Nonostante il duro colpo che ieri sera ha subito non Berlusconi, ma il popolo italiano che crede nella giustizia, nella libertà e che ha visto violata la propria sovranità (art.1 comma 2 della costituzione), è necessario rialzarsi e reagire subito.
A fronte dell'ennesima sentenza politica pronunciata, sempre più italiani stanno aprendo gli occhi e si stanno convincendo della necessità di riformare quanto prima il sistema giudiziario, troppo vecchio, inefficiente e manovrabile dall'esterno.
Il PDL, numeri alla mano, oggi non è in grado di intervenire da solo, la palla quindi torna in mano al PD.
Letta ed Epifani sapranno cogliere l'opportunità non solo per riformare il paese, ma anche per dimostrare che sono davvero cambiati e responsabili?
Se il PD collaborerà, votando i provvedimenti legislativi e le riforme costituzionali necessari che il PDL gli sottoporrà, senza veti e senza ritardare inutilmente i tempi, allora sarà la prova che la maturazione da partito comunista sovversivo a partito socialdemocratico con responsabilità di governo è davvero completata.
Se al contrario, il PD deciderà di non collaborare, il teorema che lo vede vero burattinaio della magistratura sarà palesato.
La caduta del governo e il ritorno ad elezioni sarà inevitabile, ma a quel punto dovrà rispondere davanti agli elettori della propria collusione con la magistratura e della mancata volontà di riformare la giustizia.