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    Predefinito Re: L'assassinio di John Kennedy

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio
    Sembra interessante, lo guarderò prima possibile...

    A proposito di Bob - che, pur non essendo all'altezza di John, era comunque in grado di seguirne le orme - l'idea che andasse alla Casa Bianca suscitò un tale terrore che Lorsignori decisero di fare prevenzione e lo liquidarono già quando vinse le primarie... con un "attentato" ancora più farsesco di quello di Dallas.
    Trama intrigante e "fantastica"

    Su Bob Kennedy: attentato ancora più farsesco. RFK non aveva il carisma del fratello, ma la propria "energia" era anche da quello alimentata.
    Particolare storico-esoterico: in un serioso libro di storia della UTET (Storia dei popoli e delle civiltà, vol XVI, gli Stati Uniti): l'autore Luraghi parlando di Bob Kennedy, ad un certo punto scrive: <<Bob Kennedy si rivelò un politico energico e chiaroveggente..>>

    (segue risposta su JFK..)

  2. #12
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    Predefinito Re: L'assassinio di John Kennedy

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio
    Ad essere sincero dissento sull'idea che Kennedy non avesse abilità di manovra e realismo pari alle sue doti intellettuali. Credo, invece, che una caratteristica che lo rende un personaggio forse unico nella storia sia proprio l'aver saputo coniugare idealismo da sognatore e robusto senso della realtà. Ad esempio, fu un capolavoro di diplomazia la maniera in cui gestì la crisi dei missili di Cuba... Resistendo alla pressioni dei soliti generali tonti che volevano sparacchiare e basta, a costo di far esplodere una guerra atomica, avviò un dialogo con Kruscev che permise di risolvere il problema senza che nessuno fosse sconfitto e umiliato... tanto che gli ottimi rapporti proseguirono anche dopo. Lanciò comunque una sfida all'URSS, ma nulla di volgarmente bellico... così, nella sua visione universale, pensava anche allo spazio... se anni dopo gli USA andarono sulla Luna fu grazie al suo impulso iniziale.

    E poi tanto altro... aveva ottime idee sui paesi del terzo mondo, trattava l'Europa (dove era stato, conosceva la cultura classica e lo dimostrava) da interlocutore di privilegio... Era giustamente orgoglioso della sua nazione ma non si lasciava accecare dal campanilismo... Era giovane, di età e soprattutto di testa... Visitò la Germania, ponendo fine alla temperie psicologica della WWII... mai l'avrebbe fatto un Eisenhower...


    Chiaramente tutto ciò non era facile, anzi gli si prospettava una strada densa di pericoli e difficoltà... Kennedy stava sul cazzo alle cricche dei potenti in genere, ai produttori di armi, all'esercito (quando morì era sul punto di ritirare i primi mille soldati dal Vietnam, un macello in cui non si sarebbe mai impantanato), ai numerosi americani del Sud che ancora rimpiangevano i campi di cotone... ma la portata dei suoi principi intimoriva anche tanti altri, che magari lo vedevano poco anticomunista.

    Infatti è andata come sappiamo...

    Ma sono convinto che se non lo avessero ucciso - e con un secondo mandato - sarebbe riuscito a lasciare un mondo migliore.
    Eletto presidente JFK dedicò subito più attenzione alla politica estera. In realtà, aver saputo superare il provincialismo insito nell'atteggiamento internazionale di parecchi statisti americani, fu il maggior merito di JFK. Sostituendo un'immagine nuova degli USA al posto di quella degli anni di Foster Dulles, Kennedy ricatturò alleati vacillanti e più di una volta pose in iscacco la duttile politca estera del Kremlino. Fu però ben chiaro che egli non intendeva passare dalla guerra fredda alla tranquilla coesistenza: egli -in ciò perfettamente concorde con il sovietico Krusciov- voleva invece una "coesistenza competitiva", una specie di "pace calda" il cui l'elemento lotta rimaneva in primo piano. Egli non intendeva minimamente migliorare i rapporti con Cina o Cuba; l'unico interlucutore era l'URSS con cui si sarebbe trattato di strappare la leadership, isolandola. All'atto pratico questa politica avrebbe finito per risultare più "pericolosa" di quella di Foster Dulles.
    E in Asia l'amministrazione Kennedy, per me, non seppe che continuare l'atteggiamento di Dulles di chiusura anticinese e di forzata ingerenza nella politica indocinese. Forse l'atto di maggior valore in politica estera della breve politica Kennediana fu la moratoria nucleare di Mosca (1963), che riuscì a creare un nuovo clima in politica internazionale.

