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Discussione: Se questo è un uomo

  1. #1
    Blut und Boden
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    Predefinito Se questo è un uomo

    L’invidia è la vendetta dei servi

    24 giugno 2013 | Autore Redazione | Stampa articolo
    Lerner: “Condannato il puttaniere, lui e lo Stato sono incompatibili”.




    Fonte: Lerner: ?Condannato il puttaniere, lui e lo Stato sono incompatibili?. | Imola Oggi giu 24, 2013


    Milano 24 giugno 2013 – “Condannato il puttaniere” “Condannato il puttaniere, lui e lo Stato sono incompatibili”.
    L’anti-Cav per antonomasia, conduttore di quel postribolo televisivo, non stava più nella pelle e dopo la sentenza riversa sul suo blog tutto il veleno di cui è composto il suo organismo contro Berlusconi.
    Lerner trova incompatile il Cavaliere con lo Stato, mentre trova compatibili con lo stato di diritto l’uso partigiano della Giustizia che condannano un Cittadino senza prove provate.
    Lerner nel suo postribolo televisivo, non ha mai proferito parola sulle ignobili violenze sessuali e gli abusi di pedofilia al Forteto, Il più bello che intelligente, non ha mai proferito parola sul più grande crimine dei Bankster del Monte dei ladri di Siena. Lerner, che si è rivolto ai migliori chirurghi estetici per rifarsi una faccia (sembra che si siano rifiutati), non ha mai affrontato gli scandali della sinistra, a cominciare dalla vergognosa storia di Sircana per finire al cazo Marrazzo passando dalle vicende Penati e per finire alle escort “comunali” di Firenzi.
    “Condannato il puttaniere” – Il titolo è già emblematico: “Condannato il puttaniere, lui e lo Stato sono incompatibili”. Lerner vomita veleno. Comincia così la sua stoccata a Berlusconi: “I sette anni di condanna inflitti a Berlusconi nel primo grado del processo Ruby -uno in più di quanto richiesto dalla pubblica accusa- sarebbero toccati a chiunque altro avesse tenuto simili comportamenti e avesse cercato di avvolgerli in una nuvola di menzogne prendendo in giro il Parlamento e i Tribunali della Repubblica”.
    Lerner prima di dare del “puttaniere” al Cav difende l’operato della Corte. Poi comincia a dare voce alla sua rabbia rossa: “L’interdizione a vita dai pubblici uffici di un uomo che cerca il sesso a pagamento con delle minorenni, appare a sua volta un provvedimento minimale di precauzione della collettività. Di fronte a una mole schiacciante di riscontri e di prove documentali, Berlusconi ha come al solito opposto la sfacciataggine con cui si dichiara perseguitato”.
    Un mostro – Infine arriva al punto. Con eleganza e pacatezza. E soprattutto nel rispetto di una una sentenza di primo grado che conferisce al Cav ancora la presunzione d’innocenza. Dettagli per i sinistrati. Così Lerner conclude con l’affondo ancora al veleno: “Il processo Ruby chiarisce, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la sua assoluta incompatibilità con incarichi da uomo di Stato. Un evasore fiscale puttaniere è meglio che giri al largo dalle istituzioni”. Insomma per Lerner, Berlusconi è una sorta di mostro. Un mostro che è stato votato da milioni d’Italiani. Mentre lui, il rosso rugginoso Lerner, non lo guardano nemmeno in tv. L’invidia è la vendetta delgi incapaci!

    L?invidia è la vendetta dei servi | STAMPA LIBERA
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  2. #2
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    Predefinito Re: Se questo è un uomo

    Un essere assolutamente incompatibile con qualsiasi incarico giornalistico.

    A margine.
    L'altra sera la giustizia itagliana ha ucciso definitivamente se stessa, prima ancora di qualsiasi nome.
    Ammesso che fosse viva.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #3
    Blut und Boden
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    Predefinito Re: Se questo è un uomo

    Programma Monarch sui bambini palestinesi?

