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  1. #1
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    Predefinito Come ci si può definire Conservatori e appoggiare un personaggio come Berlusconi?

    Scusate, forse sono un pò rabbioso (in maniera sana e gandhiana) ma questo è un dilemma reale che non fa che assalirmi. Come ci si può definire Conservatori e appoggiare Berlusconi? Lui rappresenta l'esatto contrario di quello che una società deve conservare.
    Non ha moralità (non si sarebbe sputtanato con le minorenni da Premier), è un poco di buono (corruttore e datore di lavoro di un mafioso definito successivamente eroe), non ha idea di cosa sia la Famiglia, ha preso in giro il Lavoro ("Ragazze vi consiglio di sposare uno ricco") ecc ecc ecc

    Possibile che in Italia gente del genere possa far politica?
    Sognando Copenaghen...

  2. #2
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    Predefinito Re: Come ci si può definire Conservatori e appoggiare un personaggio come Berlusconi?

    In Italia i conservatori sono le accademie musicali.
    Ultima modifica di Iron Alexander; 28-07-13 alle 15:25

  3. #3
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    Predefinito Re: Come ci si può definire Conservatori e appoggiare un personaggio come Berlusconi?

    Con una semplice e arguta battuta hai detto un'incontestabile realtà
    Sognando Copenaghen...

  4. #4
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    Predefinito Re: Come ci si può definire Conservatori e appoggiare un personaggio come Berlusconi?

    Oggi è la sinistra che dovrebbe avere il coraggio di dirsi "conservatrice". Posto qui una mia riflessione, che potrebbe essere considerata fuori posto ma anche no.



    Due diversi modi di intendere la sinistra


    C'è un modo di intendere la sinistra, che ho fatto mio, che riguarda la forza politica che si interessa del bene pubblico con un occhio di riguardo per le fasce più deboli.

    E poi c'è un altro modo di intendere la sinistra, che allo stato attuale delle cose non mi appartiene per niente, che riguarda la forza politica che si concepisce essenzialmente come forza di novità, veicolo di cambiamento.

    Ora, è potuto accadere in passato che le novità si intendessero come "progressive" e servissero ad aiutare ed emancipare i più poveri e i meno garantiti. Ma da qualche decennio a questa parte è vero piuttosto il contrario. Ossia che tutte le riforme, le innovazioni e i cambiamenti vadano a principale se non esclusivo vantaggio della classe dominante.

    E' il caso delle riforme economiche liberaleggianti, delle privatizzazioni, della globalizzazione. Ma anche l'ultimo soggetto d'innovazione, la società civile e la democrazia diretta contro la casta dei politici professionisti è un classico motivo della vecchia destra populista che per mezzo della partecipazione di imprenditori e avvocati alla cosa pubblica avrebbe voluto assoggettare la politica agli interessi della borghesia.

    La sinistra odierna si trova dunque ad un bivio, dovendo scegliere necessariamente tra uguaglianza e cambiamento, essendo le ragioni dell'una opposte ai fini dell'altro. Pensare di cambiare in senso egualitario senza guardare in faccia alla realtà, ovvero che tutto il vento nuovo spira in direzione della libertà e dell'individuo e contro una visione democratica della società, è un imbroglio che dovrebbe essere svelato.

    La sinistra è rimasta prigioniera di uno schema antico in cui i soggetti interpretavano parti che da tempo si sono paradossalmente invertite. I conservatori non guardano più indietro, ma avanti, e sono diventati liberali. I progressisti, perduto il sole dell'avvenire, davanti a sé hanno solo la giungla del mercato globale e se intendono esercitare un ruolo non passivo sono costretti a guardare indietro, a conservare le misure di welfare che hanno democratizzato le società occidentali nel secondo dopoguerra.

    Se la destra si è impadronita della parola "progressista", la sinistra non dovrebbe avere timore di dare un connotato positivo al termine "conservatore". Altrimenti vivrà in un eterno stato di confusione mentale e imbarazzo politico.

  5. #5
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    Predefinito Re: Come ci si può definire Conservatori e appoggiare un personaggio come Berlusconi?

    Ci si può definire conservatori e appoggiare la sinistra?

    E' gradito dibattito.

