Originariamente Scritto da
catartica
Appena ho letto il titolo del thread, ho pensato "Eccolo, il tipo che pretende di dire alle donne cosa sono e cosa devono essere"
E' curioso rapportare questo mio pensiero istintivo all'inizio del suo articolo.
Davvero, non so che donne abbia frequentato questo tizio nella sua vita e da dove venga quest'ossessione. Ho l'impressione, dato che fa partire le sue analisi sempre dall'adolescenza, che i due di picche presi da ragazzino lo abbiano segnato profondamente.
Secondo lui io sarei ancora nella prima fase della vita di una donna, quella in cui si pensa solo alla propria bellezza. A parte che io ho passato i primi 28 anni della mia vita ad ignorare completamente la bellezza (che non ho, a dirla tutta) e che me ne sto occupando adesso solo per curare la "bulimia intellettuale", altro che anoressia, ma sinceramente tutte queste giovani donne intellettualmente anoressiche, ignave, annoiate e noiose non le ho mai viste. So che esistono, ma ne ho incontrate tante altre che in ambienti "intellettualmente fecondi" spiccano più degli uomini. Ho avuto a che fare con ragazzini e ragazzine desiderosi di "impegnarsi" nell'attività politica ed ho avuto la possibilità di accompagnarli nei loro primi passi. Mi dispiace dirlo, ma le ragazzine che ho incontrato io si sono sempre dimostrate molto più sveglie, lucide e coerenti. Il problema è che, spiccando, attirano le invidie maschili, venendo immediatamente bollate come "quote rosa", ma questo è un altro discorso.
Mi chiedo dove viva questo Fanelli. Ho capito che vive all'estero, ma mi chiedo all'estero di quale pianeta. Probabilmente il suo unico hobby è scrivere articoli insensati, perché se avesse degli interessi, incrocerebbe tante giovani donne. Alle presentazioni dei libri, alle mostre, a teatro, nelle associazioni culturali, nei movimenti etc. Donne che si fanno un mazzo grosso così per conciliare lavoro (non sono mica tutte casalinghe che guardano le telenovelas), famiglia e qualcos'altro che apra loro la mente. Se altre non lo fanno, forse è perché già conciliare lavoro e famiglia è complicato. Ciò non esclude che quelle stesse donne la sera leggano Proust, invece di leggere le stronzate di tale Uriel Fanelli e di sentirsi colpevolizzate per tutti i mali d'Italia/del mondo.