Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.
Battaglia vinta
Il Ticino boccia il burqa e vuole scriverlo nella Costituzione
di Redazione InInsubria
Doppia approvazione dall’elettorato, e con maggioranze massicce, sul “no” al travisamento del volto. Preferenza netta all’iniziativa rispetto al controprogetto uscito dal Gran Consiglio
Se l'Italia cala le braghe su ogni fronte - con i reiterati tentativi di togliere i crocifissi dalle scuole fino a permettere, in alcuni casi, il divieto di relizzare i presepi a Natale -, la vicina Svizzera dimostra ancora di essere in grado di comandare in casa propria e rimanda al mittente la tradizione oscurantista del burqa.
Ecco come sono andate le cose oggi in Canton Ticino in base a quanto riporta l'articolo de Il Giornale del Ticino:
Non che ci fossero dubbi sull'orientamento maggioritario nell'elettorato; si trattava semmai di stabilire se i ticinesi si sarebbero accontentati del controprogetto uscito dal Gran Consiglio (inserimento nel "corpus" delle leggi cantonali) o se avrebbero voluto un ancoraggio del testo nella Costituzione.
E Costituzione sarà: un doppio "sì" è uscito oggi, domenica 22 Settembre, dalle urne sul tema dell'iniziativa lanciata da Giorgio Ghiringhelli al fine di evitare il travisamento del volto nei luoghi pubblici, travisamento già riscontrato nelle strade e nelle piazze del Canton Ticino, segnatamente di Lugano.
Intorno al 65.40 per cento dei votanti (si è tuttavia mobilitato solo un terzo circa degli aventi diritto) la quota dei favorevoli all'iniziativa; di poco sopra il 60 per cento, invece, coloro che hanno optato per il controprogetto; palese la preferenza per l'iniziativa (52.63 per cento contro 36.88 per cento) nella domanda supplementare; per la definizione dei risultati manca l'esito dello scrutinio di pochi Comuni.
Dopo essere arrivato anche sulle pagine del "New York times" e dopo essersi buscato una mezza "fatwa" da Slaheddine Gasmi, nel frattempo rivelatosi quale presidente della "Lega dei musulmani del Ticino", Giorgio Ghiringhelli dunque spuntato oggi quello che di sicuro è il suo più clamoroso successo fra attività politica ufficiale (con il movimento "Il guastafeste", nelle sedi istituzionali) ed attività politica dall'esterno (in qualità di promotore o di copromotore di iniziative e "referendum").
Il primo commento a caldo: "Un voto storico per il Ticino, perché esso ha modificato la Costituzione cantonale; ma anche un voto destinato a far storia in Svizzera ed all'estero, dove forse l'esempio ticinese si propagherà a macchia d'olio a dimostrazione del fatto che questa votazione, dagli avversari considerata alla stregua di una perdita di tempo e di denaro, non è stata inutile. È stato dato un chiaro messaggio ai fondamentalisti islamici, ben presenti anche tra di noi; è stato detto che è accolto in questo Paese - e ciò indipendentemente dal suo "credo" - chi voglia integrarsi, mentre non è benvenuto chi respinga i nostri valori e miri a costituire una società parallela basata su leggi religiose e tesa a sovrapporsi alla nostra".
Legittimo anche lo sfogo polemico: "Di ciò prendano nota soprattutto coloro che per "buonismo", per ignoranza o per questioni ideologiche continuano a negare l'esistenza del problema , non accorgendosi del fatto che con la politica dello struzzo essi fomentano l'insorgere di sentimenti xenofobi".
Verso chi tale messaggio? "Partiti, politici, e quei giornalisti che ci hanno boicottato. Ma lo capiscano anche quei rappresentanti del popolo che in Gran Consiglio, pur sostenendo il divieto di dissimulare il volto, in nome del "politicamente corretto" si sono sentiti in diritto di impostare il discorso soltanto sul tema della sicurezza, evitando qualsiasi collegamento con il fondamentalismo islamico".
Il punto nodale, a questa stregua, riguarda non più il Ticino ma direttamente Berna: la modifica alla Costituzione cantonale sarà necessariamente sottoposta ai due rami del Parlamento, i cui membri sono chiamati a concedere la garanzia federale.
Operazione dall'esito non sicuro, secondo Giorgio Ghiringhelli: "È da presumersi il fatto che anche in quella sede avrà luogo una battaglia di tipo ideo
logico da parte soprattutto dagli esponenti delle forze cosiddette "progressiste". Del resto, quello di portare il dibattito sul "burqa" a livello nazionale era uno dei nostri obiettivi dichiarati".
