perché seguaci di una fede monoteista e di una teologia della resurrezione, ecc… La condanna e l’esecuzione non procedevano prima che fosse stata verificata ufficialmente la loro disponibilità a riconoscere l’autorità imperiale, ovverosia a dichiarare pubblicamente che l’imperatore era il loro sovrano e padrone. In termini esatti l’accusato doveva pronunciare questa frase: Kaisar Despotes (=Cesare è il mio padrone).
    Attraverso questa impostazione inquisitoria era realizzata una precisa distinzione fra le convinzioni puramente spirituali della persona sottoposta a indagine e le sue convinzioni nei confronti dell’autorità imperiale; ovverosia veniva scorporato dal suo atteggiamento religioso quella che era la componente politica.
    La logica romana era questa: “tu credi a tutti gli dei che vuoi, a tutti i miracoli, le resurrezioni e i prodigi che ti pare… se ammetti la sovranità dell’imperatore e ti assoggetti all’autorità romana sei libero… se ti opponi sei un ribelle e, come tale, sarai condannato e giustiziato”. Ed è logico che fosse così altrimenti, se i romani fossero stati ostili alle convinzioni spirituali diverse dalla loro, non avrebbero mai potuto regnare su un impero che comprendeva numerosi popoli diversi o avrebbero dovuto giustiziare tutti quei sudditi che non avessero rinnegato la loro religione per seguire quella di Roma.
    Altre volte, nella storia di Roma, sono stati presi di mira i fedeli di altre confessioni. Per esempio, verso il 186 a.C., il senato decise l’eliminazione dei culti dionisiaci e a Roma morirono i martiri di Dioniso; verso il 139 a.C. ci fu una espulsione degli astrologi dalla città; nel 58 a.C. venne effettuato l’abbattimento dei templi di Iside, a causa delle attività politiche dei fedeli; fu anche messo al bando il culto gallico dei Druidi. In tutti questi casi l’elemento scatenante non è stato il fatto che i perseguitati avessero una loro propria religione diversa da quella romana, bensì che si stimasse l’esistenza di un elemento turbativo per l’ordine pubblico o per l’autorità politica.
    Ora, se i cristiani, fin dal primo istante, fossero stati coerenti con l’immagine trasmessa dal Nuovo Testamento, ovverosia pacifici, dediti alla solidarietà e all’amore per il prossimo, favorevoli a rendere il tributo a Cesare, disinteressati alla politica e alle ricchezze materiali, per quale motivo i romani avrebbero dovuto: prima catturare il loro leader con un agguato teso da una intera coorte (600 soldati); poi giustiziarlo come un ribelle; poi dare una caccia spietata ai seguaci; infine bandire questa religione dallo stato e sterminarne i fedeli? Perché gli scrittori romani avrebbero definito questi presunti pacifisti come propagatori di una ideologia “funesta”, “malefica”, di un “male”, persino di “atrocità”, e avrebbero detto che essi “odiavano il mondo intero”?
    La risposta è semplice: perché i romani, specialmente prima e subito dopo la grande guerra giudaica degli anni 66-70, non conoscevano il neo-cristianesimo extragiudaico sviluppatosi in ambiente gentile come reazione agli ideali messianici tradizionali. Invece i romani conoscevano bene il messianismo ebraico e il suo incrollabile impegno militante contro l’autorità imperiale, mosso da un fanatismo religioso che può essere paragonato, oggi, a quello degli esaltati guerriglieri dell’islam nei confronti di Israele o degli Stati Uniti.
    È per questo che, nel 49, l’imperatore Claudio “… cacciò da Roma gli ebrei che fomentavano disordini su istigazione di Cristo” (Svetonio, Claudius XXV, 4). È per questo che, nel 64, i cristiani, già riconosciuti responsabili di azioni sovversive contro l’autorità imperiale, furono accusati come autori del terribile incendio che devastò Roma. Ed è improbabile che sia stato Nerone a nascondere la sua colpa (all’epoca Nerone si trovava ad Anzio) ritorcendola sui cristiani, ma è forse vero il contrario, ovverosia che in seguito siano stati i cristiani a ritorcere la colpa su Nerone e a trasmettere i fatti storici in una forma volutamente falsa.
    Naturalmente non voglio affermare che la responsabilità dell’incendio fosse sicuramente dei cristiani, poiché è anche molto verosimile che l’incendio sia partito da un fatto semplicemente accidentale, in una città fatta di innumerevoli baracche di legno e di stracci, piena di sudiciume e di materiale infiammabile, dove la gente accendeva fuochi in condizioni tutt’altro che sicure. Ma trovo molto poco verosimile l’accusa rivolta all’imperatore mentre, al contrario, assai comprensibile che i messianisti ebrei e i loro amici si siano trovati al centro di una accusa, seppur sbagliata. Ora, Nerone non ha perseguitato i cristiani a causa delle loro convinzioni spirituali, e le motivazioni di carattere religioso non ebbero alcun peso durante la celebrazione del processo.
    Purtroppo, nel corso di tre secoli, si sono verificati svariati episodi di condanne eseguite nei confronti dei cristiani e in essi si è evidenziata una situazione straordinaria quanto tragica: pur di non riconoscere la sovranità di Cesare e di non dichiarare pubblicamente la sottomissione all’autorità imperiale, molti inquisiti hanno sopportato la morte ed anche le più orribili torture. Si sono verificati casi di donne, ed anche di adolescenti, che hanno affrontato il martirio senza cedere nella loro risoluta posizione. Ma questo, se vogliamo essere storicamente onesti, non è affatto un eroismo di invenzione cristiana, bensì l’atteggiamento fondamentalista degli ebrei esseno-zeloti, più volte testimoniato in letteratura, che andavano incontro alla morte pur di non accettare l’imperatore come loro sovrano. Lo abbiamo visto durante la sconfitta di Gamala, quella di Masada, e in tanti altri episodi.
    Anche se in termini quantitativi il fenomeno delle persecuzioni contro i cristiani è assai meno rilevante di quanto non appaia nella consuetudine che ce lo rappresenta; la quale vorrebbe farlo sembrare una specie di olocausto che avrebbe tormentato il mondo cristiano nei tre secoli che precedono la riforma costantiniana, costringendo i cristiani a vivere come cospiratori di un complotto segreto. Non è stato affatto così, gli episodi persecutori significativi sono stati isolati e di rilevanza numerica tale da non poter scomodare il concetto di sterminio.
    Si osservi a questo proposito cosa scrisse l’imperatore Adriano, in risposta al governatore d’Asia Minicio Fundano:
    “Esigo che degli innocenti non siano incolpati, e bisogna impedire che i calunniatori possano esercitare impunemente la loro odiosa azione brigantesca. Se i sudditi della provincia vogliono accusare del tutto apertamente i cristiani di una qualche azione criminosa davanti ad un tribunale ordinario, io non voglio impedir loro di farlo; ma non posso ammettere in nessun caso che vengano presentate petizioni e vengano organizzate sollevazioni rumorose. Corrisponde piuttosto al diritto che colui che avanza un’accusa, indichi esattamente le incolpazioni. Se si dimostra che l’accusato ha agito contro la legge, dev’essere punito in proporzione alla gravità della colpa…” (da Giustino Martire, Apol. 1, 6.
    Da ciò possiamo dedurre che l’eventuale motivo giuridico per la messa sotto accusa del cristiano non poteva essere il fatto stesso che costui fosse considerato tale, ma il fatto che avesse commesso dei precisi reati contro la legge romana.
    La realtà è che le molte e diverse chiese neocristiane (cioè quelle che avevano preso chiare distanze dal messianismo tradizionale e dallo stesso ebraismo) hanno potuto espandersi nel bacino mediterraneo, con comunità di fedeli, diaconi, presbiteri, episcopi; mentre uomini come Ireneo, Clemente, Tertulliano, Eusebio, scrivevano i loro trattati di teologia e di storia cristiana. Assai più simile ad un genocidio fu, nei secoli successivi, la caccia alle eresie e alle streghe, nonché la persecuzione antisemita effettuata nell’Europa cristiana; persecuzioni le cui vittime si contano in decine di milioni. Ma questo non è l’argomento del presente articolo.
