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  1. #4251
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    Predefinito Re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Jugoslavia 24 marzo 1999: la guerrra fondante della nuova Nato
    di Manlio Dinucci

    RETE VOLTAIRE | ROMA (ITALIA) | 23 MARZO 2024

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    Venticinque anni fa la NATO sotto comando USA demoliva con la guerra ciò che restava della Federazione Jugoslava, lo Stato che ostacolava la sua espansione ad Est verso la Russia. Nei successivi vent’anni la NATO si è allargata da 16 a 30 paesi e, con la guerra in Ucraina iniziata nel 2014, si è estesa a 32. Determinante, nella guerra del 1999, è il ruolo del Governo italiano, presieduto da Massimo D’Alema e dal vicepresidente Sergio Mattarella. Come possiamo ascoltare dalla registrazione audio ufficiale, è il vicepresidente Mattarella ad annunciare al Senato l’inizio della guerra la sera del 24 marzo 1999 e a spiegarne le ragioni secondo la versione ufficiale.

    Mentre gli aerei di Stati Uniti e altri paesi della NATO sganciano le prime bombe sulla Serbia e il Kosovo, il presidente democratico Clinton annuncia: «Alla fine del XX secolo, dopo due guerre mondiali e una guerra fredda, noi e i nostri Alleati abbiamo la possibilità di lasciare ai nostri figli un’Europa libera, pacifica e stabile». Per 78 giorni, decollando soprattutto dalle basi italiane, 1100 aerei effettuano 38 mila sortite, sganciando 23 mila bombe e missili. «Dei 2000 obiettivi colpiti in Serbia dagli aerei della NATO – documenta successivamente il Pentagono – 1999 sono stati scelti dall’intelligence statunitense e solo uno dagli europei». I bombardamenti smantellano le strutture e infrastrutture della Serbia, provocando vittime soprattutto tra i civili. I danni che ne derivano per la salute e l’ambiente sono inquantificabili. Solo dalla raffineria di Pancevo fuoriescono, a causa dei bombardamenti, migliaia di tonnellate di sostanze chimiche altamente tossiche (compresi diossina e mercurio). Altri danni vengono provocati dal massiccio impiego da parte della NATO, in Serbia e Kosovo, di proiettili a uranio impoverito.

    Il governo D’Alema mette il territorio italiano, in particolare gli aeroporti, a completa disposizione delle forze armate degli Stati Uniti e di altri paesi, per attuare quello che il Presidente del Consiglio definisce «il diritto d’ingerenza umanitaria». Ai bombardamenti partecipano 54 aerei italiani, che compiono 1.400 sortite, attaccando gli obiettivi indicati dal comando statunitense.

    “Per numero di aerei siamo stati secondi solo agli USA. L’Italia è un grande paese e non ci si deve stupire dell’impegno dimostrato in questa guerra” – dichiara il presidente del consiglio D’Alema durante la visita compiuta il 10 giugno 1999 alla base di Amendola – “sottolineando che, per i piloti che vi hanno partecipato, è stata una grande esperienza umana e professionale“

    Manlio Dinucci

    https://www.voltairenet.org/article220616.html
    Io lo riporterei, se non altro per ricordare l'opera meritoria del nostro PdR.
    Ultima modifica di Eridano; 08-04-24 alle 21:41

  2. #4252
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    Predefinito Re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Draghi sbalordisce
    Maurizio Blondet 18 Aprile 2024

    https://www.maurizioblondet.it/dragh...ccia-di-merda/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #4253
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    Predefinito Re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Il ritorno del drago Marietto

    Categoria: News Internazionali
    Pubblicato: 17 Aprile 2024
    Visite: 17049

    Credevate che ci fossimo liberati di lui, vero? E invece il nostro draghetto nazionale è sempre lì, pronto a rimontare in sella per dirci cosa fare. Questa volta a tutti gli europei.

    Lui, l’illuminato, quello che “se non ti vaccini ti ammali e se ti ammali muori”, già da tempo sta preparando il ritorno in grande stile, addirittura come Presidente della Commissione Europea.

    Come ci informa il Corriere della Sera, “Da Ichino a Martelli fino a Shammah, parte da Milano la raccolta firme per portare Mario Draghi alla presidenza della Commissione Europea”.

    E che cosa si ripromette di fare, di bello, il nostro Mario Draghi, una volta eletto alla presidenza?



    Ce lo spiega sempre il Corriere, in un articolo intitolato: “Draghi: «Per l’Ue proporrò cambiamenti radicali, l’Europa deve agire insieme come mai prima».

    Dall’articolo leggiamo: “Secondo l’ex premier italiano ed ex presidente della Bce, «dobbiamo raggiungere una trasformazione dell'economia europea, dobbiamo essere in grado di fare affidamento su un sistema energetico decarbonizzato affidabile, una difesa integrata europea, una produzione domestica nei settori più innovativi e una posizione leader nella produzione tecnologia».

    Eccolo lì, il “sistema energetico decarbonizzato” che ci attende, e che dovrà essere basato, si presume, su una efficientissima carbon card, ovvero un sistema che misura i nostri “consumi personali” di carbonio, con relativi premi per gli alunni più diligenti, e serie punizioni per quelli più disubbidienti.

    E poi, naturalmente, Draghi spinge per la “difesa integrata europea”, ovvero per ulteriori investimenti da parte di tutti i paesi membri nell’industria degli armamenti. Quella dei suoi amici, of course.

    Ma dove troveremo i soldi necessari? Tranquilli, ce lo spiega sempre Mario Draghi: “Ovviamente, per un cambiamento radicale si ha bisogno di investimenti, la cui maggior parte dovrà, secondo Draghi, «essere coperta da privati». Del resto, spiega ancora l’ex premier, «i risparmi privati sono molto elevati e vengono per lo più incanalati in depositi bancari e non finiscono per finanziare la crescita tanto quanto potrebbero in un mercato dei capitali più ampio».

    Quindi, quando l’ex-banchiere parla di investimenti “privati” non si riferisce ai fondi di investimento miliardari (dei suoi amici), ma proprio ai nostri soldini, che secondo lui “stanno lì a fare niente” sui nostri conti correnti. I soldi dei nostri risparmi fanno gola a tutti, questo ormai lo sappiamo: bisogna solo trovare un modo per sottrarceli legalmente (CBDC, per esempio?).

    Quindi tranquilli: se non ti vaccini ti ammali, se ti ammali muori. E se per caso non muori, tutto quello che hai te lo ruberemo noi. Con il tuo voto, ovviamente. Tutto legale, tutto trasparente, tutto alla luce del sole.

    Massimo Mazzucco

    https://luogocomune.net/18-news-inte...drago-marietto
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

 

 
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