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  1. #1
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    Predefinito Ecco la "valorizzazione" del territorio veneto.



    http://mattinopadova.gelocal.it/regione/2013/06/28/news/grandi-opere-colline-alberi-e-filari-veneto-city-e-green-1.7335400


    GRANDI OPERE / Colline, alberi e filari: Veneto City è green
    Presentato il progetto del polo del terziario a cavallo tra Venezia e Padova.
    Cucinella: «Il mercato rifiuta la cattiva qualità, costruiremo il paesaggio»



    PADOVA «Era infinitamente più facile fare così e anche meno oneroso». L’architetto Mario Cucinella indica sul plastico i capannoni della zona artigianale che si affacciano sulla direttrice autostradale e ferroviaria tra Dolo e Pianiga, in provincia di Venezia. «Ma Veneto City ha un’altra ambizione che è quella di ricostruire il paesaggio tipico della pianura Padana, fatto di colline, filari e canali.
    Recuperando, così, la memoria paesaggistica di quest’area che, nel corso degli anni, è stata cancellata». In vista della presentazione del Piano urbanistico attuativo (Pua), la scadenza è fissata per il prossimo 17 luglio, Veneto City ha alzato il sipario sul masterplan di sviluppo del grande polo veneto del terziario.

    Un progetto che, ha sostenuto l’architetto palermitano (primo italiano a vincere un premio Mipim nella categoria green builindg) sulla filosofia dell’intervento, «punta a combinare paesaggio e architettura. Un approccio con una sensibilità che non c’è mai stata in questo Paese».

    Infrastruttura verde. Insieme alla paesaggista Valeria Pagliaro dello studio Land di Andreas Kipar e all’ingegner Adileno Boeche di Manens Tifs (sviluppo impiantistico-energetico), Cucinella è partito da una fotografia di un paesaggio collinare per spiegare il progetto. Il primo cantiere di Veneto City, è stato spiegato, sarà quello per la piantumazione dell’area con alberi e piante. «Un cantiere che funziona da subito e che prescinde dallo sviluppo edile».
    L’idea è quella di creare una “spina verde” interna all’area delimitata dall’autostrada, da una parte, e dalla ferrovia dall’altra.

    Nessuno scavo, poi, ma piuttosto la creazione di una sorta di podio ad alzare l’attuale livello per permettere interventi di sicurezza idrogeologica (con la creazione di un bacino di laminazione) e di sviluppare le aree pedonabili e ciclabili (6 chilometri) su un livello superiore a quello della mobilità. Stazione e urbanistica. Punti di riferimento principali dello sviluppo “collinare” dell’area saranno la stazione della metropolitana di superficie (Sfmr) e l’area destinata a ospitare la ricettività alberghiera. Cucinella ha declinato costruttivamente il concetto di collina attraverso una serie di archi (in legno o lignite) destinati a ricoprire tutti gli edifici.


    «Parliamo» ha spiegato «per la quota più alta di circa nove piani, paria a 25-30 metri di altezza». Picco che va a degradare e a distendersi sul resto dell’area «diminuendo così l’impatto che, diversamente, avremmo avuto concentrando i volumi su una zona più circoscritta. Gli elementi verticali, se integrati nel paesaggio, non sono negativi ma diventano punti di riferimento». A creare, secondo quella che è stata la suggestione degli architetti «un canyon verde e blu».


    Energia. Le parole d’ordine, qui, sono trigenerazione, geotermia e fotovoltaico. Una delle fonti utilizzate è appunto la trigenerazione a gas, grazie a un punto centralizzato per la produzione combinata di energia termica, frigorifera ed elettrica. Prevista anche una caldaia a biomasse capace di funzionare con il cippato di legno prodotto in loco. La seconda fonte è quella geotermica per finire con il solare. Proprio sul fronte ambientale, Veneto City sarà sottoposta, non per obblighi di legge ma volontariamente, a certificazione ambientale secondo gli standard Leed, uno dei più importanti certificatori al mondo. «Abbiamo discusso molto con i committenti: questo progetto o si fa così o non si fa» ha concluso Cucinella.


