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Discussione: Cassare la Cassazione

  1. #1
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    Cassare la Cassazione

    Chi dice che quello del Cav. è un destino privato è un cretinetti e un ipocrita: è stato messo fuori legge un pezzo di libertà. Che fare? Deludere gli sfascisti ed eleggere domicilio politico a casa del prigioniero libero


    Gli ipocriti per stupidità o per gola dicono che bisogna distinguere, all’indomani della sentenza della Cassazione, tra il destino personale di Berlusconi e la governabilità del paese. Impossibile.

    E’ stato messo fuori legge un movimento, un partito, un cartello di consenso su cui si regge il governo, va ai domiciliari una leadership che si è rivelata un pilastro della prospettiva politica, senza alternative serie di alcun tipo. E un pezzo di storia italiana, di libertà italiana.

    In una situazione normale le cose andrebbero altrimenti. Se sui magistrati come corporazione, fino alla Cassazione, non gravasse il sospetto della politicizzazione, del comportamento abusivo di potere supplente contro l’autonomia sovrana della politica democratica, rappresentativa, sarebbe diverso.

    Ma questo sospetto da anni lo coltiva anche Luciano Violante, e non saremo noi a contraddirlo.

    Lasciamo al partito delle manette, fiorente nei giornali, il piacere delle campagne di insulti diretti ai Violante e ai Napolitano e a chiunque altro, da qualsiasi sponda, ha preso atto del principio di realtà.

    Il sospetto c’è, dilaga, è senso comune, e non può non delegittimare la decisione giudiziaria nel caso controverso di questi vent’anni. I festeggiamenti maramaldi della sentenza non fanno che confermare lo scetticismo sarcastico riguardo la sua presunta neutralità.

    Le cose andrebbero altrimenti, di nuovo in questo contesto, se Berlusconi fosse un ordinario leader di partito.

    Messo in discussione da un potere neutro, legittimato e riconosciuto dal consenso etico e politico universale, il capopartito condannato se ne va. E il partito lo sostituisce con un altro alla guida. E’ successo a Helmut Kohl, e nemmeno in virtù di una sentenza, figuriamoci. Ma Berlusconi non è un politico in carriera, sia pure di grande rilievo e capace di durare nel tempo; è un’altra cosa, è un outsider che nella crisi della Repubblica dei partiti ha cambiato il terreno di gioco e si è fatto uomo di stato entrando in politica e innovandola radicalmente, con un tratto personale legato al maggioritario, all’alternanza di governo e al consenso sovrano come potere popolare di investitura oltre le nomenclature e le oligarchie.

    Berlusconi non è uno statuto, un apparato, una tradizione o prassi collettiva, un’ideologia come programma, un comitato centrale, un consiglio nazionale, una sede, un numero d’ufficio e di telefono al quale possa rispondere un’altra qualsiasi voce: Berlusconi è Berlusconi, una persona, piena di difetti, capace di sbagliare cinque volte al giorno, che si esprime in modo personale, che fa bene o male sempre in ragione di un istinto privato e personale, un capo popolare portato dal voto democratico a unzioni pubbliche e di governo, l’onction démocratique di cui parlava Mitterrand.

    Berlusconi è Berlusconi ed essere Berlusconi non è reato. Questo è il punto.

    Che una parte degli italiani, ostinatamente, si rifiuta di obliterare. Quando Craxi e Andreotti furono colpiti, loro che erano campioni di una Repubblica lasciata perire dai vili e dai furbi sotto i colpi delle crociate giudiziarie, in un delirio di cinismo e inverecondia, il paese sanzionò la cosa subito, automaticamente, distruggendo il loro consenso nelle urne e nella coscienza pubblica.

    Nel caso di Berlusconi il “reo” arriva alla sentenza della Cassazione, un timbro un po’ vile di conformismo della suprema corte rispetto alla Repubblica delle procure e al partito dei giudici, dopo anni di processi che non hanno convinto nessuno, non hanno alienato voti e fiducia.

    Anche Berlusconi ha pagato il suo tributo notevole all’antipolitica e all’anticasta dei ricchi e famosi nella crisi economica e nella grande adunata grillina contro la democrazia, ma per un pelo avrebbe potuto vincere le elezioni politiche per la quarta volta nonostante la diffamazione e i processi (uno zero qualcosa per cento); ed è uscito dalla gara con la proposta di governo che poi ha prevalso ed è oggi espressa dal governo Letta voluto e tutelato come di dovere dal presidente della Repubblica.