  6. #6
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    Predefinito Re: Come ci si può definire Conservatori e appoggiare un personaggio come Berlusconi?

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Ci si può definire conservatori e appoggiare la sinistra?

    E' gradito dibattito.
    Secondo me si.
    Io mi definisco Conservatore e se non ci fossero alternative di Destra al partito del Caimano e il PD candidasse Renzi voterei PD senza troppi rigiri.

    Idem nella mia città...se non ci fossero candidati alternativi decenti voterei l'attuale sindaco di centrosinistra.
    Sognando Copenaghen...

  7. #7
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    Predefinito Re: Come ci si può definire Conservatori e appoggiare un personaggio come Berlusconi?

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Oggi è la sinistra che dovrebbe avere il coraggio di dirsi "conservatrice". Posto qui una mia riflessione, che potrebbe essere considerata fuori posto ma anche no.



    Due diversi modi di intendere la sinistra


    C'è un modo di intendere la sinistra, che ho fatto mio, che riguarda la forza politica che si interessa del bene pubblico con un occhio di riguardo per le fasce più deboli.

    E poi c'è un altro modo di intendere la sinistra, che allo stato attuale delle cose non mi appartiene per niente, che riguarda la forza politica che si concepisce essenzialmente come forza di novità, veicolo di cambiamento.

    Ora, è potuto accadere in passato che le novità si intendessero come "progressive" e servissero ad aiutare ed emancipare i più poveri e i meno garantiti. Ma da qualche decennio a questa parte è vero piuttosto il contrario. Ossia che tutte le riforme, le innovazioni e i cambiamenti vadano a principale se non esclusivo vantaggio della classe dominante.

    E' il caso delle riforme economiche liberaleggianti, delle privatizzazioni, della globalizzazione. Ma anche l'ultimo soggetto d'innovazione, la società civile e la democrazia diretta contro la casta dei politici professionisti è un classico motivo della vecchia destra populista che per mezzo della partecipazione di imprenditori e avvocati alla cosa pubblica avrebbe voluto assoggettare la politica agli interessi della borghesia.

    La sinistra odierna si trova dunque ad un bivio, dovendo scegliere necessariamente tra uguaglianza e cambiamento, essendo le ragioni dell'una opposte ai fini dell'altro. Pensare di cambiare in senso egualitario senza guardare in faccia alla realtà, ovvero che tutto il vento nuovo spira in direzione della libertà e dell'individuo e contro una visione democratica della società, è un imbroglio che dovrebbe essere svelato.

    La sinistra è rimasta prigioniera di uno schema antico in cui i soggetti interpretavano parti che da tempo si sono paradossalmente invertite. I conservatori non guardano più indietro, ma avanti, e sono diventati liberali. I progressisti, perduto il sole dell'avvenire, davanti a sé hanno solo la giungla del mercato globale e se intendono esercitare un ruolo non passivo sono costretti a guardare indietro, a conservare le misure di welfare che hanno democratizzato le società occidentali nel secondo dopoguerra.

    Se la destra si è impadronita della parola "progressista", la sinistra non dovrebbe avere timore di dare un connotato positivo al termine "conservatore". Altrimenti vivrà in un eterno stato di confusione mentale e imbarazzo politico.
    Io concordo abbastanza con quello che tu hai scritto, solo cambierei progressista con riformista. E' dietro l'utilizzo di questa parola, manipolata con lucida consapevolezza per farne prevalere un significato fittizio, che forzosamente la equipara al concetto di miglioramento, come se i due termini fossero sinonimi, che si nasconde la trama liberista-reazionaria tendente a smantellare quelle che sono le conquiste sociali delle classi meno abbienti, così faticosamente raggiunte, e riportare i rapporti tra le forze del capitale e del lavoro a come si presentavano agli albori del capitalismo, se non direttamente all'epoca della schiavitù. Ed è a causa di questa manipolazione di significato, che è diventata una specie di forma mentis colettiva, che specularmente dall'altra parte, a sinistra, si prova un ingiustificato imbarazzo di fronte all'accusa, mossa dagli avversari politici, di conservatorismo, come se questo parola necessariamente contenesse solo un significato negativo, come il voler fermare lo scorrere del tempo ad impedire ogni avanzamento e miglioramento ( reale, e non fittizio... ) della società, e non anche soprattutto la volontà di preservare, quindi di conservare, ciò che di buono e valido si è attuato, e si può continuare a perseguire, per garantire un certo livello di armonia e di funzionamento in un sistema complesso come il nostro. Conservatorismo questo che è nella sua più vera essenza rivoluzionario, che agisce in difesa del progresso raggiunto, contro gli attacchi della vera reazione, che dietro la maschera delle "libertà", del progressismo acritico e di facciata, del sedicente riformismo, cerca, essa sì realmente, di riportare indietro l'orologio dell tempo.
    La domanda da porsi è a mio avviso: esiste oggi una Sx capace di fronteggiare questo attacco, e non farsi trascinare anch'essa nell'abisso dell'ideologia iperliberista e della complicità con le sue mire, visto e considerato che buona parte della Dx, o sedicente tale, quando non ne sia addirittura parte integrante, è comunque ormai una forza a sostegno delle trame perniciose di questa stessa ideologia? Io al momento credo di no, purtroppo.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
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  8. #8
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    Predefinito Re: Come ci si può definire Conservatori e appoggiare un personaggio come Berlusconi?

