User Tag List

Pagina 32 di 32 PrimaPrima ... 223132
Risultati da 311 a 318 di 318
  1. #311
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    16 Nov 2011
    Località
    Roma
    Messaggi
    9,898
     Likes dati
    2,981
     Like avuti
    2,133
    Mentioned
    34 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Dibattito sulla libertà di opinione durante il ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da Xander.XVII Visualizza Messaggio
    Parlando di Partigiani: si dice tanto che non siano serviti a nulla ma ci si dimentica che hanno tenuto sino a 7 divisioni tedesche impegnate e ne hanno costrette alla resa due, evento che ha direttamente condotto al collasso della Wehrmacht nell'area di Genova e Torino.
    Io questo non l'ho mai scritto e mai sostenuto, al contrario ritengo che, nell'ottica che tu sottolinii abbiano avuto un ruolo tattico rilevante, ma in un contesto dove si muovevano milioni di uomini in armi e migliaia e migliaia di mezzi, la presenza, soprattutto sulle montagne e sull'appennino di una fanteria leggera male armata e male addestrata, non sia stata a livello strategico decisiva alla "liberazione" dell'Italia, di più, in molti casi, al livello logistico, soprattutto nei periodi invernali, il costo che gli eserciti regolari alleati pagavano per tentare di rifornire i partigiani italiani, era maggiore dei benefici militari che ne ricavavano, diciamo che, se non ci fossero state altri tipi di considerazioni politiche dietro, sarebbero stati lasciati a loro stessi, senza armi e approvvigionamenti.
    Per dare un più preciso dato, in realtà tennero impegnate anche alcune delle migliori unità della RSI, sia sul suolo italiano sia sul fronte orientale.
    Onestamente basterebbe una analisi seria dei dati, per comprendere il vero ruolo dei partigiani italiani nel biennio 44-45.
    Ma su questo punto, da aprte dei "vincitori" non vi è mai stata ne onestà, ne volontà di verità.
    Comuque, il discorso partigiani, meriterebbe una trattazione più approfondita, anche se, con il merovingio, ne abbiamo già approfondito alcuni aspetti essenziali in passato.
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


    VUOI SAPERE COS'E' L'ANTIFASCISMO? E' non avere cura del Creato, disboscando, inquinando, cementificando tutto nel nome dello Sviluppo.

  2. #312
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    16 Nov 2011
    Località
    Roma
    Messaggi
    9,898
     Likes dati
    2,981
     Like avuti
    2,133
    Mentioned
    34 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Dibattito sulla libertà di opinione durante il ventennio

    Per il MEROVINGIO e la sua convinzione che il fascismo sia stato un movimento di destra. “Mi rifiuto di qualificare di destra la cultura cui la mia rivoluzione ha dato origine. Cultura di destra, del tutto rispettabile, è quella che fa capo all'Action Francaise. Cultura di destra è quella di cui la gente di Codreanu è fautrice. Cultura di destra è da considerarsi quella alla quale il mio amico inglese Mosley sta lavorando. Ma la cultura fascista, che recupera valori dell'intero Novecento italiano, non è di destra”. (Benito Mussolini)
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


    VUOI SAPERE COS'E' L'ANTIFASCISMO? E' non avere cura del Creato, disboscando, inquinando, cementificando tutto nel nome dello Sviluppo.

  3. #313
    Ragionatore Dubitante
    Data Registrazione
    17 Sep 2010
    Messaggi
    82,326
     Likes dati
    4,163
     Like avuti
    10,508
    Mentioned
    1507 Post(s)
    Tagged
    12 Thread(s)

    Predefinito Re: Dibattito sulla libertà di opinione durante il ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    No, per la semplice ragione che uguaglianza e disuguaglianza vanno sempre rapportate ad un criterio di giustizia. Che ragioni aveva il 'trattamento diseguale' per l'Italia a Versailles? Nessuna ragione d'indole morale. Il punto è che te ed io non abbiamo gli stessi criteri morali perché io sono cattolico e tu no. Di conseguenza, anche i giudizi e le conclusioni sono diverse.
    Dal loro punto di vista evidentemente l'Italia in quanto nazione giovanissima ancora non aveva conseguito sul campo quel peso internazionale che discende esclusivamente dal prestigio. Quindi una motivazione di ordine "morale" sussisteva eccome. Si può discuterne il valore, ma evidentemente questa c'era.


    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Perché, vorresti affermare che il Duce disconosceva il principio secondo cui ciascuna nazione aveva diritto ad essere trattata con giustizia?
    No affermo (anzi è la storiografia più accreditata a farlo) che il "trattamento di giustizia" al quale il Duce certamente credeva con fervore egli lo reclamasse prima di tutto per l'Italia. Ovvero il principio generale era funzionale alla sua applicazione al caso particolare dell'Italia. Non il contrario.

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Un fondamento ben più solido di un fantomatico contratto sociale.
    Solido se sei credente. Altrimenti diviene alquanto fragile

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Manco ti rendi conto che l'impero inglese interessava non per sfruttare uomini o popoli interi ma per la redistribuzione delle risorse. Se quello di Mussolini fosse stato un atteggiamento predatorio avrebbe semplicemente detto che l'Italia avrebbe dovuto 'papparsi' il bottino coloniale e basta, mentre invece il Duce precisava giustamente che si sarebbe dovuto procedere secondo le esigenze di ciascuno.
    Quindi uomini e popoli non costituiscono risorse da sfruttare? Da dove proviene la manodopera utilizzata nelle colonie? Da chi sono composti gli eserciti coloniali che combattono agli ordini dei colonialisti europei? Inoltre sei proprio sicuro che si sarebbe realmente proceduto secondo "le esigenze di ciascuno" ? Alla Spagna furono promesse ampi riconoscimento in campo coloniale, ma solo se avesse partecipato alla guerra. All'Ungheria fu riconosciuto il possesso della transilvania in cambio della sua adesione al Patto Tripartito. Alla Bulgaria venne invece concessa mano libero in Tracia. Mussolini scrive a Graziani il 26 Ottobre del 1940:"Vi ripeto che che al tavolo della pace porteremo a casa quello che avremo conquistato militarmente. Non valeva la pena di avere 16 mesi per di tempo per prepararsi, ottenere tutto quello che voi avete chiesto, avere 15 divisioni, per portare a casa Sidi El Barrani"
    Qui "le esigenze di ognuno" non c'entrano un bel niente. Qui abbiamo a che fare con un branco di lupi che mangeranno soltanto se avranno partecipato alla caccia. E tanto più saranno abili con gli artigli tanto più potranno fagogitarsi la preda. Poi tu credi pure alla propaganda ed ai bei discorsi ispirati. La realtà storica è ben altra cosa.

