L'addio di Pisapia: "Non mi ricandido a sindaco di Milano"

[orpheus]

E te credo ..... ormai i calci già li sentiva arrivare alle chiappe e giustamente ha preferito tirare i remi in barca ma se non dopo aver ridotto una bellissima città come Milano a cesso d'Italia .
Avendo di fatto consegnato le chiavi della città di Milano a tutti i delinquenti e beduini di passaggio .

Speriamo che prima di andare via non dia ulteriori colpi di coda a danno del popolo milanese che in gran parte ha peccato di coglioneria latente .


Fallimento totale

L'addio di Pisapia: "Non mi ricandido a sindaco di Milano"

Il sindaco dopo i disastri della sua amministrazione tira i remi in barca e scoppia la guerra per la successione. In pole il perdente Ambrosoli e la De Cesaris

25/06/2013


Giuliano Pisapia a Milano

La rivoluzione arancione di Giuliano Pisapia a Milano è finita. Il sindaco ha deciso di non ricandidarsi nel 2016. Al giro di boa di metà mandato Pisapia osserva i risultati della sua amministrazione e capisce che arrivato il momento di tirare i remi in barca. "Al prossimo giro io non mi ricandido". Le parole di Pisapia girano come un vortice nei corridoi di palazzo Marino soprattutto dopo le dimissioni da city manager di Davide Corritore, uno degli animatori della "rivoluzione arancione" del 2011, rimasta lettera morta. La città non è mai decollata sotto l'amministrazione Pisapia. La gestione del bilancio è diventata un'impresa impossibile. Bruno Tabacci ha fallito. I conti sono in rosso e non basta far festa durante il Salone del Mobile se le buche restano per strada. Poi è arrivata la bomba Boeri. L'assessore alla cultura è stato defenestrato dal sindaco e da lì è cominciata una lotta nel Pd per mettere le mani su palazzo Marino ormai okkupato da Pisapia.

Guerra per la successione - Questi sono solo alcuni dei motivi che hanno portato il sindaco a dire no ad una sua ricandidatura. Ma il vuoto lasciato da Pisapia nei progetti futuri del centrosinistra lombardo ha inasprito la lotta per la poltrona. I nomi per la successione sono tanti. Uno su tutti è quello di Umberto Ambrosoli. Ma dopo la sua timidissima campagna elettorale per le ultime regionali, nel Pd riflettono bene se schierarlo ancora per una sconfitta quasi certa. Allora Pisapia prova a piazzare lui il successore. E' Ada Lucia De Cesaris, il sempre più potente vicesindaco del comune di Milano, anche assessore all’Urbanistica e all’Edilizia, nonchè grande amica della moglie di Pisapia, Cinzia Sasso. La De Cesaris, avvocato molto capace, ha iniziato ad alzare la voce negli ultimi mesi e si starebbe organizzando in vista del prossimo appuntamento elettorale. Della rivoluzione arancione di Pisapia resterà un biglietto Atm per il trasporto pubblico lievitato del 50% e una vagonata di tasse che lasciano i milanesi con le tasche vuote. Imu e Area C sono state fatali. E Pisapia non può far altro che mollare. Ha fallito. (I.S)

L'addio di Pisapia: "Non mi ricandido a sindaco di Milano" - giuliano, pisapia, milano, pd, sinistra, partito democratico, ambrosoli, corritore, de cesaris, tabacci - Libero Quotidiano

[Amalie]

bisogna dargli atto di avere riconosciuto i suoi grandi limiti !

[orpheus]

bisogna dargli atto di avere riconosciuto i suoi grandi limiti !

Non sono d'accordo . Ha fatto i cazzi suoi rendendo la città di Milano meta di delinquenti e clandestini , così come la sua ideologia comunista del cazzo impone .
Si vede che si è accorto di aver calcato troppo la mano e ha annusato l'umore del popolo milanese , quello civile ovviamente, ed ha capito che sarà meglio che tagli la corda al più presto .

[grandpa]

I milanesi se ne faranno una ragione.

[Giovanni81]

Però non si capisce perchè debba rimanere lì altri 3 anni.
Si dimetta e si torni ad elezioni.

[baldo]

Premesso che non sono di Milano, per quanto ne so Pisapia aveva un grado di apprezzamento sufficientemente elevato (questo non vuol dire che stia facendo bene, sia ben chiaro), quindi mi suona decisamente strano che abbia deciso di non ricandidarsi.
Basta pensare a casi anche recenti di sindaci poco apprezzati che si sono ricandidati perdendo sonoramente (il caso Alemanno credo sia emblematico).
Insomma, non vorrei che a fine mandato gli avessero già trovato un'altra occupazione, magari più tranquilla.