    Noi ragioniamo su un forum sedicente "conservatore" ma de facto berlusconiano e leghista e sappiamo bene che né il Pdl né la Lega hanno il minimo interesse a definire le proprie politiche come "conservatrici". Nessuno a destra lo fa, per le ragioni che ho detto, ma anche per un adagio che vuole i conservatori gente attardata, rimasta indietro, oppure difensori di uno status quo che da sempre in Italia ha avuto pochissimi sostenitori (persino Montanelli, quando votava DC diceva di "turarsi il naso"). La sinistra, frenata dalla propria presunzione innovatrice, ancor meno ci pensa.

    Ci troviamo in Italia in una situazione in cui tutte le forze politiche e sociali ce l'hanno con i conservatori e al tempo stesso con l'assenza sulla scena di soggetti conservatori.

    Senza voler entrare nel merito delle infinite contraddizioni della destra e della sinistra italiane io penso che dinanzi ad un'offensiva liberal-liberista che ormai va dai "progressisti" alla Renzi alla destra estrema razzista, cattolico-integralista ed antieuropea, la sinistra debba recuperare la sua migliore tradizione che è anche quella che ha assicurato all'Italia e all'Europa cinquant'anni di pace e di prosperità sociale: la socialdemocrazia.

    I socialdemocratici da noi non hanno mai goduto di particolare popolarità, sono sempre stati una piccola forza distante tanto dalla destra quanto dalle varie sinistre comuniste e radicali. Ma il welfare europeo, che tuttora è il vanto di un sistema economico e di una qualità della vita distinti e distanti da quelli americani, è un prodotto della cultura socialdemocratica. Una cultura che si è estesa per decenni anche alle forze moderate e conservatrici, prima che l'avvento di Reagan e Thatcher imponesse, a destra come pure a sinistra, il pensiero unico neoliberale.

    I cui effetti alla lunga sono stati così deleteri per la coesione sociale che la ricerca del Bene Comune da tema in origine caratteristico della destra è divenuto oggi la bandiera di quella sinistra sociale che stanca della Terza Via va riscoprendo Keynes. Ma tornare a Keynes, oggi, recuperare la rooseveltiana "libertà dal bisogno", ristabilire quel patto tra classi e generazioni che è venuto meno, significa oggettivamente mettere in atto una politica "conservatrice". Conservatrice "di sinistra", in rapporto conflittuale con una destra che esalta la distruzione creatrice del mercato e la centralità dell'individuo, ma pur sempre conservatrice, in un senso non diverso da come pure lo intendeva Berlinguer negli anni ottanta.

    Chi come me è cresciuto in quel decennio oggi parecchio vituperato ricorda con nostalgia una società che per quanto si fosse già lasciata alle proprie spalle la violenza dell'utopia non aveva dimenticato il valore della protezione sociale, il senso di comunità insieme ad un naturale e sincero europeismo, che sapeva essere aperta e tollerante, curiosa e cosmopolita, prima che l'avvento del leghismo portasse alla chiusura campanilistica, al razzismo, all'intolleranza nei confronti dello straniero, del diverso e del più debole.