    «Si tratta di un impegno molto oneroso ma il mercato chiede qualità. Si è costruito troppo e male, ma c’è ancora attenzione per la qualità. Sono pochi gli spazi di questo tipo e Veneto City guarda a una visibilità mondiale». Sostenibilità finanziaria. Dopo la presentazione del Pua, la società presieduta da Luigi Endrizzi dovrebbe chiudere il cerchio anche sulla bancabilità del progetto. Aspetto, visto il periodo, particolarmente delicato anche se indiscrezioni raccolte su questo punto parlano di trattative a buon punto.


    A tirare le fila, dall’inizio dell’anno, è stato chiamato Maurizio Boschiero (ex Condotte) che, di fatto, ha preso le deleghe operative che prima erano di Rinaldo Panzarini ex (a questo punto) amministratore delegato. Un ruolo non più previsto, visto che Boschiero è stato nominato direttore generale. Panzarini resta come piccolo azionista (ha l’1,02% del capitale).

    La Spa vede, poi, Endrizzi detenere il 26,9% al pari della Finpiave di Bepi Stefanel. Poco sotto Mantovani (22,2%), Andrighetti (9,8%), la Bieffe (7%) di Biasuzzi e con poco più del 6% la Pittarello Holding. A sostenere, fin qui, il progetto sono state, prevalentemente, Cariveneto e Unicredit. Sarà così anche per futuro?


    colline, alberi, filari...
    ...giusto per vendere un progetto, che alla fine vale
    una cascata di cemento e la devastazione
    definitiva, di una isola di verde
    rimasta fortunatamente, ancora integra.

    bravi gli amministratori;
    l'importante è ribadire la difesa del territorio e lo
    stop al consumo di suoli.










  2. #2
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    Predefinito Re: Ecco la "valorizzazione" del territorio veneto.

    costruzioni su costruzioni... alla fine qualcuno rimarrà con il cerino in mano.

  3. #3
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    Predefinito Re: Ecco la "valorizzazione" del territorio veneto.

    Citazione Originariamente Scritto da MaIn Visualizza Messaggio


    costruzioni su costruzioni... alla fine qualcuno
    rimarrà con il cerino in mano.

    ce ne sono già a migliaia con il cerino in mano,
    ma guai a smettere la devastazione.

  4. #4
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    Predefinito Re: Ecco la "valorizzazione" del territorio veneto.

    che teste di c.... da 4-5 anni (mica da un mese) non si riesce più a vendere un capannone (neanche quasi a regalarlo) e questi vogliono devastare mezza pianura veneta per fare un nuovo insediamento

    pensino a recuperare le aree industriali dismesse e i disastri ambientali provocati dalla speculazione edilizia

  5. #5
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    Predefinito Re: Ecco la "valorizzazione" del territorio veneto.

    Citazione Originariamente Scritto da sciadurel Visualizza Messaggio


    che teste di c.... da 4-5 anni (mica da un mese)
    non si riesce più a vendere un capannone
    (neanche quasi a regalarlo) e questi vogliono
    devastare mezza pianura veneta per fare un nuovo insediamento

    pensino a recuperare le aree industriali dismesse
    e i disastri ambientali provocati dalla speculazione edilizia


    è quello che ripetono i comitati cittadini
    contro il folle progetto, ma non c'è peggior
    sordo di chi non vuol sentire.

    credo comunque che alla fine non se ne farà
    nulla, perchè si può barare sulle promesse,
    non certo sulla realtà di un mercato
    delle costruzioni in caduta libera, con offerte
    di vendita, 10 volte superiori alla domanda.

    si da il caso, che anche il progetto del palais lumière
    sulla laguna di venezia sia stato spento.


    Pierre Cardin rinuncia al suo Palais Lumiere sulle rive della laguna - Cronaca - il Mattino di Padova

  6. #6
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    Predefinito Re: Ecco la "valorizzazione" del territorio veneto.

    Siamo alla follia, un'altro danno della cultura del lavoro padana, sempre lavorare e mai pensare.
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

 

 

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