Il 38% degli europei soffre di malattie mentali


















Scritto da Redazione di Gaianews.it il 05.09.2011
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Uno studio pubblicato oggi dal Collegio Europeo di Neuropsicofarmacologia (ECNP) getta nuova luce sullo stato della salute mentale e neurologica in Europa. Lo studio rileva che i disturbi mentali sono diventati la sfida più grande per la salute dei cittadini europei del 21° secolo. Lo studio evidenzia anche che la maggior parte dei disturbi mentali rimangono non trattati. Insieme con un gran numero di ‘disturbi del cervello’ e che sono in aumento, la portata ed il peso diventa significativamente più alto.
Lo studio durato tre anni e pubblicato oggi nel sito dell’ECNP copre 30 paesi (l’Unione Europea più Svizzera, Islanda e Norvegia) e una popolazione di 514 milioni di persone. Sono stati inclusi tutti i disturbi mentali più importanti per bambini e adolescenti (2-17), adulti (18-65), e anziani (65+ anni), così come molti disturbi neurologici. L’inclusione dell’intero spettro dei disturbi di tutte le età esaminato simultaneamente in un singolo studio non ha precedenti.
I principali risultati dello studio sono:
Ogni anno, il 38,2% della popolazione europea – o 164.800 mila persone – soffre di un disturbo mentale. I disturbi mentali sono prevalenti in tutte le età e colpiscono i giovani come gli anziani, rivelando anche che le differenze sono spesso dovute alla frequenza delle diagnosi.
I disturbi più frequenti sono i disturbi d’ansia (14,0%), insonnia (7,0%), depressione maggiore (6,9%), disturbi somatoformi (6,3%), dipendenza da alcol e droga (> 4%), deficit di attenzione e iperattività e disturbi (ADHD, 5% nei giovani), e la demenza (1% tra le persone di età 60-65, il 30% tra quelli di età da 85 in su).
Fatta eccezione per i disturbi sostanza e ritardo mentale, senza variazioni di rilievo culturale o di un paese sono stati trovati.
Non vi sono indicazioni per aumentare i tassi complessivi di disturbi mentali sono stati trovati, rispetto al precedente studio analogo nel 2005, che ha riguardato una serie limitata di 13 diagnosi di soli adulti. L’eccezione degna di nota è un aumento di demenza dovuta alla maggiore aspettativa di vita.
Nessun miglioramento è stato trovato dal 2005 ad oggi nei tassi di trattamento, notoriamente bassi per i disturbi mentali. Ancora solo un terzo di tutti i casi ricevono un trattamento.
Tra coloro che sono in cura, molti lo fanno con notevole ritardo e raramente con terapie allo stato dell’arte.
Inoltre, vari milioni di pazienti nell’Unione europea soffrono di disturbi neurologici come l’ictus, traumi cerebrali, morbo di Parkinson e sclerosi multipla.
Lo studio conclude che “l’azione concertata è necessaria a tutti i livelli, compreso un aumento sostanziale dei finanziamenti di base e clinici così come la ricerca nella sanità pubblica, al fine di individuare meglio le strategie per migliorare la prevenzione e la cura dei disturbi del cervello come la sfida per la salute dei cittadini nel 21° secolo




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