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  1. #11
    La Vengeance
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    Predefinito Re: Bersani ripiglia fiato…e con lui Monti/Merkel. Fuori dall'euro e di corsa!

    Citazione Originariamente Scritto da Dario Visualizza Messaggio
    Ma piantatela con questa cazzata dell'euro. Sarebbe il default in 6 mesi, solo i deficienti non lo hanno capito. Nel 2001-2010 dovevamo fare le riforme e aggiustare i conti come ha tentato di fare Prodi. Invece ci siamo preoccupati delle leggi ad personam e a fare gli interessi dei pescecani della finanza. È adesso la colpa è del PD. Fate pena.
    Come no Dario!

    POLITICA


    Crisi/ Così Prodi e Ciampi truccarono i conti per entrare nell'euro

    Domenica, 13 maggio 2012 - 11:45:00

    E' bufera in Europa dopo che il settimanale tedesco Der Spiegel ha rivelato, carte alla mano, che l'Italia non aveva i conti in regola per entrare nell'euro e che l'allora cancelliere tedesco Helmut Kohl ne era consapevole, ma per motivi di opportunita' politica non si mise di traverso.
    E ora le carte cui ha avuto accesso il settimanale tedesco, centinaia di pagine di documenti del governo Kohl sull'introduzione dell'euro tra il 1994 ed il 1998, sono state pubblicate anche in italiano dalFatto Quotidiano.
    Si tratta di rapporti dell'ambasciata tedesca a Roma, di note interne dell'esecutivo e di verbali manoscritti di colloqui avuti dal cancelliere della riunificazione. "I documenti dimostrano cio' che finora si supponeva: l'Italia non avrebbe mai dovuto essere accolta nell'euro", scrive lo Spiegel, aggiungendo che a decidere sull'ingresso dell'Italia "non furono i criteri economici, ma le considerazioni politiche".
    "In questo modo", denuncia il settimanale di Amburgo, "si creo' il precedente per una decisione sbagliata ancora maggiore presa due anni dopo: l'ingresso nell'euro della Grecia". Per lo Spiegel il governo Kohl non puo' sostenere di essere stato all'oscuro della reale situazione italiana dell'epoca, poiche' "era perfettamente informato sulla situazione di bilancio". "Molte misure di risparmio erano solo cosmetiche, si basavano su trucchi contabili o vennero subito ritirale non appena venne meno la pressione politica", scrive il settimanale.
    Carlo Azeglio Ciampi e la moglie Franca

    "Fino al 1997 avanzato, al ministero delle Finanze non credevamo che l'Italia riuscisse a rispettare i criteri di convergenza", ha dichiarato al settimanale Klaus Regling, attuale responsabile del fondo salvastati Efsf ed all'epoca capo dipartimento del ministero delle Finanze tedesco. Il 3 febbraio 1997 lo stesso ministero constatava che a Roma "importanti misure strutturali di risparmio sono venute quasi del tutto meno per garantire il consenso sociale".
    Il 22 aprile dello stesso anno in una nota per Kohl era scritto che "non ci sono quasi chance che l'Italia rispetti i criteri". Il 5 giugno il dipartimento di Economia della cancelleria comunicava che le previsioni di crescita dell'Italia apparivano "modeste" ed i progressi nel consolidamento delle finanze pubbliche "sopravvalutati". In preparazione di un vertice con una delegazione governativa italiana del 22 gennaio 1998 l'allora sottosegretario alle Finanze, Juergen Stark, constatava che in Italia "la durevolezza di solide finanze pubbliche non e' ancora garantita". A meta' marzo 1998 era Horst Koehler, allora presidente dell'Associazione delle Casse di Risparmio tedesche, a scrivere una lettera a Kohl, accompagnata da uno studio dell'Archivio dell'Economia mondiale di Amburgo, in cui era scritto che l'Italia non aveva rispettato le condizioni "per una durevole riduzione del deficit" e che pertanto costituiva "un rischio particolare" per l'euro.
    Lo Spiegel scrive che "Kohl rispose picche ai suoi consiglieri di allora", anche perche', come afferma Joachim Bitterlich, allora consulente di Kohl per la politica estera, al vertice Ue di maggio 1998 "la parola d'ordine politica era: per favore non senza gli italiani". Il settimanale di Amburgo rileva che i documenti visionati "fanno sorgere il sospetto che sul problema Italia il governo Kohl abbia ingannato non solo l'opinione pubblica, ma anche il Bundesverfassungsgericht (la Corte Costituzionale di Karlsruhe, ndr)".
    Romano Prodi