    27 giugno 2013 | Autore Redazione | Stampa articolo
    27/06/13 Militari israeliani violentanobambini palestinesi – ControLaCrisi.org

    Militari israeliani violentano bambini palestinesi - ControLaCrisi.org 1/1
    26/06/2013 16:18 | POLITICA – INTERNAZIONALE | Fonte: popoff.globalist.it | Autore: Massimo Lauria Militari israeliani violentano bambini palestinesi
    La cosa era nota da tempo, ma adesso ad inchiodare pubblicamente lo Stato di Israele è un dossier dell’Onu. Sono bambini dai 9
    ai 15 anni, con l’unica colpa di aver resistito all’artiglieria dei militari e poliziotti israeliani lanciando sassi contro i blindati
    dell’esercito. 7mila di loro, tra il 2002 e il 2013 sono stati torturati, subendo abusi sessuali, picchiati e minacciati di morte nelle
    democratiche galere israeliane. Ma Israele non vede e non sente. È questo l’agghiacciante bilancio pubblicato dal Consiglio per i
    diritti umani delle Nazioni Unite, che ha formalmente accusato il governo di Benjamin Netanyahu di ripetute violenze contro i
    piccolissimi prigionieri.
    Quasi tutti loro sono stati arrestati durante incursioni notturne, venivano bendati e caricati sui mezzi dell’esercito. Il più delle volte, poi, trasferiti senza preavviso in altre carceri e senza comunicarlo alla famiglia, che perdeva le loro tracce. Veri e propri metodi da Cile di Pinochet, per esercitare sui giovanissimi violenze psicologiche, al fine di estorcere una confessione. malmenati in cella, violentati e spinti alla confessione con la minaccia di fare del male ai loro familiari. Spesso lasciati senza cibo, né acqua e senza la possibilità di andare in bagno. A confermare le accuse delle Nazioni unite, ci sono anche le confessioni di molti soldati israeliani, che hanno ammesso le violenze.
    «Profonda preoccupazione circa i maltrattamenti e le torture ai bambini palestinesi arrestati, processati e detenuti da parte della polizia e dei militari israeliani», scrive il gruppo di lavoro dell’Onu, nel dossier pubblicato di recente. «Metodi – scrive ancora l’Onu – perpetrati dal momento stesso dell’arresto, passando per la fase del trasferimento e gli interrogatori. Lo scopo è quello di ottenere una confessione, anche in maniera del tutto arbitraria. Ad ammetterlo sono stati diversi soldati israeliani». Secondo le leggi di Israele, i minori palestinesi possono essere arrestati e condannati fino a 20 anni di reclusione, con l’accusa di
    aver lanciato sassi contro i blindati dei militari.

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  4. #4
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    Predefinito Re: Se questo è un uomo

    Per Gad Lerner se voti Berlusconi sei stupido o ladro



    Pubblicato da ImolaOggiNEWS, POLITICAset 8, 2013

    8 sett – Come la pensi Gad Lerner su Silvio Berlusconi non è certo un mistero. Il giornalista, però, sul suo blog ha messo in chiaro anche come la pensa sugli elettori del Cavalieri: dei fessi e dei “complici nella furbizia illegale”. Lo spunto è il ricorso dell’ex premier alla Corte europea, per Gad semplicemente “l’ultima bufala” per evitare “la decadenza automatica dal Parlamento”.
    Stupidi e ladri – Lerner premette che “gli italiani che ancora credono alla favola del Berlusconi uomo della provvidenza (…) diminuiscono ogni giorno”. Poi spara: “Le vittime della dabbenaggine e i complici nellafurbizia illegale sono ormai sotto quota dieci milioni: un sesto della popolazione”. Mica noccioline, “sotto i dieci milioni di persone”, insomma, che secondo Lerner sono “vittime della dabbenaggine” (ossia ingenui, creduloni, stupidi) oppure “complici nella furbizia illegale”, (ossia – deduciamo dell’insistenza con cui ricorda il reato di “frode fiscale” per cui è stato condannato il Cav – ladri).
    Grasse risate – Poi altre “carezze” a Berlusconi, un “oligarca”, una “caricatura di comicità rara, che in Europa farà sganasciare dalle risate i magistrati chiamati a valutarla”. Quindi conclude: “Ci sarebbe da ridere di Silvio reincarnazione di un Sacharov o di un Havel. Se non dovessimo preparaci a subire nei prossimi giorni un diluvio di trasmissioni televisive in cui questa buffonata troverà attori addestrati a recitarla con la massima serietà”.
    liberoquotidiano.it/