    In conclusione, soprattutto se facciamo riferimento alle azioni persecutorie anticristiane avvenute nel primo secolo, dobbiamo convenire che i romani non erano capaci di distinguere fra il cristianesimo come religione extragiudaica e il messianismo ebraico, perché il cristianesimo non aveva ancora maturato una sua identità teologica indipendente dall’ebraismo. Questa sarà, successivamente, il risultato conseguente alle gravi sconfitte dell’ideologia messianica, ovverosia agli esiti disastrosi della prima guerra giudaica nel 70 e della seconda rivolta nel 135. Allora, e solo allora, il cristianesimo maturò la sua identità teologica come religione indipendente, a partire dalle idee antimessianiste che furono propagate da Paolo di Tarso verso la metà del primo secolo. In pratica le azioni persecutorie di Claudio, nel 49, di Nerone, nel 64, e poi di Domiziano (81-96) e di Traiano (98-117), erano ben lungi dall’essere azioni dirette contro la fede cristiana, nel senso inteso comunemente oggi. Ne abbiamo una prova evidente da questo scritto di Eusebio:
    “… Della famiglia del Signore [Gesù Cristo] rimanevano ancora i nipoti di Giuda, detto fratello suo secondo la carne, i quali furono denunciati come appartenenti alla stirpe di Davide. L’evocatus li condusse davanti a Domiziano Cesare, poiché anch’egli, come Erode, temeva la venuta del messia…” (Eusebio di Cesarea, Hist. Eccl. III, 20).
    Qui è fin troppo evidente che questi presunti discendenti di Cristo erano stati perseguitati in relazione ad una ambizione messianica finalizzata a restaurare la dinastia davidica sul trono di Israele, ovverosia ad un possibile atteggiamento sovversivo nei confronti dell’autorità imperiale. A Domiziano delle resurrezioni, delle nascite verginali, dei riti battesimali e di quelli eucaristici non glie ne poteva interessare di meno.
    Adesso noi vogliamo mettere in evidenza l’affinità che lega il martirio cristiano con quello messianico, rivelando così una stretta parentela ideologica. Se attingiamo alle fonti storiche sugli esseni e sugli zeloti troviamo brani come questo, di Giuseppe Flavio, in cui si parla degli esseni:
    “…furono sottoposti a ogni genere di prove dalla guerra contro i romani, nella quale furono stirati e contorti, bruciati e fratturati, fatti passare sotto ogni strumento di tortura, affinché bestemmiassero il legislatore oppure mangiassero alcunché d’illecito, ma rifiutarono ambedue le cose: neppure adularono mai i loro tormentatori né mai piansero. Sorridendo, anzi, tra gli spasimi e trattando ironicamente coloro che eseguivano le torture, rendevano serenamente lo spirito come persone che stiano per riceverlo nuovamente. Infatti è ben salda fra loro l’opinione che i corpi sono corruttibili e instabile la loro materia, mentre le anime permangono per sempre…” (G. Flavio, Guerra Giudaica II, 152,155)
    I tratti di somiglianza col martirio cristiano sono due: uno è relativo alla determinazione eroica con cui viene affrontata la morte piuttosto che sottoporsi all’autorità romana, e l’altro è la motivazione teologica da cui scaturisce tale fermezza, ovverosia la fede nella distinzione fra anima eterna e incorruttibile e corpo temporaneo e deperibile.
    Per quanto riguarda gli zeloti noi possiamo ricordare due clamorosi episodi che rivelano un atteggiamento ideologico e comportamentale della stessa natura. Uno riguarda il sacrificio degli assediati di Gamala, e l’altro degli assediati di Masada.
    Il primo caso, di cui abbiamo già parlato nell’articolo “Il problema del titolo Nazareno” si riferisce alla fine tragica della città Golanita, che dette i natali al famoso Giuda, detto il galileo. Nel 67 d.C. la città era stata assediata da Vespasiano, nel corso delle operazioni della grande guerra fra ebrei e romani. Quando i legionari riuscirono, dopo lunghi mesi, ad aprire una breccia e a penetrare attraverso le mura della città, gli zeloti che la difendevano si videro perduti e presero una risoluzione in piena corrispondenza con la natura ideologica della loro fede: affrontare un sacrificio volontario piuttosto che darsi, vinti, al nemico:
    “…Allora i più dei giudei, stretti da ogni parte e disperando di salvarsi, si gettarono con le mogli e i figli nel precipizio che era stato scavato fino a grandissima profondità sotto la rocca. Accadde così che la furia dei romani apparve più blanda della ferocia che i vinti usarono verso sé stessi; quelli infatti ne uccisero quattromila, mentre più di cinquemila furono coloro che si precipitarono dall’alto…” (G. Flavio, Guerra Giudaica IV, 79-80)
    Anche qui il tratto fondamentale e caratteristico è l’ideologia messianica, originatasi dalla convinzione che l’unico sovrano legittimo di Israele sia il suo stesso Dio: Yahweh. L’ebreo non può pertanto sottoporsi ad altra autorità, senza con questo commettere un atto sacrilego che concede ad uno straniero infedele una dignità che spetta solo a Dio. È la stessa motivazione che, in altri momenti, ha spinto i seguaci della setta di Giuda a rifiutare il pagamento del tributo a Cesare e a considerare infedeli tutti gli ebrei che non erano disposti a ribellarsi contro questa imposizione. Fu con questa causa che ebbe inizio la celebre rivolta del censimento del 7 d.C., in cui perse la vita lo stesso Giuda, e durante la quale l’evangelista Luca pone la nascita di Gesù.
    Il secondo caso si riferisce alla caduta della fortezza di Masada, nei pressi della riva occidentale del Mar Morto, una cinquantina di km a sud di Qumran, in cui gli esseno-zeloti si erano asserragliati dopo la fine della guerra (70 d.C.), nel tentativo di continuare una resistenza a oltranza. Qui essi furono comandati da un certo Lazzaro, figlio di Giairo, legato alla famiglia di Giuda da vincoli di parentela. I romani dovettero affrontare un assedio lunghissimo, in un ambiente molto più inospitale di quello golanita. Dopo ben tre anni di assedio, superando i 50 gradi di temperatura delle giornate estive in questo torrido deserto, i romani edificarono un colossale terrapieno che consentì loro di arrampicarsi fino alla sommità del monte e di raggiungere la fortezza. Consapevoli dell’imminente inevitabile sconfitta gli assediati furono presi dallo sgomento.
    Allora fu proprio Lazzaro che riuscì a ricompattare lo spirito dei suoi uomini, pronunciando un discorso che sembra un trattato di teologia esoterica orientale sull’anima e sul suo stato di prigionia nei vincoli della carne, nonché sulla liberazione che consegue alla morte. In pratica, ancora una volta gli esseno-zeloti presero la risoluzione di non concedersi al nemico e di non subordinarsi alla sua autorità. In un certo qual modo essi hanno conseguito la loro vittoria, rimanendo indomiti nella sudditanza all’unico vero sovrano che essi erano disposti ad accettare. Furono circa novecentosessanta che si dettero reciprocamente la morte, col filo della spada, e quando finalmente i romani varcarono il ciglio ed entrarono nella fortezza, non vi trovarono che una distesa di cadaveri. Tutte le vettovaglie e tutto il resto era stato lasciato intonso, affinché i romani sapessero che gli ebrei non erano morti per l’esaurimento delle loro scorte, ma solo per una lucida decisione. Quella di non essere sconfitti e di avere avuto un solo padrone per tutta la vita: Yahweh. Cesare non sarebbe mai stato il loro signore.
    Fu l’eco di questa irremovibilità zelotica che spinse i romani, nei decenni successivi, ad adottare il test di subordinazione all’imperatore: costringere l’inquisito a rilasciare la dichiarazione pubblica “Cesare è il mio padrone”, da cui sarebbe derivata, poi, l’assoluzione o la condanna.
    E se noi vogliamo continuare a credere che i cristiani siano stati perseguitati, nonostante la presunta totale apoliticità di loro stessi e del loro leader, semplicemente perché amavano nascondersi nelle catacombe a pregare e a celebrare il rito eucaristico, in quanto questo avrebbe dato un enorme fastidio alla civiltà di Roma, possiamo farlo ma il nostro senso storico sarà simile a quello di chi vede nelle piramidi egiziane gli hangar degli extraterrestri.
    …………
    Notizie reperite da Joe Fallisi – flespa@tiscali.it
    Fonte: (Le Persecuzioni dei Cristiani contro i Pagani Greco-Romani [PNPI] - IMPERO FORUM)
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    Predefinito Re: Il campo di sterminio di Skythopolis