[orpheus]

Pisapippa e le sue ordinanze bislacche che rimembrano il Soviet Supremo


Bambini: una volta li mangiavano, ora li multano





Dopo l’ordinanza antigelato, i sei milioni per il campo rom, le lamentele dei centri sociali per “le promesse non mantenute”, Milano è nuovamente nell’occhio del ciclone. Motivo: le multe ai bambini. È cronaca dell’altro giorno, una famiglia è stata multata per aver festeggiato il compleanno del proprio piccolo al Parco Solari senza aver chiesto e quindi ottenuto il permesso, pagato l’occupazione di suolo pubblico e di conseguenza l’assicurazione. Siamo al paradosso. Ma è possibile che non ci sia più nemmeno la libertà di offrire una fetta di torta agli amici del proprio figlio in un parco pubblico senza dover chiedere il permesso in carta bollata? Evidentemente, per i funzionari sovietici di nazionalità italiana, si. Per fortuna che eravate quelli del vento nuovo. Un vento che odora di sterco suino, vien da aggiungere. Questa è l’ennesima barzelletta che parla di una Milano impazzita, che necessita di cambiare registro rispetto a questi comunisti della prim’ora che non giovano minimamente al bene della città. Il merito del centrodestra nell’amministrazione di Milano è quello di essere riusciti a creare l’unica realtà italiana dove si vive e si lavora quasi sempre, allo stesso modo delle più grandi capitali europee. Poi arriva Pisapia e nel giro di un attimo ci ritroviamo a non poter mangiare il gelato dopo mezzanotte perché una ridicola ordinanza lo vieta, non poter uscire di casa perché immigrati impazziti girano impuniti armati di mazze da baseball, non poter spengere tre candeline in un parco pubblico perché un funzionario frustrato ci fa la multa. Siamo impazziti. Siamo impazziti quando abbiamo riproposto la Moratti, siamo impazziti quando abbiamo votato Pisapia. Ma lasciamo aperte le considerazioni, tanto non passerà molto tempo prima del prossimo colpo di caldo di Giuliano. di HEMMAWIHIO

Bambini: una volta li mangiavano, ora li multano | Il RadarIl Radar

[yure22]

E te credo ..... ormai i calci già li sentiva arrivare alle chiappe e giustamente ha preferito tirare i remi in barca ma se non dopo aver ridotto una bellissima città come Milano a cesso d'Italia .
Avendo di fatto consegnato le chiavi della città di Milano a tutti i delinquenti e beduini di passaggio .

Speriamo che prima di andare via non dia ulteriori colpi di coda a danno del popolo milanese che in gran parte ha peccato di coglioneria latente .


Fallimento totale

L'addio di Pisapia: "Non mi ricandido a sindaco di Milano"

Il sindaco dopo i disastri della sua amministrazione tira i remi in barca e scoppia la guerra per la successione. In pole il perdente Ambrosoli e la De Cesaris

25/06/2013


Giuliano Pisapia a Milano

La rivoluzione arancione di Giuliano Pisapia a Milano è finita. Il sindaco ha deciso di non ricandidarsi nel 2016. Al giro di boa di metà mandato Pisapia osserva i risultati della sua amministrazione e capisce che arrivato il momento di tirare i remi in barca. "Al prossimo giro io non mi ricandido". Le parole di Pisapia girano come un vortice nei corridoi di palazzo Marino soprattutto dopo le dimissioni da city manager di Davide Corritore, uno degli animatori della "rivoluzione arancione" del 2011, rimasta lettera morta. La città non è mai decollata sotto l'amministrazione Pisapia. La gestione del bilancio è diventata un'impresa impossibile. Bruno Tabacci ha fallito. I conti sono in rosso e non basta far festa durante il Salone del Mobile se le buche restano per strada. Poi è arrivata la bomba Boeri. L'assessore alla cultura è stato defenestrato dal sindaco e da lì è cominciata una lotta nel Pd per mettere le mani su palazzo Marino ormai okkupato da Pisapia.

Guerra per la successione - Questi sono solo alcuni dei motivi che hanno portato il sindaco a dire no ad una sua ricandidatura. Ma il vuoto lasciato da Pisapia nei progetti futuri del centrosinistra lombardo ha inasprito la lotta per la poltrona. I nomi per la successione sono tanti. Uno su tutti è quello di Umberto Ambrosoli. Ma dopo la sua timidissima campagna elettorale per le ultime regionali, nel Pd riflettono bene se schierarlo ancora per una sconfitta quasi certa. Allora Pisapia prova a piazzare lui il successore. E' Ada Lucia De Cesaris, il sempre più potente vicesindaco del comune di Milano, anche assessore all’Urbanistica e all’Edilizia, nonchè grande amica della moglie di Pisapia, Cinzia Sasso. La De Cesaris, avvocato molto capace, ha iniziato ad alzare la voce negli ultimi mesi e si starebbe organizzando in vista del prossimo appuntamento elettorale. Della rivoluzione arancione di Pisapia resterà un biglietto Atm per il trasporto pubblico lievitato del 50% e una vagonata di tasse che lasciano i milanesi con le tasche vuote. Imu e Area C sono state fatali. E Pisapia non può far altro che mollare. Ha fallito. (I.S)

L'addio di Pisapia: "Non mi ricandido a sindaco di Milano" - giuliano, pisapia, milano, pd, sinistra, partito democratico, ambrosoli, corritore, de cesaris, tabacci - Libero Quotidiano

In fondo mi dispiace : i milanesi avevano trovato un sindaco come si deve ed ora? Sarà difficile per loro trovarne uno peggiore.

[Frankie D.]

Bé a quanto pare esistono anche politici che non sono cosi attaccati alla poltrona.

[Airbus]

pisapippa ha fatto gli interessi dei vecchi di merda che sono contro l'economia della città esattamente come la moratti