    Per Gad Lerner se voti Berlusconi sei stupido o ladro | Imola Oggi


    Ultima modifica di Eridano; 13-11-13 alle 12:33
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    Predefinito Re: Se questo è un uomo

    La “geniale” idea di Gad Lerner: «Andiamoli a prendere noi con i traghetti»

    di Redazione/gio 3 ottobre 2013/13:47




    Dopo aver duramente bacchettato la Lega per le critiche alla Kyenge sulla demagogia che favorirebbe tragedie come quella di oggi a Lampedusa, l’ideologo della sinistra giornalistica passa alla proposta operativa: per evitare che gli scafisti lucrino sui viaggi e che le carrette del mare si rovescino, andiamo a prendere gli immigrati direttamente a casa loro, con i traghetti. Come se andassero in gita a Capri.«A Lampedusa una tragedia assurda, servono traghetti civili», titola il conduttore della Sette sul suo “blog del bastardo”, nel quale non si pone neanche il problema dell’impatto potenziale di un servizio di trasporto continuo tra le coste del Mediterraneo e quelle nostrane. «Continua a crescere il bilancio delle vittime annegate fra Lampedusa e l’isola dei Conigli dopo che era scoppiato un incendio sul barcone in cui erano ammucchiate cinquecento persone. Una tragedia immensa che dovrebbe scuotere le coscienze e imporsi come priorità a una classe dirigente degna di questo nome. Il tema vero non è “l’invasione”. Le cifre parlano chiaro. Restiamo in media sui 20 mila arrivi medi all’anno via mare. Facilitare una mobilità sicura sarebbe anche l’unico modo per controllare i flussi migratori, sottraendoli all’attuale gestione malavitosa». Il dubbio di fondo resta: però dopo averli trasportati e accolti, dove li sistemiamo, tutti a casa di Gad?

    La ?geniale? idea di Gad Lerner: «Andiamoli a prendere noi con i traghetti» | Secolo d'Italia

    Non si accorto che vanno già a prenderli, ma che ne ammazzano un po' per potere accusare noi beoti polentoni di razzismo.
    Ultima modifica di Eridano; 13-11-13 alle 12:36
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    Predefinito Re: Se questo è un uomo

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    Predefinito Re: Se questo è un uomo

    Gad Lerner e il ’68: «devo tutto a quell’esperienza»

    by Paolo Magri • 1 ottobre 2007 • Arte, Indice, Società




    LODI
    – Maggio 2006. Due poltrone vuote di fianco a un tavolino, un salotto in miniatura, bello per chiacchierare: così appare il palco del Teatro alle Vigne a Lodi, una fresca sera dei primi giorni di Maggio. Gli spettatori in attesa in platea. Ogni tanto qualcuno occhieggia verso quelle poltrone, hanno forse percepito un’ombra. Niente. Si continua a parlottare. Poi