    Il sentimento neoconservatore e socialdemocratico nasce dalla presa d'atto che la nostra società in questi ultimi vent'anni sia peggiorata, che il perseguimento acritico della libertà abbia spianato la strada all'oscurantismo, all'integralismo, al ripiegamento nazionalistico e per ultimo finanche al nazismo!

    Conservatorismo e socialdemocrazia sono due "parolacce" nel lessico abituale della politica italiana a favore dell'univoco, improprio e ingannatore "liberalismo", fatto proprio da tutti i partiti, tutti i movimenti che si fanno portavoce di modernità e riforme. E che perseguono sulla via che ha portato al disastro, che ha creato fratture, povertà, assenza di futuro.

    Per quanto mi riguarda l'unico senso corrente che può avere una politica conservatrice è di riscoprire e di riproporre i temi del socialismo democratico, così come l'unica via di una sinistra che intenda ritrovare le proprie ragioni e la propria essenza di forza egualitaria, sia quella di fare due passi indietro per farne poi uno in avanti. All'insegna di una rinnovata cultura del lavoro, di una libertà sociale che non consenta agli egoismi di prevalere, della tolleranza e dell'europeismo, del multiculturalismo e del dialogo interreligioso, contro tutte le chiusure individualistiche, razziste, fondamentaliste e identitarie. Socialisti e conservatori, un connubio impossibile?
    Ultima modifica di Florian; 31-07-13 alle 12:06

  9. #9
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    Predefinito Re: Come ci si può definire Conservatori e appoggiare un personaggio come Berlusconi?

    Berlusconi non è un conservatore, ma preferisco non avventurarmi in definizioni ed individuazioni che ritengo attendibili ma scomode ed imbarazzanti. Di sicuro il Cavaliere è stato ed è tuttora in grado di servirsi di qualunque ideologia politica in quanto è ancora in grado di farsi credere tutto a tutti - e dunque anche un conservatore neo-con, teo-con e tutto-con a tutti i "Con". La ragione per cui Berlusconi ha scelto la destra moderata ed il conservatorismo come alleati è perché questa era la strada più facile per raggiungere il potere.

    Il vero conservatorismo si fonda su valori stabili ed attendibili sia sotto il profilo civile che giuridico e religioso ed in tal senso esso è in grado di incorporare vari orientamenti politici purché il fine di questi ultimi sia la promozione e la difesa della Vita, della Verità e del progresso equilibrato.

    Il Conservatorismo ha pure per questo scritto pagine socialdemocratiche e lasciato contributi nella sinistra moderata.

    Quando Mr Pera sosteneva il Cavaliere credeva sinceramente di sostenere una causa conservatrice...

    Per quel che mi riguarda - e non soltanto per questioni di politica italiana o magari collegate al Cavaliere - la socialdemocrazia ha raggiunto uno stadio di non sostenibilità in Occidente.

    Per ragioni di sicurezza non credo sia più consigliabile un conservatorismo socialdemocratico e repubblicano - del tipo a cui mi sono ispirato per decenni - in quanto oggi in Occidente sono presenti entità deleterie e nemiche a cui non si può continuare a riconoscere un diritto di coesistenza che nei fatti è stato ed è tuttora unilaterale.

    La socialdemocrazia ha creduto di sostenere i poveri ed i derelitti, di facilitare l'integrazione di miserabili e rifugiati, di promuovere la classe media e la borghesia ed incoraggiare un libero mercato in equilibrio con l'etica sociale ed i diritti umani...

    Purtroppo le intenzioni e gli obiettivi socialdemocratici devono fare i conti con una realtà geopolitica complicata ed ormai pericolosa per la civiltà occidentale.
    E' di vitale importanza che d'ora in poi i "rifugiati" siano autentici e compatibili, ricordando che un milioni di cristiani hanno subito il martirio nel mondo mentre alle entità responsabili di tali delitti è stata garantita la zona franca dell'Occidente...

    La sinistra non sembra voler praticare alcuna prudenza e continua indiscriminatamente nelle sue battaglie per il un socialismo senza distinzioni tra amici e nemici della libertà. Purtroppo la SX - moderati inclusi - si è alleata a forze perniciose per l'Occidente nella speranza di prendersi una rivincita storica - mi sembra - e riuscire così a sconfiggere il Liberismo ed il Capitalismo.

