meglio un soggetto unitario dedicato al perseguimento di un fine prettamente locale oltrechè legittimo (la nascita di uno Stato palestinese), guidato da leader riconosciuti (Ismail Haniyeh, Khaled Meshaal...) o meglio una miriade di gruppuscoli ispirati a Bin Laden, guidati da imam farneticanti, che magari domani vengono a mettermi una bomba sotto il culo?
perchè tanto sono tutti uguali, no? :gluglu:
hamas è gentaglia fascista* che manda a muorire i 15enni.
con metodi pacifici gli arabi ottenevano molto di più
* termine usato nel suo significato improprio
ora si scannano anche tra di loro, ma imparate un po' di democrazia, la vita umana vale molto, almeno per me, bisogna spenderla bene.
Soviet made shit
metodi nonviolenti. non "pacifici". "pacifici" non vuol dire una mazza.
e gli adoloscenti erano invece ottima carne da cannone quando li mandavamo a morire noi nella prima GM, vero?
cosa centra la democrazia? non mi sembra che i salafiti filo-qaedisti di questo "Jund Ansar Allah" siano particolarmente interessati alla democrazia...ora si scannano anche tra di loro, ma imparate un po' di democrazia, la vita umana vale molto, almeno per me, bisogna spenderla bene.
e se farci il tiro al bersaglio prima che diventino troppo pericolosi può servire ad evitare una deriva "alla somala" di Gaza (che -a seconda dei punti di vista- costringerebbe, o costituirebbe un magnifico pretesto per Israele ad intervenire, con un numero decisamente maggiore di morti, per giunta fra i civili), ben venga il tiro al bersaglio...
era la stessa merda, ma almeno era una merda organizzata
ma che almeno non si eroizzi nessunocosa centra la democrazia? non mi sembra che i salafiti filo-qaedisti di questo "Jund Ansar Allah" siano particolarmente interessati alla democrazia...
ma infatti è una situazione penosae se farci il tiro al bersaglio prima che diventino troppo pericolosi può servire ad evitare una deriva "alla somala" di Gaza (che -a seconda dei punti di vista- costringerebbe, o costituirebbe un magnifico pretesto per Israele ad intervenire, con un numero decisamente maggiore di morti, per giunta fra i civili), ben venga il tiro al bersaglio...
Soviet made shit
a beh, allora...
senti, se scrivi tanto per scrivere qualcosa, è meglio se fai a meno.
ma si eroizza chi? onf:ma che almeno non si eroizzi nessuno
guarda che Hamas non sta facendo niente di più brutale di quanto fanno tanti governi mediorientali per contrastare l'estremismo... e di quanto fanno gli occidentali se lontano dai riflettori...ma infatti è una situazione penosa
quindi i moralismi lasciali perdere.
Onestamente più vai avanti più ho l'idea di stare a perdere il mio tempo dietro a chi palesemente non ha come te le capacità o le conoscenze necessarie per portare avanti una discussione seria su questo argomento, mancanze che cerchi di compensare con una retorica tra l'altro di scarso livello, banale e muffita. Se c'è chi avrà la voglia di risponderti meglio per te e peggio per lui.
Scontri tra polizia di Gaza e fanatici salafiti:16 morti e 125 feriti. Al-Qaida nella Striscia, cui prodest?
SCRITTO IL 2009-08-15 IN NEWS
Gaza - Infopal. Venerdì notte, a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, 16 persone sono rimaste uccise e 125 ferite durante scontri tra la polizia di Gaza e il gruppo combattente salafita 'Jund Ansar Allah' (soldati per Dio), guidato da Sheikh Abdul-Latif Musa, un estremista, sembra, filo-al-Qa'ida.
Fonti della sicurezza nel governo di Gaza hanno reso noto che tra le vittime ci sono membri delle forze di polizia, del gruppo salafita, alcuni civili (tra cui un bambino) e lo stesso Abu Musa.
I combattenti salafiti, e il loro capo, Sheikh Abu Mousa, erano asserragliati nella casa di quest'ultimo, quando il ministro dell'Interno ha chiesto loro di arrendersi, ma invano. L'abitazione è stata poi fatta esplodere dalle forze di polizia.
Venerdì sera, durante una conferenza stampa svoltasi a Gaza City, il portavoce del governo, Taher An-Nunu, ha dichiarato che il gruppo è responsabile di un recento attacco contro cerimonie nuziali e Internet café. E ha spiegato che gli scontri sono avvenuti dopo che l'imam di gruppo salafita, Abu Mousa, aveva dichiarato "atei" i musulmani di Gaza e aveva annunciato la nascita di un "emirato islamico".
An-Nunu ha aggiunto che le forze di sicurezza di Gaza manterranno l'ordine e faranno rispettare la legge.
"Se Hamas istituisce un governo di Dio, noi salafiti lo serviremo", aveva affermato Abu Musa, accusando il movimento islamico di non seguire la shari'a.
In risposta, il ministro dell'Interno ha dichiarato che Musa "sembra soffrire di un attacco di pazzia", e ha aggiunto che chiunque porti armi e diffonda caos e insicurezza sarà perseguito per legge.
Da parte sua Ismail Haniyah, premier del governo di Gaza, ha affermato che non ci sono guerriglieri palestinesi nella Striscia di Gaza che hanno combattuto contro gli Usa in Iraq o in Afghastinan, e neanche infiltrati, e che tali insinuazioni sono diffuse da lsraele. E ha sottolineato che il governo non permetterà il ritorno di una situazione di instabilità e insicurezza nella Striscia.
Il gruppo salafita aveva annunciato la propria nascita nella Striscia circa due mesi fa.
Un'altra organizzazione di fanatici, seguaci del fantomatico Bin Laden, dunque? Cui prodest? A chi giova?
Scontri tra polizia di Gaza e fanatici salafiti:16 morti e 125 feriti. Al-Qaida nella Striscia, cui prodest? Infopal Agenzia stampa informazione Palestina, Territori palestinesi occupati, Striscia di Gaza
Le vere ragioni dello scontro tra Hamas e Jund Ansar Allah
PRIMO FRONTE - Terra di Palestina
Scritto da La Redazione
Sabato 15 Agosto 2009 20:16
È di almeno 20 morti e oltre 120 feriti il tragico bilancio, ancora provvisorio, dei violentissimi scontri scoppiati ieri pomeriggio a Rafah, e prolungatisi fino a notte fonda, tra la polizia palestinese appoggiata dai miliziani delle Brigate al-Kassam e quelli del gruppo Jund Ansar Allah.
Questo gruppo non è l’unico movimento salafita attivo nella striscia di Gaza e nemmeno il più consistente. Certamente il più temibile, grazie non solo alla sua piccola ma agguerrita milizia, ma al consenso di cui gode presso la popolazione della città di Rafah, dovuto anche alla figura carismatica del loro principale dirigente, il medico Abdel Latif Moussa, a suo tempo appartenente al movimento dei Fratelli Musulmani. Una figura quindi ben nota ai dirigenti di Hamas.
Non è una scoperta, per chi abbia frequentato negli ultimi vent’anni il mondo della Resistenza palestinese, l’esistenza al suo interno di gruppi salafiti intransigenti, animati non solo dalla sete di riscatto contro l’oppressione sionista e imperialista, ma dalla subordinazione della lotta antisionista all’obbiettivo che essi ritengono primario: il ritorno all’Islam “autentico”, ovvero all’emirato islamico e quindi alla applicazione più letterale e puritana della sharia e dei dettami coranici.
Gruppi salafiti e takfiriti sono sorti un po’ dappertutto, soprattutto nei campi profughi palestinesi della diaspora, hanno cioè attecchito nei luoghi di massima concentrazione dell’oppressione e dell’emarginazione. I media occidentali, ogni qualvolta si imbattono in questi gruppi parlano di “network fondamentalista”, di “stretti legami con al-Qaida”. In verità, per quanto molti principi accomunino i vari gruppi, non c’è alcuna cupola, né stabili legami organizzativi tra essi, tantomeno un vincolo effettivo con la direzione di al-Qaida. Siamo in presenza, piuttosto, di una piccola galassia formata da diverse organizzazioni, ognuna indipendente dall’altra, con propri leader carismatici, di vere e proprie sette chiuse su se stesse e con regimi interni ispirati alle più severe regole della clandestinizzazione.
Caratteristiche queste che valgono anche per Jund Ansar Allah, che negli anni si è blindata su se stessa anche a Gaza, suscitando così i sospetti e la crescente ostilità delle forze di sicurezza facenti capo ad Hamas. La resa dei conti tra Jund Ansar Allah e Hamas era nell’aria. La goccia che ha fatto traboccare il vaso pochi giorni or sono, quando le legittime autorità di Hamas hanno intercettato e sequestrato un carico d’armi destinato appunto al gruppo Jund Ansar Allah. La direzione di questo gruppo ha letto questo sequestro, il primo che si sappia, come un affronto, come una svolta che segnalava la fine della tolleranza sin qui mostrata da Hamas verso il salafismo combattente.
Dopo questo sequestro i toni dei sermoni di Abdel Latif Moussa si sono fatti infiammati e, quel che è peggio, sempre più ispirati ad una critica feroce della “mollezza” di Hamas. Che Jund Ansar Allah criticasse Hamas per il suo rifiuto di instaurare la sharia e l’imamato nella Striscia era cosa nota, come noti erano i suoi attacchi per la “inaccettabile subordinazione all’Iran” (per i salafiti takfiriti nessuna collaborazione con gli “eretici” shiiti è ammissibile), ma la questione davvero dirimente è stata la condanna di Jund Ansar Allah della tregua raggiunta con Israele e che ha portato alla fine dell’aggressione e dell’operazione “piombo fuso”.
Anche altre formazioni della Resistenza (che come Jund Ansar Allah avevano partecipato ai combattimenti contro l’invasione dell’inverno scorso) avevano respinto la tregua, ma tutte queste avevano accettato di rispettarla. Jund Ansar Allah no, proclamava che l’avrebbe violata, ispirandosi ad una concezione tutta offensiva ed avventuristica della lotta ai sionisti. E per questo il gruppo si stava riarmando aggirando il controllo di Hamas.
E’ in questa cornice che si spiega la violentissima azione delle forze di Hamas contro Jund Ansar Allah. Si è trattato di un’operazione preventiva, tesa a impedire a questo gruppo di provocare un altro devastante conflitto. Nelle condizioni date e a causa del rifiuto di Jund Ansar Allah di assicurare il rispetto della tregua e degli accordi sottoscritti da tutte le formazioni attive nella Resistenza, nessuna azione preventiva parziale avrebbe dato alcun risultato. Sventare la minaccia che il fragile equilibrio ottenuto dopo l’invasione saltasse per aria implicava annientare e debellare l’intera organizzazione Jund Ansar Allah, a partire dal vertice, per finire con la spina dorsale della sua milizia.
Le vere ragioni dello scontro tra Hamas e Jund Ansar Allah