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  1. #4031
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    In una giornata piena zeppa di ottime notizie sui risultati personali, stride tantissimo la vittoria di un Della Vedova su Tremonti a Milano centro.
    Considerando il consenso generale per FdI e cosa rappresenti +Europa, mi chiedo quale veleno si annidi in quella zona.

  2. #4032
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Col freno a mano tirato
    Maurizio Blondet 26 Settembre 2022

    Ma come dice Gianluca Marletta:

    Veniamo prima alle cose positive
    Di queste elezioni, rimangono intanto alcune immagini apprezzabili. Fra tutte:

    il Bibbbbitaro tornerà al San Paolo a fare il suo mestiere dopo anni nei quali (per citare il ministro russo Lavrov) era andato in giro per il mondo a scroccare “cene etniche”;
    la mammana con il turbante (anche mia madre ha fatto la chemio ma non è stata per anni con quel coso in testa), l’inquietante macellaia che abortiva i bambini con la pompa di una bicicletta, non a preso un tubo di veto (tornasse a casa a meditare tra le ombre delle creature che ha spappolato… e Dio abbia misericordia di lei!);
    e poi, naturalmente, c’è il PD. Il partito che ha devastato l’Italia, il partito che a Bibbiano strappava i figli alle famiglie e li regalava alle coppie LGBT, il partito che (complice docenti decerebrati) voleva imporre il Gender nelle scuole, il partito del mostruoso Green Pass, dell’obbligo a fare da cavia per un siero sperimentale a prezzo del proprio onesto stipendio …un ATOMO OSCURO DEL MALE, un’associazione a delinquere … sotto il 20%!
    Tuttavia le forze anti-sistema…
    Hanno preso quello che si immaginava. Io le ho votate per amicizia e simpatia, ma forse (mi permetto di dire), forse è il caso di capire che più che alle elezioni la mentalità alternativa al sistema dovrebbe PRIMA diffondersi nella cultura, nell’editoria, nelle martoriate scuole. Forse è lì che andrebbe fatto il lavoro principale, secondo l’adagio di Gramsci secondo il quale “le caserme da conquistare sono le biblioteche”.

    E poi… parliamo delle conse serie!
    Si, perchè al di là del tifo, le elezioni in un’insignificante colonia americana in tempo di guerra contano davvero poco. Chiunque abbia vinto, se non rispetterà qualsivoglia dictat dagli USA, si troverà una testa di cavallo nel letto…

    LE VERE ELEZIONI, QUELLE CHE CONTANO, STANNO AVENDO LUOGO a 2000 km più ad oriente di qui: e sono quelle le elezioni dalle quali dipende il vostro futuro. Meglio, il vostro futuro dipende dalla reazione che la NATO e gli occidentali avranno di fronte ai risultati del Donbass: questo è davvero tutto. Il resto è tifo calcistico e cabaret.

    La Meloni sarà una gatekeeper?
    Rossella Fidanza

    Sinceramente non ho la palla di cristallo, non posso prevederlo con certezza, specie in un momento tanto difficile e mutevole come quello che stiamo vivendo. Sappiamo tutti che la Meloni è apertamente atlantista, quindi non mi aspetto un discostamento da questo, e il fatto che Crosetto ha sottolineato che la prima finanziaria si farà con il supporto di Draghi con una transizione soft perchè altrimenti non si avrebbe il tempo di presentarla a Bruxelles, non lascia molte speranze per chi aspira a salutare la UE (me in primis). Del resto, dovremmo aver ormai imparato che lo sventolamento dell’uscita dalla UE è un cavallo di battaglia per chi vuole raccogliere il dissenso, nessuno spiega come e in che tempi vuole realizzare questa ipotesi, e puntualmente una volta al governo si rimangiano tutto. In questo la Meloni si è dimostrata molto più intelligente di chi l’ha preceduta, vedi Salvini, che ha pagato pesantemente le promesse rimangiate: lei non ha mai parlato di uscita dalla UE, al contrario, si è sempre dichiarata europeista, sottolineando la volontà di maggiore sovranismo. Oddio, come possano stare insieme le due cose, è un po’ difficile da crederlo. Abbiamo un esempio però, in Europa, che è quello di Orban, anche se, occorre ammetterlo, ogni volta che la UE minaccia di tagliare i finanziamenti, il passetto indietro arriva. Ma in ogni caso, Orban è sicuramente molto più sovranista anche nei fatti dell’Italia, vedremo se la Meloni seguirà il suo esempio. Quello che mi sento di poter dire quasi con certezza, su questo spero di non sbagliarmi, è che il governo Meloni metterà fine una volta per tutti alla farsa covid (senza incriminazioni, sic!), metterà un freno all’immigrazione e al pensiero unico stile ddl Zan. Per il resto, non credo si discosterà molto da quello che è stato tracciato…”