    all’improvviso (nessuno se lo aspettava in quel momento) l’ospite entra sorridente, giocoso, insieme al suo collega e amico Giorgio Boatti. Era atteso, molto atteso, Gad Lerner, per questa sera dei primi giorni di Maggio. Un ospite atteso per una rassegna ben organizzata dal Comune di Lodi e ricca di grandi incontri e avvenimenti: la quarta edizione della rassegna I sette peccati capitali, dedicata quest’anno all’avarizia. Lerner, noto giornalista e scrittore, è intervenuto per presentare la sua ultima pubblicazione, Tu sei un bastardo, una riflessione cruda e a tratti divertita sull’apparente necessità del mondo contemporaneo d’addentrarsi in un’irrequieta ricerca della propria identità e delle proprie origini. L’identità: un incrollabile pilastro per spavaldi difensori d’intoccabili dottrine, la banale scusa spesso usata per giustificare azioni poco lodevoli, uno specchio opaco per manichei alla ricerca di una propria autogratificazione. O più semplicemente: l’ennesimo prodotto culturale da consumare come una maglietta e da gettare poi nella spazzatura (al massimo da tingere una volta cambiato il colore di moda…). Una bella serata dal titolo intrigante: Identità avare, prodighe mescolanze. Un’occasione per incontrare un protagonista del giornalismo contemporaneo, un’opportunità per avere un giudizio sul movimento sessantottino da uno personaggi di spicco degli anni della contestazione. Gad Lerner ci accoglie con cortesia, sorridente, in parte stupito di dover esprimere in così breve tempo un giudizio sopra un argomento tanto complesso quanto amato. Accetta gentilmente di rispondere alla nostre domande.
    Per cominciare: un giudizio su quell’esperienza. Cos’è rimasto di quegli anni? Qual è l’eredità di quel periodo, di quel movimento?
    «E’ Difficile dirlo così, in due parole.» sussurra aggrottando le sopracciglia «In Italia non è andato al potere. Si è verificata una frattura generazionale (che non si è verificata né negli Stati Uniti, né in Germania, né in Francia) per cui il sistema politico non ha assorbito tutte le spinte libertarie, e se si vuole anche sovversive, di quel periodo. E questo lascia ancora, secondo me, una ferita aperta. Una ferita che è stata quella degli anni settanta, della violenza politica; ma è stata anche questo senso di estraneità al sistema politico che è ancora molto diffuso.»
    “Si gridavano cose brutte nei cortei…”, parafrasando Nanni Moretti in “Caro Diario” od erano cose valide ieri come oggi? Esiste un “rinnegare” alcune delle istanze di allora da parte dei protagonisti di quella stagione?
    Il viso di Lerner si fa serio, riflessivo: «Io non devo “molto”, devo “tutto” a quell’esperienza collettiva.» ci confida «Devo tutto all’elaborazione dei suoi linguaggi, dei suoi codici, anche in termini giornalistici: pensiamo all’esperienza con il quotidiano di Lotta Continua. E quindi certamente non potrei buttare via tutto. Riconoscendo che abbiamo detto e pensato anche delle fesserie, e che io ho avuto la fortuna, a differenza di altri miei compagni, di non commetterne (ma questo sarà anche un caso…), se penso a quegli anni, non solamente perché sono gli anni della mia gioventù, ci penso con un senso di gratitudine.»
    Lei ha intervistato Jean Paul Sartre. La generazione del ’68 ha avuto molte figure politiche, letterarie, filosofiche di riferimento (pensiamo a Marcuse, Lacan, Guevara). Esistono ancora oggi i maestri? La generazione del ’68 ha saputo essere maestra per quelle successive?
    «La generazione del ’68 ha pochi maestri al suo interno. Alcune figure, io credo significative, che restano: da Joska Fisher, a Daniel Cohn-Bendit, ad Adriano Sofri, ad Adam Michnik, ma sono figure rare. Invece, di maestri in giro ce ne sono moltissimi, il più spesso li troviamo lontano dai riflettori e al riparo dai mass media. Quindi ciascuno deve cercarseli per contro proprio.»
    Lo ringraziamo. Lerner se ne va, con cortesia. Sarà poco giornalistico, ma a noi piace esprimere un breve giudizio sul nostro ospite. Ci hanno colpito i suoi capelli mossi, un poco ricci. Ce li siamo immaginati ancora scuri mentre parlava a Jean Paul Sartre con concitazione, con quel poco di timore e di presunzione giovanile che fa affrontare le cose con un piacere immenso. Si parlarono davvero. Un giorno di quelli in cui si credeva che la mattina dopo sarebbe scoppiata la rivoluzione. Quei ragazzi ci credevano. E forse la rivoluzione arrivò, in un’altra forma ma arrivò.



    Gad Lerner e il ?68: «devo tutto a quell?esperienza» | medeaonline
    Ultima modifica di Eridano; 13-11-13 alle 13:32
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  9. #9
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    Predefinito Re: Se questo è un uomo

    pensavo si parlasse di Giorgetti.

  10. #10
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    Predefinito Re: Se questo è un uomo

    Citazione Originariamente Scritto da dimecan Visualizza Messaggio
    pensavo si parlasse di Giorgetti.
    Quello non è pericoloso.
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