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Ti rendi conto dell'assurdità del confronto tra un discorso del 1927 e un'ipotesi - neanche una proposta, ma solo un'ipotesi - fatta dal Duce durante la seconda guerra mondiale (mi riferisco alla Vallonia)?
    Io ho semplicemente affermato che un'eventuale assegnazione della Vallonia alla Francia non avrebbe smentito a livello pratico i principi espressi nella Carta del Continente. Arrampicandoti sugli specchi, hai tirato fuori prima la Val d'Aosta ed il Trentino, poi, capito di aver fatto riferimenti erronei, ti sei messo a parlare dell'Alto Adige dietro mio suggerimento.
    Come detto sempre e ripetutamente in questa discussione, un principio può trovare applicazioni diverse a seconda della situazione storica. La Carta del Continente non tratta del problema delle minoranze allogene, ma afferma il principio che gli Stati hanno il diritto e l'interesse a costituirsi sopra una base di omogeneità etnica. Il che può concretarsi in diversi modi: si può tentare o con una politica di assimilazione delle minoranze all'interno della compagine nazionale o con la cosiddetta politica delle opzioni o con l'annessione del territorio della minoranza allogena ad un altro Stato. Ciò che invece va assolutamente evitata è la deportazione forzata e sistematica di massa o un'assimilazione che implichi atteggiamenti persecutori.
    Riguardo alle opzioni del '39, torno a ripetere: la questione fu sollevata da parte italiana e la proposta che prevalse fu italiana. Più chiaro di così...
    Però guarda caso le diverse applicazioni del principio vedono sempre l'Italia dalla parte di coloro i quali acquisiscono sempre e comunque vantaggi territoriali senza perderne alcuno in cambio. Il "giochetto" dell' "opzione" fu infatti ventilato anche in proposito della Corsica e del Nizzardo. Anche qui però agli altri vadano pure allogeni o non allogeni (poco importa). L'importante è che l'Italia ingrandisca i suoi confini.
    Riguardo alle opzioni del '39 torni a ripetere un errore. La questione fu sollevata per primo dal Console tedesco a Milano Otto Bene in un colloqui privato con il prefetto di Bolzano Matromattei. La proposta fu respinta da Mussolini. Soltanto durante la visita di Hitler a Roma durante un ricevimento a Palazzo Venezia questi ripropose la questione:"«Ora voi e io, divenuti vicini immediati, e ammaestrati dalla esperienza di due millenni, intendiamo riconoscere la frontiera naturale che la Provvidenza e la
    storia hanno palesemente tracciato ai nostri popoli. All'Italia e alla Germania, essa consentirà non soltanto la fortuna di una collaborazione pacifica, sicura e duratura, ma offrirà anche un ponte per una reciproca assistenza e cooperazione. È il mio testamento politico". poi aggiunse :"«Duce, vi chiedo di trasferire in Germania tutti i cittadini di lingua tedesca dell'Alto Adige". Anche in seguito a manifestazioni di siffatta determinazione e dietro le pressioni esercitate da Ciano che era favorevole ad un'accomodamento con la Germania che Mussolini si decise in tal senso. Quindi fu Hilter e non Mussolini che sollecitò la questione. La circostanza è confermata dallo stesso De Felice quando afferma che:"Durante i suoi colloqui romani con Mussolini Hitler - riprendendo una idea già prospettata da Goering a Renzetti e a Magistrati- aveva suggerito come soluzione della questione dell'Alto Adige, il trasferimento in Germania degli Allogeni.

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    Sì, come no...
    Liberissimo di non credermi.

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    E' un'obiezione che hai già fatto e a cui ho già risposto. Altro che mitologia fascista...(e poi dici che non sei 'anti-nazionale').
    Obiezione che ho letto e alla quale mi stavo accingendo a rispondere. Lo farò adesso. Il problema dell'emigrazione italiana è un falso problema, utilizzato strumentalmente dal fascismo. Il saldo migratorio (la differenza fra emigrati ed immigrati) dall'unità d'Italia fino al 1980, quindi stiamo parlando di più di un secolo, non ha raggiunto i 10 milioni di abitanti. In particolare il fenomeno emigratorio del periodo corrispondente al ventennio ovvero dal 1922 al 1941 registrò complessivamente un saldo negativo di appena un milione di abitanti. Siamo ben lontani dall'esodo di massa che il fascismo pretendeva di eleggere a causa di una inderogabile politica di espansione. Fra l'altro era lo stesso regime che da sempre propagandava la necessità di una espansione demografica al fine di conseguire quell'equivalenza fra "numero" e "potenza" che fra l'altro costituiva uno degli elementi fondanti della retorica nazionalista tardo ottocentesca e novecentesca della cultura europea. Un regime che lamenti difficoltà dal punto di vista della gestione dell'incremento demografico non si profonde in politiche propagandistiche in favore del medesimo e soprattutto non lo incentiva con misure di carattere assistenziale in tal senso.
    "Parliamoci chiaro. Che cosa sono quaranta milioni di Italiani di fronte a novanta milioni di tedeschi e a duecento milioni di slavi ? "
    "Se si diminuisce signori non si fa l'Impero. Si diventa colonia."
    Quindi finiamola con la favola che l'Impero fosse funzionale ad un incremento della popolazione. Direi invece che avvenne il contrario. L'incremento demografico era funzionale all'impero.

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    C'è poco da precisare, è chiarissimo. Evidentemente, quello che io intendo per "pace" non è lo stesso che intendi tu.
    Ma io sono d'accordo con te. Non può esservi pace senza giustizia e non può esservi giustizia senza ordine. Del resto quando gli alleati bombardavano a tappeto le città italiane lo facevano in nome della pace che per loro scaturiva esclusivamente dal loro concetto di "ordine". Allo stesso modo quando Mussolini di fronte ai rovesci dell'avventura Greca ordinò il bombardamento terroristico delle città greche (tanto che nella sua visione "imperiale" della politica si sarebbe dovuta ripetere la distruzione di Atene da parte dei "romani") voleva la pace in omaggio ad un suo concetto di ordine. Così come l'"ordine" nazista prevedeva la deportazione e lo sterminio degli ebrei. Così come l'"ordine" sovietico imponeva l'estensione del bolscevismo a tutti i popoli d'europa. La Santa Inquisizione che torturava, seviziava, ardeva sul rogo i cosiddetti eretici esigeva la pace e l'ordine di Dio. Tutti vogliono pace e ordine. E tutti in nome della pace e del "loro" ordine sono disposti a commettere gli abomini più indicibili.
    - Solo gli imbecilli non hanno dubbi!
    - Ne sei sicuro ?
    - Non ho alcun dubbio !

  4. #314
    Ragionatore Dubitante
    Data Registrazione
    17 Sep 2010
    Messaggi
    82,326
     Likes dati
    4,163
     Like avuti
    10,508
    Mentioned
    1507 Post(s)
    Tagged
    12 Thread(s)

    Predefinito Re: Dibattito sulla libertà di opinione durante il ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Per il MEROVINGIO e la sua convinzione che il fascismo sia stato un movimento di destra. “Mi rifiuto di qualificare di destra la cultura cui la mia rivoluzione ha dato origine. Cultura di destra, del tutto rispettabile, è quella che fa capo all'Action Francaise. Cultura di destra è quella di cui la gente di Codreanu è fautrice. Cultura di destra è da considerarsi quella alla quale il mio amico inglese Mosley sta lavorando. Ma la cultura fascista, che recupera valori dell'intero Novecento italiano, non è di destra”. (Benito Mussolini)
    Il tempo che ho a disposizione è scarso, ma i tuoi spunti sono interessanti come sempre. Risponderò a questo è al precedente quanto prima.

