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  1. #2961
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  2. #2962
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Viminale: "Nessun trasferimento obbligatorio da Riace"

    A quanto pare si ferma da solo...
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #2963
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Fazio e Littizzetto oltre ogni limite: fanno anche pubblicità occulta
    Ora è troppo. Non bastava il super compenso per la partecipazione di Cottarelli alla già costosissima trasmissione Rai Che tempo che fa; ora Fazio e Littizzetto fanno anche pubblicità occulta a due notissimi marchi. Oltre ogni limite, oltre ogni regola. Episodio numero uno. E' accaduto che un siparietto tra i due conduttori spacciato per sketch comico, abbia invece rimandato a un noto marchio commerciale. La Littizzetto ha iniziato la solita litania sui bollenti spiriti sessuali, facendo le sue solite allusioni, invocando in studio la presenza di virili maschi italiani. Ed ecco materializzarsi l’attore che impersona Capitan Findus (Littizzetto dice: «L’uomo che non si taglia con un grissino ma ci vuole la motosega»).
    Episodio numero due. Ancora più esplicita la scena in cui vengono introdotti «gli artigiani della qualità» ovvero i due testimonial di una nota marca di divani che ogni telespettatore ben conosce, visti i reiterati spot onnipresenti sulle reti. Molto apertamente (per non dire spudoratamente) Littizzetto, ha esclamato: «Ho bisogno di qualità, del 2×1», aggiungendo la battuta: «questi sono già in promozione per Natale. Se si addormentano di notte sul divano non puoi dirgli niente, se li sono costruiti loro…». Ancora una battuta esplicita: «Non possiamo comprare divani ogni giorno». E’ mai possibile tollerare una pubblicità cosi' espicita? Escludendo che si sia trattato di pubblicità voluta dalla Rai (sarebbe stata segnalata) resta solo il comportamento scorretto del duo Littizzetto-Fazio. Una trasmissione che si conferma al di sopra delle regole, al di sopra del buon senso.
    Fazio e Littizzetto oltre ogni limite: fanno anche pubblicità occulta - Secolo d'Italia