    In politica interna, nel campo dei diritti civili per i negri, Kennedy non seppe staccarsi dal vecchio clichè nordista per cui bisognava combattere la discriminazione nel cattivo Sud; che i negri avessero una situazione peggior nei ghetti delle città settentrionali non pareva fosse avvertito. Indubbiamente nel Sud si avevanpo qua e là episodi di aperta discriminazione; ma nel Nord vi era una segregazione ipocrita, inconfessata, e sovente inconfessabile. Quanto alle scuole vi erano più istituzioni culturali segregate nel Nord che nel Sud. L'azione di Kennedy non risolse nulla sostanzialmente nulla e aumentò l'ira e la frustrazione dei sudisti spingendoli - contro ogni tradzione- verso il Partito Repubblicano.
    SUl piano sindacale Kennedy intervenne sì a favore degli operai dell'acciaio, ma impotente a costringere gli industriale ad una trattativa sotto la sua mediazione, egli ricorse a metodi di forte pressione "poliziesca" con l'immnenso potere del governo; rimase l'impressione mai cancellata di un Kennedy ostile al mondo industriale.
    Non so se l'assassinio di Kennedy, avvenne perchè il presidente rappresentava un ostacolo per alcuni gruppi "Ombra".

  3. #13
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    Predefinito Re: L'assassinio di John Kennedy

    Citazione Originariamente Scritto da Lobman Visualizza Messaggio
    Eletto presidente JFK dedicò subito più attenzione alla politica estera. In realtà, aver saputo superare il provincialismo insito nell'atteggiamento internazionale di parecchi statisti americani, fu il maggior merito di JFK. Sostituendo un'immagine nuova degli USA al posto di quella degli anni di Foster Dulles, Kennedy ricatturò alleati vacillanti e più di una volta pose in iscacco la duttile politca estera del Kremlino. Fu però ben chiaro che egli non intendeva passare dalla guerra fredda alla tranquilla coesistenza: egli -in ciò perfettamente concorde con il sovietico Krusciov- voleva invece una "coesistenza competitiva", una specie di "pace calda" il cui l'elemento lotta rimaneva in primo piano. Egli non intendeva minimamente migliorare i rapporti con Cina o Cuba; l'unico interlucutore era l'URSS con cui si sarebbe trattato di strappare la leadership, isolandola. All'atto pratico questa politica avrebbe finito per risultare più "pericolosa" di quella di Foster Dulles.
    E in Asia l'amministrazione Kennedy, per me, non seppe che continuare l'atteggiamento di Dulles di chiusura anticinese e di forzata ingerenza nella politica indocinese. Forse l'atto di maggior valore in politica estera della breve politica Kennediana fu la moratoria nucleare di Mosca (1963), che riuscì a creare un nuovo clima in politica internazionale.
    Quanto mi piacciono queste risposte, che dimostrano competenza e sono piene di spunti... Grazie davvero...

    Beh... Kennedy non era Gandhi o Francesco d'Assisi... Era fortemente animato dal senso della sfida verso l'URSS... Ma era una sfida diversa, complessa... sia perché trascendeva l'aspetto bellico e militare per estendersi al piano tecnologico, economico e perfino "ideologico"... sia, soprattutto, perché era una sfida che l'America kennedyana lanciava anche a se stessa... Questo fu il cammino che portò al trattato del 1963... e non credo che tale politica sarebbe stata particolarmente pericolosa... Almeno non fino a quando al Cremlino ci fosse stato Kruscev, uomo - in quel contesto - di grande apertura mentale e incline al dialogo... Le colpe per le quali fu, nel 1964, "dimesso" e posto sotto sorveglianza del KGB.


    Kruscev e Kennedy a Vienna nel 1961
    Immagine dal sito Wikipedia, l'enciclopedia libera

    Con Cuba, dopo la Baia dei Porci e la vicenda dei missili, sul momento non poteva esserci grande margine... Quanto alla Cina, accusava proprio l'URSS di cedere all'imperialismo americano (critica mossa anche al filosovietico PCI) e figuriamoci...

