Il popolo ha vinto ancora. La ricchezza dei magnati viene redistribuita a favore del popolo. La protesta se ben indirizzata da i suoi frutti.

>>Brasile, la protesta vince ancora: le royalties del petrolio vanno a sanità ed istruzione |

La Camera dei Deputati approva un nuovo provvedimento proposto dal Presidente Rousseff. Le royalties del petrolio saranno investite in sanità ed istruzione.

DECISIONE IN NOTTURNA - In Brasile non accenna a fermarsi il movimento di contestazione divampato a causa dell’aumento dei costi del trasposto pubblico e delle ingenti spese sostenute per la Confederations Cup. Dopo la vittoria riportata sui governi locali, che hanno deciso di abolire i rincari sul biglietto dei mezzi pubblici, la protesta dei cittadini sembra ora aver raggiunto il parlamento. E’ passata ieri notte alla Camera dei Deputati la proposta di destinare il75% delle royalties del petrolio all’istruzione e il restante 25% alla sanità pubblica. Si tratta dei capitali che lo Stato ottiene dalle compagnie petrolifere private per l’estrazione del greggio e lo sfruttamento delle risorse territoriali. Il provvedimento sarà applicato a tutti i contratti tra Stato e aziende chiusi dopo il 3 dicembre 2013 e (in forma retroattiva) alle compagnie che non hanno ancora presentato dichiarazioni relative alla produzione. Il disegno di legge passa ora al Senato dove dovrà essere approvato per entrare in vigore.
OBIETTIVI E MODIFICHE - Il nuovo provvedimento era annunciato lunedì scorso dal Presidente Dilma Russeff tra le misure volte a dare una risposta al malessere del popolo brasiliano e all’enorme movimento di protesta che ha investito tutto il Paese. L’obiettivo millantato era il raggiungimento di un finanziamento all’istruzione parI al 10% del PIL brasiliano, prevedendo la dastinazione a questo settore di ben il 100% delle royalties. La Camera, però, ha espresso la necessità di far fronte all’emergenza sanitaria del Paese attraverso il miglioramento del servizio e la costruzione di nuovi ospedali. Così, i piani della Rousseff sono stati modificati e un quarto delle risosrse provenienti dalle royalties sarà investita proprio per questo.

I membri della Camera hanno inoltre votato altri emendamenti e, tra questi, un’importante modifica alla sezione dedicata al Fondo pre-sal. Si tratta di un serbatoio dei ricavi provenienti dall’estrazione del petrolio nel cosiddetto strato pre-sal, una fascia del sottosuolo oceanico(che si estende per 800 km di lunghezza e 200 km di larghezza al largo delle coste brasiliane, tra gli stati federali di Espirito Santo e Santa Catarina). Al momento le difficoltà tecniche di estrazione stanno impedendo una produzione su larga scala, ma dovrebbe comunque attuarsi nei prossimi anni, con la previsione di un cospicuo ritorno economico. Ritorno sulla base del quale si era già previsto di accumulare un fondo, per l’appunto il Fondo pre-sal, interamente destinato al sociale. L’emendamento approvato dalla Camera propone di destinare il 50% del Fondo al settore dell’istruzione, cosa che permetterebbe il raggiungimento del 10% del PIL investito in istruzione entro pochi anni.

DALLE PAROLE AI FATTI - Enti educativi e ospedalieri, celebrano la notizia. «La gente ha bisogno di studiare e di assistenza sanitaria ma il bilancio è sempre esiguo», ha detto Darcísio Perondi (PMDB-RS), presidente della Commissione sulla Salute del Congresso. A fargli eco è stato Andrew Figueiredo, del Partito Laburista Democratico (PDT), ha detto che gli investimenti nei settori dell’istruzione e della sanità saranno pari a 28 miliardi di reais (oltre 12 miliardi di dollari) nel prossimo decennio: una somma praticamente uguale a quanto è stato speso dal governo per l’organizzazione dei Mondiali di Calcio del 2014.
Centinaia di persone hanno accompagnato la sessione in notturna a Brasilia, per poi festeggiare cantando l’inno nazionale e applaudendo il pronunciamento della Camera. Come diverse testate e analisti sottilineano, gli interessi in ballo sono enormi e restano molti dubbi sull’approvazione finale del disegno di legge, compreso un veto della stessa Russeff per le modifiche apportate al suo piano. Intanto, le promesse fatte lunedì scorso dalla Presidente e l’aprovazione di questo provvedimento rappresentano un ulteriore segnale di quanto la protesta brasiliana sia forte e una nuova vittoria politica che si spera possa avere seguito.