    Fallimento Espresso
    Che l’Espresso stia fallendo è davvero una bella notizia perché lascerà spazio ad altri progetti editoriali che i cittadini riterranno degni di essere letti. A far chiudere i giornali in Italia non è qualche dittatore gialloverde, sono i cittadini che non li comprano più. Evviva la democrazia. E quando il governo gialloverde taglierà gli ultimi finanziamenti all’editoria, altre testate seguiranno l’Espresso nel baratro. Era ora. E cosi' sul mercato rimarrà chi fa giornalismo all’altezza dei tempi e dei lettori. Evviva la liberà di mercato. Evviva la libertà di espressione.
    Nessuno dice infatti che l’Espresso debba cambiare idea o smetterla di attaccare i gialloverdi, macché, che continui puri, anzi, che alzi i toni se gli fa piacere, ad una sola piccola condizione, che lo faccia coi soldi dei suoi padroni o dei suoi lettori e non coi soldi dei contribuenti. E visto che i lettori se la sono data a gambe levate, all’Espresso sono rimaste due possibilità. O convince i De Benedetti a vendere ville e yatch e gioielli di famiglia per pagare gli stipendi dei loro giornalisti oppure abbassare la saracinesca e mandare le penne rosse a lavorare. E good luck.
    Sta finendo un’era. Finalmente. Il giornalismo è rimasto indietro politicamente ma anche culturalmente. E' figlio di un mondo che non esiste più. Ed è questo il problema. La stampa dovrebbe essere una delle avanguardie della società, un luogo che informa onestamente la cittadinanza ma anche dove si ragiona, s’immagina, si contribuisce in qualche modo al pensiero e al dibattito di una comunità. La stampa italiana oggi è drammaticamente piatta e distante dalla società. E' retrograda e conservatrice. Sa di muffa. E' lenta, scontata e le sue parole sono vaghe e vuote come quelle di certi professoroni alla vigilia della pensione o di certi preti anziani che hanno perso la vocazione e predicano in chiese desolatamente vuote. Ostaggio di vecchi soloni rimbambiti, la stampa italiana predica e si lagna sbandierando stracci sgualciti senza avere la forza di penetrare nella realtà e soprattutto guardare avanti. Riesce solo a guardare indietro, appiccicando etichette anacronistiche, replicando ricette ormai nauseabonde. Come impedita da paraocchi ideologici che la fanno sbattere contro i muri delle proprie ammuffite convinzioni.
    Il perché è semplice. La stampa italiana è una delle sacche in cui si è annidato il vecchiume pre 4 marzo. E' una casta reduce del vecchio regime e dal dente avvelenato che rifiuta il cambiamento perché per molti di loro significherebbe perdere carriere e status e la pestifera certezza di essere nel giusto in quanto casta intellettualmente e moralmente superiore. Ego e depravazione elitaria di categoria. Ma anche bassa politica. La stampa oggi è una protesi malconcia delle paturnie ideologiche del passato e di una fase partitica tra le più fallimentari della storia repubblicana. E ne riflette il peggio. Chi dirige la stampa sono anziani o polli di batteria che fino a ieri leccavano i deretani di qualche politicante di destra o di sinistra raccontando in giro la panzana della loro libertà e indipendenza che se ne avessero avuto anche solo un granello non li avrebbero mai fatti nemmeno entrare dalla porta di quelle redazioni.
    A seguito dello tsunami gialloverde, molta stampa è rimasta orfana di padroni politici e aree di riferimento. Da un giorno con l’altro. Da schiava a potenzialmente libera. Ma invece di spezzare del tutto le catene e abbracciare il nuovo corso, ha preferito rimanere incatenata al passato. Invece di smetterla di far politica e cominciare finalmente a fare giornalismo, hanno addirittura esasperato il vecchio modello politicizzato sdoganando fake news e spingendo sulle campagne diffamatorie. Hanno come avuto paura della libertà perché non la conoscono, non l’hanno mai vissuta veramente. E cosi' si son messi in proprio, si son fatti partito. Auto imprigionandosi. Si son fatti sindacati difensori di un regime moribondo, si son fatti infami boicottatori di un cambiamento che non capiscono e non vogliono capire perché sanno benissimo che dopo aver fatto fuori i loro padroni politici, quel cambiamento farà far fuori anche loro. Come infatti sta succedendo. Lasciando i loro giornali a marcire in edicola ed i loro talk-show blaterare nel vuoto. Stiamo arrivando al punto di rottura. Le crepe sono sempre più profonde. I resti del vecchio regime scricchiolano e barcollano preannunciando il tonfo finale. L’Espresso sarà solo il primo salubre crack di una lunga serie.
    L'Onesto ? Fallimento Espresso

    “Uomini più bravi ma discriminati”: il fisico italiano fa infuriare le femministe
    Di Elena Sempione
    Si è scatenata una vera e propria bufera su Alessandro Strumia, professore di Fisica presso l’Università di Pisa. L’accademico italiano, infatti, ha osato intaccare uno dei dogmi del femminismo radicale e politicamente corretto: la (presunta) discriminazione delle donne sul lavoro. Durante un convegno sul tema «Fisica e parità di genere», organizzato dal Cern a Ginevra, Strumia ha mostrato statistiche di pubblicazioni, citazioni in riviste scientifiche e assunzioni, per arrivare alla conclusione che, nel mondo della Fisica, le donne non sono affatto penalizzate, ma che anzi sono gli uomini a essere discriminati.
    Tra le prove fornite dal fisico italiano, ci sono per esempio l’Università di Oxford che «allunga i tempi degli esami per le donne», l’Australia che ha stabilito «quote rosa» per l’accesso ai posti di ricerca e, infine, l’Italia che favorisce l’iscrizione delle donne alle facoltà di scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. In base alle slide presentate al convegno, dunque, Strumia afferma che gli uomini, anche quando si rivelano più bravi e competenti, vengono discriminati proprio in quanto uomini: «La Fisica non è sessista nei confronti delle donne. Tuttavia la verità non conta, perché è parte di una battaglia politica che viene da fuori. Non è chiaro chi vincerà».
    L’intervento di Strumia non ha mancato di suscitare numerose polemiche, tanto che il Cern ha preso ufficialmente le distanze dal suo collaboratore. Immancabile, in questo caso, l’accusa di sessismo. Ma il fisico italiano si difende cosi': «Non ho mai fatto discorsi sessisti o discriminato le donne, ho semplicemente presentato una serie di dati, elaborati da ricerche degli ultimi anni, che dimostrano che nella fisica non c’è discriminazione delle donne, nonostante in tante al seminario al Cern abbiano voluto sostenere il contrario». Secondo Strumia, infatti, «i numeri oggettivi dimostrano che a livello di assunzioni si richiedono agli uomini parametri più elevati rispetto alle donne».
    Il problema, pertanto, non sarebbe scientifico, ma prettamente politico: infatti il professore critica in particolare «quella cultura politica, spesso non sostenuta dalle donne, che vuole sostituire la competenza e il merito con una ideologia della parità». Per molti versi, la vicenda di Strumia ricorda quella dell’ingegnere James Damore. Questi era stato licenziato da Google per aver pubblicato un documento in cui criticava le misure adottate dal colosso della Silicon Valley per favorire l’assunzione di donne e membri delle minoranze etniche.
    https://www.ilprimatonazionale.it/cu...ministe-93979/