    Inviato dal mio SM-N9005 utilizzando Tapatalk
    - Solo gli imbecilli non hanno dubbi!
    - Ne sei sicuro ?
    - Non ho alcun dubbio !

  5. #315
    email non funzionante
    Data Registrazione
    23 Apr 2011
    Messaggi
    873
     Likes dati
    66
     Like avuti
    194
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Dibattito sulla libertà di opinione durante il ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Io questo non l'ho mai scritto e mai sostenuto, al contrario ritengo che, nell'ottica che tu sottolinii abbiano avuto un ruolo tattico rilevante, ma in un contesto dove si muovevano milioni di uomini in armi e migliaia e migliaia di mezzi, la presenza, soprattutto sulle montagne e sull'appennino di una fanteria leggera male armata e male addestrata, non sia stata a livello strategico decisiva alla "liberazione" dell'Italia, di più, in molti casi, al livello logistico, soprattutto nei periodi invernali, il costo che gli eserciti regolari alleati pagavano per tentare di rifornire i partigiani italiani, era maggiore dei benefici militari che ne ricavavano, diciamo che, se non ci fossero state altri tipi di considerazioni politiche dietro, sarebbero stati lasciati a loro stessi, senza armi e approvvigionamenti.
    Per dare un più preciso dato, in realtà tennero impegnate anche alcune delle migliori unità della RSI, sia sul suolo italiano sia sul fronte orientale.
    Onestamente basterebbe una analisi seria dei dati, per comprendere il vero ruolo dei partigiani italiani nel biennio 44-45.
    Ma su questo punto, da aprte dei "vincitori" non vi è mai stata ne onestà, ne volontà di verità.
    Comuque, il discorso partigiani, meriterebbe una trattazione più approfondita, anche se, con il merovingio, ne abbiamo già approfondito alcuni aspetti essenziali in passato.
    Ovviamente i partigiani non hanno liberato l'Italia da sola (gli unici a riuscirsi furono i titini in Yugoslavia in una situazione ben più complessa tra Ustascia, Cetnici, Realisti in lotta tra loro, con la Wehrmacht allo stremo e i Russi in dirittura d'arrivo) ma, come noti, hanno ottenuto come successi abbastanza rilevanti grazie ovviamente ai rifornimenti d'armi alleati.
    Si può anche dire che il numero e l'efficacia dei partigiani aumenti notevolmente proprio quando gli Alleati sfondando la Gustav e quando dunque la Wehrmacht è realmente in pessime condizioni.
    Éljen Magyarország!Dicsőség a mártíroknak! Nem, nem, soha!

  6. #316
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    16 Nov 2011
    Località
    Roma
    Messaggi
    9,898
     Likes dati
    2,981
     Like avuti
    2,133
    Mentioned
    34 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Dibattito sulla libertà di opinione durante il ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da Xander.XVII Visualizza Messaggio
    Ovviamente i partigiani non hanno liberato l'Italia da sola (gli unici a riuscirsi furono i titini in Yugoslavia in una situazione ben più complessa tra Ustascia, Cetnici, Realisti in lotta tra loro, con la Wehrmacht allo stremo e i Russi in dirittura d'arrivo) ma, come noti, hanno ottenuto come successi abbastanza rilevanti grazie ovviamente ai rifornimenti d'armi alleati.
    Si può anche dire che il numero e l'efficacia dei partigiani aumenti notevolmente proprio quando gli Alleati sfondando la Gustav e quando dunque la Wehrmacht è realmente in pessime condizioni.
    Non fa una piega!
    Concordo.Per notizia sto preparando una discussione sulla specialità aereosilurante italiana, dalle sue origini alla fine della guerra.
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


    VUOI SAPERE COS'E' L'ANTIFASCISMO? E' non avere cura del Creato, disboscando, inquinando, cementificando tutto nel nome dello Sviluppo.

  7. #317
    Ragionatore Dubitante
    Data Registrazione
    17 Sep 2010
    Messaggi
    82,326
     Likes dati
    4,163
     Like avuti
    10,508
    Mentioned
    1507 Post(s)
    Tagged
    12 Thread(s)

    Predefinito Re: Dibattito sulla libertà di opinione durante il ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    E del fatto che tu sfati ME NE FREGO, e tiro dritto, e tolte poche eccezioni, la storiografia del dopoguerra, ci racconta che all'interno delle Brigate Garibaldi vigevano delle regole FERREE e chi non si adeguavava, nella migliore delle ipotesi veniva mandato via a calci nel culo, quando non veniva semplicemente SOPPRESSA!
    Ora, caro amico, tu puoi tentare inutili scalate scivolose, ma sulla resistenza abbiamo dato ed è un fatto che prima della svolta di Salerno del 1994, la concentrazione non li voleva con se i compagni comunisti, anzi li guardava di sottecchi e a buon ragione, aggiungo io, vedi i fatti della OSOPPO!!!!
    Solo dopo che Togliatti di rientro dalla Russia di Stalin, a sua volta rientrato da Yalta veniva informato che l'Italia era stata assegnata al blocco occidentale, decise di aderire alla guerra di liberazione che sostituisse al fascismo la Repubblica (più o meno), ma Togliatti, non le gerarchie dei GAP e delle Garibaldi, e soprattutto non la vedeva come Togliatti la stragrande maggioranza dei militanti COMPAGNI, filo titini e filo stalinisti!!!!!!!!
    Altrimenti non si spiegano i fatti del primissimo dopoguerra, non si spiegano i fatti della Osoppo, non si spiegano le derive della Volante Rossa e soprattuto non si spiega l'intervento dello stesso Togliatti, benchè ferito, che dovette intimare a tutti i comunisti in armi di disarmarsi e di non procedere nell'attuazione del piano armato per prendere il controllo della penisola, Pallante docet.
    E malgrado ciò, nella penisola, ci furono diversi giorni di vera e propria insurrezione armata, con morti e feriti.Fermo restando che gli aderenti ai GAP e alle Garibaldi numericamente erano di gran lunga i più numerosi, inoltre e per l'ultima volta, ricorda che l'unico studio un minimo serio sul fenomeno briganti in Italia e della Repubblica Sociale Italiana, perchè mai, l'ANPI non si è mai prodigata seriamente per ricostruire una storia organica della resistenza in Italia?
    ne abbiamo già parlato e voi, mio caro ne uscite con le ossa rotte, avete paura, o hanno paura e temono che a rimuginare la merda, la puzza diventi insopportabile.
    In realtà la tua precisazione riguardo la svolta di Salerno è alquanto irrilevante in quanto fin dai suoi esordi il movimento partigiano era in gran parte svincolato dai partiti e sebbene questi tentassero di esercitare una qualche influenza sui "ribelli" questi mostrarono in larga parte un atteggiamento sfuggente e scarsamente incline a farsi irretire. Ne è una testimonianza il fatto che in una certa fase della Resistenza il PCI dovette diramare un preciso ordine che costringeva un certo numero di quadri del partito ad arruolarsi nelle formazioni paritgiane le quali erano in larga parte composte da elementi non affiliati al PC ne indottrinati da quest'ultimo. E' infatti documentato, nella monumentale opera di Claudio Pavone ("una guerra civile"), che in la larga parte l'immaginario ideologico che animava le brigate garibaldi molto spesso vagheggiava una forma di riscossa sociale che tuttavia non coincideva o non si identificava del tutto con i presunti afflati rivoluzionari propugnati dal PC sula scorta della rivoluzione sovietica. E' pure vero che il mito dell'URSS riverberava spesso nei discorsi e nei pensieri dei resistenti comunisti, ma si concentrava quasi esclusivamente sulla forza evocativa del mito che fungeva da spinta propulsiva per la lotta armata. Addirittura in molte testimonianze si caldeggiava più che una sovietizzazione dell'Italia una democratizzazione dell'URSS che in tanti percepirono come prossima in seguito alla fine delle guerra. Rinnovo inoltre il mio appello a smetterla di considerare lo studio promosso dalle forze armate repubblichine sul ribellismo come uno studio storico, quando non lo era. Era un'analisi politica e militare che risentiva e risente fortemente del vizio della parzialità. Essa non è uno studio storico, ma una fonte storica, in quanto non è stato condotto da storici e non è stato utilizzato il metodo storiografico nel redigerlo. Infine se un tentativo di insurrezione rivoluzionaria fu messo in atto da parte di alcune formazioni garibaldine indifferenti alle indicazioni del partito comunista queste furono essenzialmente episodiche e minoritarie e quindi irrilevanti nel giudizio complessivo circa l'atteggiamento delle formazioni nel loro insieme.