    Skitopolis è l'attuale città di Beth Shean nella Giordania occidentale.
    Il campo di sterminio di Skitopolis fu voluto dall'imperatore cristiano Costanzo [si parla, naturalmente di Costanzo figlio di Costantino] che teneva in piedi il proprio potere attraverso un vasto apparato di polizia segreta applicando metodi di terrore gratuito.


    Nel 359 d.c. a Skitopolis venne istruito un processo contro dei seguaci delle Antiche Religioni che avevano interpellato Oracoli, indossato simboli religiosi o avevano passeggiato di notte fra le tombe.


    L'istruttoria fu affidata, dall'imperatore, a Paolo soprannominato “Tartareus” che era noto per la sua abilità nel trarre profitto dalle torture e dalle sofferenze altrui. Secondo Ammiano, Costanzo inaugurò in Palestina un vero e proprio regime di terrore. Gli storici contemporanei dicono delle informazioni di Ammiano: “Le fonti, a quanto ci consta, sono di prima mano e solo raramente letterarie” [da diz. Antichità Classiche - Garzanti Voce Ammiano Marcellino ]


    Questo Paolo sembra originario della Spagna e forse cristiano ariano. Era entrato nella carriera politica come persecutore di chi era accusato di altro tradimento. Sembra che fra le sue imprese ci fosse la persecuzione contro i cristiani Donatisti in Africa, e i seguaci di tale Silvano che dopo aver combattuto al fianco di Costanzo si è trovato invischiato in beghe e gelosie di corte e diffamato attraverso false lettere (sembra che i cristiani hanno sempre avuto questa pratica di diffamare gli avversari per poterli torturare e ammazzare). Fu assassinato da sicari di Costanzo detti “braccati” e “cornuti”. L'imperatore cristiano Costanzo dispose che tutti i suoi amici e i sostenitori di Silvano fossero sottoposti a tortura.


    Il processo contro i seguaci delle Antiche Religioni nel campo di sterminio di Skitopolis fu una farsa.
    Il giudice legittimo del procedimento fu rimosso. Tale Ermogene fu travolto dalle ire dei cristiani in quanto era noto per aver interpellato gli Oracoli alla corte di Licini, ma soprattutto perché amava trascorrere parte delle sue giornate nel tempio di Dike (Giustizia).


    Al suo posto venne scelto il cristiano Modesto. Un giudice carrierista buono per tutte le stagioni. Domizio Modesto, della corte di Costanzo, a seconda delle convenienze cambiava di religione: un vero trasformista. Cristiano sotto Costanzo, si convertì al “paganesimo” sotto Giuliano. Dopo la morte di Giuliano si fece battezzare da un cristiano ariano e al servizio di Valente (cristiano ariano) perseguitò con zelo i cattolici (fra i quali il padre della chiesa Basilio). Con Basilio, poi, non mancò di intrattenere relazioni epistolari. Tutto questo trasformismo gli assicurò grandi ricchezze. Iniziò la carriera come povero e la terminò come uno dei maggiori proprietari terrieri dell'epoca.


