I sellini si sono messi dalla parte dei padroni schierandosi con Pd.
I sellini si sono messi dalla parte dei padroni schierandosi con Pd.
Il punto non è se sia giusto o meno, ma se le misure tradizionalmente auspicate dai sindacati possano sortire effetti di contrasto all'impoverimento generale. Si vuole regolamentare l'entrata e l'uscita del lavoratore dall'azienda? si vuole il salario minimo? gli unici effetti (lo dice la logica, non io) è che, aumentando i costi a carico delle aziende, diminuiranno le assunzioni. I provvedimenti sindacali generano disoccupazione a norma di legge, nient'altro. Ciòche conta non è il salario nominale ma quello reale (che me ne faccio di 2000 euro se valgono meno di 1000?) e che quello reale cresce tanto più quanto più aumenta la produttività del lavoro, e che essa cresce tanto più libero sarà il mercato del lavoro (e quello delle imprese ovviamente). Che importa imporre un salario nominale minimo se questo 1) diminuisce la produttività aziendale e quindi aumenta i prezzi sul mercato e perciò riduce il salario reale, e 2) fa si che invece di garantire una mela a tutti i lavoratori, lascia a pancia vuota la maggior parte per incrementare quella di alcuni privilegiati?
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Come ben si sa se non metti regole chiare il padrone non riesce a creare condizioni di lavoro accettabili. Con le dovute differenze, è chiaro.
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.
Ultima modifica di ciddo; 21-06-13 alle 17:33
E poi finiamola con questa storia del "Padrone", che si continua a riprendere dal deleterio vocabolario marxiano del Capitale. In una società di (vero) libero mercato il rapporto padronale non è tale non solo formalmente (vige la regola del contratto) ma neanche sostanzialmente: se il mercato è libero sia dal lato dell'offerta che da quello della domanda, le asimmetrie di peso contrattuale tendono a ridursi, perchè laddove si verifichi sovrabbondanza di offerta o domanda di lavoro si assisterà anche a una deflusso dell'una o dell'altra verso condizioni in cui la rispettiva domanda e offerta è maggiore. Chiaro che essendo un sistema dinamico l'equilibrio è puramente teorico, ma le condizioni della realtà sono dinamiche perciò anche chi volesse realizzare il paradiso comunista in terra, cioè l'assenza orizzontale e verticale di asimmetrie, dovrebbe tenerne conto (nel senso che propone qualcosa di impossibile). Inoltre si deve tener conto che incremento di libero mercato e della divisione del lavoro vanno di pari passo: perciò la qualità del lavoro tende a specializzarsi, ossia a portarsi in condizioni tali che sempre meno lavori potranno essere realizzati da chiunque e perciò la manodopera specifica tenderà a essere scarsa e e perciò ben remunerata.
Ultima modifica di Platone; 21-06-13 alle 17:45
Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.