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    E non sono in accordo, seppur vero in parte, che in molti aderirono alla RSI anche se non erano stati fino a quel momento fascisti, e seppur vero che scelsero la RSI, punto, FATTENE UNA RAGIONE, sul resto, mi duole siamo su posizioni incociliabili, tu ti ostini a non voler vedere.
    Anche qui non sei d'accordo con De Felice. Ultimamente noto da parte tua un forte disaccordo con lo storico che da ha sempre ha costituito il tuo punto di riferimento storiografico. Un mito che cade, evidentemente.

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Sbagli, ed io mi sono un po stufato di ribattere su questi punti che ci vedono su posizioni antagoniste e incociliabili, quella che tu chiami ala intransigente era in realtà, l'ala più violenta che poteva avere un senso durante la presa del potere dove la violenza era generalizzata, ma va da se che Mussolini, doveva normalizzare e sbarazzarsi dei più violenti, nel 25 doveva governare un paese, non "conquistarlo", il bello è che molti tra di voi, si attaccano all'ala violenta per copnnotare tutto il periodo del regime, tu invece, seppur con scopi diversi dichiari il contrario, insomma fate pace.
    Le interpretazioni della Sgreteria di Turati sono diverse, a questo punto ognuno si tenga la sua.
    Quindi affermi che vi erano oltre trentamila violenti all'interno del partito. Anche qui sei in contrasto con De Felice il quale non parla di violenti, ma di intransigenti. Intransigente non significa violento. Al solito io ti cito le pagine e le parole di De Felice e tu mi rispondi con i tuoi "non sono d'accordo". Però la storia non si fa con le opinioni. Si fa con i documenti. De Felice avrebbe dovuto avertelo insegnato.

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Vabbè che ti devo dire, si tratta di una interpretazione che non condivido e che ritengo non sia avvalorata dai fatti, per tutte le ragioni che abbiamo già discusso.
    Ancora non sei d'accordo con De Felice. Da mito a totale incompetente. Un percorso alquanto singolare quello dello storico Reatino.

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Sbagliato, dopo la riapertura e una volta stabilizzata e ripulita la base dai violenti fini a se stessi a dagli opportunisti della prima ora, il PNF riaprì le iscrizioni allargando enormemente la platea, cosa pretendi, quando si arriva 9 milioni di tesserati.
    Il lavoro di consolidamento messo in atto da TURATI darà i suoi frutti per molti anni, ovviamente non tutto fu preciso e perfetto, ma questo va da se.
    Ancora. Ti ho citato pagine, testo e riferimenti. Io non pretendo niente. E' de felice che analizza la situazione con precisione millimetrica come è nel suo costume. Però per te De Felice è caduto in disgrazia.

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Il movimento era diventato realmente popolare e interessava trasversalmente la stragrande maggioranza degli italiani, di riffa o di raffa e te lo ripeto, DE FELICE non Ringhio ha scritto un intero volume intitolandolo GLI ANNI DEL CONSENSO.
    A questo punto devo dedurne che del suddetto libro hai letto solo il titolo. In eraltà DE Felice ci racconta quanto questo consenso fosse stato effimero è destinato ad esaurisrsi tanto rapidamente quanto era cresciuto per via dell'incapacità del regime di dotarsi di una classe dirigente autenticamente politicamente e culturalmente fascista in grado di succedere a Mussolini. La distruzione politica del PFI la sua apertura ai fiancheggiatori, la sua subordinazione totale allo Stato minò le basi dell'unica struttura sociale in grado di assolvere al compito.

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Autenticamente di sinistra, sono d'accordo, ma io ho sempre paralto di una sinistra nazionalista, vedi te!
    Si, ma il PFI non è mai stato autenticamente nemmeno quello. In realtà per ragioni sociali è storiche è rimasto ancorato alla classe dirigente liberale pre fascista che alla fine lo ha penetrato e disgregato dall'interno.

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Lascia stare i termini latini e rileggiti la sentenza, solo dopoe onestamente fai le dovute riflessioni.
    Letta e riletta. La RSI era legittima di fatto ma non dal punto di vista giuridico. Il regno del Sud era legittimo dal punto di vista giuridico, ma non di fatto.

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Abbiamo già altre volte cercato di scambiarci approfondimenti con questo metodo, non ci portano da nessuna parte, tu vuoi continuare a fare i tuoi sporchi giochetti, tentando di marginalizzare a pochi fatti specifici 22 e rotti anni di regime, io cerco, invece approfondirlo nel suo naturale contesto storico, non è colpa mia se si trattò di una autoritarismo blando in un mondo di dittature totalitariste e di regimi democratici e schiavistici.
    Pochi fatti specifici ? Io sto contestando punto per punto ogni singolo aspetto del Fascismo. A te invece conviene una visione ampia e di insieme. Una specie di riassunto del fascismo dove si nascondono nelle note finali gli aspetti che meno ti inorgogliscono. Non è un atteggiamento onesto intellettualmente. Mi dispiace.

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Del 1928?
    Mi sa tanto che ti sbagli e che tu ti stia rifernedo al discorso del 03 gennaio del 1925, quello si che fu un capolavoro, io lo conosco quasi a memoria, ma da quello che scrivi, sei tu che lo conosci pochino, come conosci pochino le cd leggi fascistissime, ma va da se, siamo qui per approfondire e pertanto, ti posto TUTTO IL DISCORSO DEL 03 Gennaio del 1925, TUTTO, il testo integrale, magari non lo sai, o lo sai e fai lo gnorri, ma la parte a cui, "normalmente" si fa riferinmento e solo la parte iniziale, che fa il gioco, proprio per il discorso dei contesti e delle circostanze, co di quelli che vogliono tentare di far passare questo discorso come l'atto formale dell'assunzione della responsabilità sia oggettiva e sia soggettiva da parte di Mussolini dell'omicidio dell'onorevole Matteotti.

