Unita nella diversità - In verscheidenheid verenigd - United in diversity - Unis dans la diversité - Unida en la diversidad
Non è un ddl ordinario, ma costituzionale. Lo puoi verificare tu stesso sul sito del Senato: Parlamento Italiano - Disegno di legge S. 813 - 17ª Legislatura
Detto questo, quoto il resto. Non combineranno nulla. Non ne hanno l'interesse, le capacità e, probabilmente, il tempo.
Inserire a caso Bergoglio in un comunicato del genere - giusto per criticare un po' la Chiessa, visto che il partito è "ateo" - ridicolizza tutto quanto detto prima e dopo.
Rimane il pericolo di mettere la Costituzione in mano a un branco di incapaci, corrotti e prezzolati: De Gasperi rabbrividirebbe all'idea. Questi vanno fermati.
E se l'articolo 138 deve essere cambiato, c'è un solo cambiamento veramente utile: rendere obbligatorio il referendum confermativo.
Il mio blog: l'anarchia del gatto e dei gemelli!
Ma vaff... a tutti quelli che sono protestano con sincerità. L'Italia è proprio un paese nimby. Sto paese è sempre stato irriformabile, il bicameralismo e la burocrazia hanno minato per decenni l'efficacia di ogni Governo. Per una volta che finalmente sembra che si stia per modificare la Costituzione, come richiesto per anni da tutti, ecco che iniziano a protestare. Ribadisco, chi è contro la modifica costituzionale vada in Congo e non rompa.
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Richiesta da tutti ma dove? In campagna elettorale non se n'è mai parlato, di fatto.
La riforma si deve indubbiamente fare, basandola su alcuni punti di buonsenso e non di populismo:
- lieve riduzione dei parlamentari (500 + 250 dovrebbe andar bene)
- differenziazione dei compiti delle due Camere (ma non completa)
- riduzione dei poteri del governo
- sveltimento del processo legislativo, per accentrare ancor più la direzione politica nell'organo collegiale
- introduzione dell'obbligo di referendum conservativo per ogni modifica costituzionale
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La riforma costituzionale è da fare da decenni, basta vedere i tentativi riusciti (1999 e 2001) e, fortunatamente, non riusciti (2006). Non c'è bisogno di dirlo in campagna elettorale. Tutt'altro paio di maniche è auspicare che sia questa classe politica a fare tale riforma. Ma, come detto prima, non hanno né interesse, né capacità e né tempo.
Quanto al governo, è bizzarro che nel parlamentarismo meno razionalizzato d'Europa si voglia rendere ulteriormente più debole l'esecutivo.