    Citazione Originariamente Scritto da Lobman Visualizza Messaggio
    In politica interna, nel campo dei diritti civili per i negri, Kennedy non seppe staccarsi dal vecchio clichè nordista per cui bisognava combattere la discriminazione nel cattivo Sud; che i negri avessero una situazione peggior nei ghetti delle città settentrionali non pareva fosse avvertito. Indubbiamente nel Sud si avevanpo qua e là episodi di aperta discriminazione; ma nel Nord vi era una segregazione ipocrita, inconfessata, e sovente inconfessabile. Quanto alle scuole vi erano più istituzioni culturali segregate nel Nord che nel Sud. L'azione di Kennedy non risolse nulla sostanzialmente nulla e aumentò l'ira e la frustrazione dei sudisti spingendoli - contro ogni tradzione- verso il Partito Repubblicano.
    SUl piano sindacale Kennedy intervenne sì a favore degli operai dell'acciaio, ma impotente a costringere gli industriale ad una trattativa sotto la sua mediazione, egli ricorse a metodi di forte pressione "poliziesca" con l'immnenso potere del governo; rimase l'impressione mai cancellata di un Kennedy ostile al mondo industriale.
    Non so se l'assassinio di Kennedy, avvenne perchè il presidente rappresentava un ostacolo per alcuni gruppi "Ombra".
    Mah, guarda... Kennedy aveva idee grandi, derivate in parte dalla concezione ateniese di democrazia e in parte addirittura dal socialismo, di cui avvertiva in un certo qual modo il fascino... Promosse, dunque, diversi provvedimenti contro la segregazione (che, certo, era presente al Nord, eccome)... E' vero, tuttavia, che sul piano realizzativo la sua azione sembrò piuttosto tiepida rispetto ai propositi iniziali e fu anche accusato di incoerenza... In realtà si trattava di questioni non risolvibili dall'oggi al domani, tanto che sotto vari aspetti persistono ancora oggi.

    L'ostilità al mondo industriale non era affatto un'"impressione"... Kennedy disprezzava gli affaristi, li chiamava "sons of pig" senza mandarle a dire... non in quanto tali, tuttavia, ma perché li accusava di tutelare i loro interessi privati a danno del popolo americano... A proposito dell'acciaio, il contrasto al quale accenni scoppiò per la decisione dei siderurgici di aumentarne il prezzo; li costrinse a tornare indietro nel giro di tre giorni. Ma soprattutto dovette nuocergli l'ostilità dei petrolieri, ai quali cercò di sottrarre numerosi privilegi (con provvedimenti che partono dal "Kennedy Act" del 1961 e che, peraltro, andavano contro i suoi interessi familiari).
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 06-09-16 alle 16:26
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  4. #14
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    Predefinito Re: L'assassinio di John Kennedy

    Lobman, ma tu che pensi in particolare dell'assassinio di Kennedy?

    Consideriamo anche la strana fine che fece Lee Harvey Oswald, ucciso appena un paio di giorni dopo dalle pistolettate di tale Jack Ruby... personaggio quanto meno torbido, strano "giustiziere" vicino ad ambienti mafiosi.


    L'omicidio di Lee Harwey Osvald
    Immagine dal sito http://upload.wikimedia.org/
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 06-09-16 alle 16:31
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  5. #15
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    Predefinito Re: L'assassinio di John Kennedy

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio
    Quanto mi piacciono queste risposte, che dimostrano competenza e sono piene di spunti... Grazie davvero...

    Beh... Kennedy non era Gandhi o Francesco d'Assisi... Era fortemente animato dal senso della sfida verso l'URSS... Ma era una sfida diversa, complessa... sia perché trascendeva l'aspetto bellico e militare per estendersi al piano tecnologico, economico e perfino "ideologico"... sia, soprattutto, perché era una sfida che l'America kennedyana lanciava anche a se stessa... Questo fu il cammino che portò al trattato del 1963... e non credo che tale politica sarebbe stata particolarmente pericolosa... Almeno non fino a quando al Cremlino ci fosse stato Kruscev, uomo - in quel contesto - di grande apertura mentale e incline al dialogo... Le colpe per le quali fu, nel 1964, "dimesso" e posto sotto sorveglianza del KGB.