    Questo personaggio non esitò a far massacrare tutti i seguaci della Antiche Religioni poveri del campo di concentramento di Skitopolis. Anche per atti assolutamente irrilevanti, come aver indossato un simbolo religioso contro la malaria, mentre risparmiò la vita a seguaci delle Antiche Religioni ricchi o nobili (non si sa mai).


    Sempre nella stessa zona, in Palestina, aveva imperversato Gallo, cugino di Costantino sfuggito agli eccidi del 337d.c.. Un buon cristiano che minacciava continuamente Giuliano pretendendo che ritornasse al cristianesimo. Nel 351 d.c., anno della sua nomina a Cesare trasferì le reliquie di san Babila nel celebre santuario di Apollo a Daphne profanando il luogo di culto delle Antica Religione.


    Per capire come pote' essere costruito il campo di sterminio di Skitopolis è necessario inquadrarlo nell'attività dell'imperatore cristiano Costanzo e dell'attività di distruzione sistematica messa in atto dai cristiani. Un vero e proprio regno del terrore.


    Nel 346 d.c. fu imposto, con editto, l'immediata chiusura dei templi cittadini e nel 356 d.c. la chiusura di tutti i templi senza eccezione.


    “In tal modo gli uomini malvagi non avrebbero più potuto far del male: questa era la giustificazione ufficiale per l'attacco che si stava sferrando contro gli edifici di culto pagani.”


    L'imperatore cristiano Costanzo aveva decretato la confisca dei beni e la morte per chi entrava nei Templi o faceva dei sacrifici dicendo che “su chi compie misfatti si abbatterà la spada della vendetta”. Costanzo fu il primo imperatore a perseguitare a morte i seguaci delle Antiche Religioni e SOLO PER ESSERE SEGUACI DELLE ANTICHE RELIGIONI!


    Scrive Libanio su Costanzo: “ha ereditato dal padre la scintilla del male, e da essa aveva fatto divampare un grande incendio, saccheggiando le ricchezze degli dèi, distruggendo i templi, ignorando i precetti divini.”

    Scrive Karlheinz Deschner:
    "Nel 358, l'imperatore minacciò di punire con la tortura anche gli uomini della sua cerchia che godevano di una posizione di privilegio, nel caso in cui fossero ricorsi ad indovini o a maghi. Se il colpevole negava, la pena inflitta doveva essere particolarmente crudele: egli veniva, infatti, consegnato ad uno strumento di tortura in forma di cavallo di legno che ne dilaniava le carni con artigli di ferro. Supplizi e tormenti ben si accordavano con l'idea di fede del sovrano, come con quella di numerose generazioni di cristiani. "La sincerità delle sue convinzioni religiose fuga ogni dubbio... La fede cristiana non era per Costanzo vuota formula, ma norma di vita che investiva non solo la sfera della morale e della religione, ma la totalità della persona dell'imperatore" (Schultze). [Schultze Geschichte, I, p. 73, pp 89s.]”

    I cristiani si diedero a violare altari e templi Pagani. Cirillo a Eliopoli divenne famoso per le sue distruzioni e il suo odio. Il sacerdote Marco, in Siria, fece distruggere un santuario (poi Giuliano si adirò). I cristiani in Cappadocia rasero al suolo il tempio di Zeus e quello di Apollo. Ad Alessandria in Egitto il cristiano Georgios distrusse un cospicuo numero di santuari. Spesso i cristiani prendevano le armi gli uni contro gli altri. Fu un'ondata di feroci distruzioni che, sollecitata dall'imperatore Costanzo, si scatenò in tutto l'impero.


    La violenza fu soprattutto contro il sentimento religioso. Ambrogio, per disprezzare il sentimento religioso Antico, scrive:


    “Dunque anche la nostra fede è la messe dell'anno; la grazia della Chiesa è la vendemmia dei meriti, in virtù della quale sin dall'origine del mondo verdeggiava nei santi, ma negli ultimi tempi si è diffusa tra i popoli, perché tutti si accorgessero che la fede di Cristo non è penetrata in anime novizie (ché non c'è vera vittoria senza avversario), ma, dopo aver scacciato la credenza che dominava prima, si è giustamente preferito il vero.”


    E ancora:


    “Se i vecchi riti le andavano bene, perché la medesima Roma si diede a riti stranieri? Lasciamo stare la terra lastricata a caro prezzo e le capanne pastorali fulgenti di oro degenere. Ma, per rispondere punto per punto alle loro lamentele, perché hanno accolto gli idoli delle città conquistate e gli dèi vinti e i riti stranieri, zelanti imitatori di una superstizione esotica? Da dove hanno preso il culto di Cibele che lava il suo cocchio nelle acque dell'Almone, simbolo di un altro fiume? Da dove i preti frigi e le divinità, sempre invise ai Romani, della nemica Cartagine? Quel nume che gli Africani adorano come Celeste e i Persiani come Mitra, i più l'adorano come Venere, il nome è diverso, la divinità è la stessa. Così credettero dea anche la vittoria, che certo è un dono, non una potenza: si dona, non domina, grazie alle legioni, non al potere delle religioni. E' dunque una grande dea quella dovuta al numero dei soldati o donata dall'esito delle battaglie!”


    Tutto per offendere il sentimento religioso del vecchio Simmaco il quale non si avvede che all'Antica Pietas i cristiani hanno sostituito il “pietismo sanguinario” che premette la strage di chi non si mette in ginocchio.


    Scrive Gregorovius in “Storia di Roma nel Medioevo” Vol. primo ed. Universale Tascabile Newton:


    “A Roma i cristiani trionfarono al punto che Serena, moglie di Stilicone, entrata nel Tempio di Rea, prese dal collo della DEA il suo prezioso gioiello e se lo mise indosso. L'ultima Vestale, che aveva assistito a quest'oltraggio versando lacrime di disperazione, pronunciò contro Serena e tutta la sua stirpe la maledizione della DEA; e questa maledizione si adempì. La Sacra Fiamma di Vesta si spense per sempre. Le voci delle Sibille e dell'Oracolo Delfico non parlarono più. [nota Gregorovius: I santuari di Vesta rimasero nelle tenebre per lunghi secoli e furono riportati alla luce soltanto nel 1883. Nota Claudio Simeoni: dopo l'unità d'Italia e la sconfitta del Vaticano!]


    Serena, moglie di Stilicone, subì la maledizione dell'ultima Vestale.


    Durante l'avanzata di Alarico, Serena fu accusata dal Senato di cospirazione col nemico. Galla Placidia firmò la sua condanna a morte e a Serena, come qualche anno prima a Stilicone, fu tagliata la testa. La testa le fu tagliata per questioni di potere fra cristiani, ma ancora si ricordava:


    “... della morte di Serena addusse come vero motivo la vendetta di Cibele (Rea), all'immagine della quale ella, anni prima, aveva strappato una collana per adornarsene.”