  4. #2964
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    https://www.maurizioblondet.it/a-sal...a-fare-e-come/

    A Salvini e Di Maio: ma voi sapete cosa state facendo?

    Maurizio Blondet 20 ottobre 2018 183 commenti
    Un articolo fatto di copia/incolla. Incredibile quante cose intelligenti si trovano in twitter. Comincerei con un tweet di Gruido Crosetto:

    Per cortesia, @Matteosalvinimi, @Luigidimaio, @GIUSEPPEConteIT, fatevi fare, da persone fidate, un quadro reale di cosa si sta addensando contro di noi sui mercati finanziari internazionali, di quale sarà il giudizio delle agenzie di rating e delle possibili conseguenze. Grazie

    Vorrei aggiungere all’indirizzo dei due, uno dei quali ho votato: mentre litigate sul condono (dove ha ragione Di Maio) e per ripicca ponete 81 emendamenti sul decreto sicurezza (e qui ha ragione Salvini: sembra l’opposizione) avete perso di vista il Nemico Principale, che è potente, ha tutti i mezzi e le armi per schiacciarvi, a cominciare da una banca centrale nemica e quinte colonne nelle stanze dei bottoni – che voi non avete ancora saputo occupare. Vi rendete conto che, se mandate gli italiani a questa guerra con le eterne scarpe di cartone finite appesi a piazzale Loreto? E magari non dai piddini che ve l’hanno giurata, ma da noi che vi abbiamo votato.

    Condono, reddito di cittadinanza, no-legge Fornero non sono stati un granché, sono venuti malcotti, diciamo. Non danno crescita né sviluppo. D’accordo, erano nel contratto. Ora per favore, sotto l’incalzare dello spread, volete occuparvi delle cose veramente urgenti da fare subito come arma contro le aggressioni dei mercati (ossia di Draghi e Berlino)?

    La prima cosa, che dovevate aver già fatto: abrogare le norme criminali delle aste marginali sul debito pubblico, per cui lo Stato paga il 3-4 per cento di interessi a investitori che erano disposti a comprare i nostri titoli di debito da 1. E’ un trucco criminale inventato da Andreatta e Ciampi che aumenta inutilmente i costo del nostro debito pubblico a solo vantaggio degli speculatori.

    Se non sapete di cosa si tratta, Salvini e Di Maio, perché distratti da altro, leggetevi l’esortazione di Rinaldi e Dragoni che spiega bene il problema:

    https://scenarieconomici.it/si-cambi...e-a-m-rinaldi/

    Dopodiché proponete un decreto d’urgenza per cancellare questa criminale idiozia che non ha eguali nel mondo (e fanno di noi il popolo finanziariamente più stupido e aggirabile che ci sia). Avete ricevuto in parlamento la maggioranza schiacciante: fate votare l’abolizione la cancellazione di questo trucco. Al ministero di Tria dovrebbero darvi indicazioni sulla formulazione della abrogazione. E’ una legge che è stata varata e approvata? Temo persino di no: che sia una cosa impapocchiata fra Tesoro e Bankitalia, così tra amiconi. Come il famigerato “divorzio” – la fine per la banca centrale di acquistare i Buoni del Tesoro eventualmente invenduti, facendo da calmiere agli interessi – non fu una legge approvata – e ancor meno discussa – dal parlamento, ma, come dovreste sapere, una lettera che Andreatta (Tesoro) scrisse a Ciampi (governatore), datata il 12 febbraio 1981.