    Il discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925 alla Camera

    Pubblichiamo il testo integrale del discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925 così come riportato nel verbale della Camera.

    Signori!
    Il discorso che sto per pronunziare dinanzi a voi forse non potrà essere, a rigor di termini, classificato come un discorso parlamentare.
    Può darsi che alla fine qualcuno di voi trovi che questo discorso si riallaccia, sia pure attraverso il varco del tempo trascorso, a quello che io pronunciai in questa stessa Aula il 16 novembre.
    Un discorso di siffatto genere può condurre, ma può anche non condurre ad un voto politico.
    Si sappia ad ogni modo che io non cerco questo voto politico. Non lo desidero: ne ho avuti troppi. (a Bene!).
    L'articolo 47 dello Statuto dice:
    "La Camera dei deputati ha il diritto di accusare i ministri del re e di tradurli dinanzi all'Alta corte di giustizia".
    Domando formalmente se in questa Camera, o fuori di questa Camera, c'è qualcuno che si voglia valere dell'articolo 47. (vivissimi prolungati applausi. Moltissimi deputati sorgono in piedi. Grida di: "viva Mussolini!". Applausi anche dalle tribune).
    Il mio discorso sarà quindi chiarissimo e tale da determinare una chiarificazione assoluta.
    Voi intendete che dopo aver lungamente camminato insieme con dei compagni di viaggio, ai quali del resto andrebbe sempre la nostra gratitudine per quello che hanno fatto, è necessaria una sosta per vedere se la stessa strada con gli stessi compagni può essere ancora percorsa nell'avvenire. (Approvazioni; commenti).
    Sono io, o signori, che levo in quest'Aula l'accusa contro me stesso. Si è detto che io avrei fondato una Ceka. Dove? Quando? In qual modo? Nessuno potrebbe dirlo! Veramente c'è stata una Ceka in Russia, che ha giustiziato senza processo, dalle centocinquanta alle centosessantamila persone, secondo statistiche quasi ufficiali. C'è stata una Ceka in Russia, che ha esercitato il terrore sistematicamente su tutta la classe borghese e sui membri singoli della borghesia. Una Ceka, che diceva di essere la rossa spada della rivoluzione.
    Ma la Ceka italiana non è mai esistita.
    Nessuno mi ha negato fino ad oggi queste tre qualità: una discreta intelligenza, molto coraggio e un sovrano disprezzo del vile denaro. (vivissimi, prolungati applausi).
    Se io avessi fondato una Ceka, l'avrei fondata seguendo i criteri che ho sempre posto a presidio di quella violenza che non può essere espulsa dalla storia. Ho sempre detto, e qui lo ricordano quelli che mi hanno seguito in questi cinque anni di dura battaglia, che la violenza, per essere risolutiva, deve essere chirurgica, intelligente, cavalleresca. (Approvazioni).
    Ora i gesti di questa sedicente Ceka sono stati sempre inintelligenti, incomposti, stupidi. (a Benissimo!).
    Ma potete proprio pensare che nel giorno successivo a quello del Santo Natale, giorno nel quale tutti gli spiriti sono portati alle immagini pietose e buone, io potessi ordinare un'aggressione alle l0 del mattino in via Francesco Crispi, a Roma, dopo il mio discorso di Monterotondo, che è stato forse il discorso più pacificatore che io abbia pronunziato in due anni di Governo? (Approvazioni). Risparmiatemi di pensarmi così cretino. (vivissimi applausi).
    E avrei ordito con la stessa intelligenza le aggressioni minori di Misuri e di Forni? Voi ricordate certamente il discorso del 7 giugno. Vi è forse facile ritornare a quella settimana di accese passioni politiche, quando in questa Aula la minoranza e la maggioranza si scontravano quotidianamente, tantoché qualcuno disperava di riuscire a stabilire i termini necessari di una convivenza politica e civile fra le due opposte parti della Camera.
    Discorsi irritanti da una parte e dall'altra. Finalmente, il 6 giugno, l'onorevole Delcroix squarciò, col suo discorso lirico, pieno di vita e forte di passione, l'atmosfera carica, temporalesca.
    All'indomani, io pronuncio un discorso che rischiara totalmente l'atmosfera. Dico alle opposizioni: riconosco il vostro diritto ideale ed anche il vostro diritto contingente; voi potete sorpassare il fascismo come esperienza storica; voi potete mettere sul terreno della critica immediata tutti i provvedimenti del Governo fascista.
    Ricordo e ho ancora ai miei occhi la visione di questa parte della Camera, dove tutti intenti sentivano che in quel momento avevo detto profonde parole di vita e avevo stabilito i termini di quella necessaria convivenza senza la quale non è possibile assemblea politica di sorta. (Approvazioni).
    E come potevo, dopo un successo, e lasciatemelo dire senza falsi pudori e ridicole modestie, dopo un successo così clamoroso, che tutta la Camera ha ammesso, comprese le opposizioni, per cui la Camera si aperse il mercoledì successivo in un'atmosfera idilliaca, da salotto quasi (approvazioni), come potevo pensare, senza essere colpito da morbosa follia, non dico solo di far commettere un delitto, ma nemmeno il più tenue, il più ridicolo sfregio a quell'avversario che io stimavo perché aveva una certa crarerie, un certo coraggio, che rassomigliavano qualche volta al mio coraggio e alla mia ostinatezza nel sostenere le tesi? (vivi applausi).
    Che cosa dovevo fare? Dei cervellini di grillo pretendevano da me in quella occasione gesti di cinismo, che io non sentivo di fare perché repugnavano al profondo della mia coscienza. (Approvazioni). Oppure dei gesti di forza? Di quale forza? Contro chi? Per quale scopo?
    Quando io penso a questi signori, mi ricordo degli strateghi che durante la guerra, mentre noi mangiavamo in trincea, facevano la strategia con gli spillini sulla carta geografica. (Approvazioni). Ma quando poi si tratta di casi al concreto, al posto di comando e di responsabilità si vedono le cose sotto un altro raggio e sotto un aspetto diverso. (Approvazioni).
    Eppure non mi erano mancate occasioni di dare prova della mia energia. Non sono ancora stato inferiore agli eventi. Ho liquidato in dodici ore una rivolta di Guardie regie, ho liquidato in pochi giorni una insidiosa sedizione, in quarantott'ore ho condotto una divisione di fanteria e mezza flotta a Corfù. (vivissime approvazioni).
    Questi gesti di energia, e quest'ultimo, che stupiva persino uno dei più grandi generali di una nazione amica, stanno a dimostrare che non è l'energia che fa difetto al mio spirito.
    Pena di morte? Ma qui si scherza, signori. Prima di tutto, bisognerà introdurla nel Codice penale, la pena di morte; e poi, comunque, la pena di morte non può essere la rappresaglia di un Governo. Deve essere applicata dopo un giudizio regolare, anzi regolarissimo, quando si tratta della vita di un cittadino! (vivissime approvazioni).
    Fu alla fine di quel mese, di quel mese che è segnato profondamente nella mia vita, che io dissi: "voglio che ci sia la pace per il popolo italiano"; e volevo stabilire la normalità della vita politica.
    Ma come si è risposto a questo mio principio? Prima di tutto, con la secessione dell'Aventino, secessione anticostituzionale, nettamente rivoluzionaria. (vive approvazioni). Poi con una campagna giornalistica durata nei mesi di giugno, luglio, agosto, campagna immonda e miserabile che ci ha disonorato per tre mesi. (Applausi vivissimi e prolungati). Le più fantastiche, le più raccapriccianti, le più macabre menzogne sono state affermate diffusamente su tutti i giornali! C'era veramente un accesso di necrofilia! (Approvazioni). Si facevano inquisizioni anche di quel che succede sotto terra: si inventava, si sapeva di mentire, ma si mentiva.