    Secondo lo storico Hans Woller, al momento di entrare nell'euro l'Italia era "sull'orlo della bancarotta finanziaria", mentre dai documenti visionati dallo 'Spiegel' risulta che nel corso del 1997 l'Italia propose per due volte di rinviare la partenza dell'euro, ma la Germania rifiuto'.
    Bitterlich spiega che questa data era diventata "un tabu'" e che tutte le speranze tedesche erano riposte in Carlo Azeglio Ciampi, allora ministro del Tesoro nel governo Prodi. "Per tutti era come un garante dell'Italia, lui ce l'avrebbe fatta!", spiega Bitterlich, ma lo Spiegel scrive che "alla fine con una combinazione di trucchi e di circostanze fortunate gli italiani riuscirono sul piano formale a rispettare i criteri di Maastricht. Il Paese trasse vantaggio da tassi di interesse storicamente bassi, inoltre Ciampi si dimostro' un creativo giocoliere finanziario".
    Il settimanale cita in proposito l'introduzione della "tassa per l'Europa", la vendita delle riserve auree alla banca centrale e le tasse sugli utili, con il risultato che "il deficit di bilancio scese in misura corrispondente, anche se gli esperti statistici dell'Ue in seguito non accettarono questi trucchi". Ai primi del 1998 rappresentanti del governo olandese chiesero a Kohl un "colloquio confidenziale" alla Cancelleria, durante il quale chiesero di fare maggiori pressioni su Roma, poiche' "senza ulteriori misure dell'Italia a conferma del durevole consolidamento, un ingresso dell'Italia nell'euro non e' accettabile". Kohl respinse la proposta olandese, anche perche' il governo francese gli aveva fatto sapere che senza l'ingresso nell'euro dell'Italia, neanche la Francia sarebbe entrata, con il risultato che, come scrive lo 'Spiegel', "i tedeschi erano in una posizione di trattativa debole".
    La conclusione del lungo articolo e' che riguardo all'Italia "molti sapevano che i numeri erano truccati e che un'autentica riduzione del debito era fuori discussione. Nessuno pero' oso' trarne le conseguenze e Kohl si fido' delle melodiose dichiarazioni di Ciampi, che assicurava un 'cammino virtuoso', con il governo di Roma che prevedeva al piu' tardi per il 2010 la riduzione al 60% del debito pubblico. E' andata diversamente".



    Crisi/ Così Prodi e Ciampi truccarono i conti per entrare nell'euro - Affaritaliani.it
    "Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)

  2. #12
    bronsa querta
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    Predefinito Re: Bersani ripiglia fiato…e con lui Monti/Merkel. Fuori dall'euro e di corsa!

    Ah, beh, se sta scritto su affaritaliani....
    C. De Gaulle: "l'Italia non è un paese povero. E' un povero paese".

  3. #13
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    Predefinito Re: Bersani ripiglia fiato…e con lui Monti/Merkel. Fuori dall'euro e di corsa!

    Citazione Originariamente Scritto da Borotalco Visualizza Messaggio
    Lo diceva anche Stendhal che i Tedeschi son scemi. Ci vedeva giusto lui, infatti era un nostro estimatore (con alcuni distinguo, ma pur sempre un grande estimatore). Se vai dietro agli scemi non ti puoi aspettare niente di buono, già si è visto con l'alleanza con la Germania di Hitler che fine abbiamo fatto.