    https://www.maurizioblondet.it/col-freno-a-mano-tirato/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  3. #4033
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    In una giornata piena zeppa di ottime notizie sui risultati personali, stride tantissimo la vittoria di un Della Vedova su Tremonti a Milano centro.
    Considerando il consenso generale per FdI e cosa rappresenti +Europa, mi chiedo quale veleno si annidi in quella zona.
    Pare che Fiano non sia stato rieletto, come la Cirinnà.
    Sarebbe una greande notizia.
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  4. #4034
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Citazione Originariamente Scritto da ventunsettembre Visualizza Messaggio
    In una giornata piena zeppa di ottime notizie sui risultati personali, stride tantissimo la vittoria di un Della Vedova su Tremonti a Milano centro.
    Considerando il consenso generale per FdI e cosa rappresenti +Europa, mi chiedo quale veleno si annidi in quella zona.
    Male la vittoria di Della Vedova perché consente a quel partito di continuare a prender soldi statali (oltre a quelli che prendono con la radio) e quindi tenersi in piedi. Anche perché pure la prossima volta non avranno l'obbligo di raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni...
    Ah, e non mi stupirei se la Bonino rientrasse dalla finestra venendo fatta senatore a vita dal PdR...


    Citazione Originariamente Scritto da Eridano Visualizza Messaggio
    Pare che Fiano non sia stato rieletto, come la Cirinnà.
    Sarebbe una greande notizia.
    Di sicuro ha perso all'uninominale, bisogna vedere però se aveva anche un posto nei listini proporzionali ed in che posizione.

  5. #4035
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    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  6. #4036
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #4037
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Astensionisti dileggiati senza motivo. Ma non fatevi illusioni
    26 Settembre 2022

    di ALESSANDRO ROSSI

    Qui, di seguito, i miei commenti liberi sul risultato elettorale.