    Quindi chi dice che si deve distinguere, che sono fatti privati, è un cretinetti e un ipocrita, fauna abbondante nella classe discutidora italiana.

    E allora? Che fare?

    Tirare giù tutto o contribuire agli sfascisti della lobby che vuole eterodirigere la sinistra e lo stato, e ai loro disegni stampati ogni giorno nella prima pagina di Repubblica, sarebbe assurdo e autolesionistico.

    Accoppiare a una condanna ingiusta una catastrofe politica
    , che sarebbe sentita come un attentato alla stabilità del paese e al pallido e non amato tentativo di mettere un argine alla più lunga recessione del dopoguerra, è altamente sconsigliabile.

    Tacere, lavorare di opportunismo, cambiare leadership senza il pieno consenso e attivo del Cav., fingersi genericamente governativi: tutto questo non si può e non si deve, sarebbe la risposta subalterna, indegna, priva di prospettiva e di fiducia, all’aggressione subita per due decenni, una resa.

    Invece una cosa la si può tentare, ed è nella pelle degli avvenimenti e della loro logica.

    Cassare la Cassazione, ma nei fatti politici e nei comportamenti pubblici del “reo” e dell’armata popolare dei suoi amici e sostenitori.

    Dovunque sia costretto a eleggere domicilio, e anche senza passaporto e onorificenza della Repubblica, ilprigioniero Berlusconinon perderà il diritto di parola e di azione attraverso la sua gente e il suo movimento e la sua rappresentanza.

    Chi lo ha consegnato a questa situazione indecente, a questa inaudita sproporzione, deve pagare le conseguenze del caso
    .

    Se un carisma personale è forte, se una leadership ha motivazioni sensate, e in questo senso oggi si aggiungono alle altre le ragioni di una ribellione al trattamento violento e prevaricatore, il potere democratico lo si può esercitare anche da casa propria.

    E, se le cose saranno fatte con prudenza, con determinazione intelligente, con il senso di una surrealtà da rimettere con i piedi per terra, sarà un grande spettacolo, e a subire alla fine le conseguenze della prepotenza saranno gli arroganti e i maramaldi che oggi si accaniscono nascosti dietro le sottane dei cassazionisti.

    Qui avevamo per tempo anticipato la possibilità di un leader politico anomalo, e adesso anomalo anche perché privato dei diritti civili e colpito da una sanzione che sa di faziosità politica, che riuscisse a resistere e a ricostruire una identità, una rivincita, da una posizione inaudita.

    L’esperimento può cominciare da subito, posto che la tempra del “reo” è forte abbastanza, e che la figura del prigioniero libero, della vittima di un’ingiustizia che si ostina a dialogare con il paese e a fare politica, assomiglia a Berlusconi come una goccia d’acqua.


    ...

    ...ORA E SEMPRE RESISTENZA!!!




    Ultima modifica di salvo.gerli; 05-08-13 alle 08:58
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    Impossibilia nemo tenetur

  2. #2
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    Predefinito Re: Cassare la Cassazione

    ma tutti i grassetti, le sottolineature, le dimensioni dei caratteri apportate al testo li metti tu?

    un lavoro improbo
    Frustra fit per plura quod fieri potest per pauciora.

  3. #3
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    Thumbs up Re: Cassare la Cassazione

    Berlusconi politicamente morto? No, è vivo e senza rivali

    La sentenza per frode fiscale arriva dopo un processo demenziale e non vale nulla. Per far fuori Berlusconi serve un leader capace di strappargli i consensi. Ma non c'è

    Giuliano Ferrara


    Berlusconi politicamente morto? Mi viene da ridere.

    I suoi avversari sono tuttora spiaccicati nell'irrilevanza, e in più sono suoi alleati di governo per necessità, vivono l'esperienza in un clima di divisione, ostilità reciproca, guerra dei capi, con il buon Matteo che si logora in strepiti verbali e altre acrobazie correntizie, lui che aveva detto di aver imparato la lezione di Berlusconi e voleva imitarlo con tanta buona volontà nella leadership personale e carismatica.




    Il partito crisaiolo della Repubblica di De Benedetti, che è l'immagine stessa di un conflitto di interessi addirittura più illustre di quello del Cav, preme per l'Armageddon subito, vuole dettare contenuti e tempi a un partito epifanizzato, evirato, vuole eterodirigerlo platealmente.