    E io sono stato tranquillo, calmo, in mezzo a questa bufera, che sarà ricordata da coloro che verranno dopo di noi con un senso di intima vergogna. (Approvazioni).
    E intanto c'è un risultato di questa campagna! Il giorno 11 settembre qualcuno vuol vendicare l'ucciso e spara su uno dei nostri migliori, che morì povero. Aveva sessanta lire in tasca. (Applausi vivissimi e prolungati. Tutti i deputati sorgono in piedi).
    Tuttavia io continuo nel mio sforzo di normalizzazione e di normalità. Reprimo l'illegalismo.
    Non è menzogna. Non è menzogna il fatto che nelle carceri ci sono ancor oggi centinaia di fascisti! (Commenti). Non è menzogna il fatto che si sia riaperto il Parlamento regolarmente alla data fissata e si siano discussi non meno regolarmente tutti i bilanci, non è menzogna il giuramento della Milizia, e non è menzogna la nomina di generali per tutti i comandi di Zona.
    Finalmente viene dinanzi a noi una questione che ci appassionava: la domanda di autorizzazione a procedere con le conseguenti dimissioni dell'onorevole Giunta.
    La Camera scatta; io comprendo il senso di questa rivolta; pure, dopo quarantott'ore, io piego ancora una volta, giovandomi del mio prestigio, del mio ascendente, piego questa Assemblea riottosa e riluttante e dico: siano accettate le dimissioni. Si accettano. Non basta ancora; compio un ultimo gesto normalizzatore: il progetto della riforma elettorale.
    A tutto questo, come si risponde? Si risponde con una accentuazione della campagna. Si dice: il fascismo è un'orda di barbari accampati nella nazione; è un movimento di banditi e di predoni! Si inscena la questione morale, e noi conosciamo la triste storia delle questioni morali in Italia. (vive approvazioni).
    Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l'arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. (Vivissimi e reiterati applausi. Molte voci: "Tutti con voi! Tutti con voi!").
    Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! (Applausi). Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! (Vivissimi applausi. Molte voci: "Tutti con voi!").
    Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l'ho creato con una propaganda che va dall'intervento ad oggi.
    In questi ultimi giorni non solo i fascisti, ma molti cittadini si domandavano: c'è un Governo? (Approvazioni). Ci sono degli uomini o ci sono dei fantocci? Questi uomini hanno una dignità come uomini? E ne hanno una anche come Governo? (Approvazioni).
    Io ho voluto deliberatamente che le cose giungessero a quel determinato punto estremo, e, ricco della mia esperienza di vita, in questi sei mesi ho saggiato il Partito; e, come per sentire la tempra di certi metalli bisogna battere con un martelletto, così ho sentito la tempra di certi uomini, ho visto che cosa valgono e per quali motivi a un certo momento, quando il vento è infido, scantonano per la tangente. (vivissimi applausi).
    Ho saggiato me stesso, e guardate che io non avrei fatto ricorso a quelle misure se non fossero andati in gioco gli interessi della nazione. Ma un popolo non rispetta un Governo che si lascia vilipendere! (Approvazioni). Il popolo vuole specchiata la sua dignità nella dignità del Governo, e il popolo, prima ancora che lo dicessi io, ha detto: Basta! La misura è colma!
    Ed era colma perché? Perché la sedizione dell'Aventino ha sfondo repubblicano! (Vivi applausi; grida di: "viva il re"; i ministri e i deputati sorgono in piedi; vivissimi, generali, prolungati applausi, cui si associano le tribune). Questa sedizione dell' Aventino ha avuto delle conseguenze perché oggi in Italia, chi è fascista, rischia ancora la vita! E nei soli due mesi di novembre e dicembre undici fascisti sono caduti uccisi, uno dei quali ha avuto la testa spiaccicata fino ad essere ridotta un'ostia sanguinosa, e un altro, un vecchio di settantatre anni, è stato ucciso e gettato da un muraglione.
    Poi tre incendi si sono avuti in un mese, incendi misteriosi, incendi nelle Ferrovie e negli stessi magazzini a Roma, a Parma e a Firenze.
    Poi un risveglio sovversivo su tutta la linea, che vi documento, perché è necessario di documentare, attraverso i giornali, i giornali di ieri e di oggi: un caposquadra della Milizia ferito gravemente da sovversivi a Genzano; un tentativo di assalto alla sede del Fascio a Tarquinia; un fascista ferito da sovversivi a Verona; un milite della Milizia ferito in provincia di Cremona; fascisti feriti da sovversivi a Forlì; imboscata comunista a San Giorgio di Pesaro; sovversivi che cantano Bandiera rossa e aggrediscono i fascisti a Monzambano.
    Nei soli tre giorni di questo gennaio l925, e in una sola zona, sono avvenuti incidenti a Mestre, Pionca, Vallombra: cinquanta sovversivi armati di fucili scorrazzano in paese cantando Bandiera rossa e fanno esplodere petardi; a Venezia, il milite Pascai Mario aggredito e ferito; a Cavaso di Treviso, un altro fascista è ferito; a Crespano, la caserma dei carabinieri invasa da una ventina di donne scalmanate; un capomanipolo aggredito e gettato in acqua a Favara di Venezia; fascisti aggrediti da sovversivi a Mestre; a Padova, altri fascisti aggrediti da sovversivi.
    Richiamo su ciò la vostra attenzione, perché questo è un sintomo: il diretto l92 preso a sassate da sovversivi con rotture di vetri; a Moduno di Livenza, un capomanipolo assalito e percosso.
    Voi vedete da questa situazione che la sedizione, dell'Aventino ha avuto profonde ripercussioni in tutto il paese. Allora viene il momento in cui si dice basta! Quando due elementi sono in lotta e sono irriducibili, la soluzione è la forza. (vive approvazioni. vivi applausi. Commenti).
    Non c'è stata mai altra soluzione nella storia e non ce ne sarà mai.
    Ora io oso dire che il problema sarà risolto. Il fascismo, Governo e Partito, sono in piena efficienza.
    Signori!
    Vi siete fatte delle illusioni! Voi avete creduto che il fascismo fosse finito perché io lo comprimevo, che fosse morto perché io lo castigavo e poi avevo anche la crudeltà di dirlo. Ma se io mettessi la centesima parte dell'energia che ho messo a comprimerlo, a scatenarlo, voi vedreste allora. (vivissimi applausi).
    Non ci sarà bisogno di questo, perché il Governo è abbastanza forte per stroncare in pieno definitivamente la sedizione dell'Aventino. (vivissimi, prolungati applausi). L'Italia, o signori, vuole la pace, vuole la tranquillità, vuole la calma laboriosa.
    Noi, questa tranquillità, questa calma laboriosa gliela daremo con l'amore, se è possibile, e con la forza, se sarà necessario. (Vive approvazioni).
    Voi state certi che nelle quarantott'ore successive a questo mio discorso, la situazione sarà chiarita su tutta l'area. (vivissimi e prolungati applausi. Commenti). Tutti sappiamo che ciò che ho in animo non è capriccio di persona, non è libidine di Governo, non è passione ignobile, ma è soltanto amore sconfinato e possente per la patria. (vivissimi, prolungati e reiterati applausi. Grida ripetute di: "Viva Mussolini!". Gli onorevoli ministri e moltissimi deputati si congratulano con l'onorevole Presidente del Consiglio. La seduta è sospesa).
    Ottimo. Conosci bene il discorso in questione. Però tutto preso dalla foga di dimostralo hai ignorato del tutto le mie argomentazioni circa l'indottrinamento dell stampa. Argomentazioni mie e del povero bistrattato De Felice