    1) Prima di tutto: hanno vinto i socialisti di destra. Per un liberale questo non dovrebbe fare differenza, visto che tanto potevi scegliere tra socialisti di sinistra, socialisti di destra e socialisti ballerini.
    2) Il partito dei pedofili è sceso sotto il 20% e questo mi provoca sempre una certa felicità.
    3) Ci sarà un premier donna. Come era prevedibile, non viene dal lato della Boldrini ma, esattamente come la Tatcher, dai conservatori. Di bello c’è che si farà chiamare Presidente e non President(a), “premier” e non “Primiera”… eccetera eccetera.
    4) Riconosco alla “Borgatara” di aver fatto un discorso a commento delle elezioni, di caratura molto superiore a quanto sia stato abituato ad ascoltare nei passati 10-20 anni.
    5) Come previsto, l’astensionismo non ha “minato” la vittoria del CDX. Quindi gli assalti alla baionetta contro gli astenuti erano come al solito pretestuosi.
    6) Astensionisti primo partito di gran lunga con un buon 36% dei voti. Non era né è mai stato realistico pensare a di più.
    7) Come vi avevo detto, i “partiti antisistema” sono morti nel momento stesso in cui hanno deciso di presentarsi in “quindici”, invece che tutti riuniti. Non poteva essere altrimenti. Dispiace, ma fino ad un certo punto, perché nonostante fosse chiarissimo che sarebbe andata così, si sono presentati disuniti.
    8 ) Pare che +Europa dei LiBBB quelli bravi, sia fuori dal parlamento. Se vi sembra che stia godendo, è così.
    9) Conte e il M5S hanno dimostrato urbi et orbi, che a parte le chiacchiere, la politica è essenzialmente voto di scambio. E’ sempre stato così dal livello comunale, fino al livello europeo. Bravo Conte a farlo vedere chiaramente.
    10) Of Maio (Di Maio) fuori dalle palle. Si spera di rimanere pure senza Speranza.
    11) La Lega paga il Green Pass, i lockdown di merda e tutto lo schifo assoluto che hanno fatto col governo Draghi. Giusto così.
    12) Nonostante ciò che dicono i Fact Checkers, il “governo del migliore” ultrapremiato all’estero, non è piaciuto a un cazzo di nessuno. Segno inequivocabile che i giornalisti sono venduti: hanno passato due anni a raccontare che “tutta italia è assieme a Mario Merda”. Non era proprio così. (Ma un onesto osservatore sta cosa la aveva chiarissima.
    13) La somma dei seggi di CSX + M5S + AltriSinistri + Calenda&Renzi, non è sufficiente a creare problemi al CDX. Questa cosa è molto importante perché a sinistra sono usi fare il mischione “tutti contro ledestreeeh”, imbarcando la qualunque e facendosi guidare dal PeDo Party. Stavolta non sarà sufficiente.
    14) Il “terzo polo” è in realtà il quarto, ma in realtà non è manco un polo, perché si alleerà con il PD come è sua natura. In ogni caso il risultato è circa la somma algebrica degli aficionados di Renzi + gli aficionados di Calenda. Non un voto in più.
    15) Salverà la Meloni l’Iraglia ?? No. Ovviamente No. Come non può salvare l’Iraglia nessun partito socialista. Ma probabilmente sarà più divertente crepare con i socialisti di destra che crepare coi socialisti di sinistra. Meno snobismo. Meno “ce lo chiede l’Europahh”… Sarà più divertente ascoltare Mentana e Annunziata… che si roderanno il fegato.
    16) E’ importante ringraziare Ursula Von der Pfizer per l’Endorsment verso la Meloni. Adesso prendesse i suoi “provvedimenti” tipo Ungheria e Polonia. E dichiarasse pure l’Iraglia “non democratica” come l’Ungheria.

    https://www.miglioverde.eu/astension...evi-illusioni/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  8. #4038
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Ma tanto adesso che le bollette si pagano mensilmente tutto si risolve.
    Spalmata.
    Di merda.

  9. #4039
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Elezioni: il Viminale, Umberto Bossi eletto in Lombardia
    Il fondatore della Lega risulta eletto nel collegio plurinominale di Lombardia 2 (Varese). Calderoli: 'Il ministero dell'interno ha preso un granchio'

    È vecchio, un po' malconcio, ma ancora lucido.
    Roma non poteva permettersi il lusso che si incazzasse e magari parlasse....

  10. #4040
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Guido Crosetto, il legame tra Destra e Sinistra e tra Mario Draghi e Giorgia Meloni
    Maurizio Blondet 1 Ottobre 2022

    GUIDO CROSETTO, L’UOMO DI DESTRA CHE AFFERMA CHE LA MELONI DEVE CONTINUARE LA POLITICA DI DRAGHI, DEFINITO “GIGANTE BUONO” DAI GIORNALI MAINSTREAM, SPESSO PRESENTE IN DIVERSI CANALI TELEVISIVI

    La sera dello spoglio delle elezioni, giornalisti e uomini della sinistra pur avendo perso le elezioni citavano con una certa soddisfazione la dichiarazione che “Il cofondatore di Fratelli d’Italia, Guido Crosetto, ha auspicato un’interlocuzione con l’attuale esecutivo per garantire il varo della legge in tempi utili. FdI spera quindi che ‘ci sia un impianto su cui lavorare’…”

    Facendo una superficiale ricerca trovo interessante come in un settore quale quello dell’industria militare della DIFESA totalmente controllato dagli uomini del PD ci siano persone come Guido Crosetto Presidente della Orizzonte Sistemi Navali SPA sotto il controllo di LEONARDO. Va ricordato che la società LEONARDO ex Finmeccanica che opera nel settore strategico della difesa è stata coinvolta nella truffa delle elezioni USA 2020 a danno di Trump come riferito all’epoca da vari organi di stampa nazionali e internazionali e come abbiamo riferito https://www.veritasliberabitvos.it/i...hp&idopere=903.

    La storia di Crosetto è interessante. Passa per conservatore perché è stato cofondatore di Fratelli d’Italia. Sarà per via del fatto che si chiamano Fratelli d’Italia, nome preso dall’inno del massone Mameli e per questo hanno goduto di buona stampa?