    Noi siamo geniali, sono gli altri che devono venir dietro a noi, non il contrario.
    Certo

    Siamo geniali nel.metterci in merda, perche' siamo troppo furbi.......peraltro " furbo" e' un insulto, in francese...

  4. #14
    La Vengeance
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    Predefinito Re: Bersani ripiglia fiato…e con lui Monti/Merkel. Fuori dall'euro e di corsa!

    Citazione Originariamente Scritto da Megara Visualizza Messaggio
    Ed, Lenin è morto.
    Il muro è caduto.
    E il Pci non ha mai governato.
    Oh, poi te sempre sulla stretta attualità eh!

    Parliamo di cose serie: il problema dell'Italia non è il neonazismo fuffocratico è il debito conseguente all'eccessiva spesa pubblica.
    E noi invece che aggredire coi forconi la spesa che facciamo?
    Inventiamo neologismi e incolpiamo la moneta (come se potesse influire il mezzo dello scambio sul valore dello scambio) e il primo della classe (la Merkel).
    Che poi perchè un Sassone dovrebbe finanziare l'Italia, magari dividendosi i debiti da pagare, quando noi spendiamo milioni per roba tipo la fiction Rai di barbareschi è una cosa su cui ci si dovrebbe interrogare.
    Lenin è morto. Per fortuna nostra.
    Il muro è caduto. Bisognerebbe incaricarsi di edificarne uno nuovo.
    Il PCI non ha mai governato. Il compromesso storico è solo fantasia.

    Se non leggi attentamente la storia non puoi fare politica ecco perché io sono sempre attuale.

    Le cose serie di cui parli tu si risolvono così.
    Il 47% del debito in mano straniera viene sospeso. Non si pagano più interessi e se non stanno attenti non si paga più proprio.
    Si chiudono le frontiere. Si apre ai mercati orientali.
    Sovranità Monetaria.
    Un paio di anni di sofferenza e poi torniamo alla GRANDE.
    A vaffa la Germania.
    "Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)

  5. #15
    La Vengeance
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    Predefinito Re: Bersani ripiglia fiato…e con lui Monti/Merkel. Fuori dall'euro e di corsa!

    Citazione Originariamente Scritto da Borotalco Visualizza Messaggio
    Lo diceva anche Stendhal che i Tedeschi son scemi. Ci vedeva giusto lui, infatti era un nostro estimatore (con alcuni distinguo, ma pur sempre un grande estimatore). Se vai dietro agli scemi non ti puoi aspettare niente di buono, già si è visto con l'alleanza con la Germania di Hitler che fine abbiamo fatto.

    Noi siamo geniali, sono gli altri che devono venir dietro a noi, non il contrario.
    Infatti vanno tenuti SOTTO i tedeschi. SEMPRE!

    STENDHAL ERA UN MITO! Lui aveva seguito l'Empereur nelle sue leggendarie conquiste.
    Figurato come poteva vedere i crucchi!
    Come noi ITALIANI.
    "Due cose hanno soddisfatto la mia mente con nuova e crescente ammirazione e soggezione e hanno occupato persistentemente il mio pensiero: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me" (Immanuel Kant)

  6. #16
    La Vengeance
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  7. #17
    Super Troll
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    Predefinito Re: Bersani ripiglia fiato…e con lui Monti/Merkel. Fuori dall'euro e di corsa!

    Citazione Originariamente Scritto da Edmond Dantès Visualizza Messaggio
    No.
    Il PDL sostiene il governo perché l'alternativa è il fallimento.
    Il PDL ha scelto giudiziosamente l'Amministrazione Controllata. Per ora.
    Poi, presto, molto presto…vedremo.

    della serie: se una cosa la fa il pd è perchè sono un branco di incompetenti autolesionisti comunisti venduti ai neonazisti conservatori tedeschi

    se la stessa cosa la fa il pdl è perchè è costretto e responsabile.

    bah.

  8. #18
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    Predefinito Re: Bersani ripiglia fiato…e con lui Monti/Merkel. Fuori dall'euro e di corsa!

    Citazione Originariamente Scritto da Edmond Dantès Visualizza Messaggio
    Lenin è morto. Per fortuna nostra.
    Il muro è caduto. Bisognerebbe incaricarsi di edificarne uno nuovo.
    Il PCI non ha mai governato. Il compromesso storico è solo fantasia.
    La fantasia è pensare che ci sia sempre e solo un'unica lettura delle cose e della Storia.
    Se ti guardi attorno vedrai persone che pensano ancora oggi che Mussolini sia stato un bene per l'Italia o altri che avrebbero voluto Stalin o Lenin a Roma.
    Gli uomini sono sempre portati a pensare di esser dalla parte giusta e difatti ci scambiamo le ragioni, mica i torti.
    A me però non interessa stare lì a dare i bollini, è uno sport che ti lascio volentieri.



    Se non leggi attentamente la storia non puoi fare politica ecco perché io sono sempre attuale.
    E chi stabilisce chi la legge bene e chi la legge male?
    Vabbè, Ed, pure il mago Otelma si definisce mago.

    Le cose serie di cui parli tu si risolvono così.
    Il 47% del debito in mano straniera viene sospeso. Non si pagano più interessi e se non stanno attenti non si paga più proprio.
    Si chiudono le frontiere. Si apre ai mercati orientali.
    Sovranità Monetaria.
    Un paio di anni di sofferenza e poi torniamo alla GRANDE.
    A vaffa la Germania.
    E siamo alle follie della sera.
    Come si chiudono le frontiere di una penisola? Innalzando i muri in mare?
    Avrai forse giocato troppo coi Lego?

    La sovranità monetaria è un falso mito.
    Non è che se alla Calabria dai il tallero diventa la nuova California.
    Sono partigiana. Nel senso che odio chi non parteggia. Odio gli indifferenti.

  9. #19
    bronsa querta
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    C. De Gaulle: "l'Italia non è un paese povero. E' un povero paese".

  10. #20
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    Predefinito Re: Bersani ripiglia fiato…e con lui Monti/Merkel. Fuori dall'euro e di corsa!

    Citazione Originariamente Scritto da Edmond Dantès Visualizza Messaggio
    GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DEL NEONAZISMO TECNOCRATICO INTERIORIZZATI DAL PARTITO DEMOCRATICO


    Voglio tornare ad approfondire alcuni concetti importanti per specificare meglio il senso di alcune mie ipotesi e conclusioni. Quando si parla di categorie politiche come destra e sinistra, nel tempo snaturate da una informazione sciatta fino a renderle quasi indistinguibili, si rischia di finire vittime dell’astrattismo. Attribuendo infatti significati diversi alle stesse parole aumenta il senso di incomunicabilità e incomprensione. Il primo compito di chi informa è quello di trasmettere emozioni ed analisi in grado di indurre il lettore alla riflessione, all’approfondimento e, perché no, alla critica in funzione della controdeduzione (e non dell’insulto come fanno le bestie). Ma per mettere in moto un meccanismo dialogico degno di questo nome è indispensabile sposare e condividere un linguaggio comune e pacificamente accettato. In molti casi questo tipo di introduzione preliminare risulta oggettivamente pleonastica. Se parlo di cibo e domando al mio commensale: “Ti va un pollo?”, è oggettivamente stravagante aggiungere informazioni del tipo “si tratta di un uccello domestico derivante da specie selvatiche di origine indiana”. Quando invece si parla di politica, per di più ricorrendo con frequenza all’uso di termini ed immagini del passato con l’obiettivo di spiegare un presente permeato da aspetti di indiscutibile originalità, è opportuno ritornare spesso sugli stessi argomenti anche a costo di apparire ripetitivi e petulanti. In primo luogo bisognerebbe smetterla di definire “crisi economica” quello che sta accadendo in Europa. L’espressione crisi economica tende infatti a trasmettere furbescamente un messaggio neutro e burocratico che attribuisce le difficoltà esistenti ad una sorta di caso fortuito o forza maggiore. I commentatori economici e politici ricorrono all’immagine della “crisi” come sinonimo di evento imprevedibile e non controllabile dalla volontà dell’uomo. Ma l’attuale crisi non è affatto paragonabile ad una abbondante grandinata che distrugge il raccolto. Perché ciò che accade è il risultato previsto e voluto di una pianificazione lucida e maligna. Quindi usciamo subito dal campo delle fatalità ed immergiamoci consapevoli in quello della politica che influenza i processi storici. Stabilito che non esiste alcuna crisi economica determinata da eventi imprevedibili di fronte ai quali l’uomo non può resistere, bisogna ora guardare più da vicino gli elementi costitutivi di questo progetto politico guidato dalla massoneria reazionaria che si riconosce nelle posizioni dei vari Monti, Draghi, Olli Rehn, Schauble, Barroso, Van Rompuy e simili. Quali sono i tratti distintivi di questa operazione politica su larga scala spacciata per “necessario risanamento dei conti”? 1) Creazione di una sovrastruttura capace di assorbire le prerogative dei singoli Stati-nazione in modo da impedire che le periodiche elezioni politiche nei diversi paesi dell’area euro possano influire realmente nelle scelte dell’oligarchia tecnocratica dominante (dottrina Draghi: “Guida sempre il pilota automatico”) 2) Ridisegno degli equilibri sociali in senso neo-oligarchico da perseguire attraverso l’esasperazione di alcune teorie macroeconomiche che profetizzano l’indispensabilità di riforme non rinviabili per consentire all’Europa di tenere il passo con realtà economiche vitali, emergenti e competitive sul piano globale(cosiddetta “cinesizzazione dell’Europa”, copyright God). Quindi, a questo punto della discussione, possiamo ragionevolmente affermare che “i media definiscono crisi economica un progetto razionale e consapevole finalizzato al ridisegno della società europea in senso barbarico e pre-illuministico, elaborato, guidato e imposto da una èlite tecnocratica, cementata da comuni radici massonico-reazionarie, che opera al riparo di una costruzione istituzionale di fatto antidemocratica e irresponsabile per obbligare i singoli stati membri ad attuare con la forza dell’intimidazione riforme in grado di accelerare la rapida destrutturazione del sistema sociale europeo, aumentare le disuguaglianze e selezionare la specie attraverso lo sviluppo di una eugenetica darwiniana finalizzata a determinare la sottomissione o in alternativa la morte, per suicidio o stenti, delle fasce più deboli della società in quanto intrinsecamente considerate inferiori e indegne (Goym, ovvero bestiame umano)”. Ho già utilizzato la definizione di“neonazismo tecnocratico” per fotografare sinteticamente il fenomeno appena descritto. Ora è chiaro che il neonazismo tecnocratico di Draghi, Schauble e Monti non è sovrapponibile tout court con il nazismo classico della Germania di Hitler. Ma, a ben vedere, ne rappresenta l’evoluzione più innovativa negli strumenti ma fedele nelle intenzioni e nei sentimenti. L’Europa di oggi persegue l’obiettivo di colpire intere classi sociali perché avvertite come deboli e perciò non competitive. Queste categorie, indicate come parassitarie, provocherebbero un rallentamento dell’efficienza sistemica dell’area euro da risolvere ad ogni costo. Solo la purezza del bilancio (un tempo della “razza”) costituisce perciò un rimedio indispensabile per evitare che la presenza sulla scena di “uomini inferiori” generi un decadimento complessivo della laboriosa società europea tale da insinuare dubbi e perplessità presso i fantomatici “mercati” (luogo metafisico abitato esclusivamente dagli ariani moderni). Non tutte le uccisioni di massa sono guidate dagli stessi propositi. I Romani decisero di sterminare i Cartaginesi perché questi ultimi costituivano una continua minaccia militare; i cattolici medievali perseguitarono gli eretici per salvaguardare “la fede autentica”; Stalin colpì i kulaki perché si erano arricchiti conquistando pericolosamente prestigio sociale. Ma solo i nazisti misero in piedi una efficace e organica macchina delle morte per inseguire il mito della purezza minacciato dalla sola presenza in vita di categorie indegne di esistere. Neri, zingari e portatori di handicap non minacciavano né ostacolavano i progetti della Germania nazista ma, nonostante questo, finivano per essere bruciati nei forni comunque perché avvertiti come elementi in grado di inquinare la natura stessa dell’uomo nuovo destinato a fondare una civiltà scevra dall’imperfezione. Alla luce di questo ragionamento ribadisco le evidenti affinità fra la filosofia nazista classica e il neonazismo tecnocratico contemporaneo. La cornice è cambiata ma il quadro è sempre quello. Chi oggi non si adegua ad una esistenza semi-schiavile al servizio della classe neoaristocratica è pregato di togliere cortesemente il disturbo. Così come Goebbels e Rommel appartenevano al primo cerchio di potere della Germania nazista, gli italiani Mario Monti e Mario Draghi compongono il primo livello del sistema di potere che regge il neonazismo tecnocratico contemporaneo. Il livello europeo è sovraordinato rispetto a quello nazionale e, conseguentemente, la caratterizzazione delle forze politiche che operano all’interno dei confini dei singoli paesi si evince perlopiù dal grado di fedeltà che le stesse assicurano al politburo di Bruxelles. In Italia il Pd si è distinto per il fiancheggiamento acritico e bovino nei confronti di tutte le riforme cucinate dalla euro-burocrazia. Non a caso Bersani ha sostenuto il governo Monti fino all’ultimo, preferendo perdere le elezioni anziché rallentare il cammino dei neonazisti tecnocratici. Per l’oligarchia continentale il Pd è affidabile almeno quanto Pètain lo fu agli occhi di Hitler. Per queste ragioni il Pd, partito formalmente di sinistra, rappresenta nei fatti posizioni tipiche dell’estrema destra classista, antiegualitaria e, all’occorrenza, sanguinaria.
    Francesco Maria Toscano
    12/06/2013


    Meglio morti che con questi buffoni assassini servitori della Germania!


    http://www.ilmoralista.it/2013/06/12/gli-elementi-costitutivi-del-neonazismo-tecnocratico-interiorizzati-dal-partito-democratico/
    Citazione Originariamente Scritto da Edmond Dantès Visualizza Messaggio
    Le cose serie di cui parli tu si risolvono così.
    Il 47% del debito in mano straniera viene sospeso. Non si pagano più interessi e se non stanno attenti non si paga più proprio.
    Si chiudono le frontiere. Si apre ai mercati orientali.
    Sovranità Monetaria.
    Un paio di anni di sofferenza e poi torniamo alla GRANDE.
    A vaffa la Germania.
    postando certa spazzatura senza ne capo ne coda e delirando su defaault controllati esteri, non è che sostieni la tua credibilità, gia bassissima peraltro , su questione monetarie e macroeconomiche

    ti mancano solo i like di Ada Betel e Hasselbad per andare a zero
    Ultima modifica di Conte Oliver; 13-06-13 alle 19:11
    “Productivity isn't everything, but, in the long run, it is almost everything. A country’s ability to improve its standard of living over time depends almost entirely on its ability to raise its output per worker.”
    — Paul Krugman

 

 
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