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'Voglio esser libera d'essere come sono'
'Voglio esser libera d'essere come sono'
La genesi
La destra nasce in Francia, a Versailles il 28 agosto 1789.
Nel maggio 1789 furono convocati gli Stati generali dal Re di Francia, un'assemblea che doveva rappresentare le tre classi sociali allora istituite: il clero, la nobiltà e il terzo Stato. I deputati di quest'ultimo nel giorno in cui ebbe inizio la discussione sul veto regio presero posizione all'interno dell'emiciclo: quelli che erano favorevoli a concedere al Re il diritto di veto sui lavori della stessa Assemblea, si collocarono a destra della presidenza e quelli contrari a sinistra.
L'11 settembre, in occasione del primo voto espresso nelle nuove condizioni, nell'Assemblea "si iniziano a distinguere, sia pur vagamente, dei partiti, che vengono chiamati "fazioni". All'estrema destra i monarchici che non vogliono alcun cambiamento della monarchia assoluta (Cazalès, l'abate Maury); a destra i monarchici anglomani, che sostengono una monarchia all'inglese (Malouet, Mounier); a sinistra i patrioti (Mirabeau), che vorrebbero riuscire a costruire un regime monarchico di tipo nuovo; all'estrema sinistra i democratici (Pétion, Robespierre) che spingono per dare i pieni poteri al popolo, attraverso i rappresentanti eletti all'Assemblea". (Jacques Godechot, La Rivoluzione francese. Cronologia commentata 1787-1799, Milano, 1989)
SADNESS IS REBELLION
La Destra e il peccato originale
Leo Moulin è convinto che gli uomini di ogni tempo si dividano, per temperamento e per storia personale, in due campi. C’è la "destra", che non ha alcuna fiducia nell’uomo; e c’è la "sinistra" che, invece, ne ha troppa. Si sa che "destra e sinistra" sono due termini recenti e di origine politica, ma lo studioso belga è convinto che rinviino a uno schieramento "naturale" e che ha radici religiose. Non a caso, tra i suoi pamphlets più acuti e noti ce n’è uno che si intitola La gauche, la droite e le péché originel. Spiega: "Destra e sinistra, conservatori e progressisti, fautori della conservazione e della rivoluzione, hanno i loro capostipiti gli uni in Agostino e gli altri in Pelagio. Il primo estendeva troppo le conseguenze negative sull’uomo della colpa di Adamo e Eva, mentre il secondo le riduceva troppo, le minimizzava. Dunque, stando ad Agostino, soltanto un intervento divino poteva riportare e tenere l’uomo sulla via del bene. Per Pelagio l’uomo non era poi così guasto e quindi bastavano esortazioni, educazione, "riforme": non a caso è lui il vero ispiratore di Rousseau e in genere di tutta la sinistra, sia riformista che rivoluzionaria, che crede che il male del mondo sia sanabile con decreti-legge, con interventi sulla struttura socio-politica. Agostino, invece, è l’ispiratore degli uomini "di destra", di coloro che privilegiano la legge e l’ordine, che confidano in tribunali e polizie perché non pensano affatto che l’uomo sia buono per natura e, dunque, sanno che va sorvegliato e guidato. Lo scontro che caratterizza il mondo moderno - destra contro sinistra - crede di essere politico, mentre in realtà è teologico, è religioso".
V. Messori, "Inchiesta sul cristianesimo", Milano 1993
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Quieta non movere
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