    Ma guardiamo alla sua biografia e scopriamo che Guido Crosetto cresce nella sinistra DC piemontese all’ombra di Giovanni Goria.

    https://www.agrariansciences.it/2015...slow-food.html

    Una delle amicizie importanti di Crosetto è quella del fondatore di Slow Food Carlo Petrini che (qui) enuncia la sua dottrina (o meglio ideologia) agro-alimentare assumendo le vesti di “gastronomo-olista” ed evocando cinque “numi tutelari” e cioè il gastronomo francese Jean Anthelme Brillat-Savarin, l’economista e filosofo francese Serge Latouche, malthusiano e teorico della decrescita felice, il fondatore della comunità di Bose Enzo Bianchi, il regista Ermanno Olmi ed infine lo scrittore e regista Pierpaolo Pasolini.

    Crosetto è stato, con Carlo Petrini, uno dei fondatori dell’Università di Scienze Gastronomiche nel 2003.

    Leggiamo meglio la sua biografia su Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Guido_Crosetto

    Guido Crosetto nasce in una famiglia di industriali piemontesi nel settore metalmeccanico (la Agrimec, oggi Crosetto srl, produce dal 1937 rimorchi per l’agricoltura, ma in anni recenti ha espanso la propria attività ai settori immobiliari e turistici).[2] Dopo le superiori, tra il 1982 e il 1987 frequenta la Facoltà di Economia e Commercio all’Università degli Studi di Torino. Interrompe gli studi non laureandosi e si iscrive alla sezione giovanile della Democrazia Cristiana a seguito della morte del padre. Ha destato poi polemiche il fatto che sul sito ufficiale della Camera dei deputati fosse riportato “laureato in economia e commercio”. Crosetto a tal riguardo ha ammesso di aver raccontato una bugia[3].

    Le prime attività politiche
    Nel periodo di frequenza universitaria, entrò nella Democrazia Cristiana, in cui ricoprì l’incarico di segretario regionale del movimento giovanile e di responsabile nazionale della formazione, dal 1984 al 1990. Divenne consigliere economico del Presidente del Consiglio Giovanni Goria [6].

    Crosetto è stato sindaco di Marene (Cuneo) dal 1990 al 2004, eletto sempre come indipendente nella lista civica, da lui creata, “Insieme per Marene”. Nel 1999 viene candidato alla Presidenza della Provincia di Cuneo, come indipendente, da Forza Italia. Arriva al ballottaggio contro il Presidente uscente candidato del centrosinistra, l’ex democristiano Giovanni Quaglia. Mantiene la carica di consigliere provinciale di Cuneo dal 1999 al 2009, ricoprendo l’incarico di capogruppo di Forza Italia. Si iscrive a Forza Italia nel 2000. Ha presieduto la conferenza dei Sindaci dell’ASL Savigliano-Saluzzo-Fossano dal 1993 al 1997.

    Deputato di Forza Italia e PdL
    Alle elezioni politiche del 2001 Crosetto viene eletto alla Camera per Forza Italia nel collegio Alba-Bra-Langhe e Roero; viene rieletto alle politiche del 2006, sempre con Forza Italia, e alle politiche del 2008 con il Popolo della Libertà. È stato, con Carlo Petrini, uno dei fondatori dell’Università di Scienze Gastronomiche nel 2003. Dal 2003 al 2009 è stato coordinatore regionale del Piemonte per Forza Italia, e responsabile nazionale per il credito e l’industria fino alla nascita del Popolo della Libertà. Fino al 2012 è stato membro del Consiglio nazionale e della direzione del PdL.

    Sottosegretario alla Difesa
    Nel Governo Berlusconi IV ricopre la carica di sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa. Dal 2010, pur ricoprendo un incarico governativo, ha assunto posizioni molto dure contro la politica economica del ministro Giulio Tremonti. Nel luglio del 2011, a seguito della prima manovra finanziaria, che ha definito “da psichiatra”, ha guidato una protesta interna al Pdl, contestando duramente le scelte del ministro Tremonti e del Governo[7]. Si è distinto, inoltre, per le posizioni critiche verso alcune regole Europee e contro le politiche monetarie della BCE. Fu uno dei pochissimi parlamentari a votare contro il Fiscal Compact e il MES (onore al merito), in dissenso dal gruppo e con dichiarazione personale in aula. Quando il PdL decise di appoggiare il governo Monti, Crosetto dissentì votando contro la maggior parte dei provvedimenti di quel governo (Onore al merito).