    Ma è un giochino vecchio che divide e aggiunge caos, non una leadership.

    Il partito di Ingroia è nelle catacombe.

    Di Pietro si leccherà le ferite di una carriera politica ingloriosa per un po'.

    Grillo ha spiegato chi è davvero, con il suo consorte Casaleggio, e in pochi mesi è diventato una barzelletta che può ancora divertire una piccola minoranza e minacciare un governo «del cambiamento» a vanvera.

    La crisi da sinistra dell'esecutivo Letta-Berlusconi-Napolitano e quindi un governicchio in balia dei No Tav e dei somarelli di una classe dirigente da quarto mondo?


    Sarebbe un regalo anche troppo generoso a Berlusconi, non glielo faranno.

    Berlusconi colpito e affondato da una sentenza per frode fiscale pronunciata al termine di un processo demenziale perché «non poteva non sapere»?

    Mi scompiscio dal ridere.

    Ci vuole altro per mettere fuori gioco e fuori legge un pezzo gagliardo e ostinato di sovranità popolare, da Berlusconi rappresentato con vittorie elettorali e clamorose rimonte, e formidabili rivincite, per due decenni.

    La sentenza è politicamente e civilmente ed eticamente nulla.

    Dovrebbero trovarne un'altra strada, non un timbro giudiziario a cui non crede nessuno, neanche chi lo festeggia come un giudizio di Dio, se il loro problema è far fuori Berlusconi. Dovrebbero trovare una leadership credibile che gli contenda i voti, il consenso, il discorso pubblico che solo lui è oggi in grado di fare. Ma il gran borghese Monti, che ha dato una mano all'Italia finché è stato un tecnico, è affondato nelle risse piccolo politiche con gli uomini di Casini e di Montezemolo.

    Fini si trastulla non si sa dove e giustamente tace.

    Tremonti lotta contro il golpe di Draghi. Ma via, siamo seri.

    Non c'è nessuno capace di prendere il posto di Berlusconi alla testa dell'Italia che non accetta il governo di sinistra, e che governo. L'Ulivo fallì, la serietà al governo fallì, D'Alema se lo sono mangiato i cannibali.

    E allora? Senza avversari e senza concorrenza interna (un saluto a Pisanu) che cosa volete che sia un annetto di domiciliari e qualche difficoltà con il passaporto.


    Anzi.

    La persecuzione, l'imprigionamento virtuale di un uomo libero e testimone di un programma di libertà, sembra fatta apposta per prolungare ad libitum quella «vita attiva» di cui Berlusconi si sente «quasi» al termine. «Quasi»: ma che adorabile bugiardo!

    Non so che cosa sceglierà di fare il dominatore di questi anni, il domatore di nani che Berlusconi è stato fino ad ora. Non so.

    Marina?

    Sarebbe clamoroso e forse decisivo, se la situazione lo rendesse obbligato. Una donna, e capace e tignosa, che porta il nome e l'eredità di valori e di modi, ma al femminile, del padre politico del movimento. Bush. Clinton. Ricorda qualcosa? Non sarebbe la prima americanizzazione introdotta dal Cav. Oppure troverà altri modi, e tutto sta a superare la fase critica di una «diminutio» delle facoltà ottenuta per via di un'espulsione forzata dall'arena democratica. Certo, niente garantisce niente.

    Ma prima di dire che Berlusconi è politicamente morto, uno sport in cui i fessi si esercitano da vent'anni, ci penserei sopra un momento.

    C'è poi una questione di fondo. Il Paese. I suoi interessi veri. L'uscita dalla crisi recessiva.

    Ha la sinistra divisa e incauta una formula?

    Sembrava a cavallo, qualche mese prima delle recenti elezioni politiche, e poi splash.

    A chi non considera il principio di realtà, a chi non sa parlare un linguaggio di decente modernizzazione liberale dell'economia, di riforme pro mercato e pro lavoro, a chi cerca di turlupinarci con vecchi rancori anticasta, con cretinate sociali da lotta di classe fuori tempo, con narrazioni obsolete alla Saviano e Vendola, non sarà troppo difficile rispondere con un programma serio di riscatto e di rinascita italiana.

    Non troppo difficile, ma neanche facile.

    Berlusconi, proprio ora che tutto congiura a imprigionarlo in una formula difensiva, deve passare all'attacco.

