Originariamente Scritto da
Yorick
Gradirei mi venisse spiegato il senso degli inneggiamenti all'Inquisizione.
Ora, io non credo per niente a molte delle leggende nere nate su di essa, e sono convinto dell'importanza storica e giuridica della Santa Inquisizione. Ma non mi sognerei mai di inneggiare ad essa perchè ha "fatto giurisprudenza": sarei ridicolo, come sarei ridicolo se inneggiassi al diritto romano (interessantissimo, ma molto poco poetico: difficilmente si presta a panegirici). E quindi mi domando da dove nascano questi elogi e leggo che la violenza, se finalizzata alla difesa della Fede, è non solo giustificata ma giusta. E' questo che mi lascia un po' perplesso: che i metodi dell'Inquisizione fossero antievangelici, mi dispiace, ma è piuttosto chiaro. E di questi ha giustamente chiesto perdono Giovanni Paolo II: non dell'Inquisizione, che in quanto istituzione storica aveva evidentemente un suo perchè (anzi, era decisamente evoluta per quei tempi). E non ho la minima intenzione di giudicare neanche chi usava tali metodi, perchè erano figli di una sensibilità diversa. S. Caterina da Siena, cui sono particolarmente devoto, incitava continuamente i papi alla riforma della Chiesa e al rinnovamento dello spirito dei cristiani, da conseguire anche attraverso le Crociate contro gli Infedeli. E queste sue idee non scalfiscono minimamente la mia venerazione per questa grande santa, perchè erano tutte dettate da una enorme sete di anime.
Ma fortunatamente, nel corso del tempo la nostra sensibilità è cambiata e con essa anche i metodi. E questa evoluzione al giorno d'oggi rende ridicole (o tragiche) certe sperticate apologie dei metodi inquisitori. Oggi, fortunatamente, si privilegia il dialogo, metodo più complesso ma molto più appagante e, soprattutto, evangelico. Per cui mi chiedo che senso abbiano certi elogi della violenza, in ottica cristiana.
Anche perchè dubito che su questo forum ci siano così tante S. Caterina redivive. E anche in questo caso spererei in un aggiornamento nei metodi.