    Per il Conservatorismo - il mio perlomeno - si pone il problema di quali alleanze promuovere dal momento che l'intera sinistra si è sbrodolata in un laburismo socialista e sincretista, mentre a Dx non si vedono protagonisti autentici e moderati - salvo le rare eccezioni che hanno perso il legame col loro popolo originario.

    Nel frattempo per il Giudeocristianesimo - direi indissolubilmente intessuto al Conservatorismo - si pongono interrogativi similari alla vigilia di quello che sembra un tradimento generalizzato da parte di statisti occidentali sempre più esposti alle tentazioni di cambiar bandiera per amore di Mammona e Potere nella spartizione della torta globale del Nuovo Ordine Mondiale.

    Il Cavaliere piuttosto che puntare i piedi contro la Magistratura dovrebbe ritirarsi in una delle sue ville per un anno intero e spendere il meglio del suo tempo in ginocchio nella speranza che il suo pentimento sia sincero ed ottenga di conseguenza la riabilitazione di Dio in primo luogo previo atti coerenti di risarcimento e scuse adeguate alla nazione e TWIMC. Forse il risultato che ne scaturirebbe sarebbe tale da rendere Silvio un vero conservatore.

    Ricordo i servigi offerti in favore dell'islamizzazione delle giovani italiane... ma questa volta consiglio a Silvio di portarsi dietro le Sacre Scritture in formato sia scritto che audio e di mettersi a pieno tempo in ascolto sia di Dio che della propria coscienza.
    Ultima modifica di david777; 07-08-13 alle 14:40

  10. #10
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    Predefinito Re: Come ci si può definire Conservatori e appoggiare un personaggio come Berlusconi?

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Chi come me è cresciuto in queldecennio oggi parecchio vituperatoricorda con nostalgia una società cheper quanto si fosse già lasciata alleproprie spalle la violenza dell'utopianon aveva dimenticato il valore dellaprotezione sociale, il senso di comunitàinsieme ad un naturale e sinceroeuropeismo, che sapeva essere aperta etollerante, curiosa e cosmopolita, primache l'avvento del leghismo portasse allachiusura campanilistica, al razzismo,all'intolleranza nei confronti dellostraniero, del diverso e del più debole.
    Negli Anni 80 gli immigrati erano solo qualche centinaio di migliaia e costituivano quindi un problema quasi trascurabile: e' per questo che vi era poco razzismo nei loro confronti; sempre negli Anni 80 l'economia cresceva e le tasse erano notevolmente piu' basse di oggi è per questo che l'avversione settentrionale verso il meridione era più contenuta. Dagli Anni 90 in poi gli immigrati sono diventati milioni, portando un ondata di criminalita', degrado e paura nelle vite degli italiani del centro-nord: e' per questo che il razzismo e' dilagato tra le classi sociali medio-basse (le piu' esposte a questo fenomeno); sempre dagli Anni 90 in poi l'economia ha rallentato progressivamente la sua crescita e le tasse gravanti sul centro-nord sono salite a dismisura: e' per questo che è aumentata fortemente l'avversione settentrionale verso l'improduttivo e fiscalmente parassitico centro-sud. La Lega non ha causato il razzismo e l'antimeridionalismo crescenti nella societa' settentrionale ma l'ha semplicemente sfruttato elettoralmente come avrebbe fatto qualsiasi altro partito populista (come oggi fa con la crisi economica il M5S e nessuno sostiene per questo che la rabbia sociale sia causata dai grillini). Il peggior errore che i conservatori possono commettere e' di sinistrizzarsi come tu proponi, perche' alla loro destra emergeranno movimenti nazionalisti/populisti che ne fagociteranno l'elettorato meno moderato costringendo successivamente i conservatori ad un inversione di rotta, ridestrizzandosi ma senza recuperare tutti i voti perduti (come e' successo nel resto d'Europa dove i conservatori hanno dovuto rincorrere le destre nazionaliste e populiste sul terreno dell'anti-immigrazionismo, della legge ed ordine e dell'euroscetticismo).
    Bisogna adattarsi al presente, anche se ci pare meglio il passato.

 

 
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