    Ora giustappunto, una cosa urgente da fare è rendere nulla questa lettera. A rigore, non occorre nemmeno un voto del Parlamento; visto che il divorzio non fu votato e non è legge, basta una lettera di Tria a Visco che annulla quella del 1981. Lo farà Tria? Lo accetterà Visco? Sarà interessante a vedersi. E avrete aggiustato il tiro sul Nemico Principale.



    L’altra cosa da fare, con pari urgenza: offrire titoli del debito pubblico ai cittadini italiani, che hanno migliaia di miliardi di risparmi inoperosi – invece di andarli a piatire ai “mercati esteri”. Avete buoni economisti, ed avete parlato di CIR, Conti Individuali di Risparmio da offrire ai risparmiatori.

    Ma “dal 2019 – mentre lo spread sale ORA, minaccioso, e bisogna fare qualcosa sin da subito”: sto citando Guido Grossi, l’esperto del problema, che vi dice: “Fra il 15 ottobre ed il 1 dicembre scadono 30 miliardi di BTP, che devono essere rinnovati. Fra il 12 ottobre ed il 30 novembre scadono anche 24 mld di BOT e 10 mld di CCT, attualmente posseduti da banche e fondi”. Grossi vi spiega cosa fare, vi rimando all’articolo:

    https://www.attivismo.info/lo-spread...qua-sul-fuoco/

    Un altro twitterologo, Alberto Micalizzi, vi dice:

    SPREAD AI MASSIMI DA 5 ANNI – SOLUZIONE IN DUE MOSSE,

    1) Cassa Depositi e Prestiti in acquisto sistematico di BTP;

    2) Tesoro emetta CCT ai risparmiatori attraverso il canale postale. Occorre farlo subito, senza tentennare e senza fare concessioni (fu l’errore di Berlusconi…).

    Un altro:

    I Minibot sarebbero un ottimo strumento di difesa contro lo spread (di P. Becchi e G. Palma)


    Seguite il consiglio. E subito. Risparmierete così non i 56 milioni dei “tagli sui vitalizi” (briciole, di cui voi grillini avete fatto tanto tripudio: si vede che pensate da “poveri”), ma le centinaia, forse migliaia.

    Avete anche la maggioranza per abolire l’obbligo del pareggio di bilancio in costituzione, norma fatta d Monti (ma anche da Giorgetti) per obbedienza servile ai tedeschi.



    Mi sta venendo un dubbio: ma siete capaci di fare quello che dovete, nel caso estremo? Di espulsione o di uscita dall’euro? Avete in mano le leve per attuare i controlli sui capitali (ci sarà una fuga, anzi c’è già) contrastare il congelamento dei conti alla greca che Draghi può attuare emettendo i leggendari minibot? Sapete come si fa? Savona sa come si fa, ma io mi domando: la Banca d’Italia obbedirebbe? Il ministero del Tesoro ? La Rai, che voi non controllate ancora? Saprete farlo capire all’opinione pubblica, terrorizzata dal subisso mediatico terroristico sullo spread, impaurita per i propri risparmi?

    Non mi sembra proprio. La gente è lasciata in balia delle voci del terroristi interni: rischio-Italia, debito ingigantito e impagabile, bancarotta, lira supervalutata, inflazione, miseria….

    Nessun ministro Tria che dica in due minuti sui TG della sera:

    Di quale rischio-Italia state parlando? Come fate a dire che “i mercati non comprano i nostri titoli”? ma lo sapete che chi ha comprato i BTP nel 2011, quando andato al 5%, ha guadagnato il 50 per cento? E se li ha comprati dal 2008, ha guadagnato il 71 per cento?

    Anch’io lo ignoravo. E non l’ho saputo da Tria né da un direttore generale ministeriale, né da Visco, bensì da Gianni Zibordi, trader. Qui una sua tabella e le sue parole:


    I “mercati” faranno sempre la fila per indebitarci , dati i rendimenti che offriamo.
    “Nel mondo di oggi tutto il reddito fisso sta facendo perdere soldi, i bonds in media da inizio anno hanno perso intorno al -2%; e se poi li hai comprati tramite banca, ossia tramite fondi, con i vari costi connessi probabilmente hai perso più del -3%. Oggi abbiamo tassi di interesse più bassi della storia dell’umanità, tutti i paesi importanti pagano tra meno di zero e il 3% massimo (gli USA o l’Australia o la Cina) e quando pagano il 3% come gli USA poi hanno anche inflazione al 3% per cui il rendimento reale è sempre zero.

    “L’Italia in pratica è l’unico paese OCDE che paga rendimenti sui titoli di stato superiori all’inflazione !

    “Se allora un paese che ha un surplus estero del 2,5% del PIL e un enorme risparmio privato come l’Italia offrisse rendimenti del 4% o 5% arriverebbero fondi da tutto il mondo per comprarne; e anche i risparmiatori italiani, che stanno ora soffrendo perdite su tutti i loro fondi, gestioni e polizze che le banche hanno loro rifilato possono rendersi conto che i titoli di stato non gli fanno perdere come “l’industria del risparmio gestito”. Se stai perdendo un -3% medio su tutti i prodotti del risparmio gestito della banca perchè ti deve fare schifo un 2 o 3% dei titoli di stato ?

    Cobraf ? Il Problema è l'Europa

    Le tv di Stato, che voi non controllate, nascondono tutte le informazioni a favore dell’Italia. Per esempio questa:



    “Il capo economista di Deutsche Bank ha detto che la Commissione UE sta esagerando con l’Italia, in quanto il deficit è generato solo da interessi sul debito.L’Italia è il più virtuoso dei Paesi europei – e la UE sta usando la mazza da baseball!

    Già: l’economista-capo della Deutsche Bank, David Folkerts-Landau, intervistato da Bloomberg, ha detto che da 24 anni lo Stato italiano SPENDE MENO DI QUELLO CHE TASSA (ex interessi) è sempre in surplus, che dunque fare un po’ di spesa in deficit è “sostenibile”…”

    La RAI non lo dice, il ministro Tria non lo dice; e nemmeno va a Bruxelles a ritorcere che se noi abbiamo fatto “una deviazione senza precedenti” per 8 miliardini di deficit, la Germania e l’Olanda fanno deviazioni senza precedenti di surplus che per normativa europea devono ridurre.

    Voi non sapete quello che detto il premio Nobel Stiglitz:



    Come liberare la RAI? Quanto costa?

    I tg della Rai hanno dato voce a reti unificate al PD e Fi per tutto il mese di settembre.
    La Rai è occupata, come sapete, da poco meno di cento giornalisti o simili che costano ciascuno 200-300 mila euro l’anno: dalla figlia del vecchio capo comunista Berlinguer (330 mila) alla ex lottacontinua (o Potere Operaio) Botteri (220 mila), più le dozzine che prendono 100mila e quindi non sono pubblicati. E’ imperativo toglierli dal video, invitarli a mettersi in pensione: ma come? Facciamo un conto sommario: la Berlinguer è lì da 35 anni. Contando una mensilità per ogni anno di anzianità, il suo trattamento di fine rapporto costa 900 mila euro almeno. Solo per congedare i cento strapagati del vecchio regime, bisogna sborsare decine di milioni.

    Cari Salvini e Di Maio, ve lo dico seriamente: state rischiando il favore popolare. Voi siete al governo come un CLN, Comitato di Liberazione Nazionale. Come il precedente CLN storico univa monarchici, cattolici e comunisti nella “lotta antifascista”, anche voi avete miracolosamente unito due movimenti che incarnano due Italie e due “culture” incredibilmente eterogenee ed incomunicabili, fatte per non capirsi. Basta dire che il Sud, in piena e tragica decrescita infelice, con milioni di giovani che né studiano né lavorano e sono perduti per ogni possibilità di occupazione, ha adottato l’ideologia della “decrescita felice” ecologista fantasticata da Beppe Grillo (che non ha mai visto una fabbrica), e si oppone ad una fonte di energia di cui avremo assoluta necessità se usciamo dall’euro, e voleva chiudere l’ILVA.

    Ebbene: siete uniti politicamente con un “Nord-Est, Emilia, Lombardia e Veneto, ha un surplus estero di 56 miliardi, il secondo nella UE dopo la Germania” .



    “Con un Pil che arriva 738 miliardi di euro, l’area compresa fra Milano-Bologna-Padova/Treviso, supera nazioni come i Paesi Bassi, la Svezia o la Polonia, diventando, di fatto, la sesta nazione europea”.