Il Ticino boccia il burqa e vuole scriverlo nella Costituzione
Ultima modifica di Freezer; 24-09-13 alle 09:07
Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .
Profughi siriani respinti al confine svizzero
Quindici persone si stavano recando in treno nell'Europa centrale, fatti scendere perché privi di permesso di soggiorno
DOMODOSSOLA - Quindici profughi siriani in fuga dalla guerra sono fermi alla stazione ferroviaria di Domodossola dopo essere stati respinti dalle guardie di confine svizzere.
Il gruppo stava cercando di raggiungere alcuni parenti che vivono in centro Europa, ma i controllori svizzeri li hanno fatti scendere dal treno perché privi di permesso di soggiorno. Rispediti a Domodossola, sono stati rifocillati dai servizi sociali del comune.
Ats Ans
Ticinonline - Profughi siriani respinti al confine svizzero
Immagino l'indignazione di certe nostre...Baldracchine.
Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.
SE ZURIGO DICE NO AL VOTO AGLI STRANIERI
di Stefania Piazzo
Poche righe per ricordare che, oltre al referendum contro il burqa, l'altro giorno in Svizzera non solo il Canton Ticino ha fatto parlare i cittadini, lasciando fossero loro a decidere come vivere e con quali regole dentro la loro Costituzione. Anche il Cantone di Zurigo, il più progressista che si possa registrare nella Confederazione, ha espresso il proprio parere su un'altra questione non proprio di lana caprina. Il voto amministrativo per i non residenti. E con l'80 per cento dei no, ha sbarrato questa possibilità a chi non è nato sul suolo elvetico.
Hanno deciso, secondo quanto la loro saggezza ha suggerito.
Alla faccia delle tante discussioni che da anni in Italia ci martellano e massacrano su voto sì e no, su ius soli sì o no. In una domenica, i zurighesi hanno detto quello che pensavano: a casa nostra votiamo e decidiamo noi.
Non si è mosso l'Onu, non si è mossa alcuna lamentela umanitaria. A casa nostra, parlare questa lingua è assolutamente un tabù, una libertà d'espressione e di scelta che va a braccetto col burqa. O no?
Se Zurigo dice no al voto agli stranieri
E' definitivo: il popolo ha detto "Sì" (50,3%) contro l'immigrazione di massa
A schierarsi con gli iniziativisti sono stati 17 cantoni, fra cui il Ticino, che ha presentato la percentuale di favorevoli di gran lunga maggiore del paese (68,17%)
BERNA - Sì all'iniziativa sull'immigrazione di massa. Di stretta misura (19'516 schede di differenze) il popolo svizzero ha accolto la proposta di modifica costituzionale dell'UDC con il 50,3% delle preferenze e ha così sconfessato governo, parlamento,organizzazioni economiche e sindacati.
A schierarsi con gli iniziativisti sono stati 17 cantoni, fra cui il Ticino, che ha presentato la percentuale di favorevoli di gran lunga maggiore del paese (68,17%), e i Grigioni (50,59%). Hanno invece votato contro la Romandia, Basilea Città, Zurigo e, per un soffio, Zugo.
Il popolo svizzero chiede la reintroduzione di contingenti - Le organizzazioni mantello dell'economia svizzera, che hanno combattuto l'iniziativa - a fianco del Parlamento e del Consiglio federale - nell'ambito di una vasta alleanza formata dai partiti, dai sindacati e da altre organizzazioni, sono deluse dall'esito della votazione. Occorre ora mettere in atto in maniera moderata e non burocratica la decisione presa democraticamente, allo scopo di limitare il più possibile le conseguenze negative per la piazza economica svizzera.
L'Unione svizzera degli imprenditori ed economiesuisse prendono atto del fatto che la maggioranza dei cittadini svizzeri voglia limitare il numero degli immigranti. Le organizzazioni economiche ritengono che si tratti di un mandato da mettere in atto. Esse difenderanno una formulazione moderata delle disposizioni legali, dal momento che l'iniziativa chiede espressamente la presa in considerazione degli «interessi economici globali» della Svizzera.
Ticinonline - E' definitivo: il popolo ha detto "Sì" (50,3%) contro l'immigrazione di massa
Svizzera agli svizzeri.
Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
Tacito, Agricola, 30/32.