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Lo terrò in considerazione
    Ottimo. Troverai spiegato con fatti e circostanze le mie considerazioni circa il comportamento vergognoso degli scherani del regime contro coloro che leggevano l'Osservatore Romano.

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Ma questo lo dici tu, mio caro, ma io, guarda un po non sono d'accordo.
    Non sei d'accordo con De Felice. Questo è alquanto chiaro direi.
    - Solo gli imbecilli non hanno dubbi!
    - Ne sei sicuro ?
    - Non ho alcun dubbio !

  8. #318
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    16 Nov 2011
    Località
    Roma
    Messaggi
    9,898
     Likes dati
    2,981
     Like avuti
    2,133
    Mentioned
    34 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Dibattito sulla libertà di opinione durante il ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da TheMeroving Visualizza Messaggio
    In realtà la tua precisazione riguardo la svolta di Salerno è alquanto irrilevante in quanto fin dai suoi esordi il movimento partigiano era in gran parte svincolato dai partiti e sebbene questi tentassero di esercitare una qualche influenza sui "ribelli" questi mostrarono in larga parte un atteggiamento sfuggente e scarsamente incline a farsi irretire. Ne è una testimonianza il fatto che in una certa fase della Resistenza il PCI dovette diramare un preciso ordine che costringeva un certo numero di quadri del partito ad arruolarsi nelle formazioni paritgiane le quali erano in larga parte composte da elementi non affiliati al PC ne indottrinati da quest'ultimo. E' infatti documentato, nella monumentale opera di Claudio Pavone ("una guerra civile"), che in la larga parte l'immaginario ideologico che animava le brigate garibaldi molto spesso vagheggiava una forma di riscossa sociale che tuttavia non coincideva o non si identificava del tutto con i presunti afflati rivoluzionari propugnati dal PC sula scorta della rivoluzione sovietica. E' pure vero che il mito dell'URSS riverberava spesso nei discorsi e nei pensieri dei resistenti comunisti, ma si concentrava quasi esclusivamente sulla forza evocativa del mito che fungeva da spinta propulsiva per la lotta armata. Addirittura in molte testimonianze si caldeggiava più che una sovietizzazione dell'Italia una democratizzazione dell'URSS che in tanti percepirono come prossima in seguito alla fine delle guerra. Rinnovo inoltre il mio appello a smetterla di considerare lo studio promosso dalle forze armate repubblichine sul ribellismo come uno studio storico, quando non lo era. Era un'analisi politica e militare che risentiva e risente fortemente del vizio della parzialità. Essa non è uno studio storico, ma una fonte storica, in quanto non è stato condotto da storici e non è stato utilizzato il metodo storiografico nel redigerlo. Infine se un tentativo di insurrezione rivoluzionaria fu messo in atto da parte di alcune formazioni garibaldine indifferenti alle indicazioni del partito comunista queste furono essenzialmente episodiche e minoritarie e quindi irrilevanti nel giudizio complessivo circa l'atteggiamento delle formazioni nel loro insieme.

    Praticamente pura Ucronia, fondata su se e su ma, la tua bella ricostruzione.
    Difatti non sei in grado di smentire di una virgola la mia ricostruzione, perchè sai perfettamente che si tratta della verità.
    Bene, ne prendo atto.
    Sono d'accordo, non si tratta di uno studio storico, ma al di le della sua tipologuia, si tratta dell'unico documento degno di nota che affronta il fenomeno del brigantaggio in modo un tantinello serio ed organico, e visto che la maggior parte della storia del dopoguerra è cosa vostra, sarei curioso di sapere come mai, la onnipresente ANPI, malgrado i soldi pubblici che si pappa da decenni, non sia riuscita a produrre uno studoo ad ampio spettro del fenomeno del brigantaggio in Italia, avrei accettato anche uno studio fazioso, sarebbe stato un inizio, ma nenanche questo fanno, perchè?



    Anche qui non sei d'accordo con De Felice. Ultimamente noto da parte tua un forte disaccordo con lo storico che da ha sempre ha costituito il tuo punto di riferimento storiografico. Un mito che cade, evidentemente.

    Merovingio, quando non sai come uscirtene t'inventi un falso problema e lo inizi a ripetere come un mantra.
    Ho concesso alla tua ricostruzione la parte di dignità che meritava, dovresti onestamente fare lo stesso, DE FELICE articola la variegata partecipazione alla RSI da parte del popolo italiano, non mi sembra che bolli e marchi in modo indelebile una sola categoria, era variegata e formata anche da non fascisti, ma un dato di fatto lo devi accettare, scelsero la RSI, al di la delle loro motivazioni.



    Quindi affermi che vi erano oltre trentamila violenti all'interno del partito. Anche qui sei in contrasto con De Felice il quale non parla di violenti, ma di intransigenti. Intransigente non significa violento. Al solito io ti cito le pagine e le parole di De Felice e tu mi rispondi con i tuoi "non sono d'accordo". Però la storia non si fa con le opinioni. Si fa con i documenti. De Felice avrebbe dovuto avertelo insegnato.