    Ma com'era la situazione sociale imposta dal cristianesimo attorno al 400 d.c.?


    “Il cristianesimo, alieno da interessi contingenti, non aveva mai proposto l'abolizione della schiavitù né aveva mitigato la condizione del lavoratore e quella del contribuente: c'era chi, per pagare le tasse, vendeva schiavi i propri figli. Era uno stato caserma, concepito da imperatori ossessionati dal problema della difesa; venuti su dalla gavetta, essi non disponevano di altra esperienza se non quella militare.”


    E' in questa situazione che viene inventato il Campo di Sterminio per i Pagani.


    “Pene atroci erano previste per eretici, pagani, disertori, evasori fiscali, apostati, banditi, adulteri, seduttori: la tortura era prassi normale.”


    Non abbiamo notizia di quante persone furono sterminate nel campo di sterminio di Skitopolis. Quello che sappiamo è che la logica dello sterminio del diverso, un concetto fondamentale della bibbia dei cristiani, ha in Skitopolis la sua pratica attuazione che continuerà nei secoli.
    I seguaci delle Antiche Religioni hanno resistito come hanno potuto davanti ad una ferocia finalizzata alla sottomissione dell'individuo che non ha mai avuto dei precedenti nella storia dell'uomo.


    Nel 357 d.c. Costanzo fa togliere la statua della DEA Vittoria dal Senato Romano collocata da Augusto e proveniente da Taranto. Davanti a quella Statua i Senatori giuravano fedeltà all'Imperatore. Davanti a tanto oltraggio piange e si lamenta per l'offesa al proprio sentimento religioso il vecchio Senatore Simmaco.


    Nel suo ricordo, dice Simmaco:


    “Non si pensi che io difenda solo la causa della religione: da fatti di questo genere sono nate tutte le disgrazie della Romanità. La legge degli avi aveva onorato le vergini Vestali e i sacerdoti con un modesto vitalizio e misurati privilegi. Tale sovvenzione durò inalterata fin quando ignobili esattori trasferirono alla paga di infimi facchini il sussidio alimentare della sacra castità. Ne conseguì una carestia e l'aspettativa di tutte le province fu delusa da un misero raccolto.”


    Ancora Simmaco sul rispetto della cosa pubblica:


    “Che giova dedicare un casto collegio alla salvezza della collettività e sostenere l'eternità dell'Impero con l'aiuto del Cielo, ottenere alle vostre armi, alle vostre aquile l'appoggio di potenze amiche, far voti efficaci nell'interesse di tutti, e poi non avere i diritti di tutti? Allora è meglio essere schiavi al servizio degli uomini. Danneggiamo lo Stato, cui mai è utile essere ingrato.”


    Valentiniano III dirà:


    ““Tra le altre angustie di cui, per il nostro amore allo Stato, siamo gravati, sulla maestà dell'Impero pesa in modo particolare la responsabilità della religione... - La “folle audacia”, la “criminosa pervicacia” di Giudei, Eretici e Pagani è tale da costringere gli Imperatori a venir meno alla loro proverbiale clemenza ed escluderli dai pubblici uffici e lasciare intendere ben più gravi sanzioni: “dovremmo dunque sopportare ancora che il ritmo delle stagioni sia sovvertito ed eccitata la collera dei cieli per colpa dei Pagani, i quali, accaniti nella loro empietà, non sanno mantenere l'equilibrio delle stagioni? Per quale altra ragione la primavera ha perduto l'usata dolcezza, e un'estate infeconda delude l'agricoltore nella sua speranza delle messi e l'inverno con aspro gelo ed estremo rigore condanna i terreni alla sterilità? Quando mai avverrebbero cose simili se la natura, per punire ella stessa gli empi non violasse la propria legge?..”


    E ancora Valentiniano nel 445:


    “... non v'ha dubbio che la sola protezione valida per le nostre persone e per l'impero consiste nella benevolenza della Divinità Suprema e il solo mezzo per ottenerla è la fede cristiana e la religione... I privilegi concessi dai nostri santi predecessori alla chiesa di Roma vanno conservati, Ezio, dilettissimo padre.”


    Sempre da Gregorovius:


    “Infatti, in contrasto con le leggi che proibivano ogni sacrificio Pagano, ancora nel V secolo, si nominavano sacerdoti dell'Antica Religione col compito di dare al popolo giochi nel circo e nell'anfiteatro. Ai crocicchi delle strade si ergevano ancora le cappelle dei Lari Campitali e il poeta cristiano Prudenzio lamentava che Roma avesse non uno, ma molte migliaia di Geni, le cui immagini e i cui simboli si vedevano ovunque, sulle porte, sulle case, nelle terme, in ogni angolo. Ancora Girolamo si sdegnava dell'astuzia dei Romani i quali, col pretesto della sicurezza delle loro case, appendevano torce e lanterne davanti alle immagini delle antiche divinità tutelari. [Nota Gregorovius: Più tardi le lampade furono accese davanti alle immagini della Madonna, anziché a quelle dei Lari.]”


    Dopo di che, la chiesa cristiana cattolica costruirà un campo di sterminio grande come la società civile. Cinto col filo spinato della propria morale e guardato dalle guardie armate dell'inquisizione. Ogni cattolico si trasformerà in un inquisitore, ad immagine e somiglianza del proprio dio, giudice della morale degli altri pronto a criticarla e a vessarla in ogni modo che gli sarà consentito.
    Le camere a gas saranno le torture e i roghi con cui la chiesa cattolica si divertirà a “discutere” con i suoi avversari religiosi. Saranno le vessazioni, il disprezzo, le derisioni a cui la chiesa cattolica ricorrerà per incitare al disprezzo e all'odio religioso contro coloro con i quali non sarà in grado di far prevalere la propria dottrina né il proprio potere di dominio.


    Chi dimentica è condannato a ricordare, rivivendo lo stesso dolore che una memoria pavida ha cancellato!


    Il campo di sterminio cristiano di Skitopolis!
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  5. #5
    Ghibellino
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    Predefinito Re: Il campo di sterminio di Skythopolis

    Non bisogna perdonare:

    Tra tutte le religioni quella che non sopporto e non tollero è quella cristiana e cattolica perché risulta a mio avviso fondata sulla falsità e la mistificazione, nonché sul sincretismo pagano nonostante il disprezzo dei cristiani nei confronti dei pagani.

    Da pagano che sono, e rispettando i miei antenati sterminati dalla furia cristiana, vorrei proporvi una fonte storica sugli anni in cui le prime sétte cristiane cominciarono a sostituire gli antichi culti con il nuovo culto.

