Quello che va in prigione per una battuta su un forum
di Redazione - 28/06/2013 - Le autorità texane hanno imprigionato un ragazzo per una battuta
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Justin Carter, paffuto e tranquillo diciottenne appassionato di videogames, è in carcere da mesi per aver scritto una battuta su un forum.
LE CHIACCHIERE SUL FORUM - Justin giocava a “League of Legends”, un gioco online che ha anche un forum nel quale i giocatori possono interagire, che per i teenager spesso equivale a sfottersi e a proseguire verbalmente il confronto cominciato giocando.
IL DELITTO - Qualche mese fa ha risposto a un coetaneo che gli dava del matto con una frase che lo ha portato in prigione: ”Oh sì, sono davvero incasinato nella testa, andrò a sparare in una scuola di bambini e mangerò i loro cuori ancora pulsanti… lol…jk…“. Lol è l’acronimo usato per indicare il tono ilare in una conversazione e JK sta per “just kidding”, che si traduce con “sto scherzando”.
IN GALERA - Non è bastato a chiarirne le intenzioni e così nel lontano Canada una donna ha notato il messaggio, l’ha frainteso, ha scavato attorno a Justin scoprendo che vive vicino a una scuola elementare e tanto le è bastato per concludere che doveva allertare la polizia del Texas, che a marzo lo ha arrestato e imprigionato con l’accusa di “minaccia terroristica” e che ora attende di sapere che dirà il procuratore, che sembra interessato a incriminarlo per un reato che prevede una pena fino a otto anni.
UN CASO INCREDIBILE - Erano i giorni delle stragi al cinema di Aurora e alla scuola di Sandy Creek, ma la paranoia sembra evidente, tanto più che il povero Justin non aveva armi e non ha mai mostrato interesse per l’articolo. La famiglia del ragazzo, che ha festeggiato il suo diciannovesimo compleanno dietro le sbarre, è ovviamente incredula di fronte alle accuse e ha lanciato una petizione per chiedere di lasciar cadere l’accusa e liberare il giovane, che in tutta evidenza non è pericoloso per nessuno e non ha mai inteso minacciare nessuno. Il caso ha attirato anche l’attenzione delle associazioni per la difesa dei diritti civili, perché appare chiaro che se questo è lo standard con il quale i cittadini americani possono finire in galera, a Austin e dintorni hanno un problema.
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