    Ma sulle questioni importanti, su tasse e spesa pubblica, per fare in modo che la gente capisca:

    una vecchia nomenklatura spossata non ce la farà mai a cogliere i segnali di una possibile ripresa, che per noi parte dal fondo di una specie di abisso eurocostipato.

    Dagli arresti domiciliari si possono fare grandi cose, se un movimento e uno staff acconci fossero capaci di rilanciare l'immagine vera, quella di un prigioniero che si considera uomo libero, di un uomo accanitamente insultato, diffamato e perseguitato che sa come cavarsela alla Superman, perché usa la modestia dei suoi avversari politici e togati come il supereroe usava la kriptonite.

    Berlusconi politicamente morto?

    Andate avanti voi, che a me scappa da ridere.


    ...

    ...Superman...chi era costui??



    Ultima modifica di salvo.gerli; 05-08-13 alle 09:18
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    Impossibilia nemo tenetur

  4. #4
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    Predefinito Re: Cassare la Cassazione

    Bastasse cassare la cazzazione; ci sta pure tutta la magistrature da cassare e già che ci siamo, per fare buon peso, pure la consulta.
    Le mele marce vanno tolte tutte e presto se no marcisce pure il cesto.

  5. #5
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    Predefinito Re: Cassare la Cassazione

    Citazione Originariamente Scritto da Occam Visualizza Messaggio
    ma tutti i grassetti, le sottolineature, le dimensioni dei caratteri apportate al testo li metti tu?

    un lavoro improbo
    E' pagato apposta dal pdl.
    Chi sono i filosudici? Quelli che definiscono filoterroristi i difensori dei palestinesi.
    I fascioleghisti sono quelli che vogliono farvi dire che la meloni è bella e intelligente
    Israele=Paese Terrorista - Ai pazzi si da sempre ragione

  6. #6
    ascpe' mo' vengo!
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    Predefinito Re: Cassare la Cassazione

    Citazione Originariamente Scritto da Occam Visualizza Messaggio
    ma tutti i grassetti, le sottolineature, le dimensioni dei caratteri apportate al testo li metti tu?

    un lavoro improbo
    Adesso si è aggiustato un po'. Prima usava un sacco di colori che sembrava scritto da un bambino dell'asilo infantile. Ma dopo innumerevoli sberleffi ricevuti, ha capito la lezione!
    Ultima modifica di Roberto il Guiscardo; 05-08-13 alle 09:44

  7. #7
    ascpe' mo' vengo!
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    Predefinito Re: Cassare la Cassazione

    Citazione Originariamente Scritto da salvo.gerli Visualizza Messaggio
    Ma ti ci credi veramente che ci sia qualcuno che si mette a leggere le sciocchezze che posti...?

  8. #8
    תקווה
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    Predefinito Re: Cassare la Cassazione

    Citazione Originariamente Scritto da Roberto il Guiscardo Visualizza Messaggio
    Ma ti ci credi veramente che ci sia qualcuno che si mette a leggere le sciocchezze che posti...?

    Se continuate a "quotarlo" anche chi lo ha in "ignore" è costretto a leggerlo..........
    .

    La parola "onore" non esiste nel mio lessico,pertanto non rispondo ai "fasci",amanti di quella parola.
    PS-Non rispondo alle "carogne" craxiane,agli "anarco-cazzari" e agli "adepti della setta del pluriomicida condannato in via definitiva"

  9. #9
    ascpe' mo' vengo!
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    Predefinito Re: Cassare la Cassazione

    Citazione Originariamente Scritto da שְׁלֹמֹה Visualizza Messaggio
    Se continuate a "quotarlo" anche chi lo ha in "ignore" è costretto a leggerlo..........
    Eh, ma bisogna rispondere a questa macchinetta, altrimenti inonderebbe il forum. Intanto, non fa altro che copiaincollare articoli de Il Giornale, e già questo dovrebbe essere considerato SPAM. E se non fa quello, insulta soltanto.
    Ultima modifica di Roberto il Guiscardo; 05-08-13 alle 10:08

  10. #10
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    Predefinito Re: Cassare la Cassazione

    Citazione Originariamente Scritto da שְׁלֹמֹה Visualizza Messaggio
    Se continuate a "quotarlo" anche chi lo ha in "ignore" è costretto a leggerlo..........
    Pero' come studio antropologico e' interessante..........sembra un membro di una di quelle tribu' della nuova guinea rimaste all'eta' della pietra........

 

 
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