    I pagani erano "gentili" nei confronti degli altri culti, anzi, spesso le nuove religioni venivano osservate con interesse e si riconoscevano "similitudini" tra divinità culturalmente diverse. C'era anche rispetto tra i pagani ed ebrei.. ma poi vennero i cristiani che come locuste oscurarono il cielo, gettando l'umanità nel baratro! Il messaggio di Gesu' non fu capito, oppure dei...valori "cristiani" a nessuno importava piu' di tanto? Questa verità storica che vi apprestate a leggere (spero) dimostra che i VERI DIAVOLI sono i cristiani!

    BUONA LETTURA!


    314 d.C.: Il concilio di Ancirra ( Ankara) denuncia il culto della DEA ARTEMIDE.

    324: L'imperatore Costantino dichiara il cristianesimo religione ufficiale dell'impero romano. Nella città di Didima, in Asia minore, viene saccheggiato l'oracolo del DIO APOLLO e uccisi i sacerdoti. Vengono occupati e distrutti i templi locali del Monte Athos .

    326: Si distruggono i templi del DIO ASCLEPIO in Aigeai in Cilicia e molti templi della DEA AFRODITE in Gerusalemme, Aphaca, Mambre, Phoenice, Baalbek, ecc.

    335: L'imperatore Costantino saccheggia molti templi pagani in Asia Minore e in Palestina e ordina l'esecuzione per crocifissione dei "praticanti di magia e gli indovini”. Viene ucciso il filosofo neoplatonico Sopatrus.

    341: L'imperatore Flavio Giulio Costanzo perseguita tutti gli indovini e gli Hellenici (pagani greci). Molti Gentili sono o imprigionati o giustiziati.

    346: Nuove costrizioni su larga scala vengono fatte contro i Gentili a Costantinopoli. Viene bandito l’oratore Libanius accusato di praticare magia.

    353: Costanzo, con editto, ordina la pena di morte per tutti i tipi di adorazione attraverso i sacrifici e gli "idoli".

    354: Un nuovo editto ordina la chiusura di tutti i templi Pagani. Molte delle loro aree vengono trasformate in altro uso. Ne vengono uccisi i sacerdoti .

    354: Un nuovo editto di Costanzo ordina la distruzione dei Templi pagani e l'uccisione di tutti gli adoratori di idoli. Primi roghi di biblioteche in varie città dell'impero. Le prime fabbriche di calce vengono organizzate vicino ai Templi Pagani chiusi. La maggior parte delle architetture dei gentili vengono ridotte a calce.

    357: Costanzo mette fuorilegge tutti i metodi di divinazione (non esclusa l'Astrologia).

    359: In Skytopolis, Siria, si organizza il primo campo di sterminio per i gentili arrestati in tutto l'impero.

    361: il 1 dicembre a Costantinopoli, l'Imperatore Flavio Claudio Giuliano. Emana un editto per la tolleranza religiosa di tutti i culti

    363: Assassinio dell'imperatore Giuliano (26 giugno).

    364: L'imperatore Gioviano Flavio ordina di bruciare la biblioteca di Antiochia.

    364: Editto imperiale (11 settembre) ordina la pena di morte per quei gentili che praticano il culto antico degli DEI o praticano arti divinatorie ("Sileat omnibus perpetuo divinandi curiositas"). Tre differenti editti (4 febbraio; 9 settembre; 23 dicembre) ordinano la confisca di tutte le proprietà dei Templi Pagani e la pena di morte per i pagani che partecipano ai riti, anche se privati.

    365: Un editto imperiale (17 novembre) vieta ai gentili ufficiali dell'esercito di comandare soldati cristiani.

    370: L'imperatore Valente ordina una persecuzione dei gentili in tutto l'impero d'Oriente. Ad Antiochia, vengono giustiziati i sacerdoti Hilarius, Patricius e l'ex governatore Fidustius. Intere biblioteche di libri sono bruciati nelle piazze delle città dell'Impero Orientale. Tutti gli amici di Giuliano (ex imperatore) sono perseguitati (Orebasius, Sallustius, Pegasius, ecc.). Il filosofo Simonides bruciato vivo e il filosofo Maximus decapitato.

    372: L'imperatore Valente ordina al governatore dell'Asia Minore di sterminare tutti gli Hellenici gentilii e tutta la documentazione del loro sapere.

    373: Nuova proibizione di tutti i metodi divinatori. Il termine "Pagani" (abitanti dei pagus, dei villaggi) introdotto dai cristiani al posto del termine Gentili.

    375: Grecia chiuso Il tempio del DIO ASCLEPIO nell'Epidauro,

    380: Il 27 febbraio, l'imperatore Flavio Teodosio dichiara il cristianesimo religione esclusiva dell'Impero Romano con un editto che proclama : " tutte le varie nazioni le quali sono soggette alla nostra clemenza e moderazione devono continuare nella professione di quella religione che è stata consegnata ai Romani dal divino apostolo Pietro". I non cristiani sono chiamati "detestabili, eretici, stupidi e ciechi". In un altro editto Teodosio chiama "insani" quelli che non credono nel Dio Cristiano e dichiara fuorilegge tutti i dissensi dai dogmi della chiesa cristiana. Ambrosio, vescovo di Milano, inizia la distruzione di tutti i Templi pagani della sua area.

    381: Il 2 maggio Teodosio priva di tutti i loro diritti i cristiani che tornano indietro alla religione Pagana. In tutto l'Impero d'Oriente i Templi Pagani e le biblioteche sono saccheggiati o bruciati. Il 21 dicembre Teodosio bandisce perfino le semplici visite ai Templi Hellenici. A Costantinopoli, il Tempio della DEA AFRODITE è cambiato in un bordello e il Tempio del SOLE e ARTEMIDE in una stalla.

    384: L'Imperatore Teodosio ordina al prefetto pretoriano Maternus Cynegius, di cooperare con i vescovi locali e distruggere i Templi dei Gentili nel nord della Grecia e in Asia Minore.

    385: Maternus Cynegius, Marcellus, dopo aver ordinto di distruggere i templi non cristiani in Egitto, Grecia e Asia Minore, con le sue truppe batte le campagne e saccheggia e distrugge centinaia di Templi Ellenici, santuari e altari. Tra gli altri distruggono il Tempio di Odessa, il Cabeireion di Imbros, il Tempio di ZEUS ad Apamea, il Tempio di Apollo a Dydima e tutti i Templi di Palmyra. (Inoltre rilasciato leggi anti-ebraiche). Migliaia di gentili per tutto l'Impero muoiono nel famigerato campo di morte di Skythopolis (il primo campo di concentramento e sterminio della storia: nota del traduttore!)