    Kruscev e Kennedy a Vienna nel 1961
    Immagine dal sito Wikipedia, l'enciclopedia libera

    Con Cuba, dopo la Baia dei Porci e la vicenda dei missili, sul momento non poteva esserci grande margine... Quanto alla Cina, accusava proprio l'URSS di cedere all'imperialismo americano (critica mossa anche al filosovietico PCI) e figuriamoci...



    Mah, guarda... Kennedy aveva idee grandi, derivate in parte dalla concezione ateniese di democrazia e in parte addirittura dal socialismo, di cui avvertiva in un certo qual modo il fascino... Promosse, dunque, diversi provvedimenti contro la segregazione (che, certo, era presente al Nord, eccome)... E' vero, tuttavia, che sul piano realizzativo la sua azione sembrò piuttosto tiepida rispetto ai propositi iniziali e fu anche accusato di incoerenza... In realtà si trattava di questioni non risolvibili dall'oggi al domani, tanto che sotto vari aspetti persistono ancora oggi.

    L'ostilità al mondo industriale non era affatto un'"impressione"... Kennedy disprezzava gli affaristi, li chiamava "sons of pig" senza mandarle a dire... non in quanto tali, tuttavia, ma perché li accusava di tutelare i loro interessi privati a danno del popolo americano... A proposito dell'acciaio, il contrasto al quale accenni scoppiò per la decisione dei siderurgici di aumentarne il prezzo; li costrinse a tornare indietro nel giro di tre giorni. Ma soprattutto dovette nuocergli l'ostilità dei petrolieri, ai quali cercò di sottrarre numerosi privilegi (con provvedimenti che partono dal "Kennedy Act" del 1961 e che, peraltro, andavano contro i suoi interessi familiari).
    Argomento e forum interessante e ben moderato, spirito di ricerca base comune.
    Su questo punto sono d'accordo, vi era in John F. Kennedy una forte inclinazione ad una leadership carismatica, del tutto estranea alla tradizione americana. La politica interna rappresentò indubbiamente il lato più debole del breve periodo kennediano. Egli riuscì soltanto a far stare la nazione in punta di piedi, incitandola a confrontare grandi pericoli da un lato e a compiere grandi imprese dall'altro: insegnadole a prepararsi per una strenua avventura in cui un solo condottiero l'avrebbe guidata con una sola volontà.
    La nuova frontiera doveva rilevarsi uno slogan, inteso a galvanizzare le residue energie del Partito Democratico che dopo di essa sarebbe entrato in un lungo periodo di crisi. La vera carta su cui puntò Kennedy fu la carismaticità della sua personalità.
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 06-09-16 alle 16:33

  6. #16
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    Predefinito Re: L'assassinio di John Kennedy

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio
    Lobman, ma tu che pensi in particolare dell'assassinio di Kennedy?

    Consideriamo anche la strana fine che fece Lee Harvey Oswald, ucciso appena un paio di giorni dopo dalle pistolettate di tale Jack Ruby... personaggio quanto meno torbido, strano "giustiziere" vicino ad ambienti mafiosi.


    L'omicidio di Lee Harwey Osvald
    Immagine tratta dal sito Wikimedia Upload
    Ombra. Alla viglia dell'assassinio gli USA erano tesi e inquieti. Non è chiaro fino a che punto il presidente si fosse reso conto che in clima di accese passioni politiche la sua vita potesse essere in pericolo; comrpese comunque che la sua posizione in vista delle future elezioni presidenziali doveva essewre 'consolidata e quindi consentì ad un viaggio preelettorale nel Texas, base politica del vice presidente Johnson, dove un violento dissidio tra il governatore Connally e il senatore Yarborough minacciava la locale organizzazione del partito democratico di scissione. Il viaggio avvenne mentre la propaganda contro Kennedy saliva ala massimo e fanatici predicavano l'assassinio del presidente. Certo l'incredibile efficienza della inefficiente polizia di Dallas apparve più che sbalorditiva, sospetta: rapida cattura di Oswald, provvidenziale assassinio dello stesso Oswald fra un nugolo di agenti mentre camminava nei sotterranei della centrale di polizia, da parte di tale Jack Ruby tenutario di locali equivoci che si dichiarò preso da un nobile impulso a far giustizia dell'assassino. Lo stesso Jack Ruby morì in seguito in carcere. Così periranno altre presone connesse in maniera più o meno oscura a Oswald.
    Poi nel mistero, nell'Ombra, trovano spazio altre particolari narrazioni, ad esempio che JFK fu ucciso a causa di un eccessiva "attenzione" sugli Ufo. È quello che ha anche sostenuto in una intervista lo scrittore William Lester, impegnato nelle ricerche in questo campo per il suo libro A Celebration of Freedom: JFK and the New Frontier.
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 25-06-13 alle 13:29