    “Se si sommano tutte insieme le province di Milano, Lodi, Monza e Varese, a quelle di Bologna, Modena e Ferrara e, infine, a Treviso, Padova e Venezia, possiamo vedere che queste province hanno generato (dati 2015) un Pil complessivo di 375,3 miliardi di euro, superiore a quello dell’Austria. Il valore aggiunto ha sfiorato i 63 miliardi di euro, più della Svezia. Se poi dai soli vertici del triangolo passiamo a tutta l’estensione territoriale del triangolo, alla sua area, il Pil arriva 738 miliardi di euro, superiore a quello di nazioni come i Paesi Bassi, la Svezia o la Polonia, facendolo diventare, di fatto, la sesta nazione europea”



    Il triangolo economico padano trascina l?economia italiana

    Ebbene, l’Austria

    che è un nano economico rispetto al Nord-Italia, si permette di ordinarci di obbedire ai diktat UE:

    Manovra, Austria chiede risposta chiara Ue a Italia, Roma mette tutti a rischio
    https://it.reuters.com/article/topNe...CN1MT142-OITTP

    Ciò perché un’Italia che ha un rapporto irrisolto, diciamo, con la “buona modernità” produttiva, ignara della cultura industriale che è anche un’etica del miglioramento personale, non si rende conto di essere unita ad una specie di Germania manifatturiera che, nonostante tutti i bastoni fra le ruote messi dalla burocrazia pubblica, dal fisco e dai giudici, riesce ad affermarsi come una potenza industriale vera. Con una moneta meno sopravvalutata, questa potenza, questo forte cavallo oggi bastonato e legato, troverebbe quell “ ’impulso da una gigantesca volontà di futuro” che la UE ha fatto perdere a tutti, Meridione e Settentrione. Non vi distraete dallo scopo principale, non litigate davanti al Nemico Principale. Non mostrate davanti agli euiropeiostili questa profonda dissociazione, disgregazione, che è l’infermità gravissima del corpo nazionale Concentratevi. Siete in pericolo voi stessi se fallite. Il vostro collo. Lo dico sul serio.

    Consiglio di leggere l'articolo in originale per poter scendere eni commenti, dai quali inizia ad emergere quello che prevedevo consigliando di votare Salvini.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  5. #2965
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    ma questa è follia pura.... si continua ad invocare i risparmi dei privati, ma stiamo scherzando ??? per lo stato itagliano spende per parassitismo, voto di scambio, mafie e quant'altro

    4-5 regioni che lavorano, risparmiano, sudano e rispettano delle leggi di merda e altre 15-16 che non fanno un cazzo... poi si lamentano di banche, europa, il complotto massogiudaico ecc...

    MA ANDATE A LAVORARE PARASSITI DI MERDA che gli unici numeri che potete vantare nel mondo sono fatti dalla Padania, il resto è peggio dell'Africa

  6. #2966
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Peggio dell'Africa.
    Esatto.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  7. #2967
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Citazione Originariamente Scritto da sciadurel Visualizza Messaggio
    ma questa è follia pura.... si continua ad invocare i risparmi dei privati, ma stiamo scherzando ??? per lo stato itagliano spende per parassitismo, voto di scambio, mafie e quant'altro

    4-5 regioni che lavorano, risparmiano, sudano e rispettano delle leggi di merda e altre 15-16 che non fanno un cazzo... poi si lamentano di banche, europa, il complotto massogiudaico ecc...

    MA ANDATE A LAVORARE PARASSITI DI MERDA che gli unici numeri che potete vantare nel mondo sono fatti dalla Padania, il resto è peggio dell'Africa
    I parassiti fanno parte del complotto , non capita nulla a caso, compresa la loro emigrazione.
    Il Silenzio per sua natura è perfetto , ogni discorso, per sua natura , è perfettibile .

