Sabato 22 Giugno 2013 12:23 |
di Clara Varano - "Poteva capitare a chiunque", questo l'elemento più sconcertante relativo all'arresto che stanotte ha effettuato la Squadra Mobile di Catanzaro supportata dalle Volanti, per tentato omicidio. Tre i giovani protagonisti, 2 vittime ed un aggressore. Lui, tunisino, Fari Hamdi, avrebbe tentato di uccidere un ragazzo
catanzarese sul lungomare di Catanzaro, nel quartiere Lido, in pieno giorno e davanti a numerosi testimoni. Due fratelli seduti sul muretto del lungomare vedendo passare Hamdi, commentano ad alta voce, la sua somiglianza con Ronaldinho. Il giovane tunisino, ritenendola un offesa, si avvicina ed inizia a spintonare e a percuotere il più piccolo dei due fratelli. Inutili le spiegazioni e il tentare di chiarire che non era un offesa. Hamdi non sente ragioni. Tira fuori un coltello, lo apre con i denti e insegue il minore sulla spiaggia. Il fratello più grande si intromette e si becca una coltellata alla pancia. Per questo i procuratori Bertucci e Borrelli hanno ravvisato il tentato omicidio. Le due vittime sono state trasportate in ospedale dopo l'intervento in loro difesa da parte di alcuni bagnanti. Per loro 3 e 15 giorni di prognosi oltre ad un piccolo intervento chirurgico per la vittima dell'accoltellamento. Hamdi, invece, si sarebbe dato alla fuga, subito dopo l'aggressione, facendo perdere le sue tracce. Solo stanotte la Polizia, grazie alla descrizione dei testimoni e ad un album fotografico, è riuscita a risalire al tunisino. Durante la perquisizione nella sua abitazione, che si trova in pieno centro, sono stati rinvenuti il caricatore di una pistola, sostanze stuèefaceni, un bilancino di precisione ed un macete di 46 cm. Per lui, oltre all'accusa di tentato omicidio, anche quella di spaccio di sostanze stupefacenti e porto ingiustificato di coltello fuori dalla propria abitazione. Il dottore Ruperti, responsabile della Squadra Mobile, della Questura del capoluogo ha soprattutto focalizzato il suo intervento durante la conferenza stampa, sulla pericolosità del fatto e sulla maggiore attenzione che il suo ufficio sta riservando a questi fatti di microcriminalità violenta. "Catanzaro, non è una città tranquilla come sembra, dietro l'angolo il pericolo è per chiunque", ha sottolineato Ruperti. Questo, insieme ad alcuni altri fatti criminosi delle scorse settimane, è un caso grave di reato violento contro inermi. Quello che è sommerso nel capoluogo, come criminalità, è molto pericolaoso. Lo stesso Hamdi, infatti, era noto alle forze dell'ordine perché in passato, da minore, era stato fermato per diversi piccoli reati legati alla droga. Emerge, dunque, una realtà nel capoluogo di giovani spacciatori che si rivolgono ad una clientela ancora più giovane. Si pensa, infatti, che quanto trovato in casa dell'indagato, fosse utile ad intimidire chi fosse in ritardo con i pagamenti. |