    386: L'imperatore Teodosio dichiara fuorilegge (16 giugno) il restauro dei Templi Pagani saccheggiati.

    388: I dibattiti pubblici di soggetto religioso sono messi fuorilegge da Teodosio. Il vecchio oratore Libanius spedisce una famosa Epistola "Pro Templis" a Teodosio con la speranza che quei pochi Templi Hellenici che restano ancora in piedi vengano rispettati e risparmiati.

    Dal 389 al 390: Tutti i sistemi di datazione non cristiani sono messi fuorilegge. Orde di eremiti fanatici del deserto invadono le città del Medio Oriente e dell'Egitto distruggendo statue, altari, Biblioteche e Templi Pagani e linciando i Gentili.
    Teofilo, patriarca di Alessandria, inizia una pesante persecuzione contro i gentili, cambia il Tempio di DIONISO in una chiesa cristiana, brucia il Mithraeum della città, distrugge il tempio di ZEUS e ne lapida i sacerdoti. Pesanti distruzioni in medio oriente e in Egitto, ne vengono distrutti i templi e le biblioteche

    391: Il 24 febbraio, un nuovo editto di Teodosio proibisce non soltanto le visite ai Templi Pagani, ma pure guardare le statue vandalizzate. Nuove pesanti persecuzioni in tutto l'Impero. In Alessandria, Egitto, i Gentili, guidati dal filosofo Olympius, si ribellano e dopo alcuni scontri per strada si chiudono nel Tempio di SERAPHIDE ( IL SERAPEION). Dopo un violento assedio, viene espugnatol'edificio, distrutto e bruciata la sua famosa Biblioteca

    392: L'otto novembre, l'imperatore Teodosio dichiara fuorilegge tutti i rituali non cristiani e li chiama "superstizioni dei Gentili" (gentilicia superstitio). Nuova persecuzione su ampia scala contro i Gentili. I Misteri di Samotracia sono proibiti e i sacerdoti pagani uccisi. A Cipro il vescovo locale Epifanio e Tycon distruggono quasi tutti i Templi dell'isola e uccidono migliaia di Gentili.
    I Misteri locali della DEA AFRODITE vengono chiusi. Teodosio in un editto dichiara: "coloro i quali non ubbidiranno al padre Epifanio non avranno diritto di continuare a vivere in quest'isola"


    393: I Giochi di Pythian, i Giochi di Aktia e i Giochi olimpici sono messi fuorilegge come parte dell'idolatria Hellenica. Vengono saccheggiati i Templi di Olympia.

    395: Due nuovi editti (22 luglio e 7 Agosto) causano nuove persecuzioni contro i Gentili. Rufinus, l'eunuco Primo ministro dell'imperatore Flavius Arcadius dirige le sue truppe dei battezzati Goti (comandati da Alarico) nel paese degli Helleni. i barbari saccheggiano e bruciano molte città (Dion, Delphi, Megara, Corinto, Pheneos, Argos, Nemea, Lycosoura, Sparta, Messene, Phigaleia, Olympia, etc), uccidono e riducono in schiavitù numerevoli Gentili Helleni e bruciano tutti i Templi. Fra gli altri, bruciano il Santuario di Eleusi e bruciano vivi tutti i sacerdoti pagani (incluso l'"Hierophant" Mithras Hilarius).

    396: Il 7 dicembre un nuovo editto dell'imperatore Arcadius ordina che i pagani siano processati per alto tradimento.

    397: "Demoliteli!". L'imperatore Flavio Arcadius ordina che tutti i Templi Pagani ancora in piedi siano demoliti.


    398: Il Quarto concilio delle chiese cristiane di Cartagine proibisce a tutti, inclusi i vescovi cristiani, di studiare i libri dei Gentili. Porfirius, vescovo di Gaza, demolisce quasi tutti i Templi Pagani di quella città (eccetto 9 di loro che rimangono attivi).

    399: Con un nuovo editto (13giugno) l'imperatore Flavio Arcadius ordina che i Templi Pagani ancora in piedi, specialmente nelle campagne, devono essere immediatamente demoliti.

    400: Il vescono Nicetas distrugge l'oracolo del DIO DIONISO a Vesai

    401: Cartagine, vengono uccisi molti gentili e distrutti i Templi e le statue degli dei. Anche a Gaza, il vescovo locale Porfirio manda i suoi seguaci a uccidere i gentili e a demolire gli ultimi nove Templi rimasti attivi in città. Il quindicesimo concilio di Calcedonia ordina che siano scomunicati tutti i cristiani che hanno buoni rapporti con i loro parenti Gentili (anche se già morti).


    405: Giovanni Crisostomo ordina di distruggere le immagini degli dei in tutte le città della Palestina.

    406: Giovanni Crisostomo raccoglie fondi presso le donne ricche locali per supportare finanziariamente la demolizione dei Templi Hellenici. In Ephessus ordina la distruzione del famoso Tempio alla DEA ARTEMIDE. A Salamis, Cipro, Ephiphanius e Eutychius continua la persecuzione dei gentili e la totale distruzione dei loro Templi e dei Santuari.


    407: Un nuovo editto mette fuorilegge una volta di più tutti gli atti di culto non cristiani .

    408: L'imperatore dell'impero occidentale Onorius e l'imperatore dell'impero d'oriente Arcadius ordinano allo stesso tempo che tutte le sculture dei Templi Pagani siano o distrutte o portate via. Il possesso privato di sculture pagane è anche fuorilegge. Si conducono nuove pesanti persecuzioni contro i gentili e ne vengono bruciati l libri rimasti . I giudici che hanno pietà per i Gentili sono a loro volta perseguitati. Augustine uccide centinaia di pagani a Calama, in Algeria, perchè protestano.

    409: Ancora una volta un editto ordina che l'Astrologia e tutti i metodi divinatori siano puniti con la morte.

    415: Ad Alessandria, in Egitto, la folla spinta dal vescovo Cirillo giorni uccidono e tagliano a pezzi la famosa e bella Filosofa Hypatia. I pezzi del corpo, portati in giro dalla massa cristiana attraverso le strade di Alessandria, vengono infine bruciati assieme ai libri della sua biblioteca nella piazza chiamata Cynaron. Il 30 Agosto, nuove uccisioni contro tutti i sacerdoti pagani presenti nel Nord-Africa che vengono crocifissi o bruciati vivi.

    416: L'inquisitore Hypatius, con lo pseudonimo di "La spada di dio", stermina gli ultimi Gentili in Bithynia. A Costantinopoli (7 dicembre) tutti gli ufficiali dell'esercito, gli impiegati pubblici e i giudici non cristiani vengono dimessi.