  8. #2968
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    La crisi dei valori spiegata con la crisi dell’antiquariato
    I giovani, anche se benestanti, non pensano più a costruire famiglie e ad ampliare patrimoni da lasciare agli eredi ma preferiscono consumare come se non ci fosse un domani
    Camillo Langone
    “Adesso sono tutti finocchi”: un vecchio antiquario mi spiega la crisi dell’antiquariato, e degli altri beni multigenerazionali, evocando cause valoriali anziché economiche, parlando di potenziali clienti profondamente cambiati. “Non devono più regalare l’anello alla fidanzata”. Mi racconta che i gioiellieri di New York sono in crisi nera e forse definitiva perché i giovani, anche se benestanti, non pensano più a costruire famiglie e ad ampliare patrimoni da lasciare agli eredi ma preferiscono consumare come se non ci fosse un domani. Che in effetti, grazie a questo comportamento, non ci sarà. Secondo il mio interlocutore parte da qui anche il disinteresse verso l’arte antica: non ci si lasci impressionare dai record, per un Leonardo battuto a 450 milioni di dollari ci sono mille quadri coevi che rimangono invenduti, sebbene offerti a prezzi mai cosi' bassi.
    Mi verso un altro bicchiere di Fortana (siamo a tavola nel Ferrarese) per attutire l’effetto di parole cosi' sconfortanti. E mi riprometto di chiedere a Sant’Agostino la forza di perseverare nel culto deriso della durata, di continuare a condividere il suo pensiero sull’argomento perché davvero “cio' che finisce è troppo breve”, davvero il presente, per quanto mi interessi e a volte perfino mi appassioni, non basta al mio cuore.
    https://www.ilfoglio.it/preghiera/20...ariato-218655/

    Ci arriva persino Pappagone....

    L'attacco del Corriere a Savona ​e quei legami tra il giornalista e Soros
    Dopo le accuse a Savona sul fondo Euklid, Paragone risponde al vicedirettore del Corriere: "Adesso ci parli dei suoi legami con Soros..."
    Andrea Riva
    Lo scorso sabato, il Corriere della Sera era uscito con una notizia bomba: il ministro agli Affari europei Paolo Savona sarebbe ancora un membro, anzi il presidente, del fondo Euklid.
    Scrive a tal proposito il quotidiano di via Solferino: "Il ministro non nasconde di essere azionista della società, che controlla un fondo speculativo ed effettua anche scommesse ribassiste sui mercati. Come prevede la legge, nel sito della Presidenza del Consiglio un modulo ad hoc e la sua dichiarazione dei redditi indicano il possesso di quelle 50mila azioni, stimate al valore nominale di 56.355 euro (Savona denuncia poi in totale altri 1,3 milioni di euro custoditi in Svizzera, parte in una polizza e parte in un conto). La particolarità è che la carica di presidente, quella alla quale Savona ha rinunciato, nel diritto societario britannico non esiste. O meglio, non come in Italia. A Londra essa è determinata dalle regole interne della società e a Euklid il presidente dispone di un voto doppio, secondo le dichiarazioni depositate al registro delle imprese o Companies House". Una notizia bomba, se solo non fosse stata smentita dallo stesso ministro, che ha fatto sapere di aver lasciato il fondo lo scorso maggio.
    L'articolo del Corriere portava la firma del vicedirettore Federico Fubini, che ora è finito nel mirino della maggioranza e, in particolare, di Gianluigi Paragone che su Facebook ha scritto: "Ci piacerebbe sapere da Fubini - sempre cosi pungente nei suoi scritti - se gli avanza un po' di inchiostro per spiegare ai lettori del Corriere e a chi lo guarda in tv quali rapporti intrattiene con la Open Society Foundations del finanziere speculatore Soros, uno che in passato ha fatto soldi a palate scommettendo sul crollo di monete come la lira o la sterlina. Dalla scheda pubblicata sul sito dell'organizzazione, infatti, non solo si apprende che Fubini fa parte del board europeo di Open Society, ma addirittura "porta i suoi legami con le istituzioni politiche italiane". In effetti, l'"accusa" mossa da Paragone nei confronti di Fubini parrebbe fondata. Basta andare sul sito della fondazione di Soros per trovare una scheda riguardante il vicedirettore del Corriere e i suoi ruoli nel board, tra cui, appunto, quello di mantenere i legami con i politici italiani.
    E a tal proposito Paragone si chiede: "Cosa significa di preciso questa missione? Perché un giornalista che si vanta della sua imparzialità mette in relazione Open Society con la politica italiana? Non trova in questo suo ruolo un velo malizioso di... lobbismo?".
    L'attacco del Corriere a Savona ?e quei legami tra il giornalista e Soros

  9. #2969
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Sarà certamente stato tutto programmato prima, ma certo è una bella combinazione che Conte sia stato ricevuto, e in che modo!, da Putìn proprio il giorno dopo il no dei coglioni di Bruxelles.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  10. #2970
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    Predefinito re: Il Paese do sole che non può essere chiamato di menta

    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

 

 
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