    Anche qui, continui con il tuo mantra, potresti farmi notare dove io ho scritto che fossero solo 30000 mila violenti, mi sembra di ricordare che ho utilizzato più categorie per descrivere quelli che furono cacciati a calci nel culo (al di la delle motivazioni, è già motivo di vanto, visto quello che succede nella dinamiche dei partiti della repubblica nata dalla resistenza).
    La storia si fa con i documenti, e DE FELICE non stereotipa le categorie.
    Io stavo rispondendo ad un preciso frangente, ma come al solito, invece di restare al punto, divaghi, tentando di fare confusione, tentando di confondermi.
    Un vostro cavallo di battaglia è sempre stata la presunta maggiore violenza dei fascisti nei confronti degli altri movimenti che si fronteggiavano in italia nei primi anni venti per la presa del potere, invece la verità era che la violenza veniva utilizzata da tutti, i Fascisti primeggiarono solo grazie ad una maggiore preparazione, e mi fermo, altrimenti il discorso si complica e mi costringerebbe ad articolare e perdere di vista l'oggetto.
    Pertanto, si, tra gli epurati, vi erano anche un certo numero di violenti che non intendevano far trasformare il PNF da partito di lotta a partito di governo (pur mantenendo la sua componente rivoluzionaria), ma era solo una parte, semplicemnete, indi come si dice a Roma "ACCANNA" con questa nenia su DE FELICE.
    Si tratta di un banale escamotage per creare confusione.

    Ancora non sei d'accordo con De Felice. Da mito a totale incompetente. Un percorso alquanto singolare quello dello storico Reatino.

    Non sono d'accordo con la tua interpretazione, non con quello che DE FELICE riporta e articola.

    Ancora. Ti ho citato pagine, testo e riferimenti. Io non pretendo niente. E' de felice che analizza la situazione con precisione millimetrica come è nel suo costume. Però per te De Felice è caduto in disgrazia.

    Vabbè, ho dato, fattelo bastare.

    A questo punto devo dedurne che del suddetto libro hai letto solo il titolo. In eraltà DE Felice ci racconta quanto questo consenso fosse stato effimero è destinato ad esaurisrsi tanto rapidamente quanto era cresciuto per via dell'incapacità del regime di dotarsi di una classe dirigente autenticamente politicamente e culturalmente fascista in grado di succedere a Mussolini. La distruzione politica del PFI la sua apertura ai fiancheggiatori, la sua subordinazione totale allo Stato minò le basi dell'unica struttura sociale in grado di assolvere al compito.

    Guarda, sul primo periodo neanche mi ci metto a risponderti, che ci fosse un problema di "successione" è noto, ma anche questo aspetto fu affrontato e in parte, risolto, che il consenso, fosse destinato a esaurirsi se il fascismo non si fosse preparato a al cambiamento, ci s sà, ma iol ho citato un testo che ha anche un inquadramento temporale CHIARO ED INEQUIVOCABILE.
    Pertanto i tuoi giochetti e i tuoi tentativi di decontestualizzare quanto ho scritto, sono nati morti.
    Mi preme solo chiarirti un concetto su cui dribbli, il Fascismo, a differenza del Nazionalsocialismo, metteva lo Stato sopra ogni cosa, anche sopra al PNF, cosa diversa invece del secondo, in cui lo Stato era il partito nazionalsocialista, e ad esso tutto era subordinato, da qui una delle grandi differenze ideologiche tra le due dittature, il motivo primo che connota il fascismo come autoritarismo e non come totalitarismo, va da se, che questa è una estrema sintesi, ma affidabile nei contenuti, seppur striminzita.
    Nel progetto Mussoliniano, la Fascistizzazione sarebbe avvenuta con gli anni, un proceddimento lungo di sostituzione che per essere valido, aveva bisogno di tempo, questo è anche uno dei motivi per il quale, la rivoluzione fascista fu sostanzialmente incruenta, a differenza delle altre rivoluzioni dell'epoca.


    Si, ma il PFI non è mai stato autenticamente nemmeno quello. In realtà per ragioni sociali è storiche è rimasto ancorato alla classe dirigente liberale pre fascista che alla fine lo ha penetrato e disgregato dall'interno.

    A si, buono a sapersi, ovviamente, seppur vero in parte, proprio per quello che ho scritto prima, il processo andava avanti per gradi.
    Sai le classi dirigenti non si inventano, come si fa nell'attuale repubblica democratica, ci vogliono anni per formarle, serie falide ed efficienti


    Letta e riletta. La RSI era legittima di fatto ma non dal punto di vista giuridico. Il regno del Sud era legittimo dal punto di vista giuridico, ma non di fatto.

    Ahhh, di fatto, ma quando di fatto hai le FFAA, stampi moneta, hai un servizio postale, una diplomazia e un territorio, sai che cosa ci fai con il riferimento giuridico e comunque ricorda che le leggui della RSI furono abrogate, fai te.

    Pochi fatti specifici ? Io sto contestando punto per punto ogni singolo aspetto del Fascismo. A te invece conviene una visione ampia e di insieme. Una specie di riassunto del fascismo dove si nascondono nelle note finali gli aspetti che meno ti inorgogliscono. Non è un atteggiamento onesto intellettualmente. Mi dispiace.

    Tu amico mio tendi all'analisi perchè questa fa il tuo gioco, de fcato decontestualizza e crea particolarismi, io invece tendo alla sintesi, perchè è più ampia e perchè tende a dare una prospettiva d'insieme, e perchè no, fa più il mio gioco, ma sempre all'interno delle regole del confronto storico.
    Tra l'altro, io non ho problemi a discutere degli errori del fascismo, invece voi, dei vostri non ne parlate mai, li sminuite e non vi mettete mai in discussione.
    Conosco le grandi mancanze del regime, voi potete dire la stessa cosa.



    Ottimo. Conosci bene il discorso in questione. Però tutto preso dalla foga di dimostralo hai ignorato del tutto le mie argomentazioni circa l'indottrinamento dell stampa. Argomentazioni mie e del povero bistrattato De Felice.

    Non ho ignorato nulla, tu vedi il bicchiere in un modo, io continuo a restare al punto, tu invece divaghi e voli con la fantasia.
    Non dai il giusto peso alle cose, scarti sempre dal contesto e tendi a voler articolare ragionando su parametri di riferimento attuali, non è così che si può comprendere un contesto di 80 anni fa.

    Infatti, come non sai cosa rispondere, mandi alle ortiche tutto il ragionamento, vedi come è scomparso il tuo riferimento al discorso, bannato, semplicemente.




    Ottimo. Troverai spiegato con fatti e circostanze le mie considerazioni circa il comportamento vergognoso degli scherani del regime contro coloro che leggevano l'Osservatore Romano.


    Non sei d'accordo con De Felice. Questo è alquanto chiaro direi.

    Non sono d'accordo con te e con la tua interpretazione, lascia stare DE FELICE.
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


    VUOI SAPERE COS'E' L'ANTIFASCISMO? E' non avere cura del Creato, disboscando, inquinando, cementificando tutto nel nome dello Sviluppo.

 

 
Pagina 32 di 32 PrimaPrima ... 223132

Discussioni Simili

  1. VIII Seduta del Senato - Tema "Libertà di opinione" - dibattito libero
    Di SteCompagno nel forum Archivio della Comunità di Pol
    Risposte: 17
    Ultimo Messaggio: 31-10-12, 19:45
  2. Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 05-06-11, 19:35
  3. Risposte: 6
    Ultimo Messaggio: 07-05-10, 12:55
  4. Speciale Focus: la vita quotidiana durante il ventennio
    Di Il Prigioniero nel forum Destra Radicale
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 26-05-05, 19:57
  5. neanche durante il ventennio del fascismo
    Di anton nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 18-12-02, 21:21

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito