Mps, nell'acquisizione Antonveneta nessuna tangente secondo il pm
Nell'acquisizione di banca Antonveneta da parte di Mps non c'è stata nessuna "tangente". Lo ha detto il pm Antonino Nastasi, rispondendo a una domanda dei giornalisti in conferenza stampa. Una posizione, quella della magistratura senese, che potrebbe azzerare le polemiche scatenate a gennaio sulle presunte mazzette generate dall'affare. Mazzette che, però, secondo il pm non ci sono state."Di tangente - ha detto il magistrato - avete parlato solamente voi, noi ci siamo concentrati sui fatti, le chiacchiere stanno a zero".
"Agli atti del procedimento depositati - ha detto ancora - possiamo dire che c'è una minuziosissima ricostruzione di ciò che è avvenuto per l'acquisizione. Evidentemente se agli atti non vi sono fattispecie di reato che riguardano il procedimento di acquisizione di banca antonveneta, questo non è stato viziato da fattispecie penalmente rilevanti".
Gli indagati e i reati contestati Vanno dalla manipolazione del Mercato, all'ostacolo alle funzioni dell'autorità di vigilanza, alle false comunicazioni sociali, i reati contestati, a vario titolo, dalla procura di siena alle 9 persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sull'acquisizione di banca antonveneta, appena conclusa. E quanto si evince dall'avviso di chiusura indagini notificato oggi alle parti (oltre ai 9 indagati anche due persone giuridiche.
A carico dell'ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, dell'ex dg Antonio Vigni e dell'ex cfo daniele pirondini i pm ipotizzano il reato di concorso in manipolazione del mercato perchè "con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso - nell'ambito del programma di finanziamento ideato per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie all'acquisizione di banca antonveneta - partecipavano e contribuivano alla predisposizione della complessa operazione finanziaria denominata fresh 2008, diffondendo al mercato notizie false idonee a determinare una sensibile alterazione del prezzo dell'azione Bmps ordinaria".
Gli stessi Mussari, Vigni e Pirondini sono indagati per concorso in ostacolo all'esercizio delle funzioni dell'autorità di vigilanza perchè, per quanto riguarda l'aumento di capitale da un miliardo riservato a Jp morgan, "esponevano fatti materiali non rispondenti al vero" rispondendo alle richieste di delucidazioni avanzate da Banca d'italia. Vigni e l'allora cfo marco morelli sono anche indagati per concorso in ostacolo all'esercizio delle funzioni dell'autorità di vigilanza perche ' omettevano di comunicare a banca d'italia, ostacolandone consapevolmente le funzioni di vigilanza" di "avere rilasciato in data 10 marzo 2009 una indemnity side letter a bank of new york".
Mussari, pirondini, vigni e l'allora capo dell'area legale Raffaele Giovanni Rizzi sono poi indagati per concorso in falso in prospetto perché nel prospetto informativo relativo all'offerta in opzione e all'ammissione a quotazione sul mta di azioni ordinarie di banca mps approvata dalla Consob in data 23 aprile 2008, "non venivano descritti in modo compiuto i fresh 2008 e non erano descritti i contratti di total return Swap (tror) sottoscritti da fondazione mps" e "non veniva rappresentata l'esistenza di un accordo 'fiduciary swap agreement' tra jp morgan e bank of new york.
Mussari, Pirondini e Vigni sono indagati anche per false comunicazioni sociali in relazione al bilancio 2008 e il solo mussari è indagato per insider trading. Gli ex membri del collegio sindacale Tommaso di Tanno (presidente), Pietro Fabretti e Leonardo Pizzichi sono indagati per concorso in ostacolo all'esercizio delle funzioni dell'autorità di vigilanza.
Anche Fabrizio Rossi, in qualità di allora vice direttore generale di Mps, è indagato per ostacolo alle funzioni dell'autorità di vigilanza perchè in risposta alla Consob nell'aprile 2012 "esponeva fatti materiali non rispondenti al vero", in particolare che Mps "non risulta avere ricevuto comunicazioni in ordine alla sottoscrizione da parte della fondazione Mps dei total return swap sui titoli....Fresh 2008 antecedentemente alla predisposizione dei prospetti informativi approvati da codesta commissione il 23 aprile 2008 e il 15 giugno 2011".
Infine banca Mps e Jp Morgan Securities ltd sono indagate per presunto "illecito amministrativo" in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle imprese per reati commessi da dipendenti.
"Su Jp Morgan ci confronteremo senza preconcetti". Nastasi ha parlato anche di Jp Morgan, destinataria oggi dell'avviso di conclusione delle indagini. "Jp Morgan ha una posizione che vedremo. Era stata autorizzata dalla banca d'italia a salire fino a una determinata percentuale del capitale azionario di mps, il che comportava obblighi di comunicazione. Alla vigilanza questo andava comunicato? noi riteniamo di sì, Jp Morgan ritiene di no. Ci confronteremo con serenità, senza alcun preconcetto. Non abbiamo mai avuto preconcetti e non li avremo".