    Cofondatore di Fratelli d’Italia
    Nel corso del 2012 prende sempre più una posizione di dura critica e di distacco dal Governo Monti, nutrendo forti e accesi dissapori anche sull’ipotesi della ridiscesa in campo di Silvio Berlusconi[11], a differenza di altri colleghi di partito. Ciò provoca una spaccatura all’interno del PdL che lo porta, il 20 dicembre, a creare il nuovo movimento politico conservatore italiano Fratelli d’Italia, insieme agli ex-ministri di AN Giorgia Meloni ed Ignazio La Russa[12]. Fratelli d’Italia si coalizza comunque con il Popolo della Libertà e con la Lega Nord nella Coalizione di centro-destra per cercare di rinnovare e rivitalizzare tale area politica: candidato per un seggio al Senato, nelle liste di Fratelli d’Italia, alle elezioni politiche del febbraio 2013, non viene rieletto perché il partito non supera la soglia di sbarramento del 3%; nello stesso periodo Crosetto ricopre il ruolo di Presidente pro-tempore di Fratelli d’Italia in vista del I congresso nazionale. Da aprile 2013 fino al marzo 2014 è poi coordinatore del partito.

    Sempre nel 2014 si candida alla presidenza della Regione Piemonte con Fratelli d’Italia piazzandosi quarto con il 5,73%

    Si candida anche alle elezioni europee del maggio 2014 nella Circoscrizione Italia nord-occidentale (che raccoglie i collegi di Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) per FDI dove con 30000 preferenze risulta il primo, dopo la Meloni candidata capolista in tutta Italia, ma il 3,7% del partito non consente a FDI di eleggere rappresentanti in Europa.

    Presidente dell’AIAD e il ritorno in politica
    Nel settembre 2014 Guido Crosetto lascia l’impegno politico e viene nominato presidente della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD) di Confindustria.[13]

    Nel dicembre 2017 ricompare sulla scena politica partecipando al Congresso di Fratelli d’Italia. Il 28 gennaio 2018 Giorgia Meloni annuncia il ritorno di Crosetto come coordinatore di Fratelli d’Italia e la sua candidatura come capolista alla Camera nelle circoscrizione Piemonte 1, Piemonte 2 e Lombardia 3 per le elezioni politiche del 4 marzo.[14] Viene rieletto deputato nella circoscrizione Lombardia 3.[15].

    Crosetto è membro del Comitato Direttivo dell’Istituto Affari Internazionali (IAI). (Per chi non lo sa lo IAI è un think tank fondato nel 1965 su iniziativa di Altiero Spinelli. Lo IAI è un pensatoio della NATO. Promuove l’avanzamento dell’integrazione europea e della cooperazione multilaterale (ne vediamo i risultati). È inserito in un’ampia rete di istituti di ricerca e think tank specializzati nelle relazioni internazionali, interagisce e collabora con il governo, le pubbliche amministrazioni, le istituzioni europee e internazionali, le università, i maggiori attori economici nazionali, i media e i più accreditati think tank internazionali. Vedi https://www.iai.it/it/iai/chi-siamo.)

    Il 23 maggio Crosetto presenta le dimissioni da deputato per tornare a svolgere a tempo pieno il ruolo di presidente dell’AIAD (anche perché i due ruoli sono incompatibili)[16] ma il 17 ottobre la Camera respinge la sua richiesta con 285 voti contrari e 187 favorevoli.[17]. Le sue dimissioni vengono tuttavia accettate il 13 marzo 2019 a seguito di una nuova votazione.[18] Al suo posto subentra Lucrezia Mantovani. Si dimette quindi anche da coordinatore nazionale del partito[19].

    https://www.maurizioblondet.it/guido...i-e-la-meloni/
    Per chi ha memoria, a suo tempo io, e credo jot, parlammo di Crosetto.
    Occhio!
    Tipetto interessante.
    Ultima modifica di Eridano; 01-10-22 alle 21:01

 

 
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