Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
Interessante come ad esempio i punti del "patto di Roma" siano ancora al centro di un programma di sinsitra
L'estrema storica dette poi vita al partito Radicale Italiano, detto anche partito radicale storico, il quale però subì nel corso degli anni una lenta ma progressiva involuzione verso destra, dapprima collaborando ai vari governi Giolitti e non, prima, durante e dopo la Grande Guerra e addirittura, non vorrei sbagliarmi, anche con il primo governo Mussolini, ma c'erano anche i popolari di De Gasperi. Ad ogni modo ritengo che più che i radicali storici, siano stati GL e PdA a poter essere considerati, a buona ragione, i legittimi eredi della Estrema Sinistra Storica di Cavallotti.
Ultima modifica di Gianky; 02-12-14 alle 17:59
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
Un interessante articolo di Sauro Mattarelli sulla partecipazione repubblicana ai moti del gigno 1914, con considerazioni su convergenze e divaricazioni nell' estrema sinistra di allora I REPUBBLICANI DI UNA VOLTA | novefebbraio.it
Interessante, anche il secondo articolo, quello sull'ostruzionismo, interessante sopratutto oggi quando il ruolo del parlamento è diventato quello di un semplice esecutore di ordini del governo. Renzi = Pelloux? Per me si! M5S = Estrema Storica? No, forse no, ma bisogna, oggigiorno, prendere quello che passa il convento, per me, sicuramente PD = destra storica, questo mi sento di sostenerlo con forza. Magari gli amici repubblicani non ne saranno convinti, ma per me le cose stanno così.
Riguardo al primo articolo devo aggiungere, purtroppo, che un anno dopo quei gloriosi fatti, parecchi radicali e qualche repubblicano si lasciarono trascinare in un nazionalismo folle che avrebbe causato la nostra partecipazione nella più inutile e mostrusa guerra della storia europea.
Ultima modifica di Gianky; 05-12-14 alle 12:44
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
Felice Cavallotti, lettera agli onesti di tutti i partiti:
http://www.liberliber.it/mediateca/l...f/letter_p.pdf
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
Cavallotti fu un grande politico, ingiustamente non viene mai ricordato. Ma voglio ricordare anche il co-fondatore dell'Estrema, Agostino Bertani.
dalla pagina di Repubblica e progresso di Facebook alcuni commenti sulla figura di Oliviero Zuccarini e la sua visione del decentramento
PP : per quel che ricordo della lettura del libro di Paolini su Oliviero Zuccarini, , vi era in Zuccarini l'idea che il Senato fosse , per almeno due terzi eletto dai consigli regionali. Che però è altra cosa dalla delega ad alcuni consiglieri regionali allo svolgimento della funzione senatoriale. Quelli della costituente erano anni economicamente ben più difficili dei nostri, ma mai Zuccarini ed altri politici di allora, altrettanto attenti ai problemi della deocrazia. avrebbero posto il problema della composizione e del ruolo del Senato in funzione delle esigenze, piuttosto demagogiche, di risparmio di cassa.
FMM sul federalismo di Zuccarini e quello di Ghisleri ho il libro di Lucio Cecchini: le regole costituzionali attuali sono un compromesso con quello che voleva lui ed il resto della cosituente. negli anni passati un tentativo di eliminare le province ci fu e precisamente quando furono "inventate" le Comunità Montane e le Associazioni dei comuni, ma tutto finì in vacca in nome della rappresentatività. La parte importante di Zuccarini fu Unità Popolare con Calamandrei e Capitini, anticipazione del PD.
PP se non ricordo male quell'uscita di Zuccarini ed altri dal Pri fu causata, in discreta parte, dal rifiuto della così detta" legge truffa " legge che rispetto a quanto è accaduto a partire dai referendum Segni, oggi ci può sembrare un capolavoro di democrazia. Uno dei sostenitori ad oltranza delle province fu Pietro Ingrao che affermò , in polemica con Ugo La Malfa , che non si doveva rinunciare a quella che era comunque una espressione di democrazia .