Così Sarkozy fregò Gheddafi (e l'Italia)

[atvar51]

le pagliacciate di berlusconi con gheddafi,
valevano migliaia di posti di lavoro e la
garanzia di ricevere il miglior petrolio
del mondo.

naturalmente questo non piaceva alla
concorrenza, che ha provveduto a buttare
giù il "tiranno", forti delle loro armi e della
sicurezza che destra, sinistra, centro, etc.
si sarebbero divisi tra i pro e contro il
berlusconi, non certo uniti a difendere
i legittimi diritti e interessi, di un paese che
aveva regolari rapporti commerciali
con un paese terzo.

dai, dai, ridiamo delle comparsate del
cavaliere con il ridicolo personaggio gheddafi,
mentre le grandi "democrazie" installano
i propri governi fantoccio, preceduti da dosi
industriali di "pace e democrazia".

Ma che cazzo dici?

Cosa ne sai, della libia?

Niente direi

[vota dc]

Ma è esattamente questo il dramma di questo nostro Paese: una finta opposizione ed un cialtrone incapace vero.

Sarkozy ha fatto ciò che dovrebbe fare uno statista: tutelare gli interessi della propria Nazione. Il nostro nanetto, dopo aver baciato le mani (e purtroppo non solo metaforicamente) facendo riderci dietro dal Mondo intero (anche su questo!), si cala le brache per l'ennesima volta e, stracciando contratti e trattati già sottoscritti, cosa fa? Non solo mette a disposizione nostre basi militari, ma invia i nostri cacciabombardieri a colpire i nostri interessi, bombardando come e più degli altri.

L'imbecille non è Sarkò. E' il nano nostrano.

Sarkozy ha fatto fuori chi gli ha permesso di vincere le prime elezioni e infatti ha perso la rielezione. E la sua nazione non ci ha guadagnato: i ratti non sono capaci di estrarre il petrolio, persino il sogno egoistico dell'harem di bambini promesso da Jalil si è infranto perché i bambini libici sono tutti finiti al pederastico emiro del Qatar.

[yure22]

certo che berlusconi che prima bacia Gheddafi poi lo bombarda su ordine di Sarkozy non è che faccia una figura da grande statista

Non basta il capitano a governare una nave se i marinai sabottano allora addio sicurezza.
Voi della sinistra per combattere berlusconi vi siete alleati colla culona e con sarkozy. icordi quando facevate il sorrisino fra di voi?

Siete come la fiom che frucia la fiat e si lamenta che questa poi debba chiudere.
In politica serve saper fare non ipocrisia.

[Maxadhego]

potevi dircelo subito che oltre che di Berlusconi eri innamorato di Gheddafi

Secondo me quei due lì non parlavano di petrolio ma di trombate

ma che bravo,
vuoi fare del sarcasmo per evitare
di considerare la vera posta in gioco
dell'affare libia.

[atvar51]

ma che bravo,
vuoi fare del sarcasmo per evitare
di considerare la vera posta in gioco
dell'affare libia.

Spiegacela tu, che sai tutto

[Maxadhego]

Ma che cazzo dici?

Cosa ne sai, della libia?

Niente direi

forza allora,
spiegami tu la bella
impresa di francia e inghilterra,
che hanno portato la ventata di
democrazia ai libici.

[Maxadhego]

Spiegacela tu, che sai tutto

già fatto,
leggi il mio post.

[Tobias]

Non basta il capitano a governare una nave se i marinai sabottano allora addio sicurezza.
Voi della sinistra per combattere berlusconi vi siete alleati colla culona e con sarkozy. icordi quando facevate il sorrisino fra di voi?

Siete come la fiom che frucia la fiat e si lamenta che questa poi debba chiudere.
In politica serve saper fare non ipocrisia.

Non è colpa della sinistra se Berlusconi le ha sbagliate tutte in politica estera, chi è causa del suo male pianga se stesso

[Tobias]

Io ricordo una vista al meeting di rimini fatta da Berlusconi agli inizi degli anni 2000 quando era al suo secondo governo.... Diceva che la politica estera doveva basarsi sulle pacche tra i leader mondiali... per lui era solo un gioco

[Borotalco]

Io ricordo ancora come se fosse ieri quel "Cari Italiani, non è affar vostro", dopo che avevamo appreso che Cesare Battisti si era rifugiato in Francia, protetto e riverito. Ce ne han fatte tante, altro che grandeur, ce l'abbiamo noi la grandeur, eppure c'è chi li ammira e si vergogna di essere italiano. Ma leggetevi questo articolo sul bombardamento navale di Genova del 1684 (Due parolle, 'na stöia, dal sito di Franco Bampi) (è in genovese ma credo si capisca):

L'ultimatum

Accettâ tûtte e richieste do Re Sô (o Luigi XIV):

	che seggian (che siano) i zeneixi a salûâ sempre pe primmi i françeixi,
	che i françeixi possan avei o depoxito da sâ (del sale) a Savonn-a;
	che seggian misse in disarmo e quattro galee allestïe pe-a difeisa de Zena;
	che i zeneixi domandan perdon pe no avei obbedïo primma. T'OU PARIAAAAA' !!!

In caxo conträio Zena vegniä bombardä e destrûta.


O bombardamento

O Senato de Zena o no se cega (cioè non si piega). A-a seia do 17 de mazzo do 1684 i françeixi incomensan o bombardamento de Zena. Doppo avei cacciòu seimilla bombe, i françeixi reneuvan l'ultimatum. O Gran Conseggio, con quattro voti contra, o decidde

	de risponde che no l'é poscibile trattâ sotta a-o feugo do nemigo,
	de mette Zena sotta a protession do Segnô e da Madonna,
	de mostrâ a-o mondo a tremenda prepotensa di françeixi.

O bombardamento o repiggia e o finisce o 22 de mazzo quande i françeixi no gh'han ciû de bombe: ne han tiòu trezzemilla!

A Versailles

Zena, abbandonä da tûtti, a no peu fâ ätro che accettâ o voei do Re Sô. E quello Re o veu 'na cösa de ciû: che o Dûxe o vadde a Versailles a rendighe omaggio. E coscì o Dûxe de Zena, ch'o l'ëa o Gian Françesco Maria Imperiale Lercari, o deve partî pe Pariggi. A l'é a primma votta in ta stöia che 'n Dûxe o deva lasciâ Zena.

E infine il pezzo forte: il Doge di Genova è costretto a recarsi a Versailles, e alla domanda su che cosa l'avesse più meravigliato della residenza risponde: "me qui", cioè che mi sia toccato venir fin qui e che sia io a dover chiedere scusa ad un re che ha fatto tanto patire la mia città, Genova.

Mi chì

O 15 de mazzo do 1685 o Dûxe de Zena o l'é a Versailles, riçevûo con 'n mûggio de önoî e de sfarsi. O seu comportamento o l'é riservòu e dignitoso. E quande ûn o ghe domanda cöse o l'agge ciû mäveggiòu lì a Versailles, lê o l'risponde: Mi chì! Comme a dî: Che segge mi a dovei domandâ scûsa a 'n Re che o l'ha faeto tanto patî a mae çittae, Zena.
Anche pe questo o Vito Vitale o l'ha commentòu che l'ûmiliassion do Dûxe de Zena a fa ciû torto a chi l'ha imposta che a chi l'ha sûbïa.

FINE ARTICOLO

Ecco, noi dobbiam fare come il Doge di Genova, rispondergli per le rime a quegli arroganti dei francesi, e mettere l'Italia sotto la protezione do Segnô e da Madonna, e di Silvio, che all'epoca ancora non c'era altrimenti il Doge avrebbe invocato anche lui.