    423: L'imperatore Teodosio II dichiara (8 giugno) che tutte le religioni dei Gentili non sono nulla più che "culto del demonio" e ordina per tutti coloro che persistono a praticarlo, punizioni quali imprigionamento e tortura.

    435: Il 14 novembre un nuovo editto dell'imperatore Teodosio II ordina la pena di morte per gli "eretici" e i Gentili dell'impero. Solo il giudaismo è l'unica Religione non cristiana considerata legale.

    438: L'imperatore Teodosio II emette un nuovo decreto (31 gennaio) contro i Gentili, incriminando la loro "idolatria" quale causa della recente peste.

    Dal 440 al 450: Continua la demolizione di monumenti, altari e Templi di Athene, Olympia e altre città della Grecia.

    448: Teodosio II ordina che tutti i libri non cristiani dell’impero vengano bruciati.

    450: Tutti i Templi di AFRODITE (città della DEA AFRODITE) vengono demoliti e tutte le sue biblioteche bruciate. La città è rinominata Stavroupolis (Città della croce).

    451: Nuovo editto dell'imperatore Teodosio II (4 novembre) mette enfasi sull' "idolatria" da punire con la pena di morte.

    Dal 457 al 491: Sporadiche persecuzioni contro i gentili nell'impero d'oriente. Tra gli altri vengono giustiziati il fisico Jacobus e il filosofo Gessius. Severianus, Herestios, Zosimus, Isidorus e altri sono torturati e imprigionati. Il predicatore Conon e i suai seguaci uccidono gli ultimi gentili dell'isola Imbros, nell'Egeo nordorientale. Gli ultimi fedeli di Zeus Lavranius sono uccisi a Cipro.

    Dal 482 al 488: La maggioranza dei Gentili dell'Asia Minore sono sterminati in seguito ad una rivolta contro l'imperatore

    486: Molti sacerdoti pagani in clandestinità sono scoperti, arrestati, e giustiziati ad Alessandria, Egitto.

    515: L'imperatore di Costantinopoli Anastasius ordina l’uccisione dei gentili nella città di Zoara in Arabia e la demolizione del tempio locale al DIO THEANDRITES.

    528: L'imperatore Jutprada (Giustiniano) mette fuori legge l'alternativa dei giochi Olimpici ad Antiochia. Egli ordina l'esecuzione (per fuoco, crocifissione, fatti a pezzi da bestie selvatiche o fatti a pezzi mediante artigli di ferro) di tutti coloro che praticano "Stregoneria, divinazione, magia o idolatria" e proibisce tutti gli insegnamenti dei Gentili

    529: L'imperatore Giustiniano dichiara fuorilegge l'Accademia di Filosofia di Atene e confisca le sue proprietà.

    532: L'inquisitore Ioannis Asiacus, conduce una crociata contro i Gentili dell'Asia minore.

    546: Centinaia di Gentili furono messi a morte a Costantinopoli dall'inquisitore Ionnis Asiacus.

    556: L'imperatore Giustiniano ordina al noto inquisitore Mantius di andare ad Antiochia, trovare, arrestare, e uccidere gli ultimi gentili della città e di distruggere tutte le biblioteche private. Per quelle pubbliche si era già provveduto

    Dal 578 al 582: Vengono uccisi gli ultimi gentili di Heliopolis (Baalbek).

    580: Gli inquisitori cristiani trovano un tempio segreto di Zeus ad Antiochia. I Sacerdoti pagani si suicidano, ma il resto dei Gentili vengono arrestati.Tutti i prigionieri, incluso il vice governatore Anatolius, vengono mandati a Costantinopoli per essere imprigionati. Condannati a morte furono dati in pasto ai leoni.

    583: Una nuova persecuzione contro i Gentili Hellenici da parte dell'imperatore Mauricius.

    692: Il quinto concilio di Costantinopoli proibisce il persistere delle Calende, Brumalia, Anthesteria, ed altre celebrazioni Pagano/Dionisiache.

    Dal 850 al 860: Conversione violenta degli ultimi Gentili Greci di Laconia da parte dell'armeno "santo" Nikon.


    Fonte: Riassunto, a cura di Vlasis Rasias, del libro "LA DEMOLIZIONE DEI TEMPLI."
    Grecia, Atene, 1994, Diipetes Editions. -ISBN 960-85311-3-6-; (codice internazionale di identificazione del libro e delle sue coordinate)


    UFOForum.it - Nasce il Cristianesimo con lo STERMINIO dei pagani
    Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)

  6. #6
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    Predefinito Re: Il campo di sterminio di Skythopolis

    La religione cristiana è nata nell'oscurantismo e ingoranza.


    Ultima modifica di Metabo; 29-01-14 alle 13:58

  7. #7
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    Predefinito Re: Il campo di sterminio di Skythopolis

    ma in quale fonte antico c'è tutto questo sterminio, sopratutto a Skythopolis ?
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  8. #8
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    Predefinito Re: Il campo di sterminio di Skythopolis

    Vlassis G. Rassias was born in Athens on 22. 4. 1959 and graduated the Athenean University of Economics.

    manco è uno storico insomma

    infatti riscontri storici veri e propri non solo di questi grossi stermini, ma anche del presunto campo di concentramento sono inesistenti e vengono ricopiati paro pare dagli scritti di questo autore

    un pò troppo poco
    Ultima modifica di Haxel; 30-01-14 alle 15:19
    (Gv 3, 20-21)
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio

  9. #9
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    Predefinito Re: Il campo di sterminio di Skythopolis

    Ovviamente il libro è irreperibile in italiano, e anche in inglese (almeno su IBS).

  10. #10
    Forumista assiduo
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    Predefinito Re: Il campo di sterminio di Skythopolis

    Citazione Originariamente Scritto da Miles Visualizza Messaggio
    Manca solo Anna Frank in toga e siamo a posto.
    Questa persona si definisce "storico"? In realtà dedito solitamente alla polemica e al disturbo! Questi atteggiamenti sono propri degli integralisti cattolici che non ammettono dialogo. Non c'è alcun bisogno di scomodare Anna Frank, qui si parla di fatti documentati ricostruiti minuziosamente, da un testo di uno studioso greco che non si è mai voluto tradurre in italiano! Costantino ha imposto il cristianesimo e Giuliano denigrato dai cristiani come "apostata" voleva ristabilire solo ed esclusivamente la libertà di culto. Dopo Giuliano Imperatore si è fatto scempio dei sacerdoti pagani e degli stessi arcaici santuari Mediterranei distruggendone le vestigia, rapendo i sacri testi e trucidando i sacerdoti.

 

 
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