  7. #17
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    Predefinito Re: L'assassinio di John Kennedy

    Citazione Originariamente Scritto da Lobman Visualizza Messaggio
    Ombra. Alla viglia dell'assassinio gli USA erano tesi e inquieti. Non è chiaro fino a che punto il presidente si fosse reso conto che in clima di accese passioni politiche la sua vita potesse essere in pericolo; comrpese comunque che la sua posizione in vista delle future elezioni presidenziali doveva essewre 'consolidata e quindi consentì ad un viaggio preelettorale nel Texas, base politica del vice presidente Johnson, dove un violento dissidio tra il governatore Connally e il senatore Yarborough minacciava la locale organizzazione del partito democratico di scissione. Il viaggio avvenne mentre la propaganda contro Kennedy saliva ala massimo e fanatici predicavano l'assassinio del presidente. Certo l'incredibile efficienza della inefficiente polizia di Dallas apparve più che sbalorditiva, sospetta: rapida cattura di Oswald, provvidenziale assassinio dello stesso Oswald fra un nugolo di agenti mentre camminava nei sotterranei della centrale di polizia, da parte di tale Jack Ruby tenutario di locali equivoci che si dichiarò preso da un nobile impulso a far giustizia dell'assassino. Lo stesso Jack Ruby morì in seguito in carcere. Così periranno altre presone connesse in maniera più o meno oscura a Oswald.
    Poi nel mistero, nell'Ombra, trovano spazio altre particolari narrazioni, ad esempio che JFK fu ucciso a causa di un eccessiva "attenzione" sugli Ufo. È quello che ha anche sostenuto in una intervista lo scrittore William Lester, impegnato nelle ricerche in questo campo per il suo libro A Celebration of Freedom: JFK and the New Frontier.
    Ottima analisi... A Dallas, il giorno prima dell'attentato, circolavano volantini del genere...


    Immagine dal sito Wikimedia Upload

    Sulla questione extraterrestri ci soffermeremo, in omaggio alla vocazione esoterica del nostro forum...
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 06-09-16 alle 16:36
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  8. #18
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    Predefinito Re: L'assassinio di John Kennedy

    Citazione Originariamente Scritto da Tomás de Torquemada Visualizza Messaggio


    L'omicidio di Lee Harwey Osvald
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    Chi sarebbe il tipo circolettato?
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 06-09-16 alle 16:56
    Rerum cognoscere causas

  9. #19
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    Predefinito Re: L'assassinio di John Kennedy

    Citazione Originariamente Scritto da Abdullah Visualizza Messaggio
    Chi sarebbe il tipo circolettato?
    Credo che sia uno dei tanti reporter...

    L'unica figura che riconosco, a parte i due "protagonisti", è Jim Leavelle, il detective che interrògò per primo Oswald e che lo stava scortando (con non molta efficacia, direi).


    Immagine dal sito http://www.toledoblade.com/

    Poco prima Leavelle aveva anche rivolto una sinistra battuta a Oswald: "Lee, if anybody shoots at you, I hope they're as good a shot as you are!"... per sentirsi rispondere, con un sorrisetto e con ottimismo quanto mai fuori luogo: "Nobody’s going to shoot at me!".

    Ancora in vita, sostiene fermamente che Oswald agì da solo... e io mi sarei molto stupito se avesse detto il contrario... anzi, forse ha superato i novant'anni proprio grazie a questo.
    Ultima modifica di Tomás de Torquemada; 06-09-16 alle 17:01
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  10. #20
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    Predefinito Re: L'assassinio di John Kennedy

    Guardiamo